A Viterbo la presentazione del Romanzo “La Città del Sole”, di Salvatore Enrico Anselmi

VITERBO – A Viterbo la presentazione del Romanzo “La Città del Sole”, di Salvatore Enrico Anselmi, sabato 15 Marzo, Ore 17.30.
Libreria dei Salici-Piazza San Faustino 3, Viterbo

Dialogano con L’autore
Luciana Vergaro, Docente e Saggista
Luciano Dottarelli, Filosofo e Docente

Lo storico dell’arte e scrittore viterbese Salvatore Enrico Anselmi presenta il suo nuovo romanzo La Città del Sole, Effigi Edizioni, (2025), sabato 15 marzo, alle ore 17.30, presso la Libreria dei Salici, in piazza San Faustino 3, a Viterbo.
Dialogano con l’autore due intellettuali noti al grande pubblico: Luciana Vergaro, docente e saggista, Luciano Dottarelli, filosofo e docente.
Il testo, segnalato dalla Società Dante Alighieri e in concorso alla 63° edizione del Premio Campiello, ha già conquistato l’apprezzamento del pubblico e della critica per l’originalità del tema e per lo stile narrativo che caratterizza le pubblicazioni di Anselmi qui alle prese con un avvincente romanzo storico dalle tinte noir che si svolge nel Settecento in una non meglio identificata città bianca dell’Italia Meridionale.

Sinossi

La Città del Sole è un romanzo storico, di stampo naturalistico e nel contempo venato di un costante carattere evocativo e visionario. È un romanzo giallo, in ragione dei fatti di sangue che aprono la vicenda e delle relative indagini finalizzate a fare luce su tali episodi. Tuttavia non si esaurisce in questo genere poiché vi si affiancano anche componenti proprie del romanzo di formazione, per quanto attiene la vicenda del giovane Lisandro che attraversa tutta la trama, determinando un’evoluzione significativa e graduale del personaggio in concomitanza con lo svolgimento degli eventi.
La complessa serie di avvenimenti si svolge nel Settecento in una città dell’Italia meridionale mai indicata, né per quanto concerne il nome, né per quanto riguarda la relativa area territoriale. Lo si evince da citazioni, riferimenti, descrizioni paesaggistiche, caratterizzazioni del tessuto architettonico e non ultimo dalla lingua parlata.
Gli abitanti della città bianca usano una sorta di esperanto, di grammelot, generato, talvolta dalla fusione, talvolta dall’accostamento di diversi idiomi territoriali, con la prevalenza del napoletano e del siciliano. La scelta di frantumare l’unità linguistica deriva dall’intento di sottolineare la condizione dei personaggi e del contesto sociale definita dalla perdita di identità culturale come conseguenza dello smarrimento di una dignità umana e comunitaria. Tali circostanze definiscono una dicotomia tra l’aristocrazia e l’alto clero, detentori del potere, e la popolazione per la quale la grande priorità, accanto a quelle primarie di sussistenza, è costituita dal superamento delle condizioni ostative all’affermazione del libero pensiero, critico e civile.
La massa risulta animata nel contempo da istanze di perequazione sociale ma anche da una miscela di superstizione e qualunquismo, di grandezza e miseria, da forme di competizione, da una persistente astenia etica che si confronta con l’arroganza e il formalismo delle classi abbienti.
Incarnano tipologie umane infide e ambigue il vescovo della città bianca, monsignor Torrecremata, e il soprastante alle indagini, Don Argante Palomara. Entrambi costituiscono due declinazioni del male, due distinte affermazioni di una presunzione di superiorità che li pone al di sopra delle norme e li fa agire di conseguenza. Loro antagonista nel corso della storia, e in questo senso il testo è anche un romanzo di formazione, è il giovane Lisandro il quale, aderendo alla congregazione dei Solari, si trova coinvolto, talvolta suo malgrado, in vicissitudini che lo porteranno a compiere atti violenti, ad amare, ma anche a soffrire e auspicare una rivalsa, una redenzione della sua vita. Lisandro uscirà dalla vicenda profondamente cambiato, così come evolute saranno le sue istanze e le sue aspirazioni.
Completa il contesto una serie di personaggi, comprimari e secondari, che contribuiscono a rendere mutevole e sovraffollato l’ambito sociale di riferimento.
Il tenore del romanzo tocca corde sentimentali, tenere e drammatiche, così come tornisce circostanze esilaranti e surreali, secondo un andamento ondivago che talvolta definisce profili fiabeschi.
La Città del Sole è anche una sorta di libro di libri che metabolizza in forma nuova e originale, suggestioni e riferimenti desunti da un’eterogenea e ampia tradizione letteraria rispetto alla quale si colloca in atteggiamento dialettico.
Lo stile è duttile nell’impiego dei registri stilistici e in tal senso si adegua al clima precipuo, oscillando tra eloquio formale e parlata gergale, tra lirico e prosaico. In tal senso il carattere ancipite della forma conserva l’intento di delineare il clima altrettanto ancipite che dilaga nel romanzo per celebrare elevatezza, nobiltà, grandezza di alcuni personaggi che si confrontano con la bassezza pezzente di altri. Ulteriore intento è quello di adeguare variamente la forma linguistica alla tradizione storica settecentesca attraverso un carattere antico e contemporaneo al tempo stesso.
La tensione narrativa, infine, rende sostenuti e coinvolgenti il ritmo e la successione degli eventi. In tal senso La Città del Sole è un romanzo che può essere letto secondo approcci stratificati, con predilezione per le atmosfere introspettive e di scavo psicologico, così come per la trama ricca e avventurosa.

 




Presentazione Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni

ROMA – Ieri, lunedì 24 febbraio 2025, la Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni ha presentato le attività e l’archivio nella sua sede operativa, lo studio di Giosetta Fioroni, in via di San Francesco di Sales 66 a Roma.

“L’idea di dar vita ad una fondazione è nata dalla forte volontà che ho sentito di tutelare la personalità intellettuale e artistica del mio compagno di vita, Goffredo Parise, e allo stesso tempo di unire i nostri percorsi lavorativi in un sodalizio virtuoso all’insegna dell’organicità e della valorizzazione” afferma Giosetta Fioroni.

La Fondazione, nata nel 2018, è formata da un Consiglio d’Amministrazione in cui il Presidente Onorario è Giosetta Fioroni stessa, Presidente Davide Servadei, Vicepresidente Francesco Adornato, Consiglieri Giovanni Barbanti Brodano, Scipione de Leonardis, Francesco Silvestrini, Gabriele Strada ed è diretta da Giulia Lotti.

La Fondazione raggiunge la sua totale operatività, impegnandosi ad assicurare uno strumento di conservazione e valorizzazione in grado di far sì che l’insieme delle opere dei due autori e il loro apporto alla cultura nazionale e internazionale sia tutelato, salvaguardato, conservato, valorizzato e promosso nel miglior modo possibile.

Oltre alla preservazione e alla catalogazione dell’intero corpus di opere, la Fondazione custodisce l’archivio nel quale è stata raccolta tutta la documentazione relativa al lavoro di Giosetta Fioroni e una parte del fondo archivistico di Goffredo Parise.

La Fondazione sarà aperta per studiosi, istituzioni e collezionisti e si occupa, detenendone la legittimità, di portare avanti la procedura per la archiviazione e autenticazione delle opere dell’artista (https://fondazionegiosettafioroni.it/autentiche-fioroni/) allo scopo di realizzare il Catalogo Generale delle opere di Giosetta Fioroni.

Nella sede della Fondazione si prevede di organizzare degli eventi, iniziative culturali di rilievo. Tra questi, in programma, sono previste ad esempio alcune giornate dedicate alla lettura di testi di Goffredo Parise, visite guidate all’archivio d’artista, proiezione dei film realizzati da Giosetta Fioroni e talk su temi eterogenei riguardanti in particolare l’arte e la letteratura, non solo del Novecento.

La Fondazione si propone inoltre di bandire borse di studio e premi legati all’approfondimento della conoscenza dell’opera dei due artisti, di collaborare a progetti condivisi con giovani artisti, di stipulare collaborazioni con istituti di ricerca come scuole di specializzazione e Università, nonché di promuovere mostre e convegni legati al lavoro dei due autori.

Infine la Fondazione ha avviato una serie di rubriche sui propri canali social, dedicati all’approfondimento di temi specifici inerenti la produzione artistica di Giosetta Fioroni, come le serie di lavori, le tecniche utilizzate, le tematiche affrontate.

Giosetta Fioroni (Roma 1932) si è formata a Roma nell’orbita di Cy Twombly, per poi trasferirsi a Parigi dal 1958 al 1961. Dopo la condivisione degli orientamenti pop di Mario Ceroli, Tano Festa e Mario Schifano, ha sperimentato le tecniche del collage e della fotografia. Celebri le serie di scatole-assemblages, teatrini e acquarelli in cui ricorrono forme semplici, come stelle, fiori, cuori. Dagli inizi degli anni Novanta si è avvicinata alla ceramica che, attraverso la creazione di rilevanti cicli scultorei, ha contraddistinto la sua produzione più recente. Nel 1993 ha presentato una mostra personale alla Biennale di Venezia, mentre tra le sue esposizioni più recenti vanno citate Senex. Ritratto d’artista (con Marco Delogu, Roma, Ala Mazzoniana – Stazione Termini, 2002), la mostra fotografica L’altra Ego (Roma, Macro, 2012), la sua prima antologica americana L’argento 1956-76 (Drawing Center di Manhattan, 2013) e l’esposizione monografica Viaggio sentimentale (Milano, Museo del Novecento, 2018). Nel 2013 l’artista ha pubblicato il testo autobiografico My story. La mia storia. Tra il 2013 e il 2020 opere di Giosetta Fioroni sono esposte in numerose collettive nelle più rilevanti sedi museali italiane, come, tra le altre, il Palazzo delle Esposizioni a Roma (Anni ’70. Arte a Roma, 2013), il Madre di Napoli (Teatrini-presepi, 2015), il Museo delle Arti di Catanzaro (Roma anni ’60, 2016), il MACRO di Roma (Roma Pop City 60-67, 2016), il Guggenheim di Venezia (Imagine. Nuove immagini nell’arte italiana 1960 – 1969, 2016), la Fondazione Prada a Milano (TV 70. Francesco Vezzoli guarda la Rai, 2017), il Museo Novecento a Milano (Viaggio Sentimentale, 2018), il Palazzo del Quirinale (Quirinale Contemporaneo, 2019) e la GAM di Torino (Giorgio De Chirico. Ritorno al futuro, 2019). All’estero in quegli anni opere di Giosetta Fioroni sono presentate alla mostra personale Giosetta Fioroni. The 60’s in Rome allestita presso il MOMMA – Moscow Museum of Modern Art, Russia, nel 2017, e alle collettive inaugurate presso l’Italian Cultural Institute di Londra (Misteriosofico, 2018) e al MAMAC – Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza (She Bam Pow Pop Wizz! Les Amazones du Pop, 2020). Nel 2022 il CAMEC – Centro Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia ospita la personale Il piccolo grande cuore di Giosetta. Il 24 maggio 2023 Giosetta Fioroni ottiene il Premio Nazionale alla carriera Elio Pagliarani.

Goffredo Parise (Vicenza 1929 – Treviso 1986) è stato scrittore e saggista. Il suo talento si rivelò fin dal romanzo d’esordio, Il ragazzo morto e le comete (1951), di crudo realismo e al tempo stesso intenso e poetico, cui seguì La grande vacanza (1953). Dalla purezza della giovanile ribellione passò a un romanzo in apparenza tradizionale e vocato al successo, anche per il tema scabroso, Il prete bello (1954), di ambientazione provinciale e d’impianto realistico, ma notevole per la lucidità della penetrazione psicologica e il nitore della prosa. Dopo altri due romanzi ambientati nella provincia veneta, Il fidanzamento (1956) e Amore e fervore (1959; dal 1973 col tit. Atti impuri), Parise diede con Il padrone (1965) una caustica satira dell’industria culturale e una denuncia dell’alienazione neocapitalistica sorretta da un’audace invenzione fantastica. Autore di sceneggiature e di testi teatrali (L’assoluto naturale, 1967), raggiunse i suoi risultati più maturi con i racconti (Il crematorio di Vienna, 1969; Gli americani a Vicenza e altri racconti, 1952-1965, post., 1987), che culminarono nel paradossale pedagogismo di Sillabario n. 1 (1972) e Sillabario n. 2 (1982). Pubblicò diversi libri legati al suo lavoro di inviato per il Corriere della sera: Cara Cina (1966); Guerre politiche. Vietnam, Biafra, Laos, Cile (1976); L’eleganza è frigida (1982).

Giulia Lotti, direttrice della Fondazione, è storica dell’arte e curatrice. Tra le esperienze lavorative più importanti presso sedi archivistiche, ha lavorato per la collezione Laureati Briganti, l’Archivio Franco Angeli ed è responsabile dello Studio Eliseo Mattiacci. Ha maturato varie esperienze anche come docente e ha collaborato all’organizzazione di mostre presso la Fondazione Prada di Milano e la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma.




“Architettura e morte, riti, sepolcri e resti dell’umano”, incontro con l’autrice Padoa Schioppa

VITERBO – Il giorno 28 febbraio alle ore 16, presso la Sala delle Colonne del Palazzo comunale di Viterbo, l’ Associazione viterbese per la Cremazione incontrerà la professoressa Caterina Padoa Schioppa, autrice del libro “Architettura e morte, riti, sepolcri e resti dell’umano” , testo che nasce dal lavoro della professoressa presso il Dipartimento di Architettura e progetto della Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma, dove è professore associato , presso la quale ha , tra l’altro , organizzato ,nel 2023, un seminario di dottorato dal titolo” Verso un’architettura per i riti funebri laici”.

Riprendendo quanto detto nel 1953 da Goffrey Gorer e riportato nelle prime pagine del libro :”…la morte…nelle società del perbenismo del XX secolo,…ha sviluppato forme patologiche di pudore e di censura un tempo consacrate alla sessualità”.

L’Associazione viterbese per la Cremazione ,continuando nell’impegno di promuovere una diversa cultura del fine vita, intende, con questa iniziativa porre un ulteriore tassello in questo impegno.




Presentazione Info Point del Lago di Vico, prima fase del progetto “Territori viventi – Natura, Storia e Comunità”

RONCIGLIONE (Viterbo) – In una sala bellissima, a Ronciglione, messa a disposizione dal presidente della Comunità Montana dei Cimini, si è svolta sabato 14 dicembre la presentazione dell’Info Point del Lago di Vico, prima fase di un progetto più ampio che mira a valorizzare il paesaggio del Lago di Vico e della Riserva naturale dei Monti Cimini. Il progetto vuole sviluppare un percorso paesaggistico che metta in evidenza la bellezza naturale e la biodiversità della Riserva Naturale dei Monti Cimini , creando un’attrazione turistica sostenibile e coinvolgente, presentata e diffusa dall’Info Point che fornirà informazioni su cultura, storia, e attrazioni locali, regionali e nazionali. L’iniziativa vuole unire natura, arte contemporanea e cultura locale, integrando opere d’arte contemporanea nel paesaggio che creino un dialogo visivo tra arte e natura. Il maestro Stefano Cianti, ideatore della parte artistica del progetto, ha dato un piccolo assaggio degli obiettivi del progetto, abbellendo la sala con sue opere “ Ogni comune facente parte del parco riconosce il valore del territorio del parco e si racconta attraverso opere d’arte contemporanea, collocate nei luoghi più suggestivi della Riserva, che si collegano ai borghi limitrofi tramite nessi creativi “ ha spiegato Cianti, aggiungendo “ Si tratterà di opere palcoscenico, interattive, con le quali poter comunicare e sulle quali organizzare performances artistiche, veicoli di messaggi legati ai sensi”. Alla base dell’intera iniziativa la volontà promuovere pratiche turistiche sostenibili per preservare l’ecosistema della riserva, come ha evidenziato il Commissario straordinario dell’Ente Parco dei Monti Cimini Riserva Naturale del Lago di Vico, Alessandro Pontuale, promotore dell’intero progetto, nato da una collaborazione tra pubblico e privato che ha dato al parco una nuova veste, avvicinandolo alle attività turistiche rendendolo promotore di attività volte all’incremento dei flussi turistici nell’area del parco e delle zone limitrofe. Fondamentali la presenza e l’appoggio della Regione Lazio rappresentata da Daniele Sabatini capo gruppo Fratelli d’Italia e Giulio Menegali Zelli Iacobuzi presidente della Commissione Ambiente e Agricoltura e da, che hanno arricchito la presentazione con due interessanti interventi A sottolineare quanto il progetto abbia suscitato interesse, gli interventi sempre entusiasti del sindaco di Caprarola Angelo Borgna e di Pietro Nocchi, sindaco di Capranica nelle vesti di vice presidente della provincia di Viterbo, presente anche il sindaco di Ronciglione Mario Mengoni e i consiglieri Fernando De Santis e Francesco Laurenti e la presenza di operatori e guide turistiche del territorio. Erano presenti anche operatori e guide turistiche del territorio e i responsabili dell’infopoint Fabio Ceccarelli e Lavinia Girelli. A concludere la presentazione i golosi prodotti della Cimina Dolciaria, tra i partners del progetto, a testimoniare la volontà dell’Info Point di rappresentare il territorio con degustazioni, esposizione di prodotti tipici locali legati al segmento food in co- branding con gli operatori del territorio, finalizzate alla conoscenza della cultura e delle identità locali; La sede dell’Infopoint è situata nel comprensorio di Punta del Lago, in Ronciglione, via dei Cerri n. 13, presso l’impianto sportivo polivalente dotato di ampio parcheggio, servizi igienici, area WI FI, servizio bar e tavola calda. La posizione è strategica ed accessibile ai turisti.

L’Info Point sarà attivo da sabato 19 Aprile con orario invernale:

  • sabato: dalle 10:00 alle 18:00
  • domenica: dalle 10;00 alle 13:00

Dal 1 giugno con orario estivo:

  • tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00



Montalto di Castro, al via la rassegna “Il venerdì dell’autore”

MONTALTO DI CASTRO ( Viterbo) – Montalto di Castro si prepara a vivere un dicembre all’insegna della cultura e della scoperta del territorio con la rassegna “Il venerdì dell’autore”, un’anteprima del ricco programma di iniziative culturali previste nell’ambito del progetto “VulciViva: la nostra storia, il nostro futuro”.

Tre appuntamenti imperdibili, in programma ogni venerdì alle ore 18 presso il Complesso Monumentale di San Sisto, offriranno un viaggio tra storia, letteratura e identità.

Il programma della rassegna
Venerdì 6 dicembre, ore 18: Vittorio Gradoli presenta “Etruscheria. Eruditi, antiquari ed etruscomani alla riscoperta del mito etrusco” (Effigi Editore).
Venerdì 13 dicembre, ore 18: Sacha Naspini con “Bocca di Strega” (E/O Editore).
Venerdì 20 dicembre, ore 18: Presentazione del volume “Montalto di Castro. Storia di un Territorio. Dal 1797 al 1870” (Fondazione Vulci Editore), a cura di Autori Vari.

Sede degli eventi

Complesso Monumentale San Sisto, Via Tirrenia 17, Montalto di Castro. Ingresso gratuito.

Un polo culturale di eccellenza
«L’annualità che abbiamo appena trascorso – dichiara l’Assessore alla Cultura Annamaria Fabi – si è aperta con la rassegna Il Venerdì dell’autore presso la Biblioteca Comunale, un progetto che ha visto autori locali raccontare la storia del nostro territorio. Oggi facciamo un ulteriore passo avanti, si avvia la trasformazione del Complesso Monumentale di San Sisto in un polo culturale multifunzionale, con biblioteca, archivio storico e, presto, il Museo della Scultura Etrusca».

Grazie alla delibera del Consiglio Comunale dell’11 aprile 2024, è stata istituita questa nuova realtà museale, un traguardo reso possibile dalla collaborazione tra il Comune, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, la Fondazione Vulci e altri enti culturali.
«Valorizzare il nostro patrimonio, promuovendo una conoscenza sempre più diffusa della storia e dell’archeologia del territorio – prosegue l’Assessore Fabi – significa incontrarsi, confrontarsi ed è questa la ragione per cui abbiamo deciso di tornare con questa rassegna a parlare di libri e di mondo etrusco anche con romanzi e testi divulgativi».

Un progetto culturale e turistico integrato
Il Delegato al Turismo, Emanuele Miralli, sottolinea l’importanza di creare un clima di attesa per il museo che sarà, come già detto «punto di partenza per un percorso storico-culturale che condurrà i turisti dal centro di Montalto di Castro al Parco Archeologico di Vulci, offrendo un legame indissolubile tra passato e presente. Come già avvenuto con la rassegna estiva Tramonto con gli Etruschi a Marina di Montalto che senz’altro replicheremo, abbiamo deciso di
arricchire le presentazioni con performance di danza e musica convinti che sia il modo migliore per legare cultura e intrattenimento».

Un futuro ricco di eventi
Guardando al 2025, il Comune si prepara a ospitare nell’ottobre 2025 un prestigioso Convegno Internazionale dedicato alla ricerca archeologica etrusca, che segue i primi due convegni dal titolo “Vulci, Work in Progress” e all’apertura del Museo della Scultura Etrusca. «È un momento cruciale per la nostra comunità – conclude il Sindaco Emanuela Socciarelli -. Il nostro obiettivo è incentivare la crescita culturale del territorio, coinvolgendo i cittadini, le istituzioni e l’opinione pubblica in un percorso condiviso di valorizzazione e consapevolezza storica. Proseguendo le
iniziative culturali ideate in questi anni di amministrazione integrandole con le iniziative della Fondazione Vulci intendiamo avviarci tutti insieme verso il grande traguardo dell’apertura del Museo con questo motto: VulciViva: La nostra storia, il nostro futuro».

Collaborazioni e ringraziamenti
L’organizzazione della rassegna “Il Venerdì dell’Autore” è resa possibile grazie al sostegno del Comune di Montalto di Castro, della Fondazione Solidarietà e Cultura e della Fondazione Vulci, con la collaborazione della Libreria Il Bianconiglio, lo Studio Danza e l’associazione TCM.




Presentazione del libro: “La figura della donna artista, dal medioevo al XXI secolo”

VITERBO- Terzo appuntamento per la rassegna “Le donne raccontano” a cura di Rosella Lisoni. Giovedì 10 ottobre alle ore 17 presso il Chiostro di Santa Maria del Paradiso, a Viterbo, Rosella Lisoni dialogherà con Francesca Pandimiglio, autrice del libro “La figura della donna artista” (Antiqua Res Edizioni, 2022).
Un libro che nasce dalle due mostre dal titolo “Women ≅ RESILIENCE – Rebirth of the Phoenix”,
ideate e curate dall’autrice, che si sono tenute nel 2018 e 2019 rispettivamente a Tarquinia e a CivitaCastellana.
L’evento di giovedì pomeriggio, patrocinato dell’Università degli Studi della Tuscia, sarà arricchito dalle letture a cura di Anna Maria Fausto.
Il libro in presentazione mira ad illustrare il ricchissimo panorama femminile nel mondo dell’arte e ha come obiettivo la divulgazione di questo aspetto per certi versi ancora poco conosciuto e approfondito.
L’autrice intende arricchire, attraverso la costante ricerca e il capillare studio, il mondo della storia dell’arte al femminile, dal medioevo all’età moderna, con l’obiettivo di produrre un vero e proprio manuale, compendio di notizie e storie inedite, al fine di valorizzare il coraggio, forza, la determinazione dell’universo femminile nel panorama culturale mondiale.

Per ulteriori informazioni: contattare il numero 349 2501834 – o scrivere all’ indirizzo mail:
torretuscia@gmail.com

L a Torre della Tuscia




La Fc Viterbo presentata in Comune, la sindaca Frontini: “Città e squadra qui per un discorso d’amore!”

di ALESSANDRO PIERINI-

VITERBO- La stagione 2024/25 e le maglie della FC Viterbo è stata presentata in Comune questa mattina alla presenza della Sindaca Chiara Frontini.

La nuova stagione 2024/25 della FC Viterbo è stata presentata in Comune di Viterbo alla presenza della Sindaca Chiara Frontini.
Alle ore 11:00 presso la Sala Regia sono state rese note anche le nuove maglie da gioco: in casa a strisce verticali gialloblu, in trasferta completamente bianca ed il portiere verde fluorescente.
La prima a parlare è stata la Sindaca Frontini: “Abbiamo vissuto momenti difficili, ma abbiamo voluto fortemente questa giornata.
Oggi Città e Squadra sono qui a Palazzo dei Priori per riaprire un discorso d’amore.” – ha dichiarato Frontini – “Siamo qui con la società per presentare quella squadra calcistica che rappresenta la Città di Viterbo.
Ringrazio l’Assessore Aronne per la dedizione e lo sforzo per raggiungere questo risultato.
L’Avvocato Ranucci per le difficoltà incontrate e superate e quelle che andrà ad affrontare.
Ringrazio sentitamente anche Gianni Patrizi e Roberto Valeri perché non è facile mettere il proprio tempo e proprie risorse come imprenditori.”

A seguire ha rilasciato parole anche l’Assessore allo Sport Emanuele Aronne: “Presentiamo la maglia della squadra e questo è un fatto. Sono i colori di Viterbo: non è tanto FC, Viterbese o altro, ma voi giocatori rappresentate Viterbo, l’anima della città sotto il profilo sportivo.
Con la dirigenza della FC Viterbo abbiamo avuto un confronto molto positivo e sono persone con le quali si può costruire.
Ringrazio mister Puccica perché è stato un momento importante quando mi ha trasmesso il suo pensiero.”

La dirigenza gialloblu, ospite oggi del Comune di Viterbo, ha concluso la presentazione: “Roberto Valeri, l’amministratore della società, ha presentato le maglie da gioco e l’abbonamento allo stadio per i tifosi, tornato cartaceo per questioni gestionali: “Saranno già disponibili e, per gli spalti, saranno senza numero perché non abbiamo ad oggi la disponibilità delle forze dell’ordine” – ha dichiarato Valeri – “Lo stadio Rocchi sarà tempio della Prima Squadra, ma dovrà essere anche l’ambizione dei giovani di tutta la provincia. Organizzeremo degli eventi riguardanti il settore giovanile proprio per indirizzare questo!”

Gianni Patrizi, uno dei due patron della società, ha affermato: “Siamo contenti e motivati nell’essere promotori della rinascita calcistica di Viterbo.
Noi non possiamo promettere nulla se non di approcciarsi con passione ed umiltà nel fare questo lavoro per il bene di Viterbo.
Ripartiamo e torniamo all’Enrico Rocchi per fare il nostro meglio e sperare di vedere gli spalti gremiti per la squadra di Viterbo.”

L’Avvocato Ranucci, he coadiuva il lavoro gestionale della società, ha dichiarato di vedere positività: “Oggi è il giorno dei ringraziamenti e non penso di avere visto negli anni precedenti una coesione tale tra tutte le parti cittadine. È un anno zero con basi importanti!”




Giovedì in Consiglio la presentazione della relazione annuale del Garante

Anastasìa riferirà sull’attività svolta e illustrerà i dati sulla popolazione ristretta negli istituti penitenziari del Lazio, nell’Ipm Casal del Marmo, nelle Rems e nel Cpr di Ponte Galeria

Il Garante dei detenuti, Stefano Anastasìa, nella sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio.
Giovedì 11 luglio, nella sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio, a partire dalle ore 11, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, consegnerà al presidente del Consiglio regionale, Antonello Aurigemma, la relazione annuale sull’attività svolta nel 2023, così come previsto dall’articolo 7 della legge regionale n. 31/2003, istitutiva di questa autorità di garanzia. Anastasìa presenterà i dati relativi alla popolazione ristretta negli istituti penitenziari del Lazio, nell’Istituto penale minorile Casal del Marmo, nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria.

Il Garante riferirà sulle numerose segnalazioni ricevute attraverso un’intensa attività di monitoraggio della struttura di supporto, del servizio di sportello per i diritti svolto dalle università del Lazio e da Arci Solidarietà Viterbo, nonché sulle segnalazioni direttamente arrivate agli indirizzi ufficiali del Garante da detenuti stessi, avvocati, familiari e tutti coloro a vario titolo interessati al perseguimento dei diritti della popolazione detenuta. Il Garante riferirà inoltre sugli interventi finanziati grazie agli stanziamenti annuali della legge regionale 7/2007, “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”, e realizzati dall’amministrazione penitenziaria, dalle università del Lazio e da diverse associazioni e cooperative.

L’evento in sala Mechelli sarà trasmesso in diretta streaming attraverso la pagina Facebook garanteprivatilibertalazio e il canale Youtube Garante Detenuti Lazio.




“La riscoperta degli Etruschi nel XVIII secolo”, presentazione del volume a Tarquinia

TARQUINIA ( Viterbo) – Martedì 11 giugno 2024, alle ore 18.00, si terrà all’Accademia Nazionale di San Luca la presentazione del Bollettino della Società Tarquiniese d’Arte e storia: La riscoperta degli Etruschi nel XVIII secolo. Il ruolo di Franciszek Smuglewicz, Franciszek Smuglewicz, organizzata con l’Istituto Polacco di Roma in collaborazione con la Società Tarquiniese d’Arte e storia e Omnia Tuscia.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili .

SCHEDA DEL VOLUME: L’evento vuole ricordare la figura e l’opera del pittore polacco-lituano, Franciszek Smuglewicz, che soggiornò a Roma e nel Lazio, tra il 1763 e il 1784. Arrivato nella Città Eterna come giovane borsista di re Stanislao Augusto, ebbe modo di frequentare prima l’Accademia del Nudo in Campidoglio e poi l’Accademia Nazionale di San Luca, due delle più prestigiose scuole d’arte dell’epoca.  Ebbe così inizio un lungo percorso artistico caratterizzato, in gran parte, dalla realizzazione di opere incentrate su tematiche storiche ed archeologiche. Tra queste, degne di menzione sono riproduzioni delle pitture della Domus Aurea e di alcune tombe di Tarquinia. Nel corso del Settecento, a far maturare un rinnovato interesse verso la civiltà etrusca, furono in concomitanza l’apertura di svariati scavi, purtroppo condotti senza fondamento scientifico, e il fervente dibattito intavolato intorno ai monumenti che si andavano scoprendo. Un ruolo sostanziale lo giocarono la Tuscia e i suoi monumenti, in particolare le tombe tarquiniesi, forte richiamo per quegli artisti che videro in quelle pitture un modello replicabile. Fu così che l’architetto James Byres, richiamò nell’allora Corneto (Tarquinia), l’antiquario Thomas Jenkins, artista, commerciante d’arte e banchiere in Roma, con il quale collaborava. Questi vi giunse nel 1761 e dopo aver perlustrato il pianoro della Civita, promosse delle ricerche nella necropoli dei Monterozzi, portando alla luce tre camere, di cui vennero riprodotti i dipinti murali, insieme alle iscrizioni, al tempo ancora leggibili, sulle pareti della tomba del Cardinale. Byres coinvolse anche il pittore polacco Franciszek Smuglewicz, al fine di compilare una raccolta di sessanta illustrazioni di cinque tombe. Ma l’opera dell’architetto scozzese, che peraltro si dimostrò un antesignano della moderna ricerca archeologica nel modo di analizzare e documentare i monumenti antichi, fu pubblicata a Londra solo nel 1842 da Frank Howard con il titolo Hypogaei or Sepulcral Caverns of Tarquinia. The Capital of Ancient Etruria, ormai priva del testo che accompagnava i disegni, andato perduto. Tale increscioso ritardo fece si che le tavole poste a corredo dell’opera, sebbene realizzate dal collaboratore polacco il quale per portare a termine il lavoro affidatogli dal Byres soggiornò a più riprese a Corneto tra il 1764 e il 1766, fino al secolo scorso furono erroneamente attribuite al Byres stessoe.

Sulla figura di Franciszek Smuglewicz e sul suo ruolo in seno alla ricerca antiquaria settecentesca, si sono interrogati autorevoli studiosi in un convegno che si è tenuto a Tarquinia, il 10 settembre 2021, proposto dall’Ambasciata di Polonia e dall’Istituto Polacco a Roma e possibile grazie alla sempre proficua collaborazione tra la Società Tarquiniense d’Arte e Storia e Omnia Tuscia, entrambe intente a promuovere e valorizzare, anche a livello internazionale, la storia della Tuscia e il suo territorio.

Gli esiti di quel convegno sono confluiti nel Bollettino annuale della S.T.A.S., a cui si sono aggiunti altri contributi.

Il volume apre infatti l’articolo di Claude Albore Livadie, dedicato a Witold Dobrowolski, studioso a cui si deve il riconoscimento della paternità di queste incisioni e di altre opere dell’artista polacco. Come ravvisa Jerzy Miziolek, il lavoro di Smuglewicz penalizzato dalla scarsezza di informazioni viene ancora oggi riconosciuto con insufficienza e risolto per sommi capi da insoddisfacenti citazioni in recenti pubblicazioni. Ma quella che emerge dalla lettura di questi atti è una duplice prospettiva sul pittore polacco: quale protagonista preminente di quei nuovi fermenti che nel XVIII sec. animarono gli ambienti culturali di tutta Europa, e in qualità di testimone dell’aprirsi della cittadina tirrenica ad operazioni di ampio respiro, animate da intellettuali, artisti, antiquari stranieri e caldeggiate da personaggi locali che percepirono come le scoperte di quegli anni a Corneto avrebbero concorso a ritagliarle un ruolo non secondario nel panorama dell’erudizione antiquaria e, soprattutto, nella tanto agognata ricostruzione del mito etrusco, che solo in quel secolo pare realmente avviata, come sottolinea Maurizio Harari.

Roma, giugno 2024

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A Fabrica di Roma la presentazione de “All’inseguimento dei malfattori – Storia della motorizzazione della Polizia italiana”

FABRICA DI ROMA ( Viterbo) – A Fabrica di Roma, per l’ormai consueto appuntamento con “Il venerdì letterario”, Paolo Masotti ha presentato il suo libro “All’inseguimento dei malfattori – Storia della motorizzazione della Polizia italiana” scritto con la collaborazione dell’Ufficio Storico della Polizia di Stato.

Un volume che, partendo dai primi anni del secolo scorso, documenta, con una minuziosa collezione fotografica, la storia, non solo delle auto, ma di tutti i mezzi a motore usati da quello che fino al 1981 era il Corpo delle Guardie di PS oggi Polizia di Stato.

 La presentazione è stata aperta dal Questore di Viterbo dottor Fausto Vinci e dal Sindaco Claudio Ricci; presenti i dirigenti della Polizia Stradale di Viterbo e della PolFer di Orte; i comandanti della Stazione Carabinieri e della Polizia Locale di Fabrica di Roma e tanti cittadini che hanno riempito la sala.

Una storia non solo di motori ma anche e soprattutto di migliaia di uomini che hanno vestito quella divisa.

Molti gli aneddoti e le curiosità emersi durante la presentazione, una su tutte le leggende della Ferrari e del maresciallo Spatafora che hanno riempito le cronache degli anni 50/60.

Le auto della polizia sono state però involontarie testimoni delle morti di tanti poliziotti ai quali, durante l’evento, è stato dedicato un approfondimento; è stato proiettato il servizio del TG1 andato in onda poche ore dopo la strage di via Prati di Papa del 14 febbraio 1987 in cui persero la vita Rolando Lanari e Giuseppe Scravaglieri. La Sezione ANPS di Fabrica di Roma è molto legata alle famiglie dei 2 giovani agenti a cui è intitolata la via dove ha sede la Sezione stessa.

L’evento si è tenuto nel centro storico di Fabrica di Roma ed all’esterno del palazzo che oggi ospita anche la biblioteca comunale sono state esposte alcune auto storiche e attuali della Polizia: l’Alfa Romeo 1.900 Pantera, nella sua elegantissima livrea nera, in servizio nella seconda metà degli anni 50 a fianco delle nuovissime Giulia, della Jeep Renegade  e della Subaru.




Bagnaia, il Club Enogastronomico Viterbese presenterà l’azienda “Birra del Borgo”

BAGNAIA ( Viterbo) – Il famoso detto “ostriche e champagne,” per inneggiare ad un particolare momento di euforia, potrebbe ormai andare in pensione soppiantato dal nuovo “ostriche e birra”.

Sabato 24 giugno presso il ristorante Nando al Pallone, il Club Enogastronomico Viterbese presenterà l’azienda “Birra del Borgo”, una ditta di Borgorose, nel Reatino, che ha conquistato una propria dimensione nel vasto campo del mondo birraio, in competizione con birre di tutto rispetto di livello internazionale.

Il Mastro birraio, dott. Andrea Lecchini, ci farà conoscere questa realtà, abbastanza nuova per una associazione enologica, con una disamina della birra dai suoi componenti, aggregazioni e tecniche di produzione.

Tra queste in particolare apprenderemo la nascita di “Perle ai Porci” la nuova birra ispirata alla tradizione nordica in cui, durante la bollitura, si aggiungono ostriche fresche (Fin de Claire bretoni) e telline del litorale romano. Al naso presenta note tostate, leggermente sapide, minerali. In bocca risulta morbida con un piacevole finale salmastro dato dai molluschi.

Un’esperienza innovativa insieme ad altre tipologie di birra con un abbinamento gastronomico studiato dal Mastro birraio Lecchini per la delizia del nostro palato e della nostra conoscenza.

 




Presentazione del volume “Insediamenti monastici sul Monte Soratte”

Civita Castellana (VT) – Venerdì 28 aprile 2023 alle ore 18:00 presso la Sala Curia Vescovile, Piazza Matteotti, Civita Castellana (VT), nell’ambito della rassegna culturale Halaesus, verrà presentato il volume “Insediamenti monastici sul Monte Soratte” di Clorinda Salini, pubblicato dalla Casa Editrice Davide Ghaleb.


Alla presentazione interverranno, oltre all’autrice Clorinda Salini, Giovanni Lazzari (funzionario della Biblioteca della Camera dei Deputati), Diana Ghaleb (casa editrice “Ghaleb Editore”), Tatiana Melaragni (archeologa), coordinerà Beatrice Manocchio.
Il volume è il sesto della collana “Quaderni di Roma e Lazio” fondata da Enrico Guidoni, finalizzata allo studio, alla tutela e alla valorizzazione di un patrimonio storico, artistico e ambientale di particolare interesse.

Gli insediamenti monastici presenti sul monte Soratte e alle sue pendici sono stati trattati in molte pubblicazioni, in genere concepite per celebrare i fasti municipali del proprio territorio o con finalità turistiche e divulgative. Nel primo caso l’analisi storica, sommaria e ripetitiva, trascurava gli aspetti che non erano ritenuti interessanti per il fine prefisso e, nel secondo caso, la descrizione encomiastica dei luoghi e degli accadimenti toglieva la veste scientifica ai pochi fatti citati. Con questo studio, quindi, si è cercato di ricavare le notizie relative agli insediamenti del Soratte dalle fonti e di recuperare, nei molti testi prodotti con le finalità predette, le citazioni sorrette da documentazione o da testimonianze attendibili.




Marta, il 14 gennaio la presentazione de “L’arte del Buon Gusto” e dei libri di poesia degli autori D’Orazi e Focarete

MARTA ( Viterbo) – La Casa Editrice Serena in un unico evento presenterà sabato 14 gennaio alle ore 17.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Marta l’Agenda 2023-L’Arte del Buon Gusto e i libri di poesia Un’opera d’arte: La vita nell’esistenza di Raffaele D’Orazi già autore di saggi e romanzi e La ragazza dal labbro rosso melograno della poetessa Maria Soccorsa Focarete.

L’Agenda 2023-L’Arte del Buon Gusto ideata dalla Casa Editrice Serena s.r.l. è un’agenda-libro dove in ogni giorno dell’anno si alternano riflessioni, citazioni, le pubblicazioni della Casa editrice Serena e i tanti sponsor che con la loro pubblicità hanno aderito all’iniziativa.

Le poesie di Raffaele D’Orazi e Maria Soccorsa Focarete sono liriche di interiorità e sensibilità che allo stesso tempo fanno riflettere il lettore anche sulle sfaccettature della vita di ogni giorno. Raffaele D’Orazi è autore viterbese mentre Maria Soccorsa Focarete vive a San Paolo di Civitate in provincia di Foggia.  La poesia è narrata quindi da un animo maschile e da un animo femminile che conferiscono un’armonia suggestiva all’intera opera.

Alla presentazione interverranno: Maurizio Lacchini, Sindaco del Comune di Marta; Sara Volpi, Ass. re alla Cultura del Comune di Marta; Silvia Somigli Segr. Reg. UIL Scuola; Serena D’Orazi della Casa Editrice Serena s.r.l. e Raffaele D’Orazi, autore. L’evento sarà allietato da Silvio Chiarioni con interventi musicali eseguiti al sax.

La Casa Editrice Serena ringrazia l’amministrazione comunale di Marta, caratteristico Comune sul Lago di Bolsena, per aver concesso la Sala Consiliare e il Gratuito Patrocinio.




Valentano, la presentazione del 2° Quaderno di Storia del Risorgimento

VALENTANO ( Viterbo) – Saranno presentati a Valentano, sabato 19 alle ore 16,30, presso la sala conferenze della Rocca Farnese, gli Atti del convegno dal titolo “Viterbo e la patria italiana: 150° di Viterbo e Provincia nel Regno d’Italia che si è svolto il 18 novembre 2021 presso la sala conferenze della Provincia di Viterbo. Il volume è pubblicato da Annulli Editori come 2° Quaderno del storia del Risorgimento viterbese.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Valentano Stefano Bigiotti, di Antonio Quattranni presidente del Comitato provinciale di Viterbo dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano e di Leonardo Annulli Editore, seguiranno gli interventi degli studiosi Bonafede Mancini che tratterà la figura della poetessa e patriota Innicenza Ansuini Tondi, e a seguire Marco Taschini che insieme a Nicola Rocco presenterà l’Inno popolare viterbese composto in occasione dell’unione di Viterbo alla Regno d’Italia nel 1870. L’incontro si chiuderà con il m° Franco Silvestri che eseguirà la musica dell’Inno patrittico.

I contributi raccolti nel volume affrontano vati temi: partendo da una sintesi delle vicende militari relative all’iniziativa di Pio IX tesa a rinforzare l’esercito dello Stato pontificio per contrastare le tappe in avvicinamento alla presa di Roma, si tratta poi nel dettaglio la ricostruzione delle vicende militari e politiche nel caso della realtà di Montefiascone, storica sede dei rettori del Patrimonio e quindi luogo di particolare suggestione simbolica per le truppe dei volontari garibaldini che ne tennero il governo per alcune settimane. Sono inoltre presentati alcuni esponenti della cultura viterbese nella loro doppia veste di letterati e patrioti impegnati nella vicenda risorgimentale.

I saggi contenuti nel volume sono i seguenti: Rocco Panunzi, Unità d’Italia. Eserciti sabaudo e pontificio allo scontro; Normando Onofri, Il governo garibaldino a Montefiascone; Maria Elena Carlomagno, Orazio Carnevalini, fermenti patriottici nella poesia di primo Ottocento; Antonio Quattranni, Cesare Pinzi: Viterbo, la patria italiana e la cultura europea; Bonafede Mancini, Innocenza Ansuini Tondi: poetessa viterbese del Risorgimento; Marco Taschini, L’Inno Popolare Viterbese (2ottobre 1870) di Angelo Medori e Raffaele Belli.  




Nicola Zingaretti presenta “Lazio Cinema International”, lunedì 6 giugno

ROMA – Lunedì 6 giugno alle ore 12 il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, presenta “Lazio Cinema International”, il bando promosso dalla Regione Lazio per supportare le coproduzioni audiovisive internazionali tra imprese estere e laziali e realizzare opere cinematografiche sul territorio. All’evento parteciperà il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Saranno presenti l’Assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione della Regione Lazio, Paolo Orneli e la Responsabile dell’Ufficio Cinema – ABC Regione Lazio, Giovanna Pugliese.

La presentazione si svolgerà a Roma, presso l’hub regionale We Gil in Largo Ascianghi, 5.




Tarquinia, il 2 aprile la presentazione del libro “Dall’Isonzo. Diario di impressioni e sentimenti”

TARQUINIA ( Viterbo) – Sabato 2 aprile, alle ore 17,30, al civico 4 di via dell’Archetto a Tarquinia, nell’ambito degli incontri letterari organizzati dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia (STAS) e da Omnia Tuscia, con il patrocinio del Ministero della Cultura e in collaborazione con l’IISS “Vincenzo Cardarelli”, si terrà la presentazione della traduzione italiana del diario di guerra dello scrittore sloveno Alojzij Res, “Dall’Isonzo. Diario di impressioni e sentimenti”, con traduzione note e commento di Remo Castellini, postfazione di Fulvio Senardi, dell’Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, 2021. Il diario di Res racconta i fatti del fronte isontino della guerra italo-austriaca (1915-18) e le vicissitudini di un popolo, gli sloveni del Collio, che abbandona in massa la loro terra per intraprendere forzatamente un cammino di profuganza. Alla presentazione prenderanno parte, oltre al traduttore, Nunzio Ruggiero, professore di letteratura italiana contemporanea all’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli e Tomaž Kunstelj, ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Italia.  Per partecipare all’iniziativa (ingresso gratuito) sono necessari il green pass rafforzato e la mascherina FFP2. Il numero massimo presenze nella sala Sacchetti è di 50 persone. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming al link https://us02web.zoom.us/j/85423884634.




A Corchiano la presentazione del libro “La ragazza che amava i girasoli”, sabato 11 dicembre

CORCHIANO ( Viterbo) – Nella giornata di sabato 11 dicembre, presso la Chiesa di San Biagio a Corchiano, l’Arnies presenta il libro dagli scritti di Maria Chiara Segato: “La ragazza che amava i girasoli”.

Ospiti speciali saranno: Norma Martelli, Claudia Campagnola, Marco Morandi, Alessandra D’Andrea e Mimmo De Mattia.
L’iniziativa vuole essere la testimonianza di un progetto e di un’idea che non ha avuto fine perché attraverso l’Arnies prende vita ogni giorno.
Il libro nasce dai pensieri di Maria Chiara e da quelli di chi le è stato vicino.
Fin da piccola Maria Chiara ha avuto difronte a sé dei principi che l’hanno contraddistinta: nel corso della sua vita ha saputo fortemente dare voce ai diritti di chi non li aveva, ha promosso l’integrazione culturale in un paese che ancora non la accettava, ha in ogni modo incentivato lo sviluppo e la salvaguardia del territorio.
Tutto ciò si concretizza nell’Associazione Arnies no profit della quale era presidente. In seguito alla sua scomparsa la sua famiglia e molto membri della comunità che condividono quei principi e quel modo di essere continuano a dare luce alle sue idee.
Il ricavato della vendita sarà devoluto all’Associazione Arnies.




“I Sacri Reliquiari di Nepi”, la presentazione il 1° novembre 2021

NEPI ( Viterbo) – Il 1° novembre 2021, ore 18.15, avverrà la Presentazione del libro “I Sacri Reliquiari di Nepi”. Il libro nasce da una ricerca storico-religiosa, prima nel suo genere per la città di Nepi, che fa conoscere al grande pubblico le sacre reliquie ed i vari reliquiari presenti nelle chiese nepesine con il loro prezioso contenuto.

Oltre agli autori Paolo Chirieletti, Pietro Palazzini, Daniele Soldatelli, saranno presenti:

Monsignor Romano Rossi, Vescovo Diocesano.

Franco Vita, Sindaco di Nepi.

Padre Edward Swiatkowski, Parroco del Duomo di Nepi.

Prof. Claudio Canonici, Direttore Archivio Storico Diocesano.

Prof. Giorgio Felini, Storico dell’Arte.

Le reliquie nella Chiesa hanno sempre ricevuto particolare venerazione e attenzione perché il corpo dei Beati e dei Santi, destinato alla risurrezione, è stato sulla terra il tempio vivo dello Spirito Santo e lo strumento della loro santità, riconosciuta dalla Sede Apostolica tramite la beatificazione e la canonizzazione. Vanno conservate e onorate con spirito religioso, evitando ogni forma di superstizione e di mercimonio.

I reliquiari cominciarono ad essere impiegati per la conservazione di reliquie di santi, intorno al IV secolo. Servivano a proteggere e mostrare le sacre reliquie in essi contenute, considerate capaci di ottenere miracoli e guarigioni per mezzo dell’intercessione dei santi ai quali erano appartenute.

I reliquiari hanno varie forme in funzione del tipo di reliquia che devono contenere e sono degli oggetti molto preziosi costruiti con metalli preziosi lavorati in maniera artistica. Vengono esposti alla venerazione dei fedeli, normalmente nei giorni della ricorrenza del loro festeggiamento o portati in processione negli stessi periodi.