Femminicidio, PerCorso e Rete degli Studenti Medi: “Scuola e Università devono attivarsi per il contrasto alla violenza”

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Apprendiamo dalla stampa l’ennesimo caso di violenza di genere, l’ennesimo caso che crea rabbia tra di noi.

Da troppo tempo vediamo come all’interno della nostra società questo tema sia quanto mai centrale: nel 2024 sono state 104 le vittime di femminicidio.

Nonostante tutto ciò, vediamo come il Governo Meloni stia scegliendo di non esporsi su un tema tanto importante, quando invece sarebbe quanto mai necessario un intervento da parte del governo.

Ed in particolare, è indispensabile come scuole ed università , a partire dalle nostre, comincino ad attivarsi e ad assumere quel ruolo di trasformazione sociale che gli spetta.

È quanto mai necessario  che si creino spazi sicuri vogliamo l’apertura di sportelli antiviolenza all’interno delle nostre scuole, oltre che iniziative volte a tutelare tutte le soggettività che attraversano gli spazi delle nostre strutture, promuovendo ed implementando i servizi già esistenti nella nostra università.

È essenziale, per un vero e proprio cambiamento, che vengano promosse iniziative di educazione sessuo-affettiva per tutta la comunità delle nostre scuole ed università.

«Da tempo chiediamo al Ministro Valditara l’attivazione di un progetto di educazione sessuo-affettiva» spiega la Rete degli Studenti Medi di Viterbo. «Quello che abbiamo ricevuto è un progetto raffazzonato, privo di alcuna utilità e mai partito realmente all’interno delle scuole»

«Come Unione degli Universitari tempo fa abbiamo lanciato un’indagine che ha fatto emergere come le università del nostro paese non sono sicure» spiega il sindacato studentesco PerCorso «Assente qualsiasi iniziativa da parte della Ministra Bernini, alla quale chiediamo risposte».

«Il valore del consenso dovrebbe essere trasmesso con grande sforzo dall’educazione primaria fino all’istruzione universitaria» afferma il TusciaPride. «Occorre insegnare in modo fermo che no vuol dire no e che costringere un’altra persona a subire pratiche a cui non ha prestato il proprio espresso consenso vuol dire sempre fare violenza e ledere in modo grave la dignità umana della persona».

Serve decostruire la cultura patriarcale fortemente radicata all’interno del nostro paese, attraverso pratiche per le quali scuole ed università devono assumere un ruolo centrale. ’Università e le scuole devono  avere un ruolo nel territorio e, proprio per questo motivo, devono interrogarsi su come intervenire e dare gli strumenti affinché la società tutta ed, in particolare,Viterbo sia vivibile per chiunque”.




Dimensionamento scolastico, il 28 febbraio la manifestazione della Rete degli Studenti Medi

ROMA – La Rete degli Studenti Medi del Lazio lancia un appello per sostenere la manifestazione del 21 febbraio alle istituzioni, ai partiti, ai sindacati, alle associazioni, ai parlamentari, ai consiglieri regionali, comunali e municipali di tutto il Lazio ed ogni cittadino o cittadina che abbia a cuore la tenuta della scuola pubblica.

Il 21 febbraio alle 9:30 sotto la sede della Giunta Regionale si terrà infatti una manifestazione per salvare la scuola pubblica e fermare il dimensionamento voluto dalla Regione Lazio.

“Scendiamo in piazza perché vogliamo salvare le nostre scuole – spiega Bianca Piergentili, Coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Medi del Lazio – è una battaglia necessaria e abbiamo bisogno del sostegno delle forze politiche perché sulla scuola non si può tagliare. Il Presidente Rocca è ancora in tempo per ritirare la delibera, vogliamo che si fermi per questo saremo in piazza”.

L’appuntamento lanciato dal sindacato studentesco è per il 21 febbraio alle 9:30 sotto la Regione Lazio, Piazza Oderico da Pordenone e invita tutte le forze politiche, sociali e non solo a partecipare e sostenere questa battaglia.




Liceo Ruffini allagato, Rete degli Studenti Medi: “La Provincia intervenga”

VITERBO – Permangono all’interno del Liceo Scientifico Statale «Paolo Ruffini» di Viterbo le problematiche di edilizia scolastica che da tempo le studentesse e gli studenti denunciano.

Nella giornata di oggi, in particolare, presso la sede di «Via della Verità» ci sono state diverse infiltrazioni all’interno dell’edificio scolastico, a seguito della pioggia di ieri notte.

«Quella di oggi si aggiunge alla lista dei problemi di edilizia scolastica che presentano le scuole all’interno della provincia di Viterbo» racconta la Rete degli Studenti Medi. «Da tempo denunciamo una situazione di forte degrado. L’ente provinciale non può più rimandare degli interventi strutturali all’interno degli edifici scolastici, ripristinando la sicurezza e la salubrità degli ambienti scolastici».




Viterbo, più di quattrocento studenti sotto la provincia. Rete degli Studenti Medi: «Ora vogliamo i fatti».

VITERBO – Oggi più di quattrocento studenti delle scuole superiori del viterbese si sono riuniti sotto la provincia per denunciare la situazione di enorme disagio in cui versano gli istituti scolastici gestiti dall’ente.

Presenti le studentesse e gli studenti dell’Orioli, insieme al Besta di Orte, con una rappresentanza degli istituti Ruffini e Buratti.
Da troppo tempo, infatti, le studentesse e gli studenti sono costretti a vivere delle situazioni di enorme disagio che sono al limite della negazione del diritto allo studio.

Dopo circa un’ora di protesta, una delegazione è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto dell’Ente provinciale, per fornire delle risposte in merito alla situazione.

«Come sindacato studentesco dall’inizio dell’anno chiediamo un dialogo con l’ente proprietario degli edifici scolastici, per dar una reale risoluzione delle problematiche esistenti» spiega la Rete degli Studenti Medi. «L’incontro di oggi rappresenta solo un punto di partenza. Siamo pronti a mobilitarci qualora queste problematiche non venissero risolte in tempi brevi» conclude il sindacato studentesco.




Viterbo, domani studenti in protesta sotto la Provincia. Rete degli Studenti Medi: “Al fianco degli studenti per chiedere risposte concrete”

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Domani le studentesse e gli studenti di alcune scuole di Viterbo scenderanno in piazza sotto il palazzo della provincia per chiedere risposte concrete in merito alla vivibilità degli spazi scolastici nel nostro territorio.

Da tempo, infatti, la comunità studentesca del Viterbese evidenzia problemi edilizia scolastica presso le scuole del territorio: la mancanza di riscaldamento all’interno dell’Istituto Orioli, la mancanza di elettricità nell’Istituto Besta di Orte, o la situazione di scarsa sicurezza all’interno del Ruffini di Viterbo.

Quella che viene descritta nei vari istituti è una situazione che non risulta essere in alcun modo compatibile con lo svolgimento di attività didattiche che prevedano la presenza di studentesse e studenti.

«Come sindacato studentesco è dall’inizio dell’anno che denunciamo una situazione di totale abbandono dell’edilizia scolastica da parte della Provincia di Viterbo» spiega la Rete degli Studenti Medi in merito alla questione.

«Proprio per questo motivo domani saremo al fianco degli studenti che manifesteranno. Vogliamo una risposta da parte della provincia in merito alla nostra richiesta di incontro con il Presidente e il Consigliere Delegato, per una reale risoluzione dei problemi» conclude il sindacato studentesco”.




Viterbo, domani studenti in protesta sotto la provincia

Referendum – Studenti si mobilitano : “il futuro passa dal sì”

ROMA – Stamattina, dopo la sentenza che ammette i 5 quesiti referendari su lavoro e cittadinanza, la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari hanno esposto un enorme striscione a Piazza del Popolo a Roma. “IL FUTURO PASSA DAL Sì”, si legge sullo striscione.

“Il nostro futuro, il futuro della nostra generazione e di questo Paese passa dal sì ai cinque referendum che voteremo in questa primavera” dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi “Non possiamo permetterci di continuare a vivere un mondo del lavoro costantemente precario, ingiusto e non sicuro. Non possiamo più accettare che nel nostro Paese ci siano ancora ragazzi della nostra età, italiani come noi a cui viene negata la cittadinanza.”

“Questi cinque referendum rappresentano un’opportunità per tutti gli studenti e i giovani di questo Paese. Siamo stanchi delle politiche di questo Governo, che non fa nulla per la nostra generazione e anzi ci sta consegnando un futuro sempre più precario e incerto. In questa primavera si gioca il futuro dei giovani e delle giovani, noi siamo pronti a riprendercelo andando a votare sì per tutti e cinque i quesiti, per la nostra libertà e per i nostri diritti” dichiara Alessandro Bruscella, coordinatore dell’Unione degli Universitari.

“Avremmo votato convintamente anche a favore del quesito contro l’autonomia differenziata. Rispettiamo là decisione della Corte Costituzionale, ma siamo consci che sarebbe stato un importante quesito su cui far esprimere i cittadini. In ogni caso saremo nelle piazze e continueremo a lottare in altre sedi contro questa legge ingiusta che vuole spaccare l’Italia.” Continuano gli studenti.




Viterbo, niente sicurezza al Liceo Ruffini. Rete degli Studenti Medi: “La Provincia intervenga per ripristinare la sicurezza e la salubrità degli ambienti”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Da tempo le studentesse e gli studenti del Liceo Scientifico Statale «Paolo Ruffini» di Viterbo evidenziano problemi di edilizia scolastica presso la sede di Piazza Dante Alighieri.
Quella che viene descritta è una situazione che non risulta essere in alcun modo compatibile con lo svolgimento di attività didattiche che prevedano la presenza di studentesse e studenti.

Oltre che questioni di sicurezza, quali finestre rotte, crepe sui muri e pezzi di intonaco che si staccano dalle pareti e dai soffitti, le studentesse e gli studenti raccontano degli episodi che renderebbero inagibile l’accesso alla struttura per una questione di salubrità dell’ambiente stesso: piante che crescono all’interno dei bagni e dai lucernari, oltre che alla presenza di muffa sulle pareti

Screenshot

della struttura.

«Quanto descritto dalla comunità scolastica è indice di una situazione di degrado e di pericolo, oltre che per le studentesse e per gli studenti, per l’intera comunità scolastica» dichiara la Rete degli Studenti Medi in merito alla questione.

«In quanto asmatico» racconta uno studente del liceo Ruffini «ho avuto alcuni problemi a respirare vista la poca salubrità dell’aria. Oltre questo, non era di certo piacevole percorrere quel corridoio»

«Serve che l’ente provinciale di Viterbo intervenga in maniera strutturale sul tema dell’edilizia scolastica, ripristinando la sicurezza e la salubrità degli ambienti scolastici» continua la Rete degli Studenti Medi.

Il Sindacato Studentesco, inoltre, ha inviato una lettera al Presidente della Provincia e al Consigliere delegato all’Edilizia Scolastica per chiedere un incontro in merito.

Un caro saluto
Simone Montori
Esecutivo Regionale
Rete degli Studenti Medi del Lazio




Rete degli studenti medi: “Il problema dell’edilizia è strutturale e diffuso in ogni scuola, cosa aspetta la Provincia ad intervenire?”

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Martedì 7 giugno al liceo “Mariano Buratti” un pezzo di un cancello di 15 kg si è staccato colpendo una collaboratrice scolastica, attualmente ricoverata, a cui auguriamo una pronta guarigione.

La situazione al liceo “Mariano Buratti” ha dimostrato che il problema dell’edilizia è strutturale e diffuso in ogni scuola. Il Buratti vive la stessa condizione delle scuole nella nostra provincia, in cui neanche tre mesi fa una plafoniera del Liceo Ruffini di Viterbo è cascata sui banchi dei ragazzi durante lo svolgimento della lezione.

Episodi di questo tipo non sono una casualità, troppe volte negli istituti superiori della nostra provincia si sono verificati crolli o cedimenti.

Vedendo l’attuale stato delle nostre scuole non era difficile aspettarsi un grave infortunio o peggio, come Rete degli Studenti Medi riceviamo quotidianamente immagini di scuole fatiscenti, porte rotte, scale pericolanti e situazioni ben più gravi.

Ci chiediamo cosa aspetti la Provincia ad intervenire su questa situazione prima che accada una tragedia.

Se da una parte vediamo una provincia ormai immobile su questo tema, d’altro canto la nuova scuola del merito firmata Valditara e Giorgia Meloni dovrebbe iniziare ad agire ed interloquire con le associazioni studentesche. Forse questo ministero darà come risposta l’istituzione di un fondo per risarcire gli studenti vittime di infortuni come ha fatto per i PCTO nel decreto lavoro, invece di intervenire con riforme strutturali che non si limitino al ridicolo cambio di nome del ministero?

Come sindacato non siamo disposti ad arrivare al morto prima di vedere miglioramenti nelle nostre scuole, ribadiamo come in ogni occasione che le istituzioni non devono intervenire solo nel contingente ma che devono mettere in campo delle precise e concrete misure di restauro e riabilitazione delle aree dissestate.

 

Rete degli Studenti Medi Viterbo




24 febbraio 2023 :  ad un anno di un’assurda guerra

Riceviamo e pubblichiamo: “Il governo italiano ha deciso di prorogare al 31 dicembre 2023 l’invio di armi all’Ucraina, lasciando così intendere che la guerra durerà almeno fino alla fine dell’anno; inoltre, per il 2023 è previsto un aumento delle spese militari di 800 milioni di euro.

Tutto questo mentre la maggior parte degli italiani è alle prese con la crisi economica, l’inflazione, le carenze endemiche dei servizi di base: scuola e sanità in primo luogo.

Il ministro della Difesa Crosetto dichiara che “larga parte del progresso della nostra società è una traslazione dei progressi ottenuti dalla ricerca a scopi militari”: cioè, più si migliora la capacità di uccidere e distruggere, meglio viviamo!

In questo nefasto panorama, dal mondo della politica – nonostante l’avversità alla guerra da parte della maggioranza del popolo italiano –  sono ancora deboli, e marginalizzate dai mass-media, le voci che invocano la ricerca di soluzioni diplomatiche, di condizioni per un cessate il fuoco, che significherebbe l’arresto di distruzioni, sofferenze umane, morti.

Queste decisioni tradiscono lo spirito della Costituzione Italiana, dove si afferma (art.11) che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

 Sembra invece prevalere l’assurda logica della guerra:   A CHI GIOVA TUTTO QUESTO?

 Noi ci dissociamo da queste scelte di morte, non ci riconosciamo in questa cultura della guerra.

                                                             NON IN NOSTRO NOME.

 Oggi ancora più forte è il nostro sostegno agli obiettori di coscienza, a chi sceglie forme attive di disobbedienza civile nonviolenta, a tutti coloro che rifiutano di partecipare alla guerra e a tutte quelle azioni che la preparano,  alle fabbriche e ai mercanti di armi.

                  NON PIU’ UN SOLDO, NON PIU’ UN UOMO PER LA GUERRA!”

 

ARCI Viterbo, AUCS, Casa dei Diritti Sociali, Casa delle donne PARVA, Circolo Rifondazione di Viterbo, Comitato NonCeLaBeviamo, Rete degli studenti medi, Sans frontière, USB, singoli cittadini

 

 

 




Viterbo, Rete degli Studenti Medi: “Nessun merito a questo governo”

VITERBO – Riceviamo dalla Rete degli Studenti Medi e pubblichiamo: “Oggi, 18 novembre, la Rete degli Studenti Medi è scesa in piazza dietro uno striscione che riportava la scritta “Nessun merito a questo governo”. Lo slogan, nato per contestare l’azione del governo Meloni di rinominare il ministero dell’istruzione in “Ministero dell’Istruzione e del Merito” è lo stesso in tutte le altre città d’Italia che sono scese in piazza. Alle 9:30 l’appuntamento a Piazza del Comune, poi la partenza in un corteo che ha percorso tutto il centro storico.

I temi discussi in piazza sono stati molti, tra cui sicuramente è spiccato quello del merito. “Tutti i disagi che viviamo penalizzano gli studenti.” Afferma così Bianca Piergentili, segretaria della Rete degli Studenti Medi. “Dalle difficoltà con i trasporti all’edilizia scolastica carente, dallo scarso supporto psicologico all’impossibilità in molte scuole di svolgere assemblee d’istituto in presenza. Proprio in queste ore, infatti, gli studenti del Liceo Ruffini si vedono costretti a convocare un’assemblea in modalità mista perché senza uno spazio per svolgerla in presenza, privando così questo momento del confronto, della discussione e di fatto impedendo agli studenti e alle studentesse di esercitare un loro diritto. Si pensi a garantire i diritti, piuttosto che a giudicare chi è meritevole e chi no. Finché ci saranno studenti penalizzati da tutti questi disagi il merito resterà un privilegio. E noi non vogliamo una scuola dei privilegi.”

Tra i vari temi si affronta anche quello dei trasporti, che nella provincia di Viterbo sembra essere molto sentito. Proprio su questo argomento, infatti, circola da qualche giorno un questionario, sempre firmato Rete degli Studenti Medi, che indaga sulla situazione dei mezzi pubblici per gli studenti e le studentesse della Tuscia.

Vengono toccate anche questioni come la salute mentale, “Oggi più di ieri il tema della salute mentale nelle scuole verrà messo in secondo piano da questo governo, perciò dobbiamo attivarci e fare una vera e propria opposizione.La salute degli studenti viene prima del loro rendimento scolastico.” dice Francesca Ferrigno, o il tema del rapporto tra scuola e lavoro, di cui parla Daniele Colonna: “Qui si parla di adeguare ancora di più il modello scolastico alle esigenze delle imprese, noi crediamo invece che il rapporto fra scuola e lavoro debba essere totalmente diverso e debba educare ai diritti sul posto di lavoro, non adeguarsi agli standard delle aziende”.

A seguito della piazza inizierà la discussione per portare le rivendicazioni anche alle orecchie delle istituzioni. La Rete degli Studenti Medi, infatti, ha subito fissato un incontro con la Prefettura di Viterbo per lunedì, in cui si discuterà di come portare avanti interventi reali sui temi toccati in piazza”.




Scuola-Lavoro, Rete Studenti in flash mob al Ministero con caschetti da lavoro

VITERBO – Questa mattina un centinaio di studenti e studentesse hanno protestato dopo l’ennesima morte ieri di un loro coetaneo durante attività di stage scolastico in un’azienda. La manifestazione, indetta ieri sera dalla Rete degli Studenti Medi, è simbolo di rabbia e frustrazione per chi aveva già sottolineato, nei mesi scorsi, le carenze strutturali del sistema dei Pcto e del “Sistema Duale” che regola il rapporto tra scuola e lavoro alle superiori.
Non sono bastate, commentano con rabbia i rappresentanti del Sindacato Studentesco, le due morti e i tanti incidenti dello scorso anno a fare intervenire d’urgenza Governo Draghi e Ministero Bianchi.

“Sull’onda emotiva e dopo le mobilitazioni ingenti di gennaio e febbraio il Ministro aveva annunciato di voler riformare i Pcto” spiega Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi “Non c’è stato però nessun atto pratico da parte del Ministero. Pensavamo che le due morti di Lorenzo Parelli e di Giuseppe Lenoci fossero sufficienti a riaprire una discussione seria sulla sicurezza e sul rapporto tra scuola e lavoro. Così non è stato e oggi ci ritroviamo purtroppo di nuovo sotto al Ministero indossando dei caschi da lavoro in segno di protesta contro un sistema che ci sfrutta, ci rende precari e ci uccide. Noi abbiamo delle proposte serie e profonde per cambiare le cose, a partire dall’abolizione del pcto. Il Ministero ci ascolti prima che accada di nuovo. Non un morto in più a scuola e sui posti di lavoro, perché non è scuola quella che sfrutta e non è lavoro quello che uccide.”

Dalla Rete degli Studenti Medi, fanno sapere, sono attese altre proteste e manifestazioni per la settimana prossima.




La rete degli studenti medi di Viterbo scrive al presidente Romoli in merito alla presentazione del libro di Casapound

Riceviamo e pubblichiamo: “Caro Presidente, l’organizzazione dichiaratamente neofascista Casapound Italia ha dichiarato che sabato prossimo, 28 maggio, presenterà un libro presso la sala conferenze della Provincia, da voi concessa.

Riteniamo che l’eventualità in cui in uno stato democratico nato dall’antifascismo un’istituzione quale la Provincia metta uno spazio pubblico a disposizione di organizzazioni di stampo neofascista, che troppo spesso proprio nel nostro territorio si sono rese protagoniste di eventi eclatanti e violenti, sia inaccettabile.

Nel caso in cui, come si può intuire dalle affermazioni dell’organizzazione che promuove l’iniziativa, questo spazio fosse stato messo a disposizione, tale gesto sarebbe decisamente inaccettabile. Ancora più inaccettabile se si pensa che poche settimane fa è stato negato l’utilizzo della stessa sala persino all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che collabora ordinariamente con le istituzioni locali e nazionali, che ne aveva richiesto l’utilizzo per svolgere la presentazione di un libro dello storico Eric Gobetti.

L’ipotetica concessione di questo spazio sarebbe l’ennesimo episodio di una lunga serie di fatti avvenuti proprio qui a Viterbo che negli ultimi mesi hanno minacciato i valori della democrazia e della Costituzione. Fatti ormai tristemente usuali in un contesto come quello viterbese, in cui compare una bandiera della Repubblica sociale italiana nella notte della Festa della Liberazione a Porta della Verità. Fatti che, nel silenzio delle istituzioni, passano inosservati.

Le istituzioni come quella che rappresenta, insieme ai luoghi della conoscenza e alle scuole, dovrebbero essere i primi baluardi dell’antifascismo e dei valori della Costituzione e di un modello democratico per tutti i cittadini, e, in quanto tali, dovrebbero schierarsi inequivocabilmente contro tutte quelle forze che rifiutano di definirsi antifasciste e che, anzi, dichiarano esplicitamente di ispirarsi all’ideologia fascista.

Per questo, se veramente è stata compiuta la scelta di avallare un’iniziativa promossa da un’organizzazione dichiaratamente neofascista e di permettere a queste forze anticostituzionali di entrare nei luoghi della democrazia, sorge spontanea una riflessione su quanto le istituzioni spesso vengano meno al ruolo di difesa e attuazione della costituzione che dovrebbero avere sul territorio.

Se l’istituzione che lei rappresenta è espressione della democrazia e dei valori costituzionali, è necessario avere il coraggio di adempiere alla propria funzione, senza lasciarsi intimidire ma sapendo resistere con forza.

Per questo, a nome di tutte le forze antifasciste e di tutti i cittadini e le cittadine che hanno a cuore i valori della Costituzione, chiediamo che l’istituzione che rappresenta rifiuti di sostenere un’iniziativa del genere, non concedendo a un’organizzazione che si ispira a valori antidemocratici e fascisti di usufruire degli spazi delle istituzioni.

Distinti saluti”.

Rete degli Studenti Medi di Viterbo




Viterbo, Rete degli Studenti Medi: “Il futuro è nostro, ripartiamo da zero”

VITERBO – Riceviamo dalla Rete degli Studenti Medi di Viterbo e pubblichiamo: “Oggi, primo giorno di scuola per la gran parte delle scuole della provincia di Viterbo, la Rete degli Studenti Medi ha esposto davanti al Liceo “Buratti” uno striscione con un messaggio chiaro e diretto: il futuro è nostro, ripartiamo da zero. Perché è proprio così che si sono sentiti gli studenti nell’ultimo anno scolastico: zero. La generazione zero.

L’inizio del nuovo anno, poi, non riesce a incoraggiare i giovani. Molti dei problemi dell’anno scorso persistono: dalle aule troppo piccole per il distanziamento ai dubbi sulla maturità, dalla paura di tornare a distanza allo spesso inesistente coinvolgimento degli studenti nelle decisioni che li riguardano.

Sicuramente tra tutte le difficoltà di questo rientro spicca quella legata ai trasporti. Molti comuni, infatti, non hanno le corse adatte agli orari degli studenti che entrano alle 10. Ne è un esempio il caso di Bassano Romano, i cui unici cotral che passano la mattina arrivano a Viterbo alle 8 o alle 9, e che ha come corse di ritorno solo quelle delle 14 o delle 16:20.

“A più di sei mesi dall’inizio dell’utilizzo degli orari scaglionati ancora non siamo riusciti ad avere un sistema di trasporti con corse adatte a tutti. Ancora studenti sono costretti ad aspettare gli autobus per tempi inaccettabili o ad arrivare a scuola con una o due ore di anticipo rispetto all’apertura. E’ incredibile come non si siano riusciti a sfruttare questi ultimi mesi per organizzare un piano più adeguato”. Afferma la segretaria della Rete degli Studenti Medi di Viterbo Bianca Piergentili.

Ma problemi legati alla pandemia non sono gli unici. Come mancano risposte a queste esigenze, infatti, manca anche una prospettiva a lungo termine sulla scuola. Manca un impegno strutturato per risolvere problemi come i pochi investimenti nell’edilizia scolastica, il sistema di trasporti insufficiente, l’abbandono scolastico o le carenze nell’organico.

“E’ questo che indica il nostro slogan: dobbiamo riprenderci il futuro, non solo il presente.” Prosegue Bianca Piergentili. “Dobbiamo essere in grado di immaginare il progetto di una scuola migliore a cui la nostra classe dirigente non vuole pensare. Un progetto che non si limiti a risolvere i problemi e a tamponare le situazioni di emergenza, ma che investa seriamente sull’istruzione e sui giovani. E dobbiamo farlo adesso, ripartendo dalle zero certezze e dalle zero prospettive che in questi mesi ci sono state date.”

 




25 aprile, la Rete degli Studenti Medi organizza il concorso “Cos’è la Resistenza per te?”

VITERBO – Riceviamo dalla Rete degli Studenti Medi di Viterbo SPI – CGIL (Sindacato Pensionati Italiani) ARCI di Viterbo ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Viterbo) e pubblichiamo: “In occasione del 25 aprile, la Rete degli Studenti Medi, in collaborazione con Arci, Anpi e Spi-Cgil, ha organizzato il concorso artistico “Cos’è la resistenza per te?”, rivolto a tutti gli studenti e le studentesse delle scuole superiori e università della provincia di Viterbo.

Il concorso è aperto a ogni tipo di opera artistica (testi, racconti, poesie, disegni, dipinti, fotografie, video, canzoni ecc), purché risponda, in maniera diretta o meno, alla domanda “Cos’è la resistenza per te?”. Il concorso prevede tre vincitori, e mette in palio per il primo, il secondo e il terzo posto rispettivamente 100€, 80€ e 60€, di cui 40€ spendibili nelle strutture convenzionate con la Rete degli Studenti Medi di Viterbo.

Per partecipare al concorso basterà inviare la propria opera alla mail laresistenzaperte@gmail.com, insieme al titolo, al nome e cognome dell’autore, alla classe, alla scuola e al numero di telefono entro il 25 Aprile 2021.

La premiazione delle opere vincenti avverrà in un incontro finale che si terrà online il 30 Aprile.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il Regolamento del concorso raggiungibile da questo link (  https://bit.ly/3dhFkAr ) o contattare gli organizzatori (Mail: laresistenzaperte@gmail.com, Whatsapp: 3888589351 (Teresa), Instagram: retestudenti_viterbo)”.




Svolto il IV congresso della Rete degli Studenti Medi

VITERBO – Riceviamo dalla Rete degli Studenti Medi di Viterbo e pubblichiamo: “Oggi, 6 Marzo, abbiamo svolto il nostro IV congresso provinciale online. L’evento, che ha rappresentato un grande punto di inizio per la nostra associazione, si è chiuso con l’elezione di Bianca Piergentili come Segretaria Generale e della Segreteria Provinciale, composta da Teresa Pianella, responsabile dell’organizzazione, e Sofia Bianchini, Bianca Cimagalli, Andrea Grazini, Sabrina Joian e Alessio Valletta come membri della Segreteria.

“Come Rete degli Studenti Medi di Viterbo dobbiamo aspirare ad essere il Sindacato studentesco, un punto di riferimento per gli studenti che sia in grado di coinvolgerli, contando su spazi di discussione che dalla singola scuola coinvolgano le dimensioni provinciale e regionale” afferma la neoeletta Segretaria Generale. All’iniziativa, che ha coinvolto quasi cento partecipanti, hanno partecipato anche il Presidente della Provincia Pietro Nocchi e vari rappresentanti di sindacati e associazioni come Maria Grazia Chetta della CGIL e della FLC, Anna Maria Eramo dello SPI, Marco Trulli dell’Arci, Chiara de Carolis della Casa dei Diritti Sociali, Lucia Ferrante di AUCS, Gianmaria Oroni di Demos, Ginevra Ceccarini della GFE, Manuela Benedetti del PD Viterbo, Roberta Leoni di Rifondazione Comunista Viterbo e Francesco Boscheri dei GD Viterbo. Inoltre, sono intervenuti i rappresentanti delle strutture regionali della Rete degli Studenti Medi del Lazio e della Basilicata, oltre a studenti dalle province di Frosinone, Roma e Rieti e di altri territori. “La scuola rimane e deve rimanere sempre il luogo dell’educazione per eccellenza: pubblico, laico e aperto a tutti e tutte.” Prosegue Bianca Piergentili. ”Ora abbiamo bisogno di investimenti sulla scuola e sull’istruzione pubblica, abbiamo bisogno un ripensamento radicale del sistema scolastico per dare una nostra proposta, come studenti, sulla scuola che vogliamo.” E’ dunque questa la grande battaglia che ci assumiamo la responsabilità di portare avanti da questo congresso in poi: la battaglia per una scuola diversa e che sia considerata il meccanismo centrale del grande sistema della società.

 




Apertura scuole, genitori e studenti non ci stanno: “Le promesse diventino fatti”

VITERBO – Riceviamo dal Comitato Genitori Organizzati, dalla Rete degi Studenti Medi e pubblichiamo: “Lunedì 11 gennaio gli studenti delle scuole superiori del Lazio dovrebbero tornare sui banchi per seguire al 50% le lezioni in presenza, una decisione non accolta all’unanimità ma ad ogni modo avvallata a livello nazionale dagli esperti del Comitato Tecnico Scientifico.

Calandoci nel contesto viterbese scopriamo che quella che dovrebbe essere una ripartenza si preannuncia come un nuovo flop: stando infatti alle ultime dichiarazioni del sindaco Giovanni Arena, sembra che il rientro del prossimo lunedì sia prematuro e che sarebbe verosimile aspettarsi ulteriori restrizioni se la curva dei contagi dovesse aumentare: in “perfetto” tempismo, a pochi giorni dal fantomatico suono della campanella, si continua a navigare a vista in un clima di incertezze.

Nel ribadire fermamente che la salute pubblica sia un tema delicato e prioritario, il Comitato Genitori Organizzati di Viterbo assieme alla Rete degli Studenti Medi di Viterbo vogliono riportare all’attenzione delle istituzioni competenti alcuni semplici interrogativi: perché ci troviamo, di nuovo, impreparati di fronte all’emergenza scolastica? Perché, a distanza di nove mesi dall’inizio della pandemia, dobbiamo rassegnarci a una scuola che sembra essere ferma al punto di partenza? Perché, se è vero che da più parti sono state messe a punto precise strategie di contenimento del contagio, la macchina organizzativa che dovrebbe ridare “corpo” alla scuola secondaria di secondo grado sembra arrancare?

Abbiamo bisogno di un’analisi più accurata da parte di chi ci governa, un’analisi che vada oltre la retorica del rimpallo ideologico-politico.

Abbiamo bisogno di risposte mature, che non si paralizzino di fronte ai troppi “si sarebbe potuto fare” e che trovino il coraggio di far dialogare tutti gli attori coinvolti.

In questi lunghi e faticosi mesi abbiamo sentito schiere di docenti e pedagoghi ribadire che la didattica a distanza non è scuola e, nonostante ciò, mettersi in gioco per fare di necessità virtù, dimostrando che la missione educativa non conosce limiti. Di questo ne siamo grati ma siamo davvero sicuri che nel medio e lungo periodo, almeno fino a quando durerà l’emergenza sanitaria, non valga la pena insistere in ottica solidale e corale – studenti, famiglie, personale scolastico, istituzioni locali – affinché si arrivi a un modello lungimirante che riporti la scuola in presenza e in sicurezza? Siamo davvero sicuri che non ci sia stato il tempo per farlo e che sia ormai troppo tardi per rimediare?”

 

 




Viterbo, Rete degli Studenti Medi: “Vogliamo la scuola sicura”

VITERBO – Riceviamo dalla Rete degli Studenti Medi Viterbo e pubblichiamo: “Nell’ultima settimana le istituzioni e l’opinione pubblica si stanno esprimendo sul tema delicato del rientro scolastico. Dopo averlo annunciato nello scorso mese e a tre giorni dalla data prevista per il parziale ritorno in presenza, è in corso un acceso dibattito sul rimandare o meno.

A settembre studenti e studentesse sono rientrati nelle loro scuole, senza che ci fosse stato un reale impegno, dopo mesi di assenza dalle aule. L’inefficienza gestionale delle istituzioni e la continua delegazione delle proprie responsabilità hanno portato alla repentina chiusura degli istituti e un ritorno alla DaD nel mese di Novembre.

Durante questi mesi di lezioni a distanza, il compito del ministero era quello di concentrarsi nel garantire, questa volta veramente, una riapertura in sicurezza. La DaD, in un paese tra l’altro tra i meno digitalizzati d’Europa, sarebbe dovuta rimanere uno strumento emergenziale. Il lavoro delle Prefetture e dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, però, non è stato da solo sufficiente. Tutto ciò resta un chiaro segnale di come il diritto allo studio degli studenti e delle studentesse non venga rispettato.

“Vorremmo che il dibattito fosse incentrato su come rendere la scuola sicura” dicono i rappresentanti della Rete degli Studenti Medi di Viterbo – “anziché concentrarsi esclusivamente sul riaprire o meno. Come studenti e studentesse abbiamo il diritto di tornare nelle nostre classi in sicurezza. E’ arrivato il momento di prendersi le proprie responsabilità e dare risposte chiare e tempestive; siamo stanchi di restare nell’incertezza e di non essere considerati come una priorità. Non solo siamo coloro che rappresentano davvero la scuola, ma siamo il vostro futuro. Continuare a lanciare slogan invece di occuparsi concretamente del rientro è da irresponsabili. Vogliamo impegno politico, vogliamo rientrare in sicurezza.”