Viterbo ricorda le vittime dei bombardamenti del 1944, venerdì 17 gennaio

VITERBO – Venerdì 17 gennaio la giornata commemorativa delle vittime dei bombardamenti su Viterbo. La mattina sarà scandita da alcuni appuntamenti in memoria di quanto accaduto quel 17 gennaio del 1944. Alle 11 è prevista la celebrazione religiosa alla basilica di San Francesco. Seguirà la deposizione di due corone commemorative: una alla lapide collocata fuori la chiesa e l’altra a piazzale Gramsci, al monumento a ridosso dell’ingresso dell’area Garbini.

“Da ottantuno anni il 17 gennaio è una data impressa nella memoria dei viterbesi – sottolinea la sindaca Chiara Frontini -, soprattutto in quella di chi ha vissuto sulla propria pelle una simile tragedia o di chi ha perso un familiare sotto le macerie di quelle bombe. Una triste e indelebile pagina di storia della nostra città che abbiamo tutti il dovere morale di ricordare”.




Acquapendente, ricordato don Luigi Squarcia

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Il Parroco di Acquapendente, don Enrico Castauro, invia a tutti i fedeli un delizioso e commovente ricordo de suo predecessore Don Luigi Squarcia, deceduto il 24 Marzo 2010. “Auguri, don Luigi – sottolinea -. Oggi, nel giorno in cui avremmo celebrato l’80° compleanno di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla fede, alla comunità e a chiunque avesse bisogno di una parola di conforto, il nostro cuore è colmo di affetto e gratitudine. Anche se non possiamo più festeggiare insieme, ogni momento passato insieme è un tesoro che continuerà a risplendere nelle nostre vite. Ti auguriamo, dove sei, di sentire tutto il nostro affetto, la nostra preghiera e la nostra riconoscenza. Sei nell’abbraccio eterno del Padre, dove la pace e la serenità sono piene. Con tanto affetto e riconoscenza”.




Giuseppe Manfridi ricorda il giovane poeta Gabriele Galloni a “La Biblioteca incontra”

VITERBO – Venerdì 13 dicembre alle 17.30, alla sala conferenze della Biblioteca Consorziale in viale Trento, per la rassegna La Biblioteca incontra, Giuseppe Manfridi condurrà un incontro della serie “La memoria” dedicato al ricordo del giovane poeta Gabriele Galloni.

Giuseppe Manfridi è drammaturgo, romanziere e sceneggiatore. Da anni il suo teatro è costantemente rappresentato in Italia e all’estero. Tra gli allestimenti più pregevoli: Giacomo, il prepotente, nel ’98 al Théatre des Champs-Elisées di Parigi, e Zozòs, allestito nel 2000 al Gate Theatre di Londra con la regia di Peter Hall, e ripreso al Barbican nel 2003. Il critico del Sunday Times ha definito la commedia «La più divertente che abbia mai visto». La partitella; Giacomo, il prepotente; L’osso d’oca e L’orecchio sono state trasmesse da RAI DUE nella serie Palcoscenico. Tra le sue sceneggiature: Ultrà, film che, per la regia di Ricky Tognazzi, ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino nel 1991. Nel 2006 il romanzo Cronache dal paesaggio, e, due anni dopo, La cuspide di ghiaccio (entrambi editi da Gremese) sono entrati nella selezione finale del Premio Strega. Nel 2020 il romanzo Anja, la segretaria di Dostoevskij (La Lepre Edizioni) ha vinto il Premio Città di Como. Tutto il suo teatro è in corso di pubblicazione presso La Mongolfiera Editrice.

L’AUTORE

Gabriele Galloni è nato nel 1995 a Roma, dove ha vissuto e dove è morto il 6 settembre 2020. Ha pubblicato raccolte di versi (Slittamenti, con una nota introduttiva di Antonio Veneziani, Augh Edizioni 2017; In che luce cadranno, RP Libri 2018; Creatura breve, Ensemble 2018; L’estate del mondo, Marco Saya 2019) e di racconti (Sonno giapponese, Italic 2019). Ha curato per la rivista “Pangea” la rubrica Cronache dalla Fine – dodici conversazioni con altrettanti malati terminali.
Nel 2018 ha fondato la rivista online “Inverso”. Le sue poesie sono apparse su svariate riviste italiane, e sono state tradotte in spagnolo e in romeno.

IL LIBRO

«Il poeta, nella sua affilata percezione, affronta a viso aperto il dualismo vita/morte. Quest’ultima pulsa nelle vene in un continuo epilogo, in un verso caustico, graffiante, tetragono. Gabriele Galloni ha dimestichezza con la finitudine umana, ma non entra mai in una dimensione sociale di condanna, in una posizione ideologica. Ogni poesia è calibrata, limpida, nell’imprevedibilità dei contrasti di un tempo irreprensibile che si riproduce nei particolari. Il tema della mortalità ha sullo sfondo il luogo istantaneo che si tramuta in uno spazio assoluto sulla riva dei corpi e delle anime. Sia perché il dolore è tradotto in scrittura, sia perché l’assenza intravede un amore ancora avvertito nella sacertà. Questa poesia emette luce che circola nel mistero della creazione. È una sorgente che avvicina e allontana: dai bagliori emergono le cicatrici e spunta il profilo di un orizzonte, di un’avventura nel realismo dantesco. Gabriele Galloni sfida la precarietà umana e cerca un mantra attraverso il suo prezioso recinto poetico.»
(Alessandro Moscè)

Come da tradizione della rassegna “La Biblioteca incontra”, ai presenti verrà fatto dono del libro in presentazione fino ad esaurimento delle copie disponibili.

L’incontro sarà anche trasmesso in diretta sul canale YouTube della Biblioteca: https://www.youtube.com/@bibliotecaconsorzialeviterbo




Celebrazione della S. Messa di suffragio in ricordo di Don Pier Luigi Quatrini presso Civita Castellana

CIVITA CASTELLANA (Viterbo) – Il 27 novembre del 2005 moriva il Servo di Dio don Pier Luigi Quatrini (Civita Castellana, 11 luglio 1968-Roma, 27 novembre 2005) presbitero della Diocesi di Civita Castellana. Per questa occasione, verrà celebrata la S. Messa di suffragio a Civita Castellana, sabato 30 novembre alle ore 17, presso la Parrocchia di S. Giuseppe Operaio, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Vanni Tani, Vescovo emerito di Urbino-Urbania-S. Angelo in Vado e padre spirituale di don Pier Luigi durante gli anni di formazione presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore.
Don Pier Luigi è meglio conosciuto con il benevolo appellativo di “Don Piccolo”, coniato quando, giunto nel 1998 nella Parrocchia di S. Giovanni Battista a Manziana (RM), si ritrovò ad essere il più giovane tra i sacerdoti che ivi vivevano o che svolgevano il ministero pastorale.
“Che Prete è stato don Piccolo? Un prete che ci credeva. Un prete in ascolto continuo della Parola di Dio, che amava, e a cui, durante le sue settimane, dedicava giornate di silenzio per ritirarsi e stare col Suo Signore. Un prete che amava la sua gente e la comunità del presbiterio diocesano e soprattutto i preti con cui ha condiviso l’esperienza a Manziana” (dalla testimonianza di un sacerdote della Diocesi). A seguire, verrà trasmesso il docufilm “Accolti-avvolti da un sorriso”.
È un’occasione per conoscere meglio la figura di questo sacerdote, che ha fatto della Parola di Dio il fulcro della sua breve esistenza e che ha scelto come punti di riferimento della sua spiritualità alcuni beati e santi giovani, come il beato Pier Giorgio Frassati, terziario domenicano, che sarà proclamato santo da papa Francesco il prossimo 3 agosto 2025, nell’ambito dell’Anno giubilare, a chiusura del Giubileo dei Giovani; santa Teresa di Lisieux e san Domenico Savio.

Sabato 30 novembre 2024, ore 17 S. Messa di suffragio del Servo di Dio don Pier Luigi Quatrini
Parrocchia di S. Giuseppe Operaio, Via E. Minio snc, Civita Castellana




Unitus ricorda Silvia Tabacchi, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

VITERBO – In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’Università degli Studi della Tuscia ricorderà Silvia Tabacchi, una laureata Unitus vittima di femminicidio. La commemorazione della ragazza, alla presenza dei suoi familiari e delle autorità locali, prevede la piantumazione di un albero in uno spazio verde del Complesso di Santa Maria in Gradi. In prossimità della pianta, donata dall’Azienda agraria didattico-sperimentale dell’ateneo, grazie al sostegno di Giuseppe Colla, sarà collocata una struttura in ferro su un basamento di peperino, una sorta di leggio, offerta da una ditta locale, con l’iscrizione commemorativa della ex-studentessa.
In occasione di questa giornata l’Ateneo organizza ogni anno eventi dedicati per porre l’attenzione su questo tema così importante, tantopiù se ribadito in una sede deputata alla cultura, alla crescita, al rispetto e all’inclusione come l’università. Quest’anno però il ricordo è dedicato ad una componente della comunità accademica che sarà ricordata dalla sua famiglia, presente alla cerimonia, unitamente alle istituzioni del territorio, oltre il Magnifico Rettore dell’ateneo, Stefano Ubertini, interverranno il Vescovo (Orazio Francesco Piazza), il Presidente dalla Provincia (Alessandro Romoli), la Sindaca (Chiara Frontini) ed alcuni ospiti internazionali. Anche il Comune di Vasanello, che ha già promosso altre iniziative dedicate a Silvia Tabacchi, sarà presente con il Sindaco (Igino Vestri) e l’Assessore Dominga Martines, che è anche Consigliera per le Pari Opportunità della Provincia di Viterbo.
In concomitanza con la celebrazione di Silvia Tabacchi, sarà allestita, in modo permanente, negli spazi del Centro Anti-Violenza UNITUS, l’opera dell’artista-ceramista Daniela Lai. Dal titolo “Amor Ti Parla”. Una installazione composta da nove piatti, i cui tagli, a causa dell’essicazione veloce, e i cui colori bruno e rossi si aprono a letture simboliche, in linea con quanto si ricorda specialmente nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Unitus / Complesso di Santa Maria in Gradi – Via Santa Maria in Gradi, 4 – Viterbo
25 novembre 2024
Ore 10:00

 




Il Comitato Aria Sole Movimento ricorda con affetto Fernando Salvagni

VITERBO – Riceviamo dal Comitato Aria Sole Movimento e pubblichiamo: “La scomparsa di Fernando Salvagni ha commosso la comunità dei genitori dell’Istituto Fantappiè e del comitato Aria Sole Movimento presso cui Fernando si era battuto negli ultimi anni per i diritti di bambine e bambini. Oltre al suo impegno quotidiano da avvocato e a quello di attivista per i diritti sociali, Fernando è stato attivo con il nostro comitato rappresentante dei genitori in consiglio presso l’Istituto Comprensivo Fantappiè, sempre in prima linea per garantire alle bambine e ai bambini di crescere in una città attenta ai bisogni e ai desideri dei più piccoli.

Continueremo a coltivare spazi e momenti di condivisione per bambini e famiglie, a rivendicare strade scolastiche e spazi verdi per l’aggregazione e il gioco libero cercando di onorare lo sforzo e la determinazione di Fernando per migliorare la città dove ha vissuto la sua vita.”




Viterbo, Battistoni (FI): “Un anno fa ci lasciava Nando Gigli, sua lezione viva”

VITERBO –  “Un anno fa ci lasciava Nando Gigli, l’ultimo ‘cavaliere bianco’, un grande dirigente di Forza Italia e un amico. Il suo ricordo e la sua lezione umana e politica è ancora viva nei cuori di quanti, come me, lo hanno conosciuto e si sono formati nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana apprendendone insegnamenti e valori morali. Nella sua esperienza di uomo delle istituzioni, vissuta accanto ai cittadini e per i territori della Tuscia, ne ricordiamo lo spirito che ha formato le coscienze di tanti e che ha rappresentato e che continua a rappresentare un punto di riferimento. Come cittadini laziali e come rappresentati delle Istituzioni abbiamo il dovere di ricordare la sua figura, la sua sensibilità e il suo tratto umano che lo identificava: sempre pacato, sempre pronto al dialogo e all’ascolto è stato un grande rappresentante della comunità cittadina della Tuscia e un politico di rango che ci mancherà molto e che ci manca”. E’ quanto dichiara in una nota il deputato azzurro, Francesco Battistoni.




Un anno dalla scomparsa del Presidente Rodolfo Gigli, il ricordo di Alessandro Romoli

VITERBO –  Riceviamo da Alessandro Romoli – Presidente della Provincia di Viterbo – e pubblichiamo: “È passato un anno dalla scomparsa del Presidente Rodolfo Gigli, e ritengo necessario e opportuno condividere alcune riflessioni. La grandezza dell’uomo e del leader è vivida in tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di crescere con lui e di condividere un percorso di impegno politico per il nostro territorio. Ricordarlo oggi non è solo un modo per rinnovare l’affetto verso la sua persona e i sentimenti di amicizia che ha instaurato con molti di noi, ancora impegnati nelle istituzioni locali, ma è anche un modo per riaffermare con fierezza la nostra appartenenza a una tradizione culturale e politica legata ai valori della democrazia cristiana.

I nostri valori includono il dialogo come approccio per un progresso sociale, il confronto costruttivo come arricchimento della dialettica, anche tra posizioni divergenti, e lo spirito di servizio con cui ci si deve approcciare all’impegno nelle istituzioni, che sono il tempio della democrazia e non luoghi per affermare l’egemonia di una parte sull’altra. Questo è il grande insegnamento di Nando: la capacità di guardare in alto a una politica tesa al raggiungimento di obiettivi ambiziosi e concreti, senza mai perdere quel radicamento con il territorio, unica e vera fonte di legittimazione politica. Pensare e lavorare in grande con il cuore ancorato nel tessuto sociale della nostra comunità. Essere oggi figli di questa tradizione deve suscitarci un rinnovato impegno a mantenere alta la barra sui valori che animano il nostro impegno politico, evitando scivoloni pericolosi verso un populismo becero, la ricerca smodata di consenso effimero e la necessità di essere sempre sopra le righe per garantirsi un momento di notorietà. Questo è, credo, il testamento spirituale di un uomo che ha dato tanto a questo territorio nelle sue molteplici esperienze politiche. È un uomo che abbiamo il dovere di ricordare per il suo tratto umano e per la sua grande sensibilità istituzionale, nonché per il suo impegno politico-amministrativo a favore della nostra comunità locale. Una politica autorevole, ma non autoritaria, un esempio che, superando le mode del momento, susciti in tutti coloro che condividono questa base valoriale il desiderio di emulare l’insegnamento di Gigli, attualizzandolo nel nostro impegno quotidiano. Ti ricordiamo così. Ciao Nando “.




L’Esercito si stringe intorno alla famiglia del Sergente Maggiore Aiutante Vincenzo Aiello

VITERBO – “L’Esercito tutto si stringe idealmente intorno alla famiglia del Sergente Maggiore Aiutante Vincenzo Aiello in questo momento di grande dolore.
Ne piangiamo la scomparsa e ne terremo sempre vivo il ricordo”.



Omaggio ad un eroe: Domenico Bastianini

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – L’associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.) gruppo di Viterbo, ha voluto rendere omaggio al Ten. Col. Genio Navale Domenico Bastianini, medaglia d’Oro al Valore Militare alla memoria.

Se ne è parlato sabato 5 ottobre presso la Chiesa di San Giacomo e Martino in Via Saffi a Viterbo, gentilmente concessa dai Cavalieri di Malta.

Dopo i saluti istituzionali dell’avv. Roberto Saccarello, ha preso la parola il Presidente dell’Associazione Vincenzo Centini che ha fatto una breve presentazione del Gruppo ANMI di Viterbo.

A seguire, il socio ANMI Maurizio Potenziani ha tenuto una dettagliata relazione sullo scontro di Capo Matapan del marzo 1941 e sulle cause degli avvenimenti.

In quello scontro perse eroicamente la vita, il Ten. Col. Genio Navale Domenico Bastianini, nativo di Tuscania, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, che affondò insieme all’incrociatore Zara su cui era imbarcato.

Di seguito la motivazione del conferimento della medaglia d’oro:

“Ufficiale superiore del genio navale, dotato di grande intelligenza, vasta capacità professionale ed elevatissime qualità morali e di carattere, aveva sempre sollecitato destinazioni dove più intensa fosse l’attività e più vivo il rischio. Allo scoppio del conflitto insistentemente aveva chiesto il privilegio l’onore di trovarsi a bordo per prendere parte più attivamente alla lotta.

Capo servizio del genio navale aggiunto della squadra navale, già segnalatosi durante un bombardamento aereo nemico per il pronto ricupero e la rapida disattivazione di una bomba inesplosa, partecipava con immutato, entusiastico ardimento su di un incrociatore ad una delicata missione offensiva nel Mediterraneo Orientale. Durante breve combattimento contro forze corazzate nemiche, presente ove maggiore era il pericolo, si dedicava con tutte le sue energie agli ordini del comandante, ad arginare le gravi conseguenze causate dai colpi nemici e dai violenti incendi.

Smantellate le torri ed immobilizzate le macchine dal tiro dei grossi calibri, nonostante fosse dato l’ordine di abbandonare la nave, rimaneva a bordo per dare ancora la sua opera generosa alla distruzione dell’unità piuttosto che vederla catturata dal nemico. Con fredda decisione, con sereno spirito di sacrificio, egli con pochi animosi scendeva nei locali inferiori senza aria e senza luce e provvedeva all’apertura delle valvole di allagamento e delle portellerie ed allo sfondamento degli scarichi dei condensatori. Nell’ardua fatica lo illuminava l’amore alla sua nave, lo sosteneva il palpito del suo cuore generoso.

Con l’unità che qualche istante dopo si inabissava nel vortice dell’esplosione, eroicamente scompariva: nobile esempio di attaccamento al dovere e di indefettibile amore alla Patria”. Mediterraneo Orientale, 28 marzo 1941

 Regio Decreto 2 febbraio 1943.

In sala presente un’importante documentazione: la divisa del Colonnello e la medaglia d’oro al V.M.

In questa occasione il Circolo del Collezionismo Il Profferlo ha incontrato l’Associazione ed il Presidente Luciano Dore, ha illustrato ai presenti la mostra filatelica degli antichi velieri.

Particolare in esposizione un piccolo francobollo per una grande storia: la Fregata USS Constitution, un’imbarcazione a tre alberi in legno della United States Navy.

Inoltre, ha letto alcuni suggestivi brani tratti dal libro “Note di un viaggio di circumnavigazione”.

 Questo libro è il diario di un giovane medico, Stefano Accardi, che si imbarcò sulla pirocorvetta della Regia Marina “Vettor Pisani”, salpata dal porto di Venezia per una circumnavigazione completa del globo, della durata di quasi tre anni (1871-1873).

A completamento  dell’ esposizione,  due modellini d’ imbarcazioni: Santa Maria (1492) e Nave svedese Vasa, (1628) affondata nel varo, presentate da Giancarlo Bruti.

 

 




In ricordo di Luigi Petroselli a 43 anni dalla scomparsa, il 7 ottobre al Cimitero di San Lazzaro

VITERBO – Luigi Petroselli morì all’improvviso il 7 ottobre 1981, al termine di un accorato intervento al Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano, in via delle Botteghe Oscure. Aveva 49 anni. Pochi giorni prima, il 17 settembre, era stato eletto sindaco di Roma, al suo secondo mandato.

A 43 anni dalla scomparsa, la famiglia lo ricorda con commozione e invita a un momento di raccoglimento lunedì prossimo, 7 ottobre, alle ore 11, a Viterbo, davanti alla tomba, presso il cimitero di San Lazzaro.

Viterbese, cresciuto nel popolare quartiere di Pianoscarano, Petroselli maturò la sua esperienza umana, politica e amministrativa nell’amata Tuscia. Mantenne sempre un legame forte con le “radici”, anche quando lasciò Viterbo per assumere la guida del Comitato regionale e, successivamente, della Federazione romana del PCI. E quando arrivò alla guida della Capitale d’Italia.

Luigi Petroselli fu un grande innovatore. È indelebile l’impronta che ha lasciato nella storia del movimento democratico italiano.




Ricordo di Alberto Scala

CANEPINA (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Per ALBERTO SCALA (nato a San Vito sullo Ionio il 1938 e morto a Canepina il + 27/X/2024. Funerale: 28/X/24 – Collegiata Canepina. Ogni celebrazione ha una parola chiave per capire il tutto. Oggi la parola è ALBERTO.
Alberto. Un canepinese autentico doc, ma nato a S. Vito sullo Ionio…
Visitando un mio amico italo canadese nato a Copanello (CZ) nella sua casa proprio sopra la scogliera delle vasche di Cassiodoro)… la mattina mi fece ammirare la bellezza dell’alba… un sogno. Non si può nascere e crescere in certi ambienti senza che la bellezza della natura entri negli occhi e nella vita. Questo è Alberto… un’alba che giorno dopo giorno stuzzica l’anima… Dopo il Vangelo mi permetterò di scandagliare l’anima di Alberto. Perché questa è e sarà sempre in mezzo a noi. Iniziando la nostra celebrazione sentiamoci umili davanti alla bellezza del mistero della vita che in alcuni brilla più che in altri….” la gloria di Colui che tutto move/per l’universo penetra e risplende/in una parte più e meno altrove…” ricordate Dante? Che Alberto amava alla follia…. (Paradiso canto 1)… in Alberto la gloria del creato brillava di una luce che accecava… e lui la viveva nella semplicità e umiltà delle persone veramente speciali… A volte noi ci facciamo grandi di cose inutili invece… chiediamone perdono per diventare migliori….

Riflessione dopo il Vangelo

“Il viaggio nell’anima”: presentato il 5 dicembre 2015 in Collegiata, con illustrazioni di Martina Benedetti… ricordate? Con la prefazione del Prof. Rizzacasa presidente della Società Filosofica Italiana sezione Viterbo, presente a questa celebrazione. Scriveva Alberto:
“A ognuno di noi in un periodo imprecisato della vita, capita di chiedersi: Chi sono veramente io?…… per questa domanda e altre ho sentito il bisogno di fare u viaggio nell’anima (= la vita non soltanto quella del corpo e sue esigenze, ma tutto quello che ci rende umani…) per esaminarla, Per capire la sua reazione… e scovare quanto in lei ci sia di silenziosamente operante… (Retro copertina)

Alberto: Uomo del rinascimento moderno che tarda ad arrivare: colto, generoso, arte, poesia, letteratura, filosofia, informatica, storia di Canepina…. Mi ricorda l’inizio dell’Odissea: “Musa quell’uom di multiforme ingegno dimmi che molto errò… che città vide molte e delle genti l’indol conobbe…”. E Alberto… molto errò….(nel suo senso di andare e andare…), era un pellegrino dell’anima e della vita, alla ricerca di risposte alle sue domande… nei campi della cultura e delle scienze… e conobbe l’animo umano…
… ci sguazzava dentro con rispetto… sempre pronto, con Betty, a dare una mano competente e rispettosa… non c’è stata una necessità di ogni tipo che non abbia incontrato la sua e la loro mano aperta… A volte mi domando…. Ma cosà è la fede… cosa è il cristianesimo… cosa è una vita piena di vita?… Guardo quella bara e la vedo brillare di luce…
Ci sono dei momenti dove solo la poesia riesce a raccontare i segreti della vita. Il pensiero che indaga=la filosofia, e la intuizione narrata nella poesia che li racconta camminano insieme. Platone definiva la poesia ispirazione di Dio…e non mi inoltro a indagare Aristotele… come farebbe Alberto.

Una delle sue poesie racconta questo suo indagare ma sempre con i piedi per terra… per 30 anni ha fatto il sarto a Roma…
Cosa è la poesia …. (scriveva Alberto nel 2019):

E’ sentire ovunque
Quello che altri non sentono
E vedere quello che altri non vedono;
avere sensazioni! E’ tradurre, queste, in musicali parole,
che sappiano trasmettere anche il canto
delle loro, intime, atmosfere.

Capire, intuire con la poesia che racconta le profondità dell’anima, cioè della vita vera non quella sprecata di tanti nella nostra società… non è facile. Ma se ci si riesce è come entrare nel mistero profondo della persona e delle cose e vedere… vedere… quello che altri non vedono. La vita non è la copertina colorata di un libro. La vita è un libro che va letto tutto per capire il filo conduttore. Per capire una persona dobbiamo fare uno sforzo e mai fermarci a una riga o a una pagina anche se interessante… anche se stonata…
Termino questa mia breve riflessione invitandovi a continuarla… per una persona non canepinese che amava Canepina più di tanti di noi, perché la rispettava, perché aiutava tutti noi a crescere, perché conosceva tutto di questo paese e il museo delle tradizioni popolari sempre pronto a spiegare a tutti…questo è amare un paese e i suoi abitanti.

Nelle stanze della Segnatura in Vaticano in una delle volte c’è un affresco di Raffaello (del 1508 “Allegoria della poesia”, 180×180). E’ raffigurata con un libro (destra in basso) cioè: gli occhi sulla realtà, e poi una lira (da dove: lirica, a sinistra più in alto) nelle mani…
…“numine afflatur” ispirata da Dio…
Alberto aveva una mano verso i suoi libri per indagare e capire e una verso la sua ricerca del sapere… quasi aggrappandosi alla visione del mistero della vita… Amici miei questa è la vera fede, fatta non di banchi e candele ma di vita vissuta nella dignità e nell’abbraccio per tutti.
Grazie ALBERTO…. Numine afflatur, ispirato da Dio.

In questi giorni un amico ci ha lasciati. Alberto Scala. Da anni viveva a Canepina (Vt). Il vuoto che ci ha aggrediti si è subito arricchito della memoria di lui, una persona che racchiudeva una ricchezza umana e spirituale ricca come la “La gloria di Colui che tutto move/per l’universo penetra e risplende/in una parte più e meno altrove…” (Paradiso, 1). L’ho conosciuto piano piano, nel tempo e nella frequentazione. Un maestro di vita. Autodidatta con una cultura immensa in ogni campo dello scibile umano. Sarto di professione ha saputo cucire per la sua vita un abito firmato da lui. Membro onorario della Società Filosofica Italiana (sez. Viterbo). Leggendo il Vangelo di Marco, cap. 9, ho pensato alla libertà spirituale di Gesù e alla libertà spirituale di Alberto. Libertà senza compromessi e senza falsità. Libertà nel pensiero e nel rispetto per la natura e gli esseri viventi. Sapeva vedere la dignità anche se a volte inquinata dalla umanità degli esseri umani. Era libero, non etichettabile. Ma aveva il dono del rispetto. Il dono di una mente aperta e non ingessata in dogmi e abitudini intoccabili. Io in Alberto ho sentito la presenza di una pennellata di divino. C’è in tutti noi. Ma in alcuni risplende di più. Era, come diceva Virgilio nella Eneide, e poi dipinto da Raffaello nelle stanze della Segnatura, “numine afflatur”, ispirato da Dio. Oggi Alberto mi ricorda la finezza del divino e dell’umano che cerca di capire e vivere. In fondo siamo tutti invitati a celebrare il matrimonio tra “divino e umano”. Come Cristo nel Vangelo”.

Don Gianni Carparelli

 

 




“Dobbiamo costruire umanità”, posta una bandiera e fiori per ricordare Abul Basar Matubbar

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Questa mattina davanti al Palazzetto di Valentino della Pagnotta in piazza San Lorenzo si è svolta una piccola cerimonia di preghiera per ricordare il giovane bengalese Abul Basar Matubbar che il 21 luglio scorso si è tolto la vita, impiccandosi.

Antonio Biagioli, segretario generale della Uila Viterbo, il sindacato dei braccianti agricoli, ha voluto ricordare il triste episodio che ha scosso tutta Viterbo e con  un gesto di vicinanza a Matubbar e al suo paese, ha affisso la bandiera del Bangladesh ed ha lasciato un mazzo di fiori.

Alla piccola e sentita cerimonia con Antonio Biagioli della Uila, sono intervenuti anche don Fabrizio Valeri, vicario foraneo della città di Viterbo, don Massimiliano Balzi, vicario episcopale per la cultura, Pierluigi Vito dell’Azione cattolica, Bianca Piergentili, dell’associazione studentesca Rete degli Studenti Medi, Massimo Erbetti coordinatore provinciale del Movimento 5 stelle e la presidente di Kyanos Marta Nori.

“Abbiamo lasciato un mazzo di fiori e la bandiera bengalese –ricorda Biagioli – per non dimenticare. Per chiedere giustizia e verità. Un mazzo di fiori contro la violenza che Matubbar ha subito e contro le condizioni abitative in cui ha vissuto. Per la dignità, la libertà e i diritti di tutte e tutti. Per dire basta, e per continuare a lottare”.

 




Il Comitato 10 Febbraio ricorda il professor Petri

VITERBO – Il Comitato 10 Febbraio ricorda il professor Pierferdinando Petri, “luminosa figura di patriota”, sempre presente alle cerimonie in ricordo dei Martiri delle foibe e degli Esuli dal Confine orientale d’Italia.

“La notizia della scomparsa dell’amico Pierferdinando Petri ci addolora profondamente – dichiarano il presidente nazionale del C10F Silvano Olmi e il referente provinciale Maurizio Federici – uomo di elevate virtù, luminosa figura di patriota, ha sempre dimostrato attaccamento ai Valori Nazionali.

Sempre presente alle cerimonie organizzate dal nostro sodalizio, portando orgogliosamente il labaro dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, non ha fatto mai mancare il suo contributo di idee. Lo ricordiamo con affetto e porgiamo alla famiglia, in particolare alla figlia Paola, i nostri sentimenti di vicinanza in questo momento di grande dolore.”

I funerali si terranno domani, 24 luglio 2024, alle ore 11.30, nella chiesa della Santissima Trinità di Viterbo.




Lettera aperta a ricordo di Fabio Pasquini

Acquapendente (VT) – A poco più di una settimana di distanza dal termine della Festa dei Pugnaloni il Gruppo Corniolo ex SAS (Studenti a Spasso) ci affida una lettera aperta a ricordo del recentemente scomparso Fabio Pasquini.

“Come ogni anno”, sottolineano, “abbiamo vissuto la nostra personale Domenica mattina Festa dei Pugnaloni. Le folle erano ancora lontane, la musica era spenta, c’era silenzio. Eravamo solo Noi, raccolti, insieme per gli ultimi petali. Eravamo stanchi, a volte chiudevamo gli occhi, ma abbiamo potuto riflettere. E, inevitabilmente, la mente andava a Te, Fabio. Ci mancavi.

Quest’anno non eri con Noi. Tu che il Pugnalone lo ha vissuto fin dalle sue origini e ne eri una colonna. Ogni sera gli regalavi la tua presenza, riuscivi a parlare con tutti, con il tuo carattere simpatico ed alla mano. Nonostante la tua indole solitaria. Qui era la Tua grande passione. Il Tuo gruppo di amici di una vita, inseparabili compagni di avventure.

Quella passione per cui Ti saremo sempre grati. Il male improvviso che ti ha strappato dal Nostro affetto non poteva essere fermato, come il corso delle Nostre esistenze. Ma in ogni vittoria, in ogni sconfitta, in ogni petano che abbiamo impresso in questo Maggio 2024 c’era il Tuo sorriso.

Quando abbiamo portato la Nostra opera per le vie del Nostro paese, siamo stati accompagnati dal Tuo passo leggero. La Tua voce risuonava nei Nostri cori. Il Tuo nome faceva per sempre parte della Nostra storia. Ti vogliamo bene”.




La città di Viterbo ricorda Peppino Impastato

VITERBO – Riceviamo da Maria Immordino, Associazione “Solidarietà Cittadina” e pubblichiamo: “L’ Associazione “Solidarietà Cittadina”, informa che il giorno 9 maggio dalle ore 16:30 alle ore 18:30, presso il Parco Robinson di via Alessandro Volta (di fronte ITIS), si terrà un incontro pubblico per ricordare l’anniversario del barbaro assassinio di Peppino Impastato. Il giornalista e attivista siciliano fu ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978: la sua testimonianza è ancora oggi un esempio di coraggio, per chi non rinuncia a parlare, lottare, denunciare crimini, affari e connivenze. È nostro dovere non dimenticare e far conoscere ai giovani quanto la “cultura” mafiosa continui ad esistere e sia radicata in tutto il Paese, non solo in Sicilia. Bisogna che le nuove generazioni ne prendano coscienza e assumano la legalità e la giustizia quali valori irrinunciabili, come fu per Peppino Impastato.

Invitiamo cittadini e Istituzioni a partecipare”.




Civita Castellana ricorda il giovane medaglia d’oro al valor civile, Ivan Rossi

CIVITA CASTELLANA ( Viterbo) – A Civita Castellana torna l’appuntamento annuale con la Festa in onore di Ivan Rossi, il giovane animatore che nel 2007, all’età di 30 anni, perse la vita per aiutare e portare in salvo ben 5 bagnanti in difficoltà nelle acque di Noto Marina, in Sicilia. Ad Ivan è stata assegnata la medaglia d’oro al valor civile dal Presidente della Repubblica Napolitano e da allora i giardinetti di Via San Gratiliano portano il suo nome, sono diventati il Parco Ivan Rossi, proprio lì si svolgerà l’11° Festa in sua memoria.

Il programma è molto ricco: si inizierà con un’anteprima venerdì 28 luglio alle ore 21 con la presentazione di “Lost in Civita”, la particolare caccia al tesoro che appassiona e coinvolge l’intera cittadina, a seguire il dj set di Andrea Bernardi presso lo spazio esterno de “La Sezione”. Sabato 29 giugno, giorno in cui ricorre il compleanno di Ivan, la festa prenderà il via ufficialmente alle 17,45 con la piantumazione di un albero dedicato a Paolo Portoghesi, architetto di fama mondiale recentemente scomparso, artefice del Parco Ivan Rossi insieme ad un’ottantina di studenti del Liceo Scientifico Colasanti, che lo pensarono e progettarono nell’anno scolastico 2010/2011. Alle ore 18 aprirà il tradizionale mercatino ed inizieranno i vari giochi (calcio balilla, calcio tennis, corn hole) a cura delle associazioni Patatrac, OPS, La Tana dei Goblin ed Alex Passion tattoo. Alle 18 il via anche all’animazione per i più piccoli, organizzata da Il Mondo incantato; per i bambini saranno presenti anche elastici e gonfiabili.

Alle 19 cominceranno ad esibirsi gli artisti di strada e gli arcieri di Civita Castellana, mentre alle 19,30 apriranno gli attesissimi stand gastronomici. Alle 21 ci sarà lo spettacolo di danza “Green is the new black” della FDH Formazione Danza Honey. A seguire, alle 22, serata musicale con “Daniele si nasce” nei panni di Renato Zero, vincitore del “Tale e quale show” del 2022.

Domenica mattina, 30 luglio, alle ore 9 comincerà la settimana edizione di “Lost in Civita”. Alle 18 riprenderanno tutti i tornei del giorno precedente, l’animazione per bambini, il mercatino artigianale e poi gli artisti di strada; alle 19,30 riapriranno gli stand gastronomici gestiti dagli “Amici della cucina”. Alle 20,30 si svolgerà la premiazione di tutti i giochi. Alle 21,30 si esibirà il bravissimo comico Antonio Giuliani. Prima della chiusura della festa, ci sarà una novità: in sostituzione delle lanterne che purtroppo non si possono più lanciare per motivi di sicurezza, si ricorderà Ivan con una coloratissima coreografia fatta da piccole bandierine, che saranno disponibili presso lo stand dell’Associazione onlus Ivan Rossi.

L’Associazione invita tutti a partecipare, grandi e piccini, per ricordare Ivan con un sorriso, rendergli omaggio e raccogliere fondi da destinare alle fasce più fragili della popolazione civitonica ed all’associazionismo benefico locale.




“In ricordo di Serena”, una lettera ad una madre

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Festa della Donna particolare per l’aquesiana Martina Fazzini che decide di inviare una toccante lettera aperta a Rosella Fiorani madre dell’amica del cuore Serena deceduta da poco. Eccone il contenuto: “Si dice che la sensibilità dia l’abito più elegante di cui l’intelligenza possa vestirsi. Senza dubbio la sensibilità è un dono che non tutti hanno. Solo le persone sensibili sono realmente in grado di entrare in connessione con il prossimo e, capaci di percepire il mondo in modo intenso e profondo. Ma la sensibilità può essere anche una condanna perché a volte sentire e percepire troppo può rendere più faticoso l’affrontare i problemi, i dispiaceri ed i dolori delle vita. Tutti ricordiamo Serena come una persona altamente emotiva e di spiccata empatia. A causa del quale soffriva la sua vita è stata purtroppo assai tormentata. La vogliamo ricordare come la stupenda persona che era: brillante, altruista, sempre dalla parte dei più deboli e capace di battersi coraggiosamente per le cause in cui credeva. Chi l’ha conosciuta da bambina ricorda che, fin da piccola si distingueva per la sua capacità di apprendimento ed espressività soprattutto nel disegno. E’ stata poi un adolescente ribelle ed anticonformista. La vita è diventata per lei più difficile dopo il raggiungimento della maggiore età, quando ha dovuto fare i conti con una sofferenza psicologica che ha segnato tutta la sua vita. Tra alti e bassi e che le ha impedito di trovare un equilibrio emotivo che le desse la forza e la speranza di affrontare la vita. Una amara nostalgia ci stringe a tutti il cuore. Ma vogliamo rendere omaggio a Serena ricordandola come un anima integra, onesta e con un cuore enorme. Ciao Serena, sappi che ti abbiamo voluto tanto bene e ti ricorderemo sempre con infinito affetto. I tuoi cari.