Il calendario 2022 dell’Oipa dedicato alle giornate internazionali degli animali

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) dedica quest’anno il suo calendario e le sue agendine alle Giornate internazionali in cui si celebrano le diverse specie animali. Le Giornate internazionali dedicate agli animali non sono una semplice celebrazione, ma un allarme, un focus su cui occorre meditare e agire di conseguenza affinché non si trasformino in “Giornate della memoria”.

E così l’Oipa ha deciso di dedicare l’anno 2022 a queste Giornate, affinché si abbia sempre presente la bellezza del pianeta, la sua fragilità e l’importanza del prendersene cura. Questo è possibile farlo anche sostenendo l’Oipa, che da 40 anni si dedica tutti i giorni a tanti animali in difficoltà.

È possibile aiutare l’Oipa ordinando questo calendario o un’agendina. Tramite Oipa si può contribuire a sostenere gli esseri indifesi con cui convivere in pace e serenità ogni giorno del prossimo anno e di tutti gli anni a venire.




Botti di Capodanno, il video-decalogo Oipa per proteggere cani e gatti

Per informare in modo diretto e stringato i proprietari di cani e gatti su come comportarsi per metterli in sicurezza durante la notte di Capodanno, quest’anno l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha realizzato un video-decalogo per evitare morti e ferimenti dei quattrozampe terrorizzati dall’esplosione di botti e petardi.

Non è raro che gli animali, impauriti, scappino dai giardini e dai cortili perdendosi o finendo investiti. Animali più anziani o cardiopatici possono morire d’infarto. E anche la fauna selvatica, uccelli e animali dei parchi e dei boschi, spaventata dal frastuono e dalle improvvise luci si disorienta schiantandosi contro alberi, muri, vetrate, cavi elettrici o finendo sotto le auto. Lo scorso anno, Roma il 1° gennaio si svegliò con la terribile notizia di una strage di storni con ogni probabilità dovuta all’esplosione di petardi in prossimità di dormitori.

Alcuni Comuni italiani hanno già emesso ordinanze per vietare l’utilizzo di petardi per i festeggiamenti del Capodanno, ma sono sempre troppi coloro che non rinunciano a questa anacronistica tradizione anche per l’esiguità dei controlli volti a reprimere chi non rispetta le regole.

«Per evitare che l’ultimo giorno dell’anno si trasformi in dramma o tragedia per gli animali, abbiamo stilato un decalogo con le regole e suggerimenti per mettere in sicurezza e rassicurare il proprio familiare con la coda (v. video e infografica), perché l’inizio del nuovo anno deve essere una gioia per tutti, non motivo di terrore e angoscia», spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Allo stesso tempo, facciamo appello alle forze dell’ordine affinché considerino una priorità i controlli finalizzati a far rispettare le ordinanze, non minimizzando le conseguenze, dirette e indirette, di una condotta irresponsabile da parte di chi maneggia i petardi».

1. Teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi

2. Non lasciamoli soli, potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi. Stiamo loro vicini, mostrandoci tranquilli e cercando di distrarli

3. Non lasciamoli in giardino. Teniamo in casa o in un luogo protetto gli animali che abitualmente vivono fuori per scongiurare il pericolo di fuga

4. Teniamo alto il volume di radio o televisione, chiudendo le finestre e le persiane

5. Lasciamo che si rifugino dove preferiscono, anche se si tratta di un luogo che normalmente è loro vietato

6. Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura

7. Facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista affinché valuti la possibilità di una terapia di supporto

8. Evitiamo soluzioni fai da te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico

9. Organizzare una “gita fuori porta” per trascorrere il Capodanno in luoghi lontani dai centri urbani e dai rumori forti e improvvisi

10 Chiediamo al nostro Comune un’ordinanza contro i botti e sensibilizziamo l’opinione pubblica su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per gli animali domestici e selvatici.

 




Natale, OIPA: “Acquistare un cucciolo da regalare può alimentare il commercio illegale”

I canili e i gattili sono pieni anche di esemplari di razza abbandonati dopo acquisti impulsivi o poco meditati, fatti soprattutto in occasione del Natale.

Un animale adottato per amore da un rifugio non sarà mai maltrattato o abbandonato. Questo il messaggio della campagna natalizia dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) accompagnata dallo slogan Ti pentirai di un acquisto impulsivo. Ma amerai un’adozione responsabile.

Adottare da un canile o da un gattile è anche un modo di contrastare il crudele traffico illegale di cuccioli che arrivano soprattutto dall’Europa dell’Est al termine di viaggi estenuanti in condizioni assai penose. Gli animali, per lo più cani, arrivano in Italia dopo lunghi viaggi nascosti in furgoni e Tir, stipati in scatole e gabbie senza cibo né acqua. La mortalità di questi sfortunati cuccioli è molto alta, essendo stati strappati troppo presto alle loro madri, povere fattrici, e messi in viaggio senza controlli veterinari né vaccinazioni. I cagnolini che arrivano clandestinamente dall’Europa dell’Est hanno falsi pedigree e documentazione contraffatta. Non mancano casi di cani venduti come cani di razza, ma che non lo sono. Grazie ai sempre maggiori controlli delle forze dell’ordine aumentano i sequestri, ma questo crudele traffico – che viaggia anche online – non si ferma.

«Alcuni commercianti per guadagnare di più fanno da tramite tra i trafficanti e i compratori, che spesso non conoscono la reale provenienza dei cuccioli», spiega il presidente dell’OipaMassimo Comparotto. «Anche per questo lanciamo una campagna di sensibilizzazione affinché a Natale non si acquistino cuccioli ma si adottino cani e gatti ospitati nei rifugi. Gli animali non sono oggetti e, quando diventano un regalo da mettere sotto l’albero, talvolta chi li riceve non è preparato o non sa davvero cosa implichi avere in casa un familiare con la coda. In vista del Natale lo diciamo con forza: gli animali non sono oggetti da regalare».

I volontari dell’associazione in estate si trovano ogni anno a soccorrere animali molto giovani probabilmente acquistati in occasione del Natale o dell’Epifania. Insomma, un cane o un gatto comprato e regalato a Natale può diventare un randagio a Ferragosto. Chi apre la sua casa a un amico con la coda deve sapere che un animale è per sempre e che va amato e accudito non solo quando è un tenero cucciolo. Per questo l’Oipa lancia in vista delle feste un accorato appello: non comprate cuccioli da regalare, né a Natale né in altre ricorrenze e ricorda che abbandonare un animale è un crimine punito dal Codice penale.

Se è vero che gli animali possono colmare un vuoto, soprattutto durante questa difficile pandemia, occorre riflettere bene prima di far entrare in casa un cane o un gatto. L’uso strumentale degli animali sempre sbagliato, e non sono mancati casi di persone che hanno acquistato un cane solo per poter uscire di casa durante il lockdown per poi liberarsene.

Se si vuole adottare un animale, lo si può fare recandosi nei canili o nei gattili o rivolgendosi ai volontari delle associazioni animaliste, che potranno seguire l’adozione con adeguati controlli.




Mufloni isola del Giglio, parte la mattanza destinata all’autoconsumo: l’Oipa diffonde il disciplinare operativo per gli interventi di prelievo

Riceviamo dall’Oipa e pubblichiamo: “La mattanza dei mufloni dell’Isola del Giglio servirà ai cacciatori per accumulare punti come “selecontrollori” e a utilizzare il carnaio per l’”autoconsumo”. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che diffonde il Disciplinare operativo per gli interventi di prelievo del muflone all’Isola del Giglio redatto dall’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Il disciplinare della strage all’articolo 9 prevede che gli animali uccisi possano essere destinati all’”autoconsumo” dei cacciatori, o di coloro che sarebbero stati danneggiati dai mufloni, come indennizzo, o dell’Ente Parco stesso.

L’uccisione dei mufloni servirà anche per la sanguinaria “raccolta punti” dei cacciatori. L’articolo 8 assegna 3 punti per ogni capo abbattuto in tecnica singola, 0.25 punti per le uccisioni in tecnica collettiva e persino 0,5 punti a colpo per i colpi a vuoto.

«Se non fosse per il contesto tragico, verrebbe da sorridere», commenta Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa. «Finora le numerose proteste di associazioni, comitati e singoli cittadini a difesa dei mufloni non hanno sortito alcun effetto su chi ha deciso la mattanza, ma non possiamo abbassare la guardia. Chiediamo all’Ente Parco e alla Regione Toscana un ripensamento che salvi le poche decine di mufloni presenti nell’isola, come richiesto dall’opinione pubblica, e a vantaggio dell’immagine stessa del Parco dell’Arcipelago toscano».

L’Oipa valuterà nelle sedi sia nazionali che comunitarie se tale progetto sia rispettoso delle leggi italiane ed europee. «Pensiamo anche di rivolgere una segnalazione alla Corte di Giustizia ambientale per verificare che nel presentare il Progetto per il bando Life siano stati coinvolti anche la cittadinanza e le associazioni ambientaliste locali», aggiunge il presidente dell’Oipa.




Una ragazzina uccisa e una donna ferita con armi da caccia in poche ore, Oipa: “Problema di sicurezza pubblica”

Riceviamo da Oipa e pubblichiamo: “Una morta e una ferita in poche ore colpite da armi da caccia. L’Organizzazione internazionale per la protezione animali (Oipa) chiede a Governo e Parlamento di valutare seriamente le conseguenze dell’attività venatoria sulla sicurezza pubblica e di mettere mano alla legislazione in materia per evitare che, a fine stagione venatoria, si continui a fare la conta dei morti: cacciatori e non.

Le cronache raccontano che ieri a San Felice del Benaco, in provincia di Brescia, una quindicenne è morta colpita dal fuoco di un fucile da caccia. Padre e figlio stavano mostrando il fucile alla ragazzina quando il fratello tredicenne ha premuto il grilletto colpendo la sorella in pieno petto. E questa mattina nella zona di Santa Maria di Zevio, in provincia di Verona, un cacciatore, nello sparare alla preda, ha ferito a un occhio una donna mentre passeggiava.

«La caccia causa ogni anno morti e feriti, spesso non cacciatori, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, per esempio facendo una passeggiata in un bosco», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Quello delle vittime della caccia è un tema ancora poco considerato dalle istituzioni. Eppure, dato il conteggio delle vittime, Governo e Parlamento dovrebbero iniziare a riflettere sul problema di sicurezza pubblica evidenziato da questi incidenti. Quante vittime umane, senza considerare gli animali, dovrà ancora fare l’attività venatoria prima che questa circostanza diventi un allarme sociale? Occorrerebbe un giro di vite legislativo per eliminare alla radice questo grave problema di sicurezza pubblica».




Cani senza famiglia al mare con i volontari Oipa

Cosa regalare a un cane senza casa per renderlo felice anche se solo per poche ore? Portarlo al mare! È questo lo scopo dell’iniziativa Pelosi in spiaggia dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Trapani.

In collaborazione con l’associazione L’Arca di Johnny e Osvaldo Odv, i volontari dell’Oipa hanno portato nei giorni scorsi sulla riva del mare i randagi ricoverati nell’Ambulatorio veterinario comunale di Trapani: qualche ora di gioia che, tra bagni e capriole sull’arenile, hanno fatto dimenticare a questi animali ancora senza famiglia l’amarezza e la monotonia delle giornate trascorse in un box. Alcuni di loro sono ospiti nelle case degli stessi volontari e cercano casa.

Come fare per adottarli? «Sono ancora tanti i cani sottratti a situazioni d’ incuria e abbandono che sognano di vivere in una casa, circondati di affetto e attenzioni che mai hanno conosciuto», spiega Antonino Lucido, delegato Oipa di Trapani, «Chiunque fosse interessato ad adottarne uno può mettersi in contatto con noi tramite la pagina Facebook Oipa Trapani o contattando il nostro vicedelegato di sezione Baldo Ferlito al 3279547482».

Pelosi in spiaggia arriva dopo l’iniziativa Proteggiamoli dedicata alla salute dei randagi dei Comuni di Trapani ed Erice grazie alla quale, con una generosa donazione di fialette antiparassitarie da parte di due negozi e in accordo con le Amministrazioni comunali, i volontari dell’Oipa hanno assicurato quest’estate l’adeguata protezione contro pulci, zecche e zanzare a tanti cani di cui si occupano.




Cavalla morta al Circo Massimo. Oipa: “Riflettere su queste competizioni”

ROMA – Al Longines Global Champions Tour, detto anche la “Formula 1 dell’equitazione”, oggi è morta una cavalla durante l’esibizione dei Lancieri di Montebello, l’unità di cavalleria dell’Esercito Italiano. La manifestazione, che si teneva al Circo Massimo, è stata sospesa.

«Chiunque può immaginare quanto stress debbano subire i cavalli costretti a duri addestramenti per questo genere di gare», dichiara l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che, addolorata e sgomenta, chiede agli organizzatori e agli amministratori di riflettere se sia ancora davvero necessario utilizzare questi animali in sfide così impegnative come quella che oggi nella Capitale è stata il teatro di una tragedia. «Sarebbe un segno di progresso se il Comune di Roma vietasse l’uso di animali in spettacoli e in competizioni gravose. Nel caso dell’uso dei cavalli, anche in coerenza con i provvedimenti presi a tutela dei loro simili costretti a trainare le botticelle», conclude l’associazione.




L’Oipa chiede a Zingaretti di sospendere l’avvio della stagione venatoria

ROMA- L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede al presidente della Regione Lazio di sospendere la stagione venatoria, il cui inizio è fissato al 19 settembre e che potrebbe essere anticipato se Nicola Zingaretti autorizzerà anche quest’anno giornate di preapertura.

Il presidente Zingaretti ha firmato il 13 agosto la dichiarazione dello stato calamità naturale su tutto il Lazio fino al 30 settembre per la “grave recrudescenza degli incendi di questi ultimi giorni”, come afferma una nota della Regione. In questo contesto, l’Oipa ritiene che l’apertura della caccia debba essere sospesa e che non si autorizzino eventuali preaperture.

«Occorre tutelare la fauna selvatica vittima delle centinaia d’incendi in tutto il Lazio che hanno mandato in cenere ettari ed ettari zone agricole e boschive», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Chiediamo pietà per gli animali sopravvissuti all’inferno, molti di loro gravemente ustionati. Animali che hanno visto morire la prole e che non hanno più di che alimentarsi in quel che rimane del loro territorio. Farne anche vittime dei cacciatori sarebbe oltremodo crudele. La sospensione dell’attività quest’anno è più che mai urgente. La tutela della biodiversità passa anche per un provvedimento come questo».

 




La Regione Lazio dichiara guerra ai cinghiali

Entra oggi in vigore la legge regionale n.14 del 11 agosto 2021 Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021 e modifiche leggi regionali pubblicata ieri nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, che all’art.72 dichiara guerra ai cinghiali. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

La Regione Lazio apre la caccia al cinghiale in aree finora vietate, cioè nei parchi, nelle riserve e nei monumenti naturali, istituisce zone per l’addestramento dei cani da caccia al cinghiale, stabilisce che caccia agli ungulati potrà essere svolta tutto l’anno e che i “piani di contenimento” potranno essere attuati dalle guardie dipendenti dalle Province e dalla Città metropolitana, che potranno avvalersi anche dei proprietari o dei conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani di salvaguardia, delle guardie forestali e comunali muniti di licenza per l’esercizio venatorio.

Contro queste disposizioni l’Oipa presenterà istanza al Presidente del Consiglio Draghi e al Ministro della Transizione ecologica Cingolani affinché il Governo promuova la questione di legittimità costituzionale innanzi alla Consulta per la violazione delle disposizioni previste dalla legge nazionale n. 157/92 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.

«Le modifiche previste all’articolo 72 del collegato sono palesemente in contrasto con la normativa nazionale in materia», spiega Alessandro Piacenza, consigliere giuridico dell’Oipa. «Sono diverse le previsioni a nostro avviso impugnabili dal Governo innanzi alla Corte Costituzionale. In sintesi: non si può cacciare gli ungulati tutto l’anno ma solo in un periodo temporale determinato e deve essere chiesto anche un parere preventivo all’Ispra. Inoltre, bisogna sempre rispettare il silenzio venatorio, anche per permettere ai non cacciatori di poter frequentare boschi e campagne. La legge nazionale all’articolo18 prevede poi che qualsiasi attività venatoria, anche quella di selezione, possa essere svolta solo un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto e non due come disposto dalla Regione Lazio. Inoltre, la caccia tutto l’anno, oltre alla potenziale pericolosità per gli escursionisti, è in contrasto a nostro avviso con l’articolo 1 comma 2 della legge n. 157/1992, il quale prevede che “l’esercizio dell’attività venatoria è consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole”. E questo potrebbe invece accadere in caso di caccia tutto l’anno».

 




La Regione Lazio “scatena” gli animali: su proposta dell’Oipa vietata la detenzione a catena degli animali da affezione

ROMA – La norma è stata approvata ieri sera con un emendamento alle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) lo chiedeva da molto tempo e finalmente la Regione Lazio, anche grazie all’interlocuzione dell’associazione, ha vietato per legge la detenzione a catena dei cani e di tutti gli animali d’affezione. I trasgressori rischiano una sanzione fino a 2500 euro. Il divieto modifica la legge regionale del Lazio n. 34 /1997 “Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo” con un emendamento alle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021 approvata ieri sera dal Consiglio regionale. Unica eccezione al divieto generale è la possibilità di limitare la libertà degli animali per motivi di salute, come per esempio a seguito di un intervento chirurgico, condizione che dovrà essere certificata da un medico veterinario che attesti la diagnosi e la durata del trattamento. L’Oipa chiede da tempo l’introduzione divieto anche a livello nazionale. «Finalmente anche la Regione Lazio ha introdotto questo divieto, come già fatto da Campania, Veneto, Puglia, Umbria, Lombardia ed Emilia Romagna», commenta Rita Corboli, delegata Oipa di Roma. «Quella dei cani legati a catena è una pratica crudele che, come abbiamo visto nei roghi di questa estate, ha causato la morte di molti animali arsi vivi, senza possibilità di sfuggire alle fiamme: una fine atroce. Le nostre guardie zoofile, dopo la pubblicazione del provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, con i loro controlli sul campo s’impegneranno affinché il divieto sia rispettato e i trasgressori sanzionati». La proposta dell’Oipa alla Regione Lazio diventa realtà grazie all’interessamento di Cristiana Avenali, responsabile regionale per i piccoli Comuni, e grazie a Eugenio Patanè (Pd), presidente della Commissione Lavori pubblici, Infrastrutture e Mobilità e Trasporti, che con grande tenacia ha presentato l’emendamento perorandone l’approvazione. Oltre al divieto di catena, sempre su proposta dell’Oipa, con lo stesso collegato approvato ieri sera sono stati introdotte anche altre importanti previsioni a tutela degli animali: l’obbligo di autorizzazione sanitaria per gli allevamenti di qualunque tipo di animale, il divieto di vendita di cani non iscritti all’anagrafe canina, pena una sanzione fino a 1500 euro, e il divieto di usare collari a strozzo.




Sequestrati per maltrattamento ed abbandono 4 cani dalle guardie zoofile dell’Oipa a Pomigliano d’Arco

POMIGLIANO D’ARCO (Napoli) – Sequestrati a Pomigliano d’Arco dalle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Napoli quattro cani legati a catena corta, tre femmine e un maschio, trovati in pessime condizioni igieniche, in strutture fatiscenti e senza cibo né acqua. Gli animali sono stati messi in salvo alla presenza di due agenti della Polizia municipale di Pomigliano.

L’uomo che li deteneva è stato denunciato per violazione degli articoli 544 ter (Maltrattamento di animali) e 727 (Abbandono) del Codice penale. Quando arriverà l’autorizzazione del Pubblico Ministero, i cani potranno essere presi in affido da famiglie che possano dare loro affetto e serenità. «A seguito di una segnalazione, una squadra del Nucleo delle nostre guardie zoofile di Napoli, diretta dalla coordinatrice Paola Coppola, si è subito recata sul posto, una proprietà privata», racconta Antonio Di Micco, coordinatore delle guardie zoofile Oipa per la Campania e il Molise. «I quattro cani erano tutti legati con catene corte attaccate al muro. In un cortile abbiamo trovato un cane femmina tipo pastore tedesco di taglia grande; in un garage al buio l’unico maschietto, di taglia piccola, tipo maltese, sporco e con il pelo lungo all’inverosimile e indurito, che viveva in un box costruito con mezzi di fortuna, pali di legno e lamierati in ferro arrugginito; infine,due cani taglia piccola tipo yorkshire anche loro costretti a passare le loro giornate legati al buio». Lo stato dei tre cani, tenuti in quelle condizioni, è facile da immaginare e le immagini sono eloquenti. «La lupa è in condizioni di salute precarie: ha una zampa zoppicante e gli occhi infiammati. Ora è in cura», continua Antonio Di Micco. «Il maltesino era legato a una catena tanto corta da non consentirgli alcun movimento. Tutti erano detenuti in condizioni pietose, in ricoveri putridi, maleodoranti, senza acqua né di cibo. Speriamo che tutti e quattro possano tornare presto in forma ed essere dati in affido. Solo così potranno dimenticare il loro incubo». I controlli delle guardie zoofile Oipa della Campania sul territorio proseguono costantemente. Per segnalare casi di maltrattamento si può contattare il Nucleo all’email: guardiecampania@oipa.org, o al numero 3714805692».




Botticelle, il Campidoglio le ferme ancora. La nuova ordinanza della sindaca Raggi ferma tutti i cavalli da traino

ROMA-  La nuova ordinanza prevede che i cavalli potranno lavorare fino al 30 settembre soltanto dopo le 18 se la temperatura rilevata è inferiore ai 26°.  La battaglia del Campidoglio per la tutela dei cavalli romani continua. Dopo lo stop del Regolamento per il trasferimento delle carrozzelle nei parchi e delle precedenti ordinanze dopo i ricorsi dei vetturini al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, non ci sta e con una nuova ordinanza, la n.129 del 27 luglio 2021, blocca nuovamente le botticelle e tutti i veicoli trainati da equidi. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). La nuova ordinanza prevede che i cavalli potranno lavorare fino al 30 settembre soltanto dopo le 18 se la temperatura rilevata dalla stazione meteo di Roma Urbe risulterà inferiore ai 26°. Quindi, prima delle 18 le botticelle non potranno circolare sulle strade della Capitale a prescindere dalla temperatura. Un duro colpo per i “botticellari” che non potranno portare i cavalli al lavoro in queste giornate di calura infernale. Ma il provvedimento non riguarda solo le botticelle: l’ordinanza vieta anche “ogni attività di trazione o trasporto con equidi”, come ad esempio i poveri pony sfruttati nelle ville e nei parchi romani. «Non escludiamo che anche stavolta i vetturini ricorrano al Tar chiedendo la sospensiva di questo sacrosanto divieto a tutela dei cavalli. Sarebbe la terza volta in questa stagione estiva», commenta Rita Corboli, delegata dell’Oipa di Roma. « È davvero un atteggiamento impietoso nei confronti dei cavalli quello dei loro conduttori: non considerano quanto l’animale soffra e fatichi nel trainare sotto il sole cocente, con temperature che sciolgono l’asfalto. Ormai anche i turisti lo sanno e sempre meno chiedono di una passeggiata in carrozza per le strade di Roma, dove anche il traffico per i cavalli è un fattore di grave stress che in passato ha causato collassi e morti».

L’Oipa torna a ribadire la necessità che al più presto il legislatore vari una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale e che risolva i problemi dei cavalli delle carrozze una volta per sempre in tutta Italia. «Bene farebbero i vetturini a convertire la loro attività diventando tassisti, come era stato proposto loro dal Campidoglio, a costo zero, nel Regolamento impugnato», continua Rita Corboli. «Tra l’altro, è notizia di queste ore anche la denuncia di dieci di loro per occupazione abusiva di box a Testaccio di proprietà di Roma Capitale». A difesa dei cavalli, l’Oipa invita i cittadini a denunciare alla polizia municipale (tel. 0667691) le violazioni del Regolamento comunale per la tutela degli animali, che vieta la circolazione delle botticelle tra le 13 e le 17 fino al 15 settembre, e le violazioni di quest’ultima ordinanza.




Botticelle, l’Opia chiede alla sindaca Raggi di bloccare le botticelle in allerta tre

ROMA – Oipa:«Resta in vigore il divieto di circolazione dalle 13 alle 17 fino al 15 settembre, ma è necessario tutelare i cavalli durante le grandi ondate di calore. Il Parlamento vari una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale».  Il Tar del Lazio, accogliendo un nuovo ricorso dei vetturini, consente di nuovo la circolazione delle botticelle sotto il sole cocente e sull’asfalto bollente proprio in questi giorni di forte caldo e afa. Il giudice amministrativo, in attesa del giudizio di merito previsto per l’inizio di agosto, ha eliminato il limite orario delle 18 e quello delle temperature superiori ai 25 gradi.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ricorda che resta in vigore il divieto di circolazione dalle 13 alle 17 fino al 15 settembre previsto dal Regolamento comunale per la tutela degli animali, ma chiede una nuova ordinanza per tutelare i cavalli durante le grandi ondate di calore.

«Chiediamo alla sindaca Virginia Raggi di emanare una nuova ordinanza che blocchi la circolazione delle botticelle in allerta tre, come ha fatto anche negli scorsi anni. I cavalli delle botticelle con questo caldo rischiano di nuovo di stramazzare al suolo come già sucesso», dichiara Rita Corboli delegata dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma. «Poiché i vetturini vanno avanti a colpi di ricorsi al Tar pur di lavorare senza limiti con qualsiasi tempo e temperatura, è opportuno che il legislatore vari al più presto una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale e che risolva i problemi dei cavalli delle carrozze una volta per sempre in tutta Italia».

A difesa dei cavalli, l’Oipa invita i cittadini a denunciare alla polizia municipale (tel. 06 67691) le violazioni del Regolamento comunale per la tutela degli animali, che vieta la circolazione delle botticelle tra le 13 e le 17 fino al 15 settembre, e, se arriverà l’ordinanza, anche le violazioni di quest’ultima.

 




“M’ama, mi amava” è lo slogan della campagna antiabbandono 2021 dell’Oipa

ROMA- Anche l’abbandono legalizzato è un abbandono. La nuova campagna antiabbandono dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) si rivolge a quei proprietari di cani e gatti che si liberano dei propri animali portandoli in un canile o in un gattile.

L’immagine che accompagna lo slogan “M’ama, mi amava” mostra due metà di un muso: quella di un cane amato, sereno, e quella di un cane abbandonato in un canile: triste, invecchiato, senza speranza, per il quale la casa e la famiglia sono solo un lontano ricordo. Anche se i dati del Ministero della Salute sembrano essere incoraggianti, segnalando nel 2020 meno ingressi nei canili e nei gattili rispetto al 2019, nel primo semestre del 2021 i nostri volontari segnalano una recrudescenza del fenomeno dell’abbandono e una maggiore difficoltà nelle adozioni. «Dopo i lunghi mesi di lockdown, nei quali gli animali domestici sono stati una fedele presenza al nostro fianco, c’è il rischio che al venire meno delle restrizioni qualcuno si disfi impietosamente del proprio familiare a quattro zampe condannandolo alla solitudine, alla tristezza e talvolta agli stenti», afferma il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Le nostre guardie zoofile e i nostri volontari sono presenti in tutta Italia per soccorrere anche questi sfortunati animali». Nel 2020 l’Oipa ha dato in adozione 3.586 animali (3.105 nel 2019) ne ha soccorsi e curati 3.672 – 1.503 cani, 1.773 gatti e 396 di altre specie – (3.272 nel 2019) e raccolti 31.290 chili di cibo, secco e umido, (24.098 nel 2019). Tra questi, troppo spesso, quegli animali che sono passati dal divano al freddo box di un rifugio.

Nel caso di sopraggiunte difficoltà nel gestire i propri animali domestici, l’associazione animalista invita a chiedere aiuto ai volontari e alle guardie zoofile di zona, proprio per non arrivare al crudele gesto dell’abbandono in canile o, peggio, al reato dell’abbandono sul territorio, fattispecie punita dall’articolo 727 del Codice penale. Le guardie zoofile dell’Oipa, presenti in Italia con 66 Nuclei in 18 regioni e in numerose province, nel 2020 hanno eseguito 5.106 interventi, controllato 8.516 animali, di cui 5.909 cani, e svolto 501 azioni tra sanzioni, denunce e sequestri. Per chiedere aiuto o segnalare abbandoni e casi di maltrattamento, ci si può rivolgere: al più vicino Nucleo di guardie zoofile Oipa trovandolo su https://www.guardiezoofile.info/nucleiattivi o alla Delegazione dei volontari di zona trovandola su http://www.oipa.org/italia/delegazioni




Il Quirinale mette all’asta i cinghiali catturati nella tenuta di Castelporziano, Oipa: “Siano sterilizzati, sono essere senzienti”

ROMA – L’Oipa invita il presidente Mattarella a mettere fine alla mattanza. Adulti, giovani e cuccioli destinati a finire nel piatto. Importo a base d’asta, rispettivamente, 110, 60 e 8 euro a esemplare. Il Quirinale mette all’asta i cinghiali catturati vivi nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, alle porte di Roma. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) evidenziando come ancora la Presidenza della Repubblica ricorra a procedure amministrative non etiche nelle quali gli animali sono considerati meri oggetti.

Il bando è rivolto agli allevatori e chi vincerà la gara a partire dal 1° agosto per un anno potrà trasportare i capi catturati dalla Tenuta ai propri stabilimenti, per poi farli finire nel piatto. Saranno destinati a questa triste fine cinghiali adulti, subadulti e cuccioli, per i quali l’importo a base d’asta è rispettivamente di 110, 60 e 8 euro a esemplare. «Chiediamo che il presidente Sergio Mattarella ponga fine a queste aste», dichiara la delegata dell’Oipa di Roma, Rita Corboli. «Una gestione del genere è molto lontana dal recepire il Trattato di Lisbona del 2007, che tutela gli animali in quanto “esseri senzienti”. Gli esemplari “in sovrannumero” possono essere contenuti con adeguate campagne di sterilizzazione. Chiediamo alla Presidenza della Repubblica, come abbiamo chiesto alla Regione Lazio e agli enti di gestione delle riserve, che non si ricorra più a queste procedure e che si passi a una gestione etica della fauna poiché questa è di proprietà indisponibile dello Stato, cioè di tutti i cittadini, la stragrande maggioranza dei quali è contraria alla caccia e, immaginiamo, anche alla cattura di animali vivi destinati ad andare all’incanto ». La triste asta del Quirinale non è un caso isolato. Analoghe aste di cinghiali vivi sono state indette nell’ultimo anno da RomaNatura e dal Parco di Veio. Ricordiamo cosa stabilisce il Trattato di Lisbona all’articolo 13: “Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell’Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale”.

Di seguito il testo del bando di asta pubblica




Botticelle, il Consiglio di Stato sospende il nuovo regolamento capitolino, Oipa: “Ora subito l’ordinanza anticaldo per tutelare i cavalli”

ROMA –  Il Consiglio di Stato ha sospeso il nuovo Regolamento approvato dall’Assemblea capitolina che prevedeva il trasferimento delle botticelle in alcune ville storiche, come Villa Pamphilj e Villa Borghese, e in alcuni parchi urbani. La decisione arriva dopo la sospensione di parte del testo da parte del Tar del Lazio. In conseguenza, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Roma chiede al sindaco di Roma, Virginia Raggi, l’immediata emanazione dell’ordinanza anticaldo che blocca la circolazione delle botticelle in presenza di alte temperature.

«Fortunatamente è ancora il vigore il Regolamento comunale a tutela degli animali che blocca le carrozze dalle 13 alle 17 dal 1° giugno al 15 settembre, ma l’ordinanza anticaldo è necessaria poiché in sua assenza i vetturini potrebbero far lavorare i cavalli anche nell’allerta caldo 3», dichiara Rita Corboli delegata dell’Oipa di Roma. «Dopo la decisione del Consiglio di Stato, proprio alla vigilia dell’inizio dell’estate, si rischia di vedere di nuovo i cavalli lavorare sull’asfalto con temperature proibitive». L’Oipa ribadisce la necessità di una riforma del Codice della strada che abolisca i veicoli a trazione animale e che risolva così i problemi dei cavalli delle carrozze una volta per sempre in tutta Italia.




Cucciolo ucciso a calci a Roma, l’Oipa si costituisce parte civile

ROMA- Riceviamo da Oipa e pubblichiamo: “È discussione in Commissione Giustizia del Senato un disegno di legge che vorrebbe rafforzare la tutela giuridica degli animali. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) presenterà denuncia querela finalizzata alla costituzione di parte civile per l’uccisione del cucciolo di labrador preso a calci nel corso di una lite venerdì pomeriggio in piazza Saxa Rubra, nel Municipio 15.

A quanto si apprende, è stato un cinquantenne senza fissa dimora a sferrare due calci al cagnolino al culmine di una lite. La violenza è stata tale da uccidere immediatamente il piccolo. Il gesto ha scatenato la reazione del proprietario, al quale si sono aggiunti anche alcuni passanti che avevano osservato la scena. L’uomo è stato salvato dal linciaggio solo grazie all’intervento degli agenti dei Commissariati di Villa Glori e Ponte Milvio, che lo hanno denunciato per l’uccisione dell’animale ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice penale. «I reati contro gli animali sono puniti con pene troppo esigue e nessuno finisce in carcere, neanche per i casi più gravi», osserva la delegata dell’Oipa di Roma, Rita Corboli. «Le sanzioni vanno inasprite, affinché siano un vero deterrente contro il loro maltrattamento. Le nostre guardie zoofile, in tutta Italia, ricevono continuamente segnalazioni di maltrattamento. Occorre un inasprimento delle pene». L’Oipa ha partecipato ai lavori per la modifica del Codice penale affinché i reati contro chi maltratta gli animali siano puniti più duramente. È in discussione in Commissione Giustizia del Senato un disegno di legge che vorrebbe rafforzare la tutela giuridica degli animali sotto vari profili. «Nel testo si fa presente che i procedimenti per reati a danno degli animali sono tutt’altro che in calo e che oggi le vittime non sono adeguatamente tutelate, anche in ragione della esiguità delle pene previste per i reati a loro danno», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dello Sportello legale dell’Oipa. «La legge propone, tra l’altro, di modificare l’art. 544 bis portando la pena da uno a cinque anni, cui si aggiungerebbe per il colpevole una multa dai 5 mila ai 50 mila euro. Per quanto riguarda il maltrattamento, la pena potrebbe invece variare da un minimo di tre mesi ad un massimo di tre anni. Anche in questo caso il reo dovrebbe pagare anche una multa, che però dovrà essere comminata in aggiunta e non in sostituzione della pena detentiva».




Oipa: condannato al pagamento di 20 mila euro per avere ucciso una cagnolina

PIACENZA- Condannato a una multa di 20 mila euro per avere ucciso a calci la cagnolina Liù. È il verdetto del giudice nei confronti dell’uomo ritenuto colpevole della morte dell’animale ai sensi dell’art. 544 bis del Codice penale. Il fatto risale al maggio 2018 e la sentenza è arrivata ieri. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

Il Tribunale monocratico di Piacenza ha inoltre disposto a carico dell’imputato un risarcimento di 3 mila euro nei confronti dell’Oipa, che si è costituita parte civile, e il pagamento delle spese processuali quantificate in 3.400 euro. A far scattare l’indagine dei carabinieri di Piacenza era stata la denuncia di una persona che aveva visto l’uomo prendere ripetutamente a calci la cucciola, di appena quattro chili e mezzo di peso, lungo la pista ciclabile di via Penitenti, nel quartiere Farnesiana, mentre la stava portando a passeggio. Il pubblico ministero, per l’accertamento dei fatti, dispose un’autopsia che fu eseguita dall’Istituto zooprofilattico di Gariga di Podenzano. L’esito dell’esame attestò che la morte di Liù era riconducibile a uno “shock emorragico da emotorace verosimilmente di natura traumatico, compatibile con i calci a livello di costato”. «I reati contro gli animali sono puniti con pene troppo esigue e nessuno finisce in carcere, neanche per i casi più gravi: le sanzioni vanno inasprite, affinché siano un vero deterrente contro il loro maltrattamento», commenta Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa. «Chiediamo alla politica di accelerare sulla riforma chiesta anche dalle associazioni. Occorre un giro di vite contro i reati che riguardano gli animali attraverso il disegno di legge in discussione nella Commissione Giustizia del Senato, che modifica le norme penali e civili in materia di tutela degli animali. Il fenomeno del maltrattamento degli animali resta preoccupante: le nostre guardie zoofile ricevono continuamente segnalazioni di maltrattamento, soprattutto per la cattiva detenzione. È tempo di adeguare la legislazione all’esigenza di una maggiore equità e rispetto nei confronti di quelli che già il Trattato di Lisbona del 2007 riconosce come “esseri senzienti”».