Regina Coeli, tentativo di sequestro di un agente penitenziario ferito da un detenuto straniero

RIETI – “Veniamo a sapere che un agente penitenziario presso la CC REGINA COELI ha subito un tentativo di sequestro da detenuto straniero alla settima sezione che durante l’ora di apertura per inviare ai passeggi, ha tirato in se l’agente buttandolo in cella e chiudendo la porta dietro e con la lametta a ferito grazie alla prontezza di altri agenti è riuscito ad uscire pur subendo qualche graffio superficiale”; dà notizia il segretario regionale USPP Daniele Nicastrini.

In attesa di ulteriori aggiornamenti, il carcere di Regina Coeli è stato già teatro più volte di altre aggressioni e situazioni di forte disagio ambientale e violenze, sulla quale anche l’onorevole DE PRIAMO a posto un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia dopo la rissa domenicale del 30 giugno.

Sulla questione delle carenze l’USPP proprio in sede DAP hachiesto nell’ultimo incontro sulle assegnazioni del 181° corso che si ponesse più attenzione su queste criticità che stanno mettendo in grosse difficoltà per mantenere l’ordine e la sicurezza del carcere.

Per il Presidente USPP Giuseppe Moretti “il romano dove il sovraffollamento detenuti supera il 170% dei posti disponibili contro una carenza di personale che supera il 40% dove i detenuti stanno facendo un po’ come gli pare e che da pochi giorni si è insediato il nuovo comandante di reparto.”

“La situazione dell’emergenza penitenziaria che stiamo chiedendo da tempo” prosegue MORETTI “sembra non suscitare alcun interesse, eppure oramai da tempo registriamo analoghe situazioni giornalmente in ogni carcere della repubblica sulla quale auspichiamo che il ministero della giustizia si faccia carico con urgenza e non tralasci la situazione a discapito del personale”.

L’USPP esprime solidarietà al collega colpito da questa vile aggressione e di augurandogli una pronta guarigione.




Regina Coeli, Uspp Lazio: “Carcere allo sbando”

ROMA – “Oramai sul Carcere di Regina Coeli dobbiamo ritenerlo in uno “Stato di sbando” per quanti eventi critici stanno avvenendo da oltre un anno”. Lo dichiara il Segretario regionale USPP Lazio Daniele Nicastrini a quanto è accaduto stamani durante una visita al carcere da parte della delegazione USPP Nazionale.

“Si durante la visita della delegazione nazionale, si è assistito ad una serie di situazioni dove tra salti dai passeggi ad un altro per sfociare ad una lite tra detenuti e altri che all’interno di un altro passeggio se le davano di santa ragione, dobbiamo anche evidenziare l’ennesima aggressione subita da un agente all’interno del settore colloqui famiglia da parte di un detenuto. Prosegue il sindacalista, tutti questi fatti che accadono, altre anomalie che rappresenteremo nei prossimi giorni, ci fanno porre una domanda? Il DAP si rende conto di tutto questo oppure no!!!

Per questi motivi USPP auspica che questa volta da parte del DAP ci sia la giusta attenzione rispetto agli ultimi mesi che sembrano ripetersi con la stessa modalità che rappresentiamo.

Ufficio stampa USPP Lazio




Carceri, Uspp Lazio: “L’evaso da Latina aggredisce Sovrintendente di polizia penitenziaria a Regina Coeli”

ROMA – Riceviamo da Uspp Lazio e pubblichiamo: “Il carcere di Regina Coeli oggi il detenuto egiziano, evaso alcuni giorni fa dalla Casa Circondariale di Latina poi catturato e ristretto nell’istituto capitolino, ha colpito violentemente un Sovrintendente di Polizia Penitenziaria, Coordinatore del reparto detentivo in cui lo stesso è allocato. La vile aggressione, avvenuta senza alcun motivo apparente, è stata consumata dall’extracomunitario insieme ad un altro detenuto. Il Sovrintendente è stato ora portato d’urgenza al pronto soccorso con una ipotizzabile frattura del setto nasale.

L’USPP, che già ieri, dopo la mega rissa tra detenuti avvenuta nel fine settimana scorso, aveva annunciato per venerdì 30 giugno una visita al carcere di Regina Coeli, con una delegazione formata dal Presidente Giuseppe Moretti, dal Vice Presidente Francesco Laura e dal Vice Segretario Regionale Giovanni Passaro, intende esprimere il proprio dissenso contro le politiche buoniste e giustificazioniste che aleggiano nelle carceri italiane e che sono il frutto di anni di disinteresse della Politica rispetto al tema della sicurezza negli istituti penitenziari. La visita di venerdì 30, dopo questo ulteriore episodio, sarà l’occasione per verificare le condizioni di lavoro dei colleghi appartenenti alla Polizia Penitenziaria del carcere romano, al fine di riferirle ai vertici  del DAP e al vertice politico di Via Arenula, perché ormai la misura è colma e occorrono urgenti e nuovi provvedimenti sanzionatori nei confronti dei colpevoli di questa ennesima aggressione e occorrerà valutare anche l’eventualità di un cambio dei vertici dell’istituto penitenziario che, in queste giornate, sta dimostrando tutte le sue fragilità, quelle che gli agenti ogni giorno riferiscono e che l’USPP intende far emergere”. La Uspp conclude informando: “A seguito di questa aggressione al sovrintendente sono stati dati 25 giorni di prognosi. A collega auguriamo una pronta guarigione”.

 




Rissa a Regina Coeli, Anastasìa: “E’ il segno di una condizione di difficoltà e di disagio”

ROMA – “Quanto è accaduto ieri a Regina Coeli è indubbiamente grave, ma è il segno di una condizione di difficoltà e di disagio di tutti gli istituti penitenziari, in particolar modo di quello romano che è un istituto sovraffollato in cui ci sono centinaia di detenuti in esecuzione della pena che dovrebbero essere altrove. Questo assieme alla carenza del personale rende la situazione delle nostre carceri particolarmente sofferente”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, alla notizia della rissa scoppiata domenica 25 giugno nel carcere di Regina Coeli.

Con 982 detenuti presenti il 30 maggio, a fronte dei 628 posti disponibili (fonte: Dap), Regina Coeli è uno degli istituti penitenziari con il tasso di affollamento più alto, pari al 156 per cento, dopo Latina (173 per cento) e Civitavecchia Nuovo complesso (160 per cento).

I detenuti di due diverse sezioni si sarebbero picchiati anche con le sedie di legno che erano state predisposte per la messa domenicale e diversi di loro sono rimasti feriti. E’ accaduto nella mattina di domenica, quando – secondo la ricostruzione di alcune organizzazioni sindacali – qualche decina di detenuti della terza sezione si sarebbero diretti ad aggredire altri detenuti, ospitati nella sesta sezione per ragioni ancora in corso di accertamento.

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Regina Coeli, detenuto straniero aggredisce tre agenti penitenziari nel primo pomeriggio, Uspp auspica urgente confronto sindacale

ROMA – “Da Regina Coeli continuano a pervenire notizie di aggressioni di detenuti nei confronti della Polizia penitenziaria con necessità di cure presso il pronto soccorso dell’ospedale vicino”: dichiara Daniele Nicastrini segretario regionale Unione Sindacati Polizia Penitenziaria.
“Oggi alle 16 circa un detenuto straniero di origine africana, per motivi psichiatrici, ha aggredito tre agenti e un ispettore provocandogli delle ferite, in un contesto oramai fuori controllo per molti di loro dove NON sembra suscitare alcun interesse da parte dei vertici DAP e del Ministero della Giustizia, rincara il sindacalista, un carcere come quello romano sito sul lungo tevere, dove la carenza organica e sempre più ridotto ai minimi termini del 40% in meno rispetto alle 516 unità previste”.
Nei prossimi giorni si terrà un incontro con il Provveditore regionale Dr. Maurizio VENEZIANO, da poche settimane insediatosi. “Siamo già in criticità evidenti – continua Nicastini – da tempo non solo a Regina Coeli ovviamente visto che nella regione Lazio continuano a mancare oltre 800 unità sulla pianta organica, sulla quale auspichiamo urgenti misure, anche se dal suo insediamento abbiamo appreso di iniziative unilaterali senza alcun confronto di merito che lasciano perplessi questa sigla sindacale e non solo”.
All’aggressione di Regina Coeli già in mattinata in altro istituto, ovvero presso la CC. AVELLINO alcuni detenuti hanno dato attuazione ad una devastazione di una sezione inscenando una rivolta interna al carcere.
“Nel corso della riunione sul FESI di ieri- dichiara il Presidente Giuseppe Moretti – ha sollecitato l’Amministrazione penitenziaria ad intervenire rispetto alle molteplici situazioni di criticità che si stanno delineando in diverse regioni e che hanno determinato le congiunte manifestazioni di protesta dalla parte delle segreterie delle organizzazioni sindacali territoriali. Nell’occasione sono state citate quelle dell’Emilia-Romagna, della Sicilia, del Lazio, della Sardegna, con particolare riferimento alle problematiche dell’istituto penitenziario di Nuoro. L’USPP ha chiesto espressamente l’apertura di un tavolo di discussione per affrontare organicamente queste emergenti problematiche rappresentate, anche attraverso la previsione di una Conferenza programmatica collegiale, che includa la partecipazione dei vertici dei provveditorati e delle organizzazioni sindacali, e un’opera di sensibilizzazione da parte del DAP nei confronti dei Provveditori Regionali, al fine di consentirne il superamento, in quanto appare evidente che ogni tentativo di affrontarle in sede politica, tramite le numerose interrogazioni parlamentari, in sede extra penitenziaria, tramite i Prefetti dei vari territori, in sede istituzionale, tramite le interlocuzioni col Vice Ministro della Giustizia, non stiano producendo gli effetti desiderati. “Ecco perché – conclude Moretti – appare non più rinviabile che a queste iniziative sia accompagnata una precisa azione amministrativa del DAP. Il Vice Capo del DAP, Cons. Lina Di Domenico, ha assicurato che c’è tutta l’intenzione del DAP di provvedere a comprendere tali criticità e a governare la gestione delle emergenze che si delineano. Per questo motivo, lo stesso Vice Capo del DAP ha annunciato che nei giorni scorsi ha già inviato una nota ai Provveditori regionali rivolgendo ad essi la richiesta di indicare le problematicità più evidenti, al fine di tracciare una road map di interventi da eseguire per tentare di porre rimedio a delle criticità che necessitano un’azione amministrativa interna immediata ed efficace.”

USPP LAZIO

  




Il presidente Rocca visita Regina Coeli: “La situazione è disperata”

“Era doveroso, da presidente della Regione Lazio, visitare Regina Coeli. I numeri di questa struttura sono eloquenti: su un range effettivo di 628 posti, sono reclusi al momento 1009 detenuti. Non stupisce, quindi, che il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura abbia mosso critiche molto dure sulle condizioni di sovraffollamento della storica struttura romana”. Così, in una nota, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che si è recato oggi in visita a Regina Coeli.

“Il problema – ha continuato il governatore – non nasce oggi e, per le sue proporzioni, è drammatico: il Lazio, infatti, è la seconda regione italiana per tasso di detenuti reclusi nelle case circondariali. Con il 127% di detenuti, infatti, la nostra Regione supera la percentuale nazionale che si attesta al 115%. Regina Coeli vive criticità molto profonde anche dal punto di vista sanitario. Ogni anno, infatti, si erogano 80mila prestazioni in condizioni che non esiterei a definire disperate. A fronte di 23 posti letto nella sezione chirurgica, abbiamo le due sale operatorie chiuse. Le attività specialistiche sono insufficienti, basti pensare che il dipartimento di salute mentale vede la presenza di uno psicologo senza un medico psichiatra di riferimento”.

Un momento della visita del presidente della Regione Lazio, Rocca, a Regina Coeli.

“Come amministrazione regionale dovremo lavorare di più e meglio, anche di concerto con il ministero della Giustizia, per incentivare misure alternative al carcere. Sia nella fase cautelare evitando – eccetto quando sia strettamente necessaria – la reclusione prima del giudizio, sia favorendo il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti così come prevede la nostra Costituzione all’art.27, laddove indica che ‘le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato’. Il carcere è un luogo di profondo disagio e di sofferenza, ma può essere anche una straordinaria occasione di rinascita. Tuttavia, dobbiamo offrire strumenti e politiche che consentano al detenuto di immaginare una possibilità di futuro e di riscatto”.

“È un segno importante di attenzione al mondo penitenziario, la visita del Presidente Rocca nel carcere romano di Regina Coeli, e importanti sono state le sue parole sulla tutela dei diritti in carcere e sulle alternative alla detenzione”. Così Stefano Anastasìa, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio e Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali.

“La Regione – ha proseguito Anastasìa – ha grandi responsabilità nell’esecuzione delle pene e di ogni altro provvedimento restrittivo della libertà personale, dall’assistenza sanitaria alla programmazione delle politiche sociali, della formazione professionale e del lavoro. Mi auguro che questo sia solo il primo passo di un rinnovato impegno di tutta la Giunta e del Consiglio regionale del Lazio per i diritti delle persone a qualsiasi titolo sottoposte a misure restrittive della libertà personale”.




Manifestazione dei sindacati di Polizia penitenziaria il 27 marzo davanti Regina Coeli

ROMA- A seguito dello STATO di AGITAZIONE del personale di Polizia Penitenziaria della Regione Lazio, proclamato in data 2 marzo 2023, NON avendo apprezzato alcun cambio di rotta nella gestione delle emergenze che affliggono il lavoro degli agenti, le scriventi organizzazioni sindacali
scendono in piazza per gridare:
• STOP ALLE AGGRESSIONI NEI CONFRONTI AGENTI!
• STOP AL SOVRACCARICO DI LAVORO !
• STOP A TURNAZIONI OLTRE L’ORARIO DI LAVORO PREVISTO!
• STOP ALLA VIOLAZIONE DEGLI ACCORDI CONTRATTUALI!
• STOP ALL’ASSENZA DI PROVVEDIMENTI A TUTELA
DELL’INCOLUMITÀ DEGLI AGENTI!
PER SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA E CHIEDERE A GOVERNO, MINISTRO E
AMMINISTRAZIONE LA MESSA IN SICUREZZA DEL LAVORO DEGLI AGENTI E IL
RIPRISTINO DI SICUREZZA E LEGALITÀ!!!
MANIFESTANO IL 27/03/2023
ORE 10.00/13.00 DAVANTI AL CARCERE DI
REGINA COELI
SAPPE SINAPPE OSAPP UILPA USPP FNSCISL FPCGIL




Suicidio a Regina Coeli: è il primo caso nel 2023 e il secondo in Italia

Anastasìa: “La detenzione appare come un buco nero senza speranza”
L’ingresso del carcere romano di Regina Coeli in via della Lungara. “Purtroppo sempre più spesso la detenzione appare come un buco nero senza speranza. Ancora una volta, senza colpevolizzare nessuno, bisognerà capire cosa avrebbe potuto fare e cosa potrebbe essere fatto per prevenire altri suicidi”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, dopo aver appreso che un detenuto di trent’anni si è suicidato impiccandosi nel carcere di Regina Coeli a Roma. Si tratta del primo caso nelle carceri del Lazio nel 2023 e il secondo in Italia. I fatti risalgono allo scorso mercoledì 18 gennaio e sono avvenuti all’interno della VII sezione. Si tratta di un uomo di nazionalità libica, senzatetto, che si trovava in isolamento Covid.

L’uomo era entrato in carcere da tre giorni. Come da prassi, per Covid-19, si trovava in una stanza da solo e si è tolto la vita verso l’ora di pranzo. “Mi hanno riferito che il detenuto è stato seguito e ha visto gli operatori sanitari tutti i giorni – ha spiegato Anastasìa al quotidiano online Fanpage.it – Non c’erano a quanto pare indicatori che potessero far pensare al fatto che stesse nutrendo l’intenzione di lì a breve di togliersi la vita”.

Anastasìa pone l’attenzione sulle misure anti-Covid ancora in vigore nelle carceri: “L’isolamento in queste circostanze non aiuta, forse anche la normativa di prevenzione Covid ormai si potrebbe ripensare. Sacrosanto quando non c’erano le vaccinazioni ed eravamo in emergenza, forse oggi l’isolamento individuale si potrebbe evitare, perché rappresenta una condizione di rischio per il suicidio”.

L’anno scorso è stato l’anno peggiore in assoluto dei suicidi nelle carceri italiane, con circa 83 decessi. “Rispetto a questa situazione c’è un problema di carattere generale, che riguarda le condizioni in cui versano generalmente le carceri italiane – continua Anastasìa – Dopo la pandemia non è ancora trovato il modo di dare qualche forma di speranza e di futuro a chi si trova al loro interno. Nel caso di Regina Coeli parliamo di un carcere che in questo momento è in grandissima difficoltà, con un tasso di affollamento molto alto e circa la metà dei detenuti con condanne definitive, ma senza spazi e progetti idonei al loro reinserimento in società”.




Il ministro Nordio per la sua prima visita si recherà all’istituto di Regina Coeli

Riceviamo da Fns Cisl Lazio e pubblichiamo: Apprendiamo con molto piacere che domani il Ministro della Giustizia, On. Carlo NORDIO, effettuerà la sua prima visita all’istituto trasteverino di Regina Coeli.

Per la Fns Cisl Lazio occorrono interventi urgenti per le carceri e non solo palliativi. Servono più unità di Polizia Penitenziaria ma allo stesso tempo occorre risolvere Il problema delle REMS, poiché, le competenze sono esclusivamente delle ASL e non certo dell’amministrazione Penitenziaria e tantomeno del personale di Polizia Penitenziaria . Occorre intervenire e modificare la legge sulle REMS perché, cosi come scritta, a rischiare sono solo il personale di Polizia Penitenziaria , dirigenti ed i Funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria”.

 




Fns Cisl Lazio su ennesima aggressione al carcere Regina Coeli

ROMA- Riceviamo da Fns Cisl Lazio e pubblichiamo: “Purtroppo ieri pomeriggio si è verificato l’ennesimo evento critico sempre nel carcere romano di Regina Coeli dove si è registrato una nuova e vile aggressione di un detenuto italiano , fine pena 2044, ha aggredito alle spalle due poliziotti senza apparente motivo, tanto che i due sonmo dovuti ricorrere alle cure del Pronto Soccorso.

Solo dopo alcuni minuti dopo la visita dl Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Carlo Renoldi, il quale è stato in Istituto circa 8 ore,dalle 10 alle ore 18, trattenendosi a lungo nel Reparto 2^ Accoglienza (Repartino osservazione psichiatrica). il Capo DAP ha avuto incontri con il personale, con le rappresentanze sincadali ed i detenuti. La Fns Cisl risollecita la necessità e l’esigenza che , anche, la Direzione Generale del Personale svolga alcune necessarie verifiche sugli effetti di tanti e diversi provvedimenti emanati contestualmente.
Capita sempre, infatti, che la pianificazione della mobilità (trasferimenti), che prevede effetti di compensazione tra Sedi cedenti e quelle riceventi, vede accadere che qualche Istituto, è il caso anche di Regina Coeli, non solo non riceve una eventuale integrazione d’organico programmata ma neanche compensa le uscite per mobilità.

La Fns Cisl Lazio ribadisce agli organi competenti immediati ed urgenti interventi atti a risolvere la questione , più volte già segnalata da questa Federazione Nazionale Sicurezza , perché attualmente la gestione ,delicata e complicata , rimane in seno ai soli direttori penitenziari, dirigenti penitenziari del corpo ed al personale di polizia penitenziaria”.




Aggressione a Regina Coeli contro agenti dopo visita capo Dap

ROMA- Altra aggressione nei confronti di agenti penitenziari presso il carcere di Regina Coeli stasera da parte di un detenuto che ha aggredito gli agenti senza alcun motivo facendoli finire al pronto soccorso.
Proprio oggi e fino a questo pomeriggio presso il carcere ha fatto visita il capo Dap per farsi un’idea più chiara della situazione, incontrando anche i sindacati in stato di agitazione da venti giorni.
USPP Lazio esprime solidarietà ai colleghi colpiti ogni giorno da qualche detenuto violento o “fuori di testa” ed attendiamo che il capo del Dap intervenga per quanto di sua competenza.




Regina Coeli, oggi la visita del capo del Dap Renoldi, interviene l’Uspp Lazio

ROMA – Riceviamo e pubblichiamo: “Questa mattina si e tenuta la visita al carcere di Regina Coeli da parte del Capo del Dap Renoldi, con la quale si e tenuto un incontro breve con i rappresentanti sindacali, già in stato di agitazione da circa 20 giorni per le aggressioni contro la Polizia Penitenziaria.
Dobbiamo dire che al di la della volontà dimostrata dal Capo Dap di ascoltare le nostre osservazioni con uno scambio di idee con noi interlocutori, USPP Lazio si ritiene non convinta sulle possibilità che abbia preso in considerazione le nostre osservazioni.
Intanto diciamo che dall’inizio pandemia 2020 ad oggi sono tre i capi Dap succedutisi nel tempo è tutti negli incontri avuti, pur dimostrando interesse alla fine le cose sono nettamente peggiorate non solo per Regina Coeli ma per l’intero sistema carcerario laziale.
La libertà dei detenuti di girare per le sezioni “buoni o cattivi” che siano è valida per tutti, diventando di fatto i “gestori” delle attività anche violenti nei confronti del personale. Che con la chiusura degli OPG sono aumentati i “pazzi” nelle carceri, diventando ingestibili. La mancanza di differenziazione dei circuiti, applicazione di sistemi di difesa, quel percorso reale previsto dall’art. 27 della Costituzione attraverso l’applicazione dell’ordinamento penitenziario sono solo utopie per la maggioranza delle carceri laziali, che hanno portato il carcere nel Caos.
USPP Lazio nel contempo ha lasciato anche una documentazione allo stesso capo Dap sulla situazione attuale delle carceri laziali è una proposta su come contenere i violenti.
In attesa di conoscere le sue intenzioni, rimaniamo in Stato di Agitazione sia per Regina Coeli che per tutte le carceri del Lazio, dove il dramma vissuto non è da meno”.

Daniele Nicastrini segretario regionale Lazio




Penitenziaria, al presidio di Regina Coeli si è presentato il Provveditore del Lazio, Abruzzo e Molise il dr. Carmelo Cantone

ROMA- Riceviamo e pubblichiamo: “Al presidio sotto Regina Coeli si è presentato il Provveditore del Lazio, Abruzzo e Molise il dr. Carmelo Cantone , nonché Vice Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, oltre al Direttore del carcere trasteverino di Regina Coeli, dr.ssa Claudia Clementi ed a vari vice direttori ed il comandante Ezio Giacalone, che hanno avuto una interlocuzione con le OOSS promotrici della manifestazione.

per la Fns Cisl Lazio era presente il Segretario Generale Massimo Costantino , il segretario generale Fns Cisl di Roma capitale e Rieti, Riccardo Ciofi ed il Segretario Generale Aggiunto Ugo Di Francesco, oltre agli amici della Fns Cisl di Regina Coeli .

La Fns Cisl ha riferito ai presenti che il Personale appare allo stremo, con una condizione di sovraffollamento detenuti che permane, con una dotazione di polizia penitenziaria insufficiente numericamente, con mezzi e strumenti spesso inadeguati e Strutture vetuste che necessitano di ingenti investimenti di manutenzione straordinaria e/o di complete ristrutturazioni.

La Fns Cisl ha sollecitato ripetutamente la ministra della Giustizia e il Consiglio dei ministri a completare con assunzioni straordinarie la dotazione organica decretata fin dal 2017 del personale della Polizia penitenziaria: mancano oltre 5mila unità , solo nella Regione Lazio ne mancano circa 500, mentre Regina Coeli ne mancano 146 unità ( previsti 516 , presenti 370).

Non è da meno il sovraffollamento nel carcere di Regina Coeli attualmente è di 343 detenuti in più, previsti 615, presenti 958.

La FNS CISL LAZIO più volte è intervenuta sulle problematiche commesse alle criticità dovute alla gestione di internati da parte della Polizia Penitenziaria- evidenziando come le strutture REMS ( residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza )fossero in numero minore rispetto alle reali esigenze e che da alcune decisioni gestionali era estromessa l’Amministrazione Penitenziaria ( min giustizia ).

L’intervento della Corte Costituzionale con la sentenza n. 22 del 2022,ha dichiarato che vi è necessità dell’applicazione concreta delle norme vigenti in materia di residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) nei confronti degli autori di reato affetti da patologie psichiche , poiché, presentano numerosi profili di frizione con i principi costituzionali, che il legislatore deve eliminare al più presto.

Ci appelliamo quindi nuovamente alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia, affinché ci aiuti a convincere il Governo ed il Parlamento che è necessaria almeno una deroga per la Polizia Penitenziaria, che superi i limiti previsti anni prima dalla Legge Madia, e consenta non un aumento della dotazione del Corpo ma il suo effettivo completamento nelle assunzioni per rispettare quanto sancito come organico di necessità per il funzionamento del sistema. Non c’è più tempo Ministra Cartabia, il sistema penitenziario è al collaso”.




Roma, sempre al centro delle cronache il carcere di Regina Coeli: poliziotti aggrediti, ancora un telefono rinvenuto in cella

ROMA- Riceviamo da Sappe e pubblichiamo: “Sembra davvero non esserci pace per il personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere romano di Regina Coeli. Ricostruisce gli eventi accaduti nelle ultime ore Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Oggi abbiamo contato le ennesime aggressioni a due poliziotti in servizio. Un ispettore e un assistente di Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti e strattonati da un detenuto extracomunitario, presso l’Ottava Sezione, probabilmente al fine di uscire illegittimamente dalla stessa. Il detenuto ha strattonato violentemente i due, colpendo il primo con un calcio in pieno petto. Solo dopo essere riusciti a tranquillizzarlo, il ristretto è stato ricondotto in cella mentre l’ispettore è stato accompagnato al vicino pronto soccorso, con forti dolori al torace e si trova attualmente in attesa di prognosi. Ditemi voi se è normale continuare a lavorare cosi…”. Ma Somma aggiunge che il personale di Polizia Penitenziaria lavora a Regina Coeli, nonostante tutto, con grande professionalità nonostante i continui pericoli: “lo dimostra il rinvenimento e sequestro dell’ennesimo telefono cellulare (il terzo nel giro di una settimana) in Sesta Sezione. Servono urgenti provvedimenti perché la Polizia Penitenziaria di Regina Coeli a Roma è stanca e stufa, come anche dimostra il prossimo sit-in di protesta organizzato per la prossima settimana proprio per denunciare l’invivibilità, per i Baschi Azzurri, della struttura di Trastevere!”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime vicinanza e solidarietà innanzitutto ai due poliziotti contusi ed ha parole di apprezzamento per il personale che lavora a Regina Coeli: “le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio a Regina Coeli lo fanno con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato per l’esasperante sovraffollamento. Ma servono urgenti provvedimenti per frenare una situazione operativa che è semplicemente allarmante”.

Capece saluta con favore la nomina di Carmelo Cantone a nuovo vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, decisa dalla Ministra della Giustizia Marta Cartabia: “La sua nomina è una notizia positiva, che potrebbe dare una svolta all’impantanamento in cui si trovano le politiche penitenziarie. E’ dirigente preparato, concreto e realisto, che con la sua lunga esperienza ha già dimestichezza con questi temi. Ora sale nelle “sale del potere” e può essere finalmente incisivo su un cambiamento tanto auspicabile quanto necessario. Mi auguro si renda conto come non possa essere la vigilanza dinamica la soluzione all’invivibilità della vita nelle celle e si pensi piuttosto al miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria. Quel che ci è mancato negli ultimi anni è una classe dirigente del Dipartimento vicina ai suoi uomini e alle sue donne, impegnati ogni giorno nella prima linea delle sezioni detentive”.




USPP Lazio a fianco dello Stato di Agitazione della Polizia Penitenziaria Regina Coeli

ROMA- Riceviamo da Uspp Lazio e pubblichiamo: “Dopo la Polizia Penitenziaria del carcere di Velletri in Stato di Agitazione anche quello del carcere di Regina Coeli e le motivazioni della protesta sono identiche, dove si registrano nelle ultime settimane, tanti casi di aggressioni e atti violenti di detenuti nei confronti del personale e mancanza di una politica che ripristini la sicurezza nelle carceri in generale.
La denuncia viene per conto della Segreteria regionale USPP Lazio all’indomani del comunicato stampa delle OO.SS. della CC. REGINA COELI e della nota documentata inviata alle autorità del DAP e del Ministero della Giustizia.
Una situazione che evidentemente inizia a stare stretto ad ogni agente penitenziario, subire botte, tentativi di sequestro ecc. ha raggiunto limiti insopportabili senza che dai palazzi di Largo Luigi DAGA 2 (sede del DAP) e di Via Arenula 70 (sede del Ministero della Giustizia) in Roma arrivino seri provvedimenti a circuire questi atti violenti.
L’atto di disagio della Polizia Penitenziaria si può leggere nei loro occhi, sentirli nei loro silenzi, continuare a lavorare in un contesto da soli con centinaia di delinquenti pronti a prenderti a mal parole e anche botte di ogni tipo, diventa frustrante e senza possibilità di difendersi da tutto questo. Non è sufficiente inoltrare qualche denuncia alla procura che per i tempi non porta a nulla considerato che chi si rende autore di questi reati non ha molto da temere dal carcere odierno. Pronti tutti ad investire economicamente e con politiche a sostegno di chi commette reati (case dell’amore, videotelefonate ecc.) e non per chi dovrebbe avere tutele e protezione a chi svolge sicurezza senza essere posti loro stessi in sicurezza!!!
USPP Lazio sosterrà anche questa iniziativa del personale di Polizia Penitenziaria di Regina Coeli che attraverso le rappresentanze sindacali locali hanno aderito allo stato di agitazione, richiamando anche in questo caso le Autorità Cittadine a sostenere questa iniziativa come è accaduto da parte del Sindaco di Velletri che ha partecipato in presenza alla manifestazione per stare vicino alla Polizia Penitenziaria della sua città. La Politica e quella che si occupa di chi sta male pur essendo dalla parte della legalità e la Polizia Penitenziaria fino a prova contraria combatte per dare legalità e sicurezza alla collettività!”.




Regina Coeli: un murale racconta le storie dei detenuti

ROMA- Roma, Lima, Buenos Aires: sono le tre città d’origine di Andrea, Alberto, Manuel e Pedro, detenuti di Regina Coeli. Tre città oggi raccontate sui muri della casa circondariale dall’opera “Attraversamenti”, una serie di tre murales realizzati dagli studenti IED Roma insieme ai detenuti, e guidati dall’artista Laura Federici.

Tre opere che colorano i muri dell’edificio come tre nuove finestre sul mondo, tre spiragli di luce. Il progetto, con l’obiettivo di dare vita a un’immagine in grado di identificare le origini e cullare i ricordi delle persone che attraversano i corridoi dell’istituto, ha visto all’opera quattordici studenti, prendendo corpo proprio dai racconti dei detenuti. Andrea, Alberto, Manuel e Pedro, in veste di narratori e assistenti alla realizzazione del progetto, hanno in una prima fase condiviso con gli studenti testimonianze e ricordi. Poi, divisi in gruppi, gli studenti hanno trasformato quei racconti nell’opera finita, che ha trovato casa nella seconda rotonda del monumentale edificio.

“Tra gli insegnamenti più grandi che può trasferire una scuola c’è il valore di stabilire relazioni, tra persone e mondi anche lontanissimi”, commenta Laura Negrini, direttrice IED Roma. “Attraversamenti esprime a pieno questo valore”.

Roma è la città raccontata da Andrea e Alberto. Nel murale a lei dedicato, alto più di tre metri e mezzo e largo circa due, si scorgono le vite dei protagonisti: Andrea viene dal centro storico, Alberto è un senza fissa dimora nato ai Ponti del Laurentino 38, e cresciuto a Tor Bella Monaca. Buenos Aires è la città di Manuel, nato a Cuba e fuggito lì con la sua famiglia a 3 mesi di vita. L’opera che racconta la sua città è un gioco di prospettiva: l’architettura della capitale argentina è raffigurata dal basso verso l’alto, è uno sguardo verso il cielo, come quello forzato dalle finestre di Regina Coeli, che con le sue lame metalliche impediscono di guardare verso il basso. Lima, infine, è la casa natale di Pedro. Nel murale che la ricorda, largo circa due metri e mezzo, la città è raffigurata nei suoi contrasti, nella sua complessità: nella capitale peruviana c’è un muro che divide i poveri dai ricchi, le baraccopoli dai grattacieli che gli studenti hanno deciso di raffigurare.

“Il progetto ha permesso uno scambio di vedute, opinioni e riflessioni tra gli studenti e i detenuti che hanno partecipato alla realizzazione degli affreschi”, aggiunge Claudia Clementi, direttrice di Regina Coeli. “Il laboratorio ha consentito all’istituto penitenziario di sentirsi parte integrante della città di Roma, sperimentando un’esperienza creativa grazie allo scambio e all’incontro tra realtà ed esperienze molto diverse tra loro. La giornata di oggi, inoltre, vuole essere un’occasione per una riflessione comune sul ruolo dell’arte e della cultura come elementi del trattamento rieducativo, volto al reinserimento sociale dei detenuti”.

“Ho molto a cuore questo progetto realizzato dagli studenti dello IED Roma coordinati dall’artista Laura Federici e con il fondamentale supporto della direzione della Casa circondariale di Regina Coeli – ha detto l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – È una dimostrazione concreta del ruolo importante che la cultura può avere all’interno del sistema carcerario e di come scuole, università e enti formatori possono esserne protagonisti, in un meccanismo di scambio che arricchisca tutti: gli studenti, che hanno scelto insieme ai detenuti cosa rappresentare e come esprimerlo artisticamente, e gli stessi detenuti che possono, grazie a questo lavoro, affacciarsi su altri orizzonti possibili e inquadrare il loro futuro in un’ottica nuova.”

Il progetto è stato presentato questa mattina presso la Biblioteca Centrale di Regina Coeli, alla presenza di Miguel Gotor, Assessore alla cultura del Comune di Roma, Laura Negrini, direttrice IED Roma, Alberto Dambruoso, autore, Marco Cinque, artista, Laura Federici, architetto e docente, Gianfranco Bombaci, coordinatore della scuola di Design IED Roma, Alessandra Bormioli, vicedirettrice di Regina Coeli e Claudia Clementi, direttrice di Regina Coeli.




Roma, detenuti tentano di sequestrare agente in carcere a Regina Coeli

ROMA – Il carcere di Regina Coeli a Roma resta al centro delle cronache per le continue violenze e gli atti di aggressione contro il personale di Polizia Penitenziaria di cui si rendono protagonisti alcuni detenuti.

Gravissimo l’ultimo grave episodio, nella notte appena trascorsa, sul quale riferisce Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria: “Nella tarda serata di ieri si è infatti verificato il tentativo di sequestro ai danni di un Agente scelto di Polizia Penitenziaria, non andato a buon fine grazie alla prontezza di riflessi del collega ed anche all’intervento di un lavorante. Autori due detenuti italiani, trentenni, ristretti per reati connessi agli stupefacenti. Uno dei due detenuti, per altro, si era già reso protagonista l’altro ieri di un episodio di aggressione verso un altro poliziotto, sempre in Settima Sezione. Tornando a ieri, i due hanno puntato un coltello rudimentale alla gola al collega e, tenendolo per il collo, hanno cercato di chiuderlo nella loro cella. Gli hanno tolto le chiavi, ma lui ha opposto resistenza e non sono riusciti nell’intento. I detenuti si sono barricati nella cella ed è intervenuto, poi, il vicecomandante per riportare, nella notte, la situazione alla normalità. Il SAPPE adesso dice veramente basta! Va bene il rischio del mestiere ma a questo punto sta diventando sempre più pericoloso fare questo lavoro senza uomini e mezzi appropriati e senza una formazione adeguata”.

Capece ricorda che da mesi il SAPPE “denuncia le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri da parte del Ministero della Giustizia a tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa, anche per effetto della vigilanza dinamica e del regime detentivo aperto ”, conclude. “E tutto questo in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”. Da qui l’appello del SAPPE al Ministero della Giustizia per solleciti interventi per il reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Regina Coeli.

 




Carcere Regina Coeli; agente ferito nel pomeriggio

ROMA- Riceviamo da Uspp Lazio e pubblichiamo: “Problemi al Carcere di Regina Coeli nel tardo pomeriggio, dove alcuni detenuti hanno aggredito l’agente della stessa sezione ove alla fine sembrano aver deciso anche di inscenare una protesta con minacce verbali al personale accorso al momento dell’accaduto. L’agente è stato inviato al pronto soccorso non è dato sapere quanto riportato, sulla quale non possiamo pronunciarci. Questa situazione delle aggressioni, soprattutto da soggetti definiti “borderline” dimostra la delicatezza in cui bisogna operare, con la possibilità di essere feriti e riportare anche danni permanenti. Dove stanno tutti i “garanti dei liberi tutti” non si sa, anzi in queste circostanze fanno venire meno la loro solidarietà! USPP Lazio esprime totale solidarietà ai colleghi intervenuti e buona guarigione all’agente ferito”.