Montefiascone, il consigliere comunale Sances presenta mozione a sostegno dei pendolari

MONTEFIASCONE ( Viterbo) – Nell’ambito del proprio personale mandato di consigliere comunale che lui stesso disciplina unicamente con il metodo di presentare le istanze della popolazione e indicare soluzioni omogenee ed agevoli, Michele Sances presenta al Consiglio Comunale di Montefiascone una mozione a sostegno dei pendolari approvata all’unanimità. Definita dall’assise di “grande rilevanza in quanto volta a dare voce ai disagi affrontati dai pendolari”,  lo stesso pendolare ha sottolineato come “non debba essere interpretata come una critica politica, ma piuttosto come un gesto di vicinanza ai cittadini e uno stimolo per affrontare un tema cruciale. “L’obiettivo non è puntare il dito, ma accendere un faro sulle difficoltà quotidiane dei pendolari e favorire una riflessione costruttiva su possibili soluzioni,” ha dichiarato Sances nel corso del dibattito consiliare . La mozione rappresenta un passo significativo per sensibilizzare gli enti regionali e nazionali su un problema che riguarda molti cittadini e, al contempo, mira a stimolare il confronto su interventi concreti per migliorare le condizioni di chi, ogni giorno, affronta spostamenti difficili per motivi di lavoro o studio. Un atto che non si limita a descrivere un disagio, ma si propone come punto di partenza per un dialogo che potrebbe portare a cambiamenti tangibili”.




Ronciglione, approvata la mozione contro l’Autonomia differenziata 

RONCIGLIONE ( Viterbo) – Con otto voti favorevoli la maggioranza del Palazzo Comunale di Ronciglione ha votato compatta la mozione contro l’autonomia differenziata, presentata ieri in seduta di Consiglio su impulso del sindaco Mario Mengoni e del consigliere Fernando De Angelis. Tra i banchi della minoranza sono stati due gli astenuti, i consiglieri Bondini e Marcucci, mentre Duranti si è espresso con voto contrario. Il consigliere Bondini, in particolare, pur dicendosi d’accordo in linea di principio sulla sostanza, non ha condiviso la forma, la modalità e la tempistica della mozione.

Nel testo del documento passato a maggioranza, che fa seguito all’approvazione della legge 86 del 26/06/2024 recante disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione, si legge, quale motivazione, che “tale processo di Autonomia differenziata apre la porta a gravi pericoli di disgregazione dell’unità della Repubblica, nonché allo stravolgimento dello spirito dell’art. 5 della Costituzione, che prevede sì la promozione dell’autonomia, ma nel quadro dell’unità e indivisibilità e di un equilibrato rapporto tra tutti gli Enti locali, con un ruolo centrale per i Comuni”.

Per dar esito concreto all’atto formale, la giunta e il consiglio si impegnano, come si evince dal documento, a creare momenti di dibattito sul Titolo V della Carta costituzionale, a farsi promotori ad ogni livello istituzionale del contenuto della mozione e a chiedere alla Regione Lazio di non avanzare esigenze di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”.

“Un atto dovuto” -spiega il sindaco Mengoni- “Per chiunque abbia una coscienza politica ed istituzionale basata su quei principi che hanno ispirato i nostri padri costituenti e che tengono unita, senza distinzioni geografiche, l’intera comunità nazionale”




Botticelle, Oipa: “La mozione approvata non toglie i cavalli dalle strade, facciamo chiarezza”

La mozione approvata dall’Assemblea capitolina lo scorso 11 luglio non cambia nulla per i poveri cavalli costretti a trainare le carrozze nella Capitale. Lo chiarisce l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

«C’è poco da esultare: una mozione è una mozione e come tale è una mera manifestazione d’intenti, seppur apprezzabile, e non modifica nulla nell’attuale scenario», spiega l’Oipa. «Si è presentato questo documento come se l’abolizione delle botticelle fosse cosa fatta, ma purtroppo non è così e la strada verso questo traguardo è ancora in salita».

Da tempo l’associazione chiede a Roma Capitale la conversione degli attuali permessi in licenze taxi o in licenze per mezzi elettrici con i quali continuare a trasportare turisti, ma per arrivare a questo traguardo il Campidoglio dovrebbe avviare una trattativa con il 17 titolari delle licenze per vetturini di botticelle (ognuna di esse collegata a due cavalli).

A livello nazionale, inoltre, l’abolizione della trazione animale dal nuovo Codice della strada non è contemplata.

Ma cosa è stato deciso in dall’Assemblea a con la mozione a prima firma Mussolini? Ecco la dichiarazione testuale: “L’Assemblea Capitolina impegna il Sindaco e la Giunta a prevedere delle valide alternative alla trazione animale delle botticelle di Roma, e riconvertire le licenze dei vetturini evitando quindi ricadute sul piano occupazionale”. (Qui il testo integrale della mozione).
In questi giorni di estremo caldo, l’Oipa invita cittadini e turisti a segnalare ai vigili urbani al numero 0667691 (o ai numeri dei gruppi dei Municipi interessati alla violazione) il mancato rispetto di quanto previsto dal Regolamento comunale sulla tutela degli animali, che dallo scorso anno ha reso permanenti le disposizioni delle ultime ordinanze annuali (v. delibera dell’Assemblea capitolina n.138/2023).

L’articolo 46 in particolare prevede che i cavalli che svolgono attività di trazione di vetture pubbliche non possono lavorare per più di sei ore al giorno e hanno diritto a pause adeguate di riposo tra un tragitto e l’altro, in estate da svolgersi all’ombra; i conduttori devono provvedere ad abbeverarli regolarmente, è vietato trasportare un numero di persone superiore a quello dei posti per i quali la carrozza è omologata, non a cassetta, e la sola andatura consentita è il passo. È altresì proibito percorrere strade in salita fuori dalla zona a traffico limitato. È vietato far lavorare i cavalli dal 1° giugno al 15 settembre dalle ore 13 alle ore 17. In questo stesso periodo, nelle giornate caratterizzate dai livelli di rischio 2 e 3 del bollettino giornaliero del “Sistema di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute”, specifico dell’area urbana di Roma, emanato dal Ministero della Salute, il divieto di far lavorare i cavalli è esteso dalle ore 11 alle ore 18.

Per segnalare le eventuali violazioni è importante fornire il numero identificativo della botticella e, se possibile, foto o video geolocalizzati e con l’orario in evidenza, consiglia l’associazione, promotrice anche di una petizione online che chiede al ministro Salvini lo stop ai veicoli a trazione animale su tutto il territorio nazionale.




Geotermia: mozione di Sabatini, Zelli e Panunzi a tutela del territorio viterbese

VITERBO – Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini e il consigliere  regionale, presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente, Giulio Menegali Zelli hanno presentato, unitamente al vicepresidente del Consiglio regionale Enrico Panunzi, una mozione per impegnare la Giunta regionale a far valutare accuratamente la procedura di autorizzazione di due pozzi esplorativi nel territorio del Comune di Caprarola per la ricerca di fluidi geotermici nella zona del Lago di Vico, e mettere in atto tutte le azioni necessarie per tutelare la Tuscia.

“Con questa mozione che abbiamo presentato oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, intendiamo inoltre chiedere alla Giunta regionale di garantire la presa in considerazione di tutti i pareri tecnici del territorio, ivi compresi quelli della Riserva Naturale del Lago di Vico e del Biodistretto della Via Amerina, oltre che del Consorzio dei Produttori locali, che evidenziano serie criticità in ordine alla realizzazione del progetto. Ormai da troppo tempo – spiegano Sabatini, Zelli, Panunzi – il Viterbese è oggetto di molteplici servitù nel campo delle energie rinnovabili e non ci possiamo consentire ulteriori aggressioni verso la nostra provincia. Con questo atto chiediamo alla Giunta di tutelare la Tuscia, territorio che ha nell’agricoltura di qualità, nella valorizzazione delle risorse agroalimentari, nella promozione del patrimonio culturale, turistico e paesaggistico le sue opportunità di sviluppo, che rischiano ora di essere gravemente pregiudicate da questo tipo di attività. Auspichiamo che la mozione, come già avvenuto

per altre iniziative analoghe legate alla difesa del territorio, possa trovare l’unanimità in Consiglio regionale, vista la comune sensibilità da parte di consiglieri di maggioranza e di opposizione su queste importanti tematiche” concludono Sabatini, Zelli e Panunzi.




Lazio, gruppo Italia Viva: “Incrementare interventi per lo sviluppo e la valorizzazione del settore forestale. Depositata mozione in Consiglio regionale”

ROMA- “Nel Lazio, il patrimonio boschivo regionale ammonta ad oltre 400.000 ettari (Inventario Forestale Nazionale), ovvero circa 1/3 della superficie territoriale regionale, ricadente per circa il 60% all’interno delle aree protette. Una risorsa di particolare valore per la nostra Regione, soprattutto alla luce del fatto che è ormai consolidato il ruolo multifunzionale delle foreste, in quanto il bosco è considerato un complesso biologico capace di erogare funzioni e servizi sociali multipli, così da essere ritenuto un bene di rilevanza pubblica sotto molteplici aspetti”, dichiarano i consiglieri del gruppo Italia Viva della Regione Lazio Marietta Tidei e Luciano Nobili.

“Alla luce di tale quadro, in linea con quanto previsto dai principi paneuropei di Gestione Forestale Sostenibile e dalle Linee guida europee per “Afforestation and Reforestation”, recepiti dalla normativa nazionale, appare opportuno promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del settore forestale, attraverso interventi mirati e sostegni concreti e adeguati, che consentano una efficace pianificazione.

A tal fine, abbiamo depositato in Consiglio regionale una mozione, indirizzata al Presidente Francesco Rocca e all’assessore a Parchi e Foreste, Giancarlo Righini, affinché si impegnino a sostenere, mediante appositi bandi pubblici, politiche volte a promuovere il ruolo multifunzionale delle foreste, in linea con i principi paneuropei di gestione forestale sostenibile e delle linee guida europee per “Afforestation and Reforestation”, con particolare riferimento al finanziamento di interventi volti, rispettivamente, a sostenere impianti di imboschimento e sistemi agroforestali su terreni agricoli, nonché interventi volti al sostegno degli investimenti produttivi forestali con particolar riferimento all’ammodernamento tecnico nei processi di trasformazione e commercializzazione di prodotti forestali e di sviluppo delle filiere forestali”, concludono Marietta Tidei e Luciano Nobili.

 




Una mozione “sterile” per sfiduciare la sindaca Frontini (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – “Una mozione sterile, non la voteremo”. Con questa affermazione da parte della segretaria provinciale del PD Manuela Benedetti è iniziata, presso la sede di Via Polidori, nella tarda mattinata di oggi la conferenza stampa. Presenti i consiglieri Francesca Sanna, Alessandra Troncarelli, Lina Delle Monache e Alvaro Ricci.

“Ci siamo presentati alle elezioni- ha puntualizzato Benedetti- con Alessandra Troncarelli, già assessore regionale, persona preparata con notevole esperienza, sostenuta da ben otto liste che con il 30% avevano superato quelle di Chiara Frontini. Poi abbiamo affrontato il ballottaggio da soli, mentre tutti gli altri sostenevano l’altra candidata. Quindi, oggi questa situazione, priva di un obiettivo, è solo una mossa propagandistica”.

Anche per Troncarelli, che ha poi preso la parola, risulta essere una proposta sterile: “Ricordo molto bene, l’affermazione sostenuta da questa Amministrazione, che un sindaco del PD non l’avrebbero mai votato, mettendo al primo posto l’ideologia in   antitesi  alla competenza. Mi rimane difficile capire come si possa pretendere che io e la mia squadra potessimo sottoscrivere questa mozione”.

Per la consigliera Sanna, questo modo di agire non corrisponde al loro modus operandi. “Noi, e lo posso affermare con ragion di causa, ci siamo mossi sempre nell’interesse della città, mettendo a disposizione le proprie competenze, aiutando a risolvere i problemi che di volta in volta venivano affrontati. Penso alla diatriba dello stadio Rocchi, la mancanza di fondi per San Pellegrino in Fiore e per le celebrazioni di Santa Rosa. Pertanto, possiamo condividere un ordine del giorno, non certo un documento politico”.

Lina Delle Monache, ricorda ai presenti le “battaglie” quali il fotovoltaico, le energie rinnovabili, l’ampliamento della discarica, in particolare la sanità, non affrontate e non prese minimamente in considerazione, da FdI e lista civica Rocca, attualmente al governo della regione Lazio.

Al termine dell’incontro, le conclusioni del capogruppo Alvaro Ricci: “Per noi il no è netto, però in questo momento, ci dobbiamo fare alcune domande. La fiducia arriva proprio a ridosso dell’8 aprile, giorno del primo consiglio provinciale? Si vuol fare confusione fra le due realtà, Comune e Provincia? Per concludere, io ho l’impressione che a loro servissero questi quattro voti e ci volevano usare come “ruota di scorta”. La sindaca, deve essere più incisiva, perché in questo modo la città non si risveglia, ancora non si è visto il tanto auspicato salto di qualità”.

 

 




Lazio, D’Amato: “31 maggio sarà la Giornata per sorelle e fratelli rari. Approvata mozione”

ROMA – Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio la mozione per istituire la ‘Giornata Regionale dedicata ai Rare Sibling’ le sorelle e i fratelli di persone che hanno una malattia rara.amat

“L’obiettivo è quello di avere un momento di sensibilizzazione su questo tema. Perché quando in una famiglia vi è una situazione di persone, in particolare bambini e bambine con malattie rare, oltre a generare dolore, incertezza sul futuro e ansie, spesso queste difficoltà ricadono proprio sui fratelli e le sorelle. Nonostante si tratti delle persone maggiormente coinvolte e investite dal carico emotivo e concreto, spesso sono lasciati soli con i loro bisogni e necessità. I fratelli e le sorelle rari fanno i conti sin da piccoli con l’inevitabile sensazione di essere quelli meno bisognosi di attenzioni e al tempo stesso sentono la responsabilità dell’accudimento presente ma soprattutto futuro quando i genitori non ci saranno più. Ecco perché ho presentato questa mozione per istituire il 31 di maggio la Giornata Regionale dedicata ai Rare Sibling in concomitanza con la giornata europea. Una istanza portata avanti da genitori, e associazioni e in particolare dall’Osservatorio Malattie Rare (Omar), a cui mi sono unito per raggiungere insieme questo importante traguardo. Ringrazio Claudia Finelli, consigliera municipale di Azione, per avere assunto con la sua sensibilità questa importante battaglia”. Lo ha dichiarato il Consigliere della Regione Lazio di Azione, Alessio D’Amato.



Regione Lazio, opposizioni dicono no al deposito scorie nucleari nel Viterbese, presentata mozione

ROMA- Il Deposito Nazionale destinato allo stoccaggio di rifiuti radioattivi non deve essere realizzato nel Lazio: per questo è stata depositata una nuova mozione in Consiglio regionale, sottoscritta da Marotta di Verdi Sinistra, Novelli e Zuccalà del M5S, Ciarla e Panunzi del Pd, Zeppieri di Polo Progressista e Tidei di Italia Viva.
Di 51 possibili aree per la realizzazione del sito, ben 21 si trovano nella provincia di Viterbo, ma nessuno dei Comuni in cui si trovano queste zone ha espresso parere favorevole. Come già affermato dal Consiglio regionale nella precedente legislatura, con tale atto si vuole fortemente riaffermare la contrarietà alla realizzazione di questo sito di stoccaggio di scorie radioattive e nucleari, che rischia di produrre danni per tutto il territorio regionale. Nel rispetto delle scelte delle comunità locali, del diritto alla autodeterminazione e della salvaguardia dei territori dell’ambiente e dell’economia locale, con tale atto si vuole impegnare la Giunta della Regione Lazio a fare la sua parte per tutelare il territorio ed impedire la realizzazione del Deposito.

Così in una nota i capigruppo di opposizione in Consiglio regionale del Lazio.




Mutilazioni genitali femminili, presentata mozione Regione Lazio

ROMA- Donne, Tidei (Iv) e Bonafoni (Pd): “Stop alla pratica delle mutilazioni genitali femminili. Presentata mozione alla Regione Lazio per maggiori risorse da destinare a contrasto fenomeno”.
“Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminile, una pratica aberrante di cui sono vittime ancora oggi 200 milioni di giovani donne e bambine in tutto il mondo, circa 90mila delle quali residenti in Italia. Secondo i dati forniti dall’UNFA (Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFA) e dall’UNICEF l’interruzione di informazione e sensibilizzazione causata dalla pandemia, potrebbe portare a circa 2 milioni di casi in più nel prossimo decennio”, dichiarano le consigliere regionali Marietta Tidei (Iv) e Marta Bonafoni (Pd).
“Considerato che dal 2006, presso l’Azienda ospedaliera S. Camillo-Forlanini, opera in tale ambito il Centro Regionale per l’assistenza ed il trattamento chirurgico delle complicanze sanitarie correlate alle mutilazioni genitali femminili e che di altrettanto ausilio è anche il ruolo svolto dal SaMiFo (Salute Migranti Forzati), creato nel 2006, si ritiene che implementare tali servizi sanitari consentirebbe di porre fine a questa pratica e rappresenterebbe un fattore chiave per il raggiungimento della parità di genere e degli obiettivi di sviluppo sostenibili in linea con quanto previsto anche dall’agenda 2030”.
“A tal fine, abbiamo depositato in data odierna una mozione che impegna il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, con delega alla sanità, e l’Assessore alle Pari Opportunità Simona Renata Baldassarre ad attivarsi per destinare maggiori risorse sia ai centri già attivi sul territorio, sia per favorirne la creazione di altri. Allo stesso tempo si richiede di istituire un Osservatorio regionale per il contrasto alla pratica della mutilazione, attraverso il quale monitorare i dati relativi al fenomeno e promuovere campagne di sensibilizzazione, comunicazione e protezione nei riguardi delle bambine e delle donne vittime di tale pratica”, concludono Tidei e Bonafoni.

 




Mozione contro la localizzazione del deposito delle scorie nucleari

Riceviamo e pubblichiamo: “Egregio sig. Presidente del Consiglio comunale, Fernando de Angelis Egregio sig. Sindaco Mario Mengoni. Oggetto: MOZIONE “Localizzazione del deposito nazionale di stoccaggio per le scorie nucleari”. Con il nulla osta del Governo, la SOGIN (società pubblica di gestione del nucleare, incaricata allo smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi), ha redatto e reso pubblica la Carta nazionale delle aree idonee (CNAI) allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, in conformità al decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 (Disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché benefici economici, a norma dell’articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99). Ad oggi le aree idonee individuate in Italia sono 51 e tra queste, 21 rientrano nel territorio della Tuscia. La mozione in oggetto è tesa a manifestare il profondo dissenso del Consiglio comunale di Ronciglione alla localizzazione nel territorio della Tuscia del Deposito nazionale di rifiuti.
E’ quindi urgente sottoporre l’annosa questione anche alla cittadinanza, attivarsi e chiarire:
1) Quali conseguenze può avere su un territorio a vocazione agricola e turistica la realizzazione di un impianto come quello prospettato ?
2) Conoscere come si sono attivati i nostri rappresentanti politici nelle maggiori istituzioni regionali, nazionali ed europee per scongiurare le gravissime ricadute che avrebbe la realizzazione di un impianto di questo tipo nella nostra provincia.
3) Ovvero, cosa hanno proposto o cosa hanno elaborato i nostri rappresentati politici delle maggiori istituzioni regionali, nazionali ed europee per controbilanciare le gravose perdite ed i danni che la realizzazione di un impianto di tal fatta comporterebbe.
Il Consiglio comunale invita, dunque la Regione e tutti i consigli comunali della provincia di Viterbo a praticare ogni utile iniziativa finalizzata a far desistere il Governo da ogni possibilità di allocare sul territorio della Tuscia il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi sottolineando come questa selezione, ben 21 siti idonei, sia stata condotta da Sogin in maniera quantomai approssimativa. Tali dubbi sono stati per altro espressi anche da docenti dell’ università di Torino e della Tuscia.
Premesso che:

• la SOGIN, società pubblica incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, il 30 dicembre 2020 ha ricevuto il nulla osta del Governo per pubblicare la mappa dei siti individuati per lo stoccaggio dei rifiuti e ha in seguito pubblicato sul sito la Carta nazionale delle aree più idonee (CNAI) a essere adibite a deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani;

• tale deposito sarà costituito da una superficie di 150 ettari, suddivisi in 40 ettari per il Parco tecnologico e 110 ettari come area di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Il deposito avrà una struttura a matrioska: all’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale (moduli), che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati. In un’apposita area del deposito, sarà realizzato un complesso di edifici idoneo allo stoccaggio di lungo periodo di circa 17 mila metri cubi di rifiuti a bassa, media e alta attività, che resteranno temporaneamente al deposito, per poi essere sistemati definitivamente in un deposito geologico;
• detto documento menziona tra le aree del Paese adatte per l’allocazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari, 21 contesti territoriali della provincia di Viterbo;

considerato che:

• le previsioni contenute nella CNAI e relative all’idoneità delle suddette zone a ospitare sul proprio territorio detto deposito nazionale, appaiono contrastanti con le Linee guida tecniche dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
In particolare, si afferma che nella scelta del luogo di ubicazione di detto deposito occorre considerare, quali condizioni di esclusione, aree ove sono presenti paesaggi, habitat e specie animali e vegetali tutelati, le zone con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità e i luoghi di interesse archeologico e storico;
Inoltre La presenza di una importante falda freatica, sfruttata ad uso idropotabile dalla comunità sull’intero territorio, sconsiglia a priori l’utilizzo delle zone proposte, con casi addirittura di possibile interferenza diretta con captazioni pubbliche, come riportato da un gruppo di quindici geologi della provincia di Viterbo.
Oltretutto secondo studi molto accreditati è certo che crollerà il valore degli immobili nel raggio di 5 chilometri dal sito del deposito e i danni al valore immobiliare si ripercuoteranno fino a 30 chilometri di raggio. 30 chilometri non è una cifra a caso, ma è l’ombrello di ricaduta di materiale radioattivo in caso di incidente.
rilevato che:

• le aree del territorio della nostra provincia, menzionate dalla CNAI, presentano caratteristiche tali da soddisfare i criteri di esclusione previsti dalle Linee guida tecniche emanate dall’ISPRA.

considerato che:

• il deposito nazionale unico verrà utilizzato, oltre che per lo stoccaggio di circa 78 mila metri cubi di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa intensità, anche per lo stoccaggio, per tutto il tempo necessario alla individuazione di un deposito geologico opportuno, di circa 17 mila metri cubi di rifiuti a media e alta radioattività di cui 400 metri costituiti da combustibile

nucleare riprocessato all’estero o non riprocessabile per il tempo necessario;

IMPEGNA

il Sindaco a:

 praticare ogni utile iniziativa, anche di concerto con la Regione ed i Comuni della Provincia di Viterbo, finalizzata a far desistere il Governo nazionale da ogni possibilità di allocare sul territorio della Tuscia il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi;
 proporre agli altri comuni della provincia interessati dal progetto ed alla Regione di nominare una Cabina di Regia che, insieme ad ANCI, all’Università e alle organizzazioni di categoria, possa dare supporto tecnico, scientifico e giuridico per predisporre osservazioni necessarie da presentare alla SOGIN.
 essere parte attiva nel sollecitare ed attuare ogni opportuna attività politica ed istituzionale volta a garantire la massima tutela degli interessi, sanitari ed economici del territorio e dell’intera collettività, ovvero che venga posto in essere tutto quanto necessario e strategico per l’ottenimento di garanzie e massima tutela e salvaguardia degli interessi collettivi.
 Dire NO all’autocandidatura. Respingendo che Ronciglione possa essere inserita in una ipotetica carta nazionale delle aree autocandidate (Cnaa)
Il Gruppo Consiliare di minoranza chiede che alla presente mozione sia dato carattere di straordinarietà ed urgenza.

Si ringrazia per l’attenzione”.
i consiglieri Comunali di minoranza Rita Bonanni
Marco Bondini Marco Marcucci Andrea Duranti




Carbognano, mozione in consiglio per pianificare progetto culturale tra associazionismo ed istruzione locale

CARBOGNANO ( Viterbo) – Riceviamo dai consilieri Rossano Baldinelli, Daniela Gemini, Marco Caccia e pubblichiamo: “Subito dopo la giornata del 25 novembre e nella giornata di lunedì presenteremo una mozione in consiglio comunale per impegnare il Sindaco e la giunta ad una serie di iniziative di natura culturale sulla lotta alla violenza e per  far prevalere la cultura del rispetto nel ricordo di Giulia Cecchetin e della “nostra” Giulia Farnese che nel 2024 vedrà un anno di eventi in tutta la Tuscia dei Farnese”.




Presentata la mozione del prossimo congresso provinciale di Forza Italia

di REDAZIONE-

VITERBO- Si è tenuto questo pomeriggio, presso l’hotel Balletti di viale Trento l’incontro con gli esponenti di Forza Italia per la presentazione della mozione del prossimo congresso provinciale di FI. La mozione congressuale, presentata dai due storici esponenti del partito, Giulio Marini e Giovanni Maria Arena, intende perseguire il duplice scopo di restituire dignità e ordine nel partito provinciale di Forza Italia, individuando con rinnovata chiarezza l’originaria collocazione naturale della compagine politica in cui ci si pregia di militare, dunque ritrovando nel centro-destra la sua casa di appartenenza e sgombrando il campo da ogni ulteriore dubbio di interlocuzione.
Questo rinnovamento dovrebbe essere guidato dai giovani, ragazzi esperti e competenti che si dedicano al servizio della comunità e lavorano per migliorare la situazione del territorio.
La visione di Marini è quella di creare condizioni di lavoro che consentano ai giovani di sviluppare le proprie carriere nella regione, sia in ambito agricolo che turistico. Tuttavia, sottolinea che per un progresso reale del territorio, è essenziale stabilire relazioni e linee guida chiare. Forza Italia desidera dare ai giovani l’opportunità di dimostrare le proprie capacità a livello amministrativo.
Giovanni Arena focalizza l’attenzione sul ruolo di Forza Italia nel contesto del centrodestra, sottolineando l’importanza di mantenere una posizione chiara e coesa all’interno di questo spettro politico. Inoltre, il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti, evidenzia l’importanza di rispettare gli elettori e di offrire loro una casa politica di qualità.

I giovani rappresentanti di Forza Italia, come Asia Cristofori, Giorgio Garbrecht e Federico Valeri, esprimono il loro interesse nell’affrontare le sfide quotidiane della città e della sua politica. Inoltre, esprimono il loro apprezzamento per la mozione presentata da Arena e Marini, che riflette i valori tradizionali del partito.
La mozione di Arena e Marini è solo la prima delle proposte in vista del congresso provinciale del partito. Altre iniziative potrebbero emergere nei prossimi giorni, con l’auspicio di giungere a un congresso unitario. A fine ottobre, scadranno i termini per il tesseramento al partito, e si avvierà una “campagna elettorale” per coinvolgere il maggior numero possibile di persone. Inoltre, si inizierà a discutere dei nomi per il ruolo di coordinatore provinciale. Nel frattempo, Arena annuncia incontri con giovani interessati a partecipare attivamente alla vita politica del partito.
Obiettivo primario del partito sarà dunque quello di rappresentare con estrema trasparenza la propria posizione politica, senza ambiguità alcuna, superando l’infausta stagione dei trasversalismi, che per troppo tempo ha azzerato il formarsi di una dialettica alternativa alle forze di centro sinistra, il cui esito è riscontrabile, di tutta evidenza, nello stato di decadimento fattuale -e non solo- che caratterizza oggi Viterbo e la sua Provincia.
Forza Italia in tal senso dovrà assumersi l’onere e la responsabilità di restituire dignità alle risposte dei cittadini, rimettendo al centro della sua azione politica proprio la città e i suoi abitanti, cercando operativamente di fornire le risposte che i cittadini da anni chiedono senza neanche considerare possibili poltrone e scranni, se derivanti da accordi dubbi e discutibili, che mai potranno rispecchiare il pensiero del Presidente Berlusconi, verso il cui lascito ogni iscritto dovrà sempre guardare con rispetto e lealtà, trovando ispirazione nei principi liberali ed europeisti per guidare la propria azione pubblica.
Forza Italia, in questa sua naturale condizione, potrà tornare a dialogare con i cittadini, con le imprese, con le partite iva e con l’interezza del suo elettorato di riferimento, forte di una visione saldamente ancorata nei
principi che da sempre ne animano la ragione politica, quale forza in tutto e per tutto alternativa alla sinistra, dunque orientando la propria cifra esistenziale al precipuo fine di assicurare una migliore qualità della vita dei cittadini della Tuscia.

(Foto di Anna Maria Stefanini)

 




Discarica Monterazzano, la Provincia dice no alla realizzazione dell’invaso

VITERBO – Dato atto della nota del Comune di Viterbo del 30/08/2023, acquisita in pari data al protocollo provinciale n. 31537, con la quale viene proposta l’adozione della mozione ivi allegata concernente quanto in oggetto;

RITENUTO opportuno esaminare detta mozione anche da parte di questo Organo nell’interesse della stessa Provincia di Viterbo e degli ulteriori Comuni che ne fanno parte;

PRESO ATTO del contenuto della mozione qui allegata quale parte integrante e sostanziale del presente atto;

DATO ATTO di quanto riferito nel corso del dibattito dagli intervenuti la cui trascrizione è riportata di seguito al presente verbale per farne parte integrante e sostanziale;

Ciò considerato;

ESPRIME

Il proprio parere nettamente contrario alla realizzazione dell’invaso VT4 di discarica per rifiuti pericolosi” in Località Le Fornaci – Monterazzano per una volumetria di me 960.000 (pari 1.137.150 t) a servizio del territorio regionale, in quanto:

  • non coerente con le previsioni del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti per la violazione del principio di autosufficienza dell’ATO, essendo la volumetria richiesta in palese sovrastima rispetto al fabbisogno di conferimento in discarica dell’ATO di Viterbo, definito dallo stesso PRGR;
  • non coerente con le previsioni del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti per la violazione del dettato che impone ad ogni ATO di provvedere alla realizzazione di uno o più impianti di trattamento e una o più discariche per il proprio territorio, poiché la disponibilità presso l’impianto di Viterbo di ulteriori 960.000 me, come affermato nel parere della Direzione Regionale Ciclo dei rifiuti – Area Rifiuti, mira a soddisfare l’intero fabbisogno regionale di conferimento in discarica e quindi ad innescare, come diretta conseguenza, la deresponsabilizzazione degli altri ATO della Regione Lazio e il perpetuarsi della servitù dell’impianto all’intero territorio regionale;
  • non coerente con le previsioni del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti per la violazione del criterio di omogeneità territoriale, fissato dal PRGR, che mira a non determinare ulteriori carichi ambientali laddove la capacità di trattamento degli impianti soddisfa il fabbisogno dell’intero ATO;
  • la realizzazione dell’invaso “VT4” per volumetria può essere considerato assimilabile ad un nuovo impianto; in tal senso occorre condurre un’attenta analisi e valutazione sulla compatibilità con i criteri di localizzazione, e in particolare con i fattori escludenti e di attenzione progettuale, definiti dal PRGR e riassunti graficamente nella Tabella B del Piano Provinciale, che vede il territorio comunale non caratterizzato da aree prive di vincoli;

Tutto ciò premesso;

DELIBERA

 

  • di approvare, per le ragioni espresse in premessa,  la mozione qui allegata;

  • di impegnare quindi anche il Presidente della Provincia, per quanto di sua competenza, ad adottare ogni atto utile al fine di contrastare i conferimenti presso la discarica sita in Loc. “Le Fornaci” provenienti dagli altri ATO della Regione Lazio, segnatamente dagli ATO di Frosinone, Latina, Rieti e della Città metropolitana di Roma Capitale, nel rispetto della normativa comunitaria, nazionale vigente e di quanto previsto dal PRGR approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 5 agosto 2020, n. 4, in considerazione del termine previsto per il periodo transitorio di 36 mesi e anche al fine di tutelare la capacità residua dell’invaso VT3, riservandola a servizio dell’ATO di Viterbo;

  • di impegnare altresì il Presidente ad attivarsi nei confronti del Presidente e della Giunta Regionale del Lazio affinché siano concretamente perseguiti gli obiettivi in tema di economia circolare dei rifiuti e garantita l’autosufficienza impiantistica dei territori allo scopo di evitare di penalizzare i Comuni più virtuosi e permettendo così alla discarica di Viterbo di essere destinata al servizio esclusivo delle esigenze del proprio territorio;
  • di trasmettere il presente provvedimento ai Sindaci dei Comuni del territorio provinciale affinché valutino la possibilità di adottare analoga deliberazione.



Mozione sui parcheggi a pagamento alla stazione di Tarquinia

TARQUINIA (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Durante il consiglio di ieri abbiamo presentato la nostra mozione per dire no alla recente istituzione di stalli a pagamento alla stazione ferroviaria di Tarquinia, convinti che questa sia una vera e propria vessazione nei confronti dei cittadini, specie di pendolari e studenti su cui già gravano spese consistenti legate ai trasporti. Così come siamo convinti che la scelta prosegua sulla strada opposta a quella di incentivare spostamenti più ecologici e sostenibili.
Ci aspettavamo, su una decisione così sbagliata e discutibile, che qualcuno avrebbe avuto il coraggio di dissentire dalla maggioranza, o almeno che avesse avuto il coraggio di parlare e sostenere la bontà della scelta: NIENTE.
Il silenzio che ha sempre accompagnato questa maggioranza prosegue imperterrito, ed a nulla è servito far presente che una petizione online sull’argomento, promossa dall’associazione tarquiniese NEXT Etruria, ha raggiunto in pochissimi giorni più di 500 sottoscrizioni.
Risultato: mozione respinta, i parcheggi rimarranno a pagamento. Ma è bene che i cittadini sappiano che nessuno dei consiglieri di maggioranza ha preso le distanze da questa scelta, e che nessuno degli assessori ha ritenuto necessario aggiungere una sola parola alla questione. Formalmente segnaliamo qualche assenza tra i banchi della maggioranza… Se questa fosse frutto della non condivisione della scelta li invitiamo a prendere le distanze pubblicamente, viceversa, come normale che sia, supponiamo che ancora una volta fossero tutti d’accordo.
E i cittadini continuano a pagare…”.

PD Tarquinia
M5S Tarquinia




Acquapendente, presentata la mozione a sostegno del popolo e delle istituzioni ucraine

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Il Gruppo consiliare della lista “Insieme per Cambiare”, nella mattinata del 3 marzo, ha presentato una mozione intitolata “sostegno del popolo e delle istituzioni ucraine che verrà letta in versione integrale al termine di questo breve intervento, dalla quale è scaturita l’odierna assise.

Nonostante siano trascorsi solo 4 giorni dalla presentazione della mozione il panorama internazionale si è aggravato molto in termini soprattutto di perdite di vite umane.Lo scenario sembra ormai nitido la vita di tanti civili è in grave pericolo, l’Europa e l’Italia si ritroveranno a rivivere un passato che speravamo di non rivivere più.La nostra mozione, ha come punti cardini la condanna morale assoluta a qualsiasi atto di guerra ed attacco al diritto internazionale e a far sentire al popolo Ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini. Citiamo l’articolo 11 della Costituzione “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; continua con il dire … “consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Nella mozione sottolineiamo che gli eventi a cui stiamo assistendo in Ucraina e gli attacchi militari possano avere gravissime conseguenze sociali ed economiche sull’ intera Comunità internazionale, mettendo a rischio l’Europa ed il Nostro Paese, specie per quanto riguarda l’energia, il turismo e le esportazioni. Chiediamo con forza e fermezza al Governo di mettere in campo ogni azione possibile volta a promuovere e contribuire alla pace e alla sicurezza oltre che alla solidarietà e al rispetto reciproco tra popoli. Sosteniamo altresì che l’unica Via d’ uscita sia porre fine alle ostilità e riprendere immediatamente la via diplomatica ed il dialogo. La recente storia della nostra cittadina, conferma che esiste davvero la possibilità di una pacifica convivenza tra popoli, lingue, religioni e culture differenti. Per questo, diamo il nostro supporto e chiediamo all’Amministrazione Comunale, che maggioranza e minoranza insieme congiuntamente a tutta la cittadinanza aquesiana che da sempre ha manifestato una grande apertura verso le popolazioni in difficoltà possano dare un effettivo ed immediato sostegno al popolo Ucraino. Concludo rivolgendo un personale pensiero alle donne ucraine, proprio questa sera, vigilia della ricorrenza dell’ 8 marzo, che stanno scappando dalle proprie abitazioni, dalle proprie città con bambini al seguito lasciando i propri mariti, fratelli, figli, padri a combattere per la libertà.

 




Una mozione per chiedere l’istituzione della “Settimana del volontariato Tarquiniese”

TARQUINIA (Viterbo) – Riceviamo e pubblichiamo: “Una mozione per chiedere l’istituzione della “Settimana del volontariato Tarquiniese”. Ho protocollato la proposta sperando che sia inserita e discussa nel prossimo Consiglio Comunale. Il Comune di Tarquinia, tra le sue finalità, ispira la sua azione al principio di “tutela attiva della persona improntata alla solidarietà sociale, in collaborazione con le associazioni di volontariato e nel quadro di un sistema integrato di sicurezza sociale valorizzando le libere forme associative, le organizzazioni di volontariato, e tutti gli altri organismi operanti senza scopo di lucro, favorendo e promuovendo la loro partecipazione all’elaborazione delle decisioni inerenti gli interessi da loro rappresentati”.
Considerando che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 17 dicembre 1985, ha istituito nella data del 5 dicembre di ogni anno, la “GIORNATA MONDIALE DEL VOLONTARIATO” e che il terzo settore ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo armonico della nostra comunità cittadina, ho ritenuto opportuno presentare una mozione che prevede l’istituzione, nel periodo 5-12 dicembre 2021 e ogni anno in cui ricade la data del 5 dicembre, della “Settimana del Volontariato Tarquiniese”, organizzando incontri e dibattiti al fine di presentare l’azione svolta dalle associazioni locali sul territorio e favorendo il reclutamento di nuovi volontari.
La crisi pandemica ha messo in evidenza l’importanza delle attività di volontariato, il prezioso lavoro svolto dagli stessi volontari nonché l’impegno al fianco dei cittadini e delle istituzioni e pertanto credo che sia doveroso pensare ad una settimana interamente dedicata a loro come segno di vicinanza, riconoscenza e ulteriore sostegno.
Mi auguro che l’intero consiglio comunale possa accogliere favorevolmente la nostra mozione perchè il volontariato è uno strumento che deve unire e non dividere”.

Il Consigliere Comunale
Manuel Catini

 




I Comuni sotto i 15mila abitanti esclusi dai contributi per il finanziamento di rigenerazione urbana, Manziana approva mozione

MANZIANA- Riceviamo e pubblichiamo: “Nell’ultimo Consiglio Comunale, con deliberazione n. 26 del 16.06.2021, è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dai Consiglieri Brini, Bugliazzini e Levati in merito all’esclusione dei Comuni sotto i 15.000 abitanti dai contributi per il finanziamento di rigenerazione urbana.
“Ringrazio i Consiglieri Brini, Bugliazzini e Levati per avere puntato i fari su un problema che, dopo quasi un anno e mezzo di emergenza pandemica, sembra davvero un paradosso ed ha il sapore di una beffa – commenta il Sindaco Bruni – L’Italia ha la possibilità di rilanciarsi ma sceglie di farlo escludento più del 90% del suo territorio nazionale. I Comuni sotto i quindicimila abitanti sono infatti 7.206 su un totale di 7.904 ma con un DPCM dello scorso gennaio il Governo, all’epoca ancora guidato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non curante di quanto indicato nell’apposita normativa (L.160/2019), ha deciso di escluderli dai fondi per la rigenerazione urbana. Decisione che purtroppo è stata rilanciata dall’attuale Governo Draghi nella stesura del Recovery Plan, dal quale per l’ennesima volta sono stati esclusi i piccoli e medi Comuni. Una decisione oltre che incomprensibile, davvero dannosa e capace di lanciare un messaggio che poco fa onore alla nostra classe politica.
Porto l’esempio della nostra Manziana: siamo un Comune di circa 8.000 abitanti ed in quanto tale non possiamo accedere ai bandi rivolti ai Piccoli Comuni (cioè quelli con popolazione inferiore ai 5000 abitanti) perché troppo “grandi”. Ora scopriamo che non potremo attingere neanche a questi fondi perché la nostra popolazione è inferiore a 15.000 abitanti. Che futuro aspetterà agli Amministratori di domani del nostro paese? Quale Comune oggi può fare investimenti di livello senza contributi e finanziamenti?
La “forza” della nostra Nazione non è rappresentata esclusivamente dalle nostre Città – continua il Sindaco Bruni – L’Italia è sì Roma, Venezia, Firenze ma è anche quell’insieme di piccoli borghi capaci di rendere visibile un’identità nazionale e delle specificità culturali, storiche, artistiche e territoriali che andrebbero aiutate non solo a sopravvivere ma a svilupparsi, rappresentando un valore aggiunto e non un ostacolo allo sviluppo stesso dell’intera paese Italia.
I nostri centri storici, ad esempio, hanno necessità di essere rivalutati perchè dalla loro rigenerazione può prendere vita un futuro diverso e ricco di potenzialità per le nuove generazioni.
Come Amministrazione ci faremo portavoci presso tutte le sedi competenti di questa che è una vera e propria ferita al sistema amministrativo locale: quei fondi erano e sono stati pensati per tutti i Comuni ed è davvero incomprensibile la ragione per cui si è scelto di concentrarli solo in contesti più grandi che peraltro già possono contare su altre fonti di finanziamento. L’Italia ripartirà se lo farà insieme e non se deciderà di crescere creando Amministrazioni di serie A e di serie B.”




Regione Lazio, Fdi: “Presentata mozione contro deposito rifiuti radioattivi nella provincia di Viterbo”

ROMA- “Abbiamo presentato in Consiglio regionale una mozione che impegna il presidente della Giunta Zingaretti e l’Assessore competente a porre in essere tutte le azioni necessarie affinchè venga confermato l’assoluto divieto ad individuare la provincia di Viterbo come sede per installazione di siti per i rifiuti radioattivi (di qualunque attività) e contro qualsiasi tentativo di stoccaggio e transito di scorie radioattive nel territorio della Tuscia”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo e Giancarlo Righini.

DI SEGUITO IL TESTO COMPLETO DELLA MOZIONE

Al Presidente del Consiglio regionale del Lazio

On. Mauro Buschini

MOZIONE Oggetto: Individuazione dei siti idonei ad ospitare il deposito dei rifiuti radioattivi nella Provincia di Viterbo

PREMESSO che in data 05/01/2021 è stata pubblicata da Sogin –la società dello Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nuclerari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo e del Ministero dell’Ambiente, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi);

CHE con questo passo si va verso il deposito dei rifiuti radioattivi nei siti dell’elenco allegato alla Carta;

CHE sono sette le Regioni potenzialmente idonee, e nello specifico: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia;

CHE in Italia esistono ancora quattro centrali nucleari: quella di Trino Vercellese, in Piemonte, quella di Caorso, in provincia di Piacenza, quella di Latina, nel Lazio e quella di Garigliano, in Campania, ferme dal 1987, quando con un referendum fu deciso di chiuderle, ma ancora oggi in ognuna di esse lavora personale per analizzare, catalogare e preparare per il trasporto nei centri di lavorazione o smaltimento qualsiasi cosa ci sia nelle centrali, compresi i rifiuti nucleari prodotti prima della chiusura;

CONSIDERATO CHE il Ministero dell’Ambiente ha stimato che in totale nelle aree selezionate dovranno essere depositati circa 78 mila metri cubi di rifiuti provenienti dalle centrali nucleari;

CHE nella lista sono incluse 67 località che sono state considerate potenzialmente idonee, distribuite tra Lazi, Toscana, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Basilicata e Puglia;

CHE per quanto riguarda la nostra provincia sono ben 8 i comuni che corrispondono ai 25 criteri stabiliti cinque anni fa e irportati nella Cnapi (Carta delle aree potenzialmente idonee) e cioè Ischia di Castro, Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano. Ogni comune può essere interessato da più di un’area;

CHE le aree per lo stoccaggio sono suddivise in verde considerate ottime, verde chiaro considerate buone, di colore celeste o gialle per le zone meno indicate e che tra le zone della Tuscia questa sarebbe la mappatura: Ischia di Castro, Canino-Cellere-Ischia di Castro, Montalto di Castro 1, Montalto di Castro 2, Canino 1 e 2, Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Piansano-Tuscania, Piansano-Tuscania, Tuscania, Canino-Montalto di Castro 1 e 2, Arlena di Castro-Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Tuscania 1 e 2, Tarquinia-Tuscania, Soriano nel Cimino, Soriano nel Cimino-Vasanello-Vignanello, Gallese-Vignanello,Corchiano-Vignarello, Corchiano-Gallese, Corchiano;

CONSIDERATO CHE il ministero dell’Ambiente ha stimato che in totale nelle aree selezionate dovranno essere depositati circa 78 mila metri cubi di rifiuti provenienti dalle centrali nucleari;

CHE nella lista sono incluse 67 località che sono state considerate potenzialmente idonee, distribuite tra Lazio, Toscana, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Basilicata e Puglia;

CHE per quanto riguarda la nostra provincia sono ben 8 i comuni che corrispondono ai 25 criteri stabiliti cinque anni fa e riportati nella Cnapi (Carta delle aree potenzialmente idonee) e cioè Ischia di Castro, Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano. Ogni comune puo essere interessato da più di un’area;

CHE le aree per lo stoccaggio sono suddivise in verde considerate ottime, verde chiaro considerate buone, di colore celeste o gialle per le zone meno indicate e che tra le zone della Tuscia questa sarebbe la mappatura: Ischia di Castro, Canino-Cellere-Ischia di Castro, Montalto di Castro 1, Montalto di Castro 2, Canino 1 e 2, Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Piansano-Tuscania, Piansano-Tuscania, Tuscania, Canino-Montalto di Castro 1 e 2, Arlena di Castro-Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Tuscania 1 e 2, Tarquinia-Tuscania, Soriano nel Cimino, Soriano nel Cimino-Vasanello-Vignanello, Gallese-Vignanello, Corchiano-Vignanello, Corchiano-Gallese, Corchiano.

ATTESO CHE con il nulla osta del ministero dello Sviluppo economico e del ministero dell’Ambiente, la Società gestione impianti nucleari (Sogin) ha pubblicato sul sito depositonazionale.it la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI), il progetto preliminare e tutti i documenti necessari alla realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del parco tecnologico;

CHE il deposito nazionale e il parco tecnologico avrà un enorme impatto anche strutturale coinvolgendo un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco,con una struttura a matrioska. All’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, chiamate celle, verranno collocati dei grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che a loro volta racchiuderanno i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati. In totale circa 78 mila metri cubi di rifiuti radioattivi;

CHE l’impianto riceverà rifiuti per 40 anni. Dopo, li custodirà fino a che non saranno più radioattivi, per 300 anni;

RITENUTO CHE a quanto si apprende ora si procederà ora alla fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei 4 mesi successivi, il seminario nazionale. In base alle osservazioni e alla discussione in un seminario nazionale;

CHE Sogin dovrà poi aggiornare la Cnapi, che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’ente di controllo Isin, del ministero dell’Ambiente e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;

CHE in base a questi pareri, il ministero dello Sviluppo Economico convaliderà la versione definitiva della Carta Nazionale delle Aree Idonee;

CHE i provvedimenti per l’attivazione dei depositi radioattivi porteranno i cittadini ad una forte partecipazione, coinvolgendo anche gli amministratori tutti, per contestare l’inserimento dei Comuni della Tuscia nella CNAPI;

VISTO CHE il territorio della Tuscia è fortemente caratterizzato da produzioni agricole di particolare qualità e tipicità e da luoghi di indiscutibile interesse archeologico e storico e la possibilità di veder realizzato il sito suddetto porterebbe a gravissimi danni all’intero territorio e alla sua economia

Tutto quanto sopra premesso, visto e considerato

Il Consiglio regionale del Lazio

IMPEGNA

Il Presidente della Giunta on. Nicola Zingaretti e l’Assessore competente

a porre in essere tutte le azioni necessarie atte affinchè venga confermato l’assoluto divieto ad individuare la provincia di Viterbo come sede per installazione di siti per i rifiuti radioattivi (di qualunque attività) e contro qualsiasi tentativo di stoccaggio e transito di scorie radioattive nel territorio della Tuscia”.

Chiara Colosimo,  Giancarlo Righini