Sant’Antonio Abate, successo per le due manifestazioni a Montalto e Pescia Romana

MONTALTO DI CASTRO ( Viterbo) – Nel weekend si sono svolte le celebrazioni per Sant’Antonio Abate a Montalto di Castro e Pescia Romana. Due eventi che hanno riscosso un notevole successo di pubblico e di partecipazione da parte dei cittadini.

“Intendiamo ringraziare – dichiara il consigliere comunale delegato al turismo, Emanuele Miralli – l’associazione Ippica di Pescia Romana e l’arciconfraternita del Gonfalone di Santa Croce e tutti i volontari per aver contribuito a realizzare queste due manifestazioni sentite dai cittadini. Il Comune intende sostenere con forza in futuro questo genere di appuntamenti”.

Oltre alle tradizionali benedizioni, quest’anno a Pescia Romana si è svolta la passeggiata a cavallo, con l’accensione del fuoco, mentre a Montalto il raduno dei cavalcanti con la sfilata per le vie del centro. Ad offrire un momento conviviale, inoltre, la partecipata colazione del buttero. “Un particolare ringraziamento – conclude Miralli – alla banda Carlo Grani di Montalto di Castro, che ha accompagnato la sfilata con i propri strumenti. Eventi ben riusciti come questi ci aiutano a promuovere il nostro paese e a riunire le nostre comunità”.




Nettuno si tinge di fede e tradizione: trionfa la festa di Sant’Antonio Abate

La città di Nettuno ha vissuto giorni di intensa spiritualità e di gioiosa convivialità in occasione della tradizionale festa di Sant’Antonio Abate, organizzata dal 17 al 20 gennaio. Un evento che ha coinvolto l’intera comunità, unendo fede, tradizione e momenti di puro divertimento.
Cuore pulsante dei festeggiamenti è stata la Chiesa di San Francesco d’Assisi, dove si sono tenute solenni celebrazioni religiose. Particolarmente toccante è stata la benedizione del pane, un rito antico che lega indissolubilmente i fedeli al santo patrono. Un gesto semplice, carico di significato, che ha unito le famiglie attorno a un momento di profonda spiritualità.

Ma la festa di Sant’Antonio Abate non è stata solo un momento di raccoglimento. Le vie del centro storico si sono animate con un vivace mercatino. Stand gastronomici hanno proposto le specialità locali, mentre artigiani hanno esposto i loro manufatti, offrendo un’occasione unica per scoprire le eccellenze del territorio.
L’atmosfera festosa è stata ulteriormente arricchita da una serie di giochi popolari, organizzati in collaborazione con il gruppo scout C.N.G.E.I. La corsa con le uova, la gara della pastasciutta e il tradizionale ruba bandiera hanno coinvolto grandi e piccoli, in un’atmosfera di sana competizione e allegria.
Un tocco di folklore è stato dato dal raduno del bestiame, con greggi di pecore, cavalli e butteri che hanno sfilato per le vie della città, ricordando il passato agricolo di Nettuno. Anche la Polizia di Stato, con il suo reparto a cavallo, ha partecipato all’evento, contribuendo a creare un’atmosfera ancora più suggestiva.
Un momento particolarmente toccante è stato quello della benedizione degli animali, un rito antico che lega indissolubilmente Sant’Antonio Abate ai fedeli e ai loro amici a quattro zampe. Un lungo corteo di cittadini, insieme ai loro cani, gatti e altri animali da compagnia, ha sfilato per le vie del centro storico, giungendo alla Chiesa di San Francesco d’Assisi. Qui, il parroco ha impartito la benedizione a ogni creatura, sottolineando l’importanza del rispetto per ogni forma di vita.
La presenza dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato e del suo gruppo di volontari ha sottolineato il forte legame tra le istituzioni e la comunità. Francesco Elviretti, Presidente ANPS sez. di Nettuno, ha espresso grande soddisfazione per il successo della manifestazione: “Sono davvero orgoglioso del lavoro svolto dai nostri volontari. La loro professionalità e dedizione hanno contribuito a rendere questa festa un momento indimenticabile per tutta la comunità. È stato emozionante vedere come la città si sia stretta attorno a questo evento, dimostrando ancora una volta il suo grande cuore. In particolare, la benedizione degli animali è stata un momento molto toccante, che ha sottolineato il profondo legame tra l’uomo e gli animali.
La Pia Unione Sant’Antonio Abate di Nettuno organizzatori dell’evento, tramite Davide Sociale, responsabile operativo del gruppo O.D.V. ANPS, hanno rivolto i loro complimenti ai volontari per l’eccellente supporto.
I volontari, hanno svolto un ruolo fondamentale nel garantire il buon svolgimento della manifestazione, dalla benedizione degli animali al controllo delle aree più affollate.
In conclusione, la festa di Sant’Antonio Abate è stata un successo, dimostrando ancora una volta la vitalità delle tradizioni e la capacità della comunità di Nettuno di unirsi in occasione di eventi importanti.



A Viterbo svolta la tradizionale benedizione degli animali per Sant’Antonio Abate

di REDAZIONE-

VITERBO- Questa mattina, in Piazza della Trinità a Viterbo, si è svolta la tradizionale benedizione degli animali, un evento che si inserisce nei festeggiamenti dedicati a Sant’Antonio Abate, patrono degli animali. La cerimonia, tornata in piazza dopo tre anni, è stata accompagnata dalla partecipazione della sindaca Chiara Frontini, affiancata da membri della giunta comunale e da diversi consiglieri.
“Abbiamo fatto rinascere una tradizione dopo tanto tempo” – ha dichiarato la sindaca Frontini, sottolineando l’importanza di mantenere vivo questo appuntamento annuale. Francesco Buzzi, consigliere delegato al benessere degli animali, ha espresso soddisfazione per il successo dell’evento, ringraziando le associazioni che hanno collaborato per la sua realizzazione.
Cani, gatti, cavalli, papere, asini, conigli e persino criceti hanno riempito la piazza, portati dai loro proprietari per ricevere la benedizione impartita dai parroci della Santissima Trinità. L’iniziativa ha coinvolto cittadini di ogni età, ribadendo il forte legame della comunità con questa tradizione millenaria. Tra i momenti più suggestivi, il corteo di cavalli e carrozze che ha attraversato il centro storico di Viterbo. Partendo dal parcheggio di via San Paolo a Valle Faul, la sfilata ha varcato Porta Fiorentina, percorrendo piazza della Rocca, via San Faustino e altri scorci caratteristici, regalando ai presenti un’atmosfera d’altri tempi.

L’evento ha dimostrato ancora una volta l’importanza di preservare le radici culturali e religiose del territorio, coinvolgendo istituzioni e cittadini in un momento di festa e condivisione.

 

 




Acquapendente, celebrato Sant’Antonio Abate

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – In attesa delle principali festività annuali (Carnevale, Pugnaloni, Festa patronale) Acquapendente ha celebrato S. Antonio Abate. Il programma del capoluogo organizzato dalla Signora Rachele Venanzi in collaborazione con Pro Loco e Comune è ruotato attorno alle celebrazioni della stupenda icona-statua ospitata presso la Chiesa di Santa Caterina. Giovedì 16 alle ore 12.00 tradizionale distribuzione della minestra di fave. Alle ore 18.00 dalla Chiesa di S. Agostino messa vespertina a cui è seguito trasporto in processione della statua stessa (tratto Chiesa Santa Caterina – Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro). Terminata la stessa distribuzioni di panini con salsiccia e vino. Venerdì 17 alle ore 09.00 rinfresco gratuito presso la Sala Bigerna in Via Marconi. Mezz’ora dopo uscita della banda musicale. Dalle ore 10.00 sfilata per le vie cittadine di carrozze e cavalli. Al termine visita del Signore alla Casa di Riposo San Giuseppe. Alle ore 11.00 Santa Messa Solenne nella Concattedrale a cui seguirà benedizione degli animali. Dopo il rientro della statua in Santa Caterina rinfresco gratuito presso la Sala Bigerna. Le origini della festa in salsa altoviterbese si perdono nella notte dei tempi. Grazie alle ricerche effettuate dal compianto Signore Geometra Luigino Chiodo e dalla Dottoressa Gabriella Barboni nell’ormai lontano Gennaio 1987 l’accuratissimo volume contenente una stupenda prefazione dell’allora Vescovo Luigi Boccadoro, parlano della presenza di registri della Confraternita custoditi nella Curia Vescovile. Si tratta di tre volumi manoscritti su cartapecora di cui un volume pertinente l’amministrazione di detta Confraternita dal 1534 al 1542. Un altro è un insieme di verbali, adunante, inventari e memorie con data dal 1582 al 1694. L’ultimo è un prezioso manoscritto in latino che riguarda la delibera di Roma per l’aggregazione della Confraternita di S. Antonio e quella di S. Rocco datato 1625.

 




Iniziati a Sutri i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate

SUTRI (Viterbo)- Ieri sera a Sutri 16 Gennaio 2025 ore 18 sono iniziati i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate. Nella Basilica con Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo, il Vescovo S. Ecc. Mons. Marco Salvi ha celebrato la funzione religiosa insieme al parroco don Giuliano ed il v. don Michele, la Chiesa gremita di fedeli e di appartenenti alle due Società di Sant’Antonio Abate: donne, bambini e uomini tutti vestiti con mantella quelli della Antica e con il saio quelli della Nuova tutti degnamente devoti e discepoli del Santo Antonio. Terminata la funzione al grido unanime e roboante di evviva Sant’Antonioo si è mossa la processione che ha sfilato per le vie della città onorando le varie Chiese presso le quali veniva effettuata una sosta. Si stima la partecipazione di circa 400 persone ed ognuna di loro aveva accesa una candela… uni spettacoli unico! Tutto e continuativamente al grido di evviva Sant’Antonioooo! Significati ma pacati fuochi di artificio hanno accolto il rientro della processione e della statua del Santo presso la Basilica!

Stamattina ore 9,45 e fino alle 13 circa è partita la prima sfilata della Cavalleria Antica e a seguire quella della Nuova. Entrambe guidate dalle rispettive terzine formate dal festarolo uscente, quello odierno e quello che porterà lo stendardo con l’effige del Santo il prossimo anno 2026. Tutte le amazzoni e i cavalieri rigorosamente in coppia a cavallo dei loro destrieri. Tutti hanno sfilato per due volte nello stesso percorso della processione della sera prima per un tragitto di circa 1.200 metri, naturalmente al grido incessante di evviva Sant’Antonio! Le rispettive sfilate in passato, ed è un passato ultra centenario, erano chiuse da soci in groppa agli asini oggi ci sono i bambini in groppa ai pony ed una carrozza trainata da un trottatore dal nome Jet. La attrice romana Matilde Gioli ha sfilato anch’essa in sella al suo cavallo ben accolta dai soci cavalieri. “cavalli infiocchettati col festarolo in testa oddio che bella festa soltanto a Sutri potrai trovà” questo recita una antica quartina cantata dai soci delle due Società ed è proprio la particolarità dei fiocchi e addobbi con cui vengono abbelliti i cavalli che rendono ancora più evocativa la manifestazione. Un sapore nobile ed agricolo nello stesso tempo si avverte nel vedere centinaia e centinaia di cavalli che riempono il centro storico in una splendida giornata di fredda tramontana ma con un bellissimo sole che insieme alla festa ha riscaldato i cuori.




Sant’Antonio Abate, benedizione animali a piazza della Trinità, possibili modifiche alla viabilità il 19 gennaio

VITERBO- Sant’Antonio Abate, domenica 19 gennaio alle ore 12,15 torna la benedizione degli animali a piazza della Trinità. Per celebrare l’importante ricorrenza, il Comune di Viterbo, unitamente alla tradizionale benedizione, ha previsto come lo scorso anno la parata dei cavalli, e, novità di quest’anno, la campagna di donazione coperte e cibo per gli amici a quattro zampe del canile comunale, dei rifugi e delle colonie feline.

Per consentire lo svolgimento delle suddette iniziative verranno adottate alcune misure riguardanti sosta e circolazione veicolare. Ecco i principali provvedimenti previsti dall’apposita ordinanza emanata dalla polizia locale.

Divieto di sosta con rimozione forzata dalle ore 8 su una porzione dell’area di parcheggio in largo San Paolo (lato strada Signorino/strada Freddano);
divieto di sosta con rimozione forzata dalle ore 9 a piazza della Trinità;
dalle ore 10,30 potranno verificarsi interruzioni o deviazioni del traffico veicolare lungo il percorso interessato dal corteo degli animali (largo e via San Paolo, piazza Martiri Foibe istriane, tangenziale Ovest, piazza Caduti Aviazione Esercito, via della Palazzina, Porta Fiorentina, piazza della Rocca (lato Rocca Albornoz), via e piazza San Faustino, via Santa Maria Liberatrice, piazza della Trinità; ritorno: via San Giovanni Decollato, via Ser Monaldo, via El Alamein, via Faul, piazza Martiri delle Foibe Istriane, via e largo San Paolo). La versione integrale dell’ordinanza è consultabile sul sito istituzionale, sezione albo pretorio. Per ulteriori info sull’evento consultare l’apposita notizia sulla home page dello stesso sito istituzionale (https://comune.viterbo.it/novita/santantonio-abate-domenica-19-gennaio-alla-trinita-la-benedizione-degli-animali/ ).




Festa di Sant’Antonio Abate, a Bagnaia la benedizione degli animali (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

BAGNAIA ( Viterbo) – Dopo aver partecipato all’accensione del “focarone” di Sant’Antonio Abate, nella serata della vigilia della festa dedicata al Santo, oggi 17 gennaio, la festa prosegue rivolgendo l’attenzione al mondo degli animali.

Il primo appuntamento a Bagnaia alle ore 10:00 dove don Vittore Arcangeli presso la chiesa dedicata al Santo, che affaccia sul lato sud della piazza XX Settembre, ha celebrato la santa messa alla presenza di alcuni confratelli dell’omonima confraternita, già presente fin dal 1574 presso il borgo di Bagnaia.

Nell’omelia don Vittore ha ricordato come Antonio, figlio di nobile famiglia, ha lasciato i suoi averi per abbracciare una vita di povertà, di preghiera ed opere di misericordia.

Al termine, l’uscita sul sagrato della chiesa e la benedizione di tutti gli animali presenti in piazza.

 “Per disegno di Dio creatore, anche gli animali che popolano il cielo, la Terra e il mare partecipano alla vicenda umana. La provvidenza che abbraccia tutta l’umanità, si avvale di questi preziosi esseri viventi. Invochiamo la benedizione di Sant’Antonio Abate, su questi animali, che li ha posti al nostro servizio”.

Contemporaneamente scortati dal gruppo a cavallo del Ranch “La Pineta”, sono arrivati in piazza i bambini della scuola primaria con il “cero” addobbato con nastri colorati che hanno deposto ai piedi della statua di Sant’ Antonio.

Presenti in piazza l’assessore katia Scardozzi ed il vice sindaco Alfonso Antoniozzi.

“La tradizione della Festa di Sant’Antonio, ha commentato l’assessore, è molto sentita dagli  abitanti di Bagnaia . È bello vedere i giovani del paese protagonisti di questa festa, in particolare nell’allestimento del focarone “. Al termine della cerimonia  non poteva mancare la degustazione della colazione, come da tradizione: un cioccolato caldo con il “cavalluccio”, biscotto di pasta frolla guarnito con confettini colorati.

 

 




Sant’Antonio Abate, domenica 19 gennaio alla Trinità la benedizione degli animali

VITERBO – Sant’Antonio Abate, domenica 19 gennaio alle ore 12,15 torna la benedizione degli animali alla Santissima Trinità. Per celebrare l’importante ricorrenza, il Comune di Viterbo, unitamente alla tradizionale benedizione, ha previsto come lo scorso anno la parata dei cavalli, e, novità di quest’anno, la campagna di donazione coperte e cibo per gli amici a quattro zampe del canile comunale, dei rifugi e delle colonie feline. Nel dettaglio, ecco alcune informazioni in merito a orari e modalità di svolgimento delle iniziative.

Il punto di ritrovo con gli animali sarà alle ore 11,30 a piazza San Faustino: da qui partirà il corteo, in direzione piazza della Trinità.

Per quanto riguarda invece la parata dei cavalli, il raduno è previsto alle ore 10,30 al parcheggio di via San Paolo, per partire alle ore 11 in direzione del luogo della benedizione. L’iniziativa vedrà la partecipazione del comitato regionale F.I.S.E. Lazio e della Fitetrec, la collaborazione del Centro ippico viterbese.

Dalle ore 11, in piazza della Trinità, saranno presenti le associazioni Amici Animali, Musi Sereni e Mi fido di Fido, a cui sarà possibile donare cibo e coperte per gli amici a quattro zampe del canile comunale di Bagnaia, dei rifugi per animali e delle colonie feline.

A fornire ulteriori dettagli sulle iniziative in programma, l’assessore al benessere animale Elena Angiani e il consigliere comunale delegato Francesco Buzzi.

“Come ogni anno abbiamo voluto riproporre la manifestazione di benedizione degli animali a dimostrazione della grande attenzione dell’amministrazione verso questo settore – spiega l’assessore Angiani -. Gli animali hanno sempre avuto un ruolo fondamentale per l’uomo, nello svolgimento di molte attività lavorative, negli interventi di soccorso ma anche per quello che rappresentano come nostri compagni di vita. Con il consigliere Francesco Buzzi, e in collaborazione con le associazioni animaliste del territorio, stiamo facendo un grande lavoro a 360 gradi. Un lavoro che passa dalla valorizzazione delle strutture che ospitano cani e gatti, dalla promozione della consapevolezza e del rispetto verso tutte le specie animali e, non ultimo, dall’organizzazione di manifestazioni come quella di domenica, dedicata ai nostri amici animali e a chi se ne prende cura”.

“Con l’attuale amministrazione, la benedizione degli animali, congiuntamente alla parata dei cavalli, è divenuta un’iniziativa molto partecipata – ha aggiunto il consigliere delegato Buzzi -. Una tradizione molto sentita in città. Oltre al valore religioso, l’appuntamento rappresenta un momento di festa per i proprietari e gli amanti degli animali. Non solo. C’è molto entusiasmo anche tra coloro che organizzano le iniziative, compresi gli uffici. Un evento piacevole, e gli animali hanno il potere di unire tutti e fare dimenticare le tensioni. Ci saranno cani, gatti e cavalli, rispetto alla precedente edizione siamo riusciti a organizzare un carro con gli animali da cortile. Per chi volesse partecipare con il cavallo alla parata, l’appuntamento è fuori Porta Faul, al parcheggio in via San Paolo alle 10,30, mentre il ritrovo con tutti gli altri animali sarà alle ore 11,30 a piazza San Faustino per la partenza del corteo verso la Trinità, luogo della cerimonia”.

La benedizione degli animali verrà impartita alle ore 12,15 a piazza della Trinità, davanti il Santuario della Madonna Liberatrice.




Festa di Sant’Antonio Abate, una tradizione con radici antichissime (VIDEO)

di  MARIELLA ZADRO-

VITERBO-  Il 17 gennaio si ricorda la festa di Sant’Antonio Abate e le piazze dei paesi e i sagrati delle chiese di tutta la penisola, isole comprese, brulicano di animali per la benedizione del Santo protettore, che come San Francesco d’Assisi, si rivolgeva a loro per proteggere il loro operato, soprattutto quelli della tradizione contadina.
Non solo gatti, cani, ma cavalli, buoi, asini, pecore, e tutte le persone che ne usufruiscono nei loro lavori: allevatori, contadini, macellai, canestrai e salumieri.
Lo ha ben rappresentato don Mario Brizi, nella conferenza svoltasi il 14 gennaio presso la sede del CE.DI.DO. (Centro di Documentazione Diocesana) illustrando con il supporto di immagini, la vita, l’iconografia, il folklore e le tradizioni scaturite dalla religiosità popolare.
Inizialmente, per comprendere meglio le scelte di vita che fece il Santo, don Mario ha ripercorso, in una sorta di biografia, i momenti più importanti della sua esistenza molto lunga, infatti era nato il 12 gennaio del 250 d.C. e deceduto a 105 anni il 17 gennaio del 356 d.C.
Antonio nacque nel 250 a Coma (oggi Quemar), nel cuore dell’Egitto, a diciott’anni rimasto orfano, furono determinanti le parole del Vangelo, udite entrando in chiesa: “Se vuoi essere perfetto, va vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, poi vieni e seguimi (Mt.19,21)”.
Abbandonò ogni cosa per vivere, dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso. Vita dura nel deserto, sia per il clima e le tentazioni che presentava. Visse in completo romitaggio e parte del suo lavoro era quello di trovare il cibo per i poveri.
Tante le massime spirituali che il Santo ha lasciato per mano di Atanasio:” Quotidianamente ognuno chieda conto a sé stesso delle azioni del giorno e della notte. Se ha peccato, cessi di peccare; se non ha peccato non si vanti, ma perseveri nel bene”.
Molto particolare l’esame di una icona di S. Antonio dove sono rappresentati i suoi attributi e come viene raffigurato dagli artisti.
Normalmente, il Santo viene rappresentato in piedi e come un vecchio monaco dalla barba bianca, indice di saggezza e avvolto in un saio.
Nella mano destra tiene un bastone a forma di “Tau”, cioè croce egiziana, a cui si dava anche il significato di vita futura, con un campanello, segno di riconoscimento del maialino allevato per la carità pubblica.
Con la mano sinistra tiene un libro, dove racchiude la Regola dei monaci.
Ai piedi della figura, la presenza del maialino che ha diversi significati: rappresenta il “male”, un animale domestico o il grasso animale con il quale gli Antoniani curavano il famoso “Fuoco di Sant’Antonio”.
Ultimo elemento la fiamma del fuoco infernale, sempre combattuto dal Santo, oppure si potrebbe riferire alla sua protezione sui malati di ergotismo, (intossicazione causata dall’ingestione di segale, in grani o in farina contaminata dal fungo Claviceps purpurea) da non confondere con l’Herpes Zoster.
Tutta la seconda parte della conferenza è stata dedicata all’illustrazione dei riti e feste popolari, che si svolgeranno in tutti i paesi della provincia di Viterbo, da domani 16 gennaio fino alla domenica 19, per ricordare ed onorare il Santo, che appartiene alla religiosità popolare, attiva creativa, dove il popolo è protagonista coinvolto in momenti di vita comunitaria.
L’accezione del “focarone”, la “galoppata” con i cavalli, la benedizione degli animali, la “questua”, la preparazione di cibo con le carni del maiale, i dolci a forma di “cavalluccio” momenti di vita popolare, nei proverbi e nei detti:“ S. Antonio con la barba bianca, se non piove, la neve non manca”; “S. Antonio di gennaio porta grano nel granaio e mezza paglia nel pagliaio”;“Andare di porta in porta, come il “porco” di Sant’Antonio”.

 




Sant’Antonio Abate – anno giubilare: i festeggiamenti a Sutri

SUTRI ( Viterbo) – Riceviamo e pubblichiamo: “La Nuova Società di Sant’Antonio Abate è pronta ad onorare il protettore degli animali con un ricco programma di avvenimenti. Religione, Tradizione e folclore nella giusta misura sono gli elementi che da centinaia di anni animano la ricorrenza che venera il Santo asceta.

Il giorno 17 Gennaio si svolgono i festeggiamenti per onorare il Santo Antonio Abate oltremodo venerato a Sutri da centinaia di anni con riti religiosi, due cavallerie che sfilano formate da due distinte società, cene, pranzi e rinfreschi vari. Tanta opulenza di cibi potrebbe apparire in contrasto con la vita ascetica condotta dal Santo, così non è! visto il sentimento di amore che gli appartenenti alle due società mostrano onorandoLo con l’impegno diretto e gratuito del cosidetto FESTAROLO (colui che avrà il privilegio di tenere per un intero anno lo Stendardo con riprodotta l’immagine di S. Antonio). Il festarolo e la sua famiglia ospiteranno nella loro abitazione, per otto giorni, tutti coloro che vorranno pregare il Santo.

L’accoglienza non farà mancare l’offerta di manicaretti, salamini, salsicce, dolcetti, immancabili le ciambelle di Sant’Antonio, vino, bibite varie tutto ciò che serviva al povero viandante di un tempo ed oggi rinfresca chi onora il Santo collocato in una cappella appositamente creata nella casa del Festarolo!”

I dettagli in locandina.




Acquapendente e le frazioni di Torre Alfina e Trevinano celebrano S.Antonio Abate: il programma

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – In attesa delle principali festività primaverili, Acquapendente e le Frazioni di Torre Alfina e Trevinano celebrano S.Antonio Abate. Il programma del capoluogo organizzato dalla Signora Rachele Venanzi in collaborazione con Pro Loco e Comune ruoterà attorno alle celebrazioni della stupenda icona-statua ospitata presso la Chiesa di Santa Caterina.

Giovedì 16 alle ore 12.00 tradizionale distribuzione della minestra di fave. Alle ore 18.00 dalla Chiesa di S. Agostino messa vespertina a cui seguirà trasporto in processione della statua stessa (tratto Chiesa Santa Caterina – Basilica Concattedrale del Santo Sepolcro). Terminata la stessa distribuzioni di panini con salsiccia e vino. Venerdì 17 alle ore 09.00 rinfresco gratuito presso la Sala Bigerna in Via Marconi. Mezz’ora dopo uscita della banda musicale. Dalle ore 10.00 sfilata per le vie cittadine di carrozze e cavalli. Al termine visita del Signore alla Casa di Riposo San Giuseppe. Alle ore Santa Messa Solenne nella Concattedrale a cui seguirà benedizione degli animali. Dopo il rientro della statua in Santa Caterina rinfresco gratuito presso la Sala Bigerna. Ben quattro giorni nella Frazione di Trevinano così come voluto dal Presidente dell’Associazione Pro Loco Alessandro Ceccarelli, dalla Parrocchia Natività Maria Assunta,  dall’Associazione Teatro Boni del Presidente Tolmino Piazzai e dal Centro Anziani di Acquapendente nell’ambito del corollario eventi progetto “Trevinano-Rewind” finanziato dall’Unione Europea Next Generation eu. . Da Giovedì 16 a Sabato 18 appuntamenti religiosi alle ore 15.00 presso la Chiesa parrocchiale. Domenica 19 alle ore 09.00 arrivo della Fanfara Bersaglieri Torre Alfina. Alle ore 10.00 Santa Messa in Chiesa parrocchiale con benedizione animali e distribuzione della tradizionale panetta. Dalle ore 14.30 presso la sala polivalente buffet con pane e porchetta, vino e distribuzione del tradizionale pane di S.Antonio. Dalle ore 16.00 festa danzante con Marco Serafinelli e a seguire presentazione dei primi risultati del progetto sulla mappa di comunità. Per la Pro Loco di Torre Alfina tre giorni di festa distribuiti tra Piazzale S.Angelo e Parrocchia Santa Maria Assunta. Venerdì 17 alle ore 09.00 Messa alla Chiesa parrocchiale. Sabato 18 dopo la Santa Messa delle ore 17.00 accensione e benedizione del fuoco. Domenica 19 alle ore 08.15 benedizione di fave, biscotti e pane. Alle ore 10.30 benedizione degli animali. Alle ore 11.00 Santa Messa alla Chiesa parrocchiale a cui seguirà processione. Presso la Sala ex Agraria torneo di briscola a cui seguirà premiazione, intrattenimento e rinfresco curato da “La Forneria” e bar “La Piazzetta”.




A Sutri la celebrazione per Sant’Antonio Abate

di REDAZIONE-

SUTRI (Viterbo)- Sutri innamorato di Sant’Antonio Abate. Devozione e festeggiamenti per otto giorni a casa dei due Festaroli della Antica e Nuova società dedicate a Sant’Antonio! Il giorno più esaltante è indubbiamente quello della ricorrenza ovvero il 17 di Gennaio, che comunque capiti il giorno a Sutri resta fermo quale giornata dedicata alla benedizione degli animali! Superato da molti anni il limite dei cento anni dalla fondazione delle società, con i propri cavalli (si arriva oltre i 200) con propri colori: amaranto per l’antica e Bianco per la Nuova, sfilano per le vie della città e dopo la benedizione ricevuta nella Piazza principale consegnano alla moglie del festarolo entrante lo Stendardo raffigurante Sant’Antonio Abate, naturalmente ogni società consegna il proprio! Due feste nella stessa festa! Pranzi e cene fanno da corollario a devozione al grido di “Evviva sant’Antonio”. Tale atteggiamento devozionale dura per l’appunto otto giorni nei quali chiunque può recarsi nelle due case dei due festaroli per esprimere devozione ed amicizia. Naturalmente tutto il paese è in festa ed anche i bambini come pure gli adolescenti sono coinvolti nell’esprimere i loro pensieri sempre nel pensiero di Sant’Antonio Abate.

 




Sant’Antonio Abate, protettore degli animali (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Nel novembre del 1950, papa Pio XII disse: “Il mondo animale, come tutta la creazione, è una manifestazione della potenza, della saggezza e della bontà di Dio, e come tale merita il rispetto dell’uomo”.
Papa Francesco, nella la sua Enciclica Laudato sì, continua ad esortare ogni cristiano a vedere nel creato e nelle creature l’opera di Dio. Il 17 gennaio, in memoria di uno dei padri del monachesimo, diventato protettore degli animali, si ricorda e festeggia Sant’Antonio Abate con diverse cerimonie.
Una delle più suggestive e ancora oggi viene organizzata è la benedizione degli animali.
Anche nella nostra città e nei paesi della provincia, questa mattina, si è rinnovata questa tradizione con il coinvolgimento di molte persone.
Nella chiesa di San Pellegrino, nel cuore del centro medievale di Viterbo, al termine della Santa Messa delle 10:30, Don Mario ha benedetto alcuni amici “pelosetti” dei membri dell’Associazione Beato Domenico Barberi da Viterbo e di alcuni parrocchiani.

 

 

 




Acquapendente, galleria fotografica della festa di Sant’Antonio Abate

ACQUAPENDENTE (Viterbo)- Su concessione del sig. Francesco Prudenzi e della Parrocchia del Santo Sepolcro di Acquapendente pubblichiamo in anteprima la prima parte della galleria fotografica Festa S.Antonio Abate. Domani mattina la seconda.

 

 




Montalto celebra Sant’Antonio Abate, il 21 gennaio

MONTALTO DI CASTRO ( Viterbo) – Domenica 21 gennaio la cittadina di Montalto di Castro festeggerà Sant’Antonio Abate, protettore degli animali. Un evento patrocinato dal Comune, organizzato dall’Arciconfraternita del Gonfalone di S.Croce e dall’Associazione Ippica Pescia Romana.

La giornata inizia alle ore 8:00 all’Ippodromo di Pescia Romana dove si terrà la consueta colazione a cui seguirà una passeggiata a cavallo al mare. Alle ore 12:30 sempre all’ippodromo Don Robert Muteba Katemba e S.E. Mons. Enrico dal Covo celebreranno la benedizione degli animali. I festeggiamenti si concluderanno alle ore 13:00 con il pranzo domenicale offerto dall’Associazione Ippica Pescia Romana.

A Montalto l’Arciconfraternita del Gonfalone di S.Croce, con il supporto di Ruben Ranch e dei Cavalieri di Maremma, daranno inizio alla festività di Sant’Antonio Abate alle ore 10:30 con la Santa Messa presso la chiesa di Santa Maria Assunta. Alle ore 14:15 l’appuntamento è in Via Adriatica dove i cavalcanti apriranno il corteo con i loro cavalli seguiti dai tanti animali radunati per ricevere la benedizione. La sfilata attraverserà le vie del paese per giungere alle ore 15:00 in Piazza Felice Guglielmi dove il parroco benedirà gli animali antistante la chiesa di Santa Croce. Segue la tradizionale “Merenda del Buttero” offerta dalle associazioni organizzatrici. Per i più piccoli, il pomeriggio sarà allietato dal “Battesimo della sella” a cura del Centro Ippico Ruben Ranch.




Il Focarone accende la festa di Sant’Antonio a Bagnaia (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

BAGNAIA (Viterbo)- Ore 18 del 16 gennaio 2024. Al grido di “Viva Sant’Antonio”, comincia la serata dedicata alla tradizione, alla devozione, alla festa. Mentre in chiesa inizia la Santa Messa, la piazza è gremita di gente e gli sbandieratori si esibiscono fra la folla. Attesa, emozione, allegria.
Ore 18,30. L’assessore alla Cultura e Vicesindaco Alfonso Antoniozzi arriva in piazza con il presidente del Consiglio Comunale Marco Ciorba, con Katia Scardozzi, Elena Angiani; presenti anche Laura Allegrini e Antonella Sberna. Il Comandante della Polizia Locale Mauro Vinciotti e il Comandante dei Carabinieri della stazione di Bagnaia, insieme alla Protezione civile, ai Carabinieri, ai Vigili del Fuoco e alla Polizia controllano tutto.
Ore 18,45. Qualche goccia di pioggia scende sull’enorme catasta di legna, mentre dalla chiesa esce la processione con don Vittore e la campana rintocca.

Questa sera, come da tradizione, torna a risplendere a Bagnaia il focarone in piazza XX Settembre: oltre 500 quintali di legna sistemati su una pila alta 5,40 metri e larga dieci. Uno spettacolo unico nel cuore di un borgo meraviglioso.
Giorgia Serafini e Jessica Di Marzio, rispettivamente presidente e vicepresidente del comitato del Focarone sono accanto al cuore del “fuoco”. Il comitato le solleva, acclamandole. Finalmente, dopo la solenne benedizione, i discorsi del Vicesindaco, di Giorgia Serafini, di Pierini, viene acceso il fuoco. E scoppia l’entusiasmo.

Bagnaia diventa “ammantata” di scintille luminose di fuoco, di fumo che disegna fra le fiamme arabeschi di luce, di incontenibile allegria. Si ricorda la storia di Sant’Antonio e del fuoco e coloro che non ci sono più. L’impegno di un anno intero fa esplodere di felicità il Comitato e la Proloco. I ragazzi brindano, scherzano, festeggiano, in nome di Sant’Antonio, protettore degli animali domestici. Arrivano il Questore di Viterbo Fausto Vinci e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza colonnello Carlo Pasquali, il capitano Angelo Fazzi, comandante del Nucleo operativo della Squadra Mobile della Compagnia di Viterbo. C’è anche don Emanuele. Mentre il fuoco arde, si mangiano cavallucci, dolci tipici bagnaioli, salsicce e pizze fritte, si beve vin brulè, si brinda e si ascolta musica.
La tradizione del fuoco si perde nella notte dei tempi. In passato si accendeva in via Zuccari. La legna era portata da contadini e allevatori bagnaioli.
Ore 19,20. Il fuoco divampa, scalda, protegge, illumina Bagnaia.

“Di quella pira l’orrendo foco tutte le fibre m’arse, avvampò!” (G.Verdi)

Non si spegne – anche nel 2024 – la passione per i fuochi e i falò di Sant’Antonio. Il Sacro fuoco rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre. Il fuoco è ascendente, sale verso l’alto, simboleggia energia, forza, virilità. Ad Olimpia ardeva nel braciere. I Romani adoravano il fuoco come una divinità familiare e una Vestale lo custodiva. Prometeo lo rubò agli dei per donarlo agli uomini.
È da sempre legato a rituali mistici e magici, a danze sacre intorno ai falò,
alle preghiere (il fuoco arde anche nelle candele accese in chiesa).

Il Focarone di Bagnaia rappresenta un’antica e suggestiva tradizione.

Tempo fa, si usava, alla fine della festa, raccogliere le braci rimaste e portarle a casa per proteggere la famiglia dalle malattie, dalle disgrazie e dai fulmini.

La cenere veniva raccolta e usata per aumentare la fertilità dei campi.

Anche soffocare le fiamme che si levano dalla poesia italiana, è impossibile, fortunatamente. È la poesia stessa a volte una stupefacente forma di combustione dell’esperienza umana, delle emozioni più profonde, delle passioni. Da essa promanano le emissioni di calore e di luce proprie di un incendio.

L’origine dell’uomo che ci consegna la mitologia greca è quella di un impasto di fango “animato” dal fuoco degli dei, in base a quanto deciso da Zeus ed attuato dal gigante Prometeo (il cui nome significa “Colui che è capace di prevedere”).

La prima condanna inflitta da Zeus al genere umano, colpevole di aver trattenuto per sé la parte migliore del creato, è la “confisca” del fuoco (dell’anima?).

Parallelamente, il primo reato internazionale perpetrato dagli esseri umani è il furto, con la complicità del generoso Prometeo, del fuoco.
Senza il fuoco l’essere umano non sopravviverebbe, forse non esisterebbe neppure, come ricorda il fisico greco Empedocle che scompose l’unità e gli equilibri dell’universo nel quadrinomio fuoco, acqua, terra ed aria.

Anche i primi grandi poemi epici dell’umanità, l’ Iliade e l’Odissea, ruotano entrambi sul cardine dell’incendio di Troia.

San Francesco d’ Assisi scriveva: “Laudato si’, mi’ Signor e, per frate focu / per lo quale ennallumini la nocte: / et ello è bello et iocundo et robustoso et forte”. (San Francesco, Laudes creaturarum); la ritroviamo crepitante nella nota invocazione di Cecco Angiolieri: “S’i’ fosse foco, arderei’ il mondo; s’i’ fosse vento, lo tempestarei” (sonetto).

Dante Alighieri, nel suo viaggio, ritrova la musica ignota del fuoco: “Sovra tutto ‘l sabbion, d’un cader lento, / piovean di foco dilatate falde, / come di neve in alpe sanza vento”. (La Divina Commedia, Inferno, canto IX).

Il fuoco e la poesia. Una dualità che si unisce. Così scrisse Salvatore Quasimodo:“…altare della sopravvivenza davanti ad un falò presso il Naviglio, dove Qualcuno può tradire /a quel fuoco di notte, può negare / per tre volte la terra (…)”.

Talvolta fuoco ed acqua si alleano a modellare l’esistenza: “Il mare brucia le maschere / le incendia il fuoco del sale. / Uomini pieni di maschere / avvampano sul litorale” (Giorgio Caproni).

Infine, saldamente fedele alla sua missione e alle tradizioni, il fuoco accende Bagnaia e infine rientra tristemente nei camini delle nostre case, a richiedere e ricevere nutrimento, come un bimbo dalla madre; intona gioioso la sua melodia ed affida alla sua luce il compito d’illuminare dimensioni che lo sguardo umano potrà, compiacendosene, soltanto intuire: “Case come questa sono ricoveri/o poco più per gente di passaggio, / ma se la madre di famiglia nutre / il fuoco, aggiunge rovere sottile, / la casa di fortuna non più alta / del noce che le dà un po’ d’ombra, scarsa / a contenere il poco che contengono / di più destini quattro mura, basta / a fonderli in uno quanto è lunga / questa vita, quanto spazia la speranza di un’altra”. (Mario Luzi).
E la fiamma diventa triste nel Natale di Giuseppe Ungaretti, dopo la guerra,
[…] Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

Già. La guerra ricorda che “Chi combatte il fuoco col fuoco di solito finisce in cenere”.

È strano il percorso che poi la Quaresima ci fa compiere: normalmente si va dal fuoco alla cenere! E’ questa la realtà che noi conosciamo. Un fuoco che arde, consuma, scalda… ma poi lentamente non rimane che un mucchietto di cenere che altrettanto lentamente perde il suo calore.
Dopo il fuoco e il Carnevale, dalle ceneri di penitenza della Quaresima, noi torniamo invece alla luce.
E di luce a Bagnaia c’è ancora molta con il fuoco che arde. 20,32. Si balla, si suona, si mangia in piazza. Evviva la festa di Sant’Antonio! Evviva Bagnaia!

 




Sant’Antonio Abate: metamorfosi di una tradizione

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Il trascorrere del tempo e la radicale trasformazione della società che si è verificata negli ultimi decenni sembra non avere intaccato minimamente la devozione più che millenaria verso S. Antonio Abate. Sono solo mutati i soggetti per i quali si chiede la protezione del Santo Anacoreta, pur rimanendo sempre nell’ambito del mondo animale.

Nella civiltà contadina, infatti, si ricorreva a S. Antonio invocando la sua benedizione sugli animali allora indispensabili collaboratori dell’uomo per il lavoro dei campi e per il trasporto delle merci. Anche gli animali da cortile destinati all’alimentazione erano messi sotto la sua protezione.

Chi ha ricordi più lontani nel tempo rammenta come nel giorno della festa del Santo nei sagrati delle chiese venivano portati asini, buoi pecore, cavalli tirati a lucido e infiocchettati di rosso per la benedizione alla quale seguiva la distribuzione delle immaginette del Santo da appendere nelle stalle.

Oggi, con la nuova sensibilità maturata nei confronti del mondo animale e con l’avvento delle macchine a supporto del lavoro umano in ogni settore, vengono condotti quelli che sono diventati “animali da compagnia” sempre più diffusi nella odierna società,  la cui utilità non si evidenzia più nel settore lavorativo quanto sul lato affettivo e psicologico”.

 

Don Mario Brizi., Parroco

 

P.S. Per illustrare la vita di S. Antonio Abate, la devozione, le tradizioni, il folklore che lo riguardano terrò una relazione Sabato20 c.m.alle ore 19,00 nella chiesa di S. Maria Nuova.




Torre Alfina, presentato il programma relativo alla festa di Sant’Antonio Abate

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – La Pro Loco di Torre Alfina e la Parrocchia Santa Maria Assunta hanno presentato ufficialmente i programmi religiosi e civili a celebrazione della Festa di San’Antonio Abate in programma nel week-end. Vernissage Sabato 20 Gennaio alle ore 14.00 con la cottura della fave presso la Sala Agraria. Alle ore 17.00 messa prefestiva nella Chiesa Parrocchiale. Domenica 21 Gennaio alle ore 08.30 presso la Sala Agraria benedizione fave, biscotti, pane e vino a cui seguirà distribuzione per dare vita alla colazione tradizionale. Alle 10.45 presso Piazzale S.Angelo benedizione degli animali ed alle 11.15 presso la Chiesa Parrocchiale Santa Messa e Processione. Nel pomeriggio alle ore 15.30 accensione fuoco di S.Antonio ed estrazione lotteria. Speciale novità alle ore 17.30 presso il Castello. Verrà proiettato il video “Viaggio nella mezzadria: ricordi della Nostra gente” seguito dalla distribuzione di un rinfresco.