La Cna Viterbo e Civitavecchia aderisce alla cordata per “Semi di pace”

VITERBO- L’incontro tra il presidente dell’associazione umanitaria Semi di Pace, prof. Luca Bondi e il segretario territoriale CNA di Viterbo e Civitavecchia, dott. Attilio Lupidi, ha avuto un importante esito. L’organizzazione che rappresenta le piccole e medie imprese, si farà promotrice dell’iniziativa “Una cordata per Semi di Pace” tra i propri associati, attraverso la quale potranno sostenere i numerosi progetti che Semi di Pace sta realizzando a favore di bambini, famiglie, portatori di disabilità ed anziani.

La recente visita alla Cittadella, sede centrale dell’associazione, della presidente CNA di Tarquinia, sig.ra Chiara Scipioni e del funzionario dott. Fabrizio Marra, ha confermato la decisa disponibilità della CNA a supportare Semi di Pace per il servizio costante alle fasce più fragili dei territori.

L’associazione ringrazia la CNA e quanti si uniranno per dar forza e sostegno alla solidarietà.




“Semi di Pace” compie 45 anni, CNA aderisce alla cordata della solidarietà

TARQUINIA ( Viterbo) – “Una cordata per Semi di pace”: la Cna di Viterbo e Civitavecchia c’è. L’associazione umanitaria compie 45 anni, “ma il regalo continuano a farlo i volontari, ogni giorno, alle migliaia di persone che si trovano in situazioni di difficoltà, solitudine, fragilità, sofferenza. Che siano anziani, bambini, disabili o famiglie, in Italia e in altre parti del mondo, tanti sono i progetti in essere tra Messico, Romania, Perù, Repubblica Dominicana, Cuba, India e Repubblica Democratica del Congo”. Chiara Scipioni, presidente della Cna di Tarquinia, commenta così l’adesione della Cna all’iniziativa di Semi di Pace.

Tanti i progetti anche nella stessa Cittadella di Semi di Pace a Tarquinia, dove sono infatti in corso quelli sull’Emporio della Solidarietà, come la Boutique, che stanno aiutando moltissime persone con i prodotti alimentari, igienico sanitari, materiale scolastico e abbigliamento. “C’è anche un progetto – dice Scipioni – che come Cna ci piace molto: “Artigiani di pace”. Si tratta di un centro in cui si svolgono corsi di alfabetizzazione della lingua italiana per stranieri, piccoli e grandi.

Tra i valori espressi dalla Cna – insieme a etica, responsabilità, rispetto dell’individuo e cooperazione – c’è anche la solidarietà. Ecco perché abbiamo deciso di aderire convintamente alla cordata.

“Tutti questi progetti comportano uno sforzo enorme sia in termini di impegno che in risorse economiche, ma come sostiene Semi di Pace – conclude Scipioni – insieme si può”.

Per permettere all’associazione di portare avanti la sua missione è possibile fare una donazione libera, sui riferimenti indicati:

C/C bancario n. 20180 BBC Roma – Ag. Tarquinia

Iban IT 78 V 08327 73290 00000 0020180

Codice BIC/SWIFT: ICRAITRRROM

Intestato a: Associazione umanitaria Semi di Pace – ODV

La Cittadella – Loc. Vigna del Piano snc – 01016 Tarquinia VT

Causale: Insieme si può.

Le offerte sono detraibili ai fini della dichiarazione dei redditi.




Tarquinia, il sindaco Francesco Sposetti alla cittadella di Semi di Pace

TARQUINIA (Viterbo) – Gradita visita quella del nuovo Sindaco del Comune di Tarquinia alla Cittadella, sede centrale dell’associazione Semi di Pace. Nel giorno in cui è operativo il servizio dell’Emporio Solidale, il dott. Francesco Sposetti vuole testimoniare attenzione, da parte dell’amministrazione, per il costante impegno di Semi di Pace verso le fasce più fragili della popolazione.

L’associazione sta celebrando 44 anni dalla sua fondazione, un lungo camino di prossimità che partendo da Tarquinia si è poi radicato anche in altre città italiane e in vari paesi del mondo.

Crediamo che con la nuova amministrazione locale ci sia la possibilità concreta di collaborare per l’attuazione di quanto previsto dalla riforma del terzo settore, che auspica tavoli di lavoro per attività di co-programmazione e co-progettazione.

Amministrazioni pubbliche ed associazioni che insieme possano attuare nuovi strumenti di cooperazione più efficaci ed adeguati per affrontare le sfide delle problematiche sociali e quindi contribuire a migliorare le condizioni di vita dei cittadini più bisognosi di attenzioni e cure.

Ringraziamo il Sindaco Francesco Sposetti per aver dimostrato la disponibilità e la determinazione ad inaugurare un nuovo corso di dialogo, di partecipazione e di fattiva intesa per il bene di tutta la
comunità cittadina.




Semi di Pace: a Tarquinia l’associazione incontra i cittadini

TARQUINIA (Viterbo) – Sabato prossimo, 22 giugno, nella Cittadella, sede centrale dell’associazione, i volontari, i collaboratori e gli amici di Semi di Pace si incontreranno per celebrare i tanti anni di cammino insieme.

La dimensione del servizio verso i più poveri, gli emarginati, i piccoli, ha sempre caratterizzato lo stile dell’organizzazione che da Tarquinia si è poi radicata in altre città italiane, fino ad arrivare in altre parti del mondo.

Sono stati realizzati  importanti progetti di sviluppo, di formazione e cooperazione che hanno permesso a migliaia di bambini di crescere, nelle proprie terre, e di costruirsi un sicuro percorso di vita.

L’associazione è divenuta una comunità dove donne e uomini di buona volontà si adoperano come “artigiani” di pace per favorire dialogo, inclusione e solidarietà.




Giulivi: “Non parteciperò al confronto di ‘Semi di pace’ perché non è democratico ed equilibrato”

TARQUINIA (Viterbo)-  Riceviamo e pubblichiamo: “Voglio spiegare apertamente il motivo per il quale non parteciperò al confronto ideato da “Semi di pace”. L’associazione in questione, congiuntamente con la Società Tarquiniense d’Arte e Storia, è tra le promotrici di una denuncia nei confronti del Comune di Tarquinia sul taglio dei pini in viale Mediterraneo, una vicenda avulsa dal contesto in cui le stesse dovrebbero operare.
Inoltre, non più di due mesi fa, il suo presidente si è reso autore di una lettera nella quale, tra le altre ingiurie, si tacciava il sottoscritto di tirannide, con una acredine tale da impedire qualsiasi confronto democratico ed equilibrato.
Contrariamente a chi deve proporre idee, possibilmente nuove e non già attuate dall’amministrazione in carica, sono i fatti a parlare per noi.
Quanto già realizzato in campo sociale, anche e soprattutto durante il periodo pandemico, è sotto gli occhi di tutti, non solo dei fruitori dei servizi erogati. L’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata ha il solo obiettivo di restituirli alla collettività attraverso progetti già approvati da questa giunta e in parte avviati, finalizzati all’inclusione sociale ed associativa.
Sull’ambiente e sulla tutela della salute pubblica, tutte le azioni intraprese da noi a salvaguardia del
territorio ed a tutela della popolazione, sono state vinte per la fondatezza delle argomentazioni dei
ricorsi sostenute da questa amministrazione. Rimango a disposizione per confronti pubblici realmente paritari, in ambienti neutrali e promossi con il solo scopo di far conoscere i programmi di ogni candidato”.
Alessandro Giulivi




L’associazione umanitaria Semi di Pace invita i candidati sindaci al Comune di Tarquinia, presso La Cittadella, per un incontro pubblico

TARQUINIA (Viterbo)- L’associazione umanitaria Semi di Pace invita i candidati sindaci al Comune di Tarquinia, presso La Cittadella, per un incontro pubblico, giovedì 23 maggio prossimo, alle ore 17.30. I candidati saranno stimolati ad un confronto su tematiche riguardanti la promozione della salute-ospedale di Tarquinia, ambiente, politiche sociali e fragilità, partecipazione e rapporto con il mondo dell’associazionismo, utilizzazione dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose.

Verrà inoltre offerto, a ciascuno dei candidati, uno spazio per una breve presentazione del programma elettorale.

Al termine dell’incontro, verrà presentato un documento sul progetto complessivo di servizio alla comunità, da attuarsi nei prossimi anni presso l’area adiacente La Cittadella, da parte dell’associazione umanitaria Semi di Pace ODV, che i candidati saranno invitati a sottoscrivere.

Modera Chiara Rinaldini, giornalista. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

 




Tarquinia, la Cittadella accoglie due amici svedesi in missione di pace

TARQUINIA ( Viterbo) – Il Marocco, un amico, Firenze, il Ghana, due ragazzi in bici, il popolo
Sahrawi, il senso del viaggio. Cosa mette in connessione tutti questi elementi?
Potrei dire la vita, il viaggio più bello. Il 1990 ero in Marocco per un viaggio nel corso del quale conobbi Marco, fiorentino con il quale saremmo diventati grandi amici. Durante quel viaggio in uno dei trasferimenti in pullman chiesi pubblicamente alla guida di cosa pensasse del fronte Polisario, conosciuto fin dagli anni Settanta attraverso i numerosi articoli di Lotta Continua. La guida mi
rispose in maniera scortese e nervosa. Avevo colto nel segno. Il fronte Polisario è una organizzazione militante e un movimento politico, attivo nel Sahara Occidentale, fondato nel 1973 con l’intento di ottenere l’indipendenza del Sahara Occidentale dalla colonizzazione spagnola prima e successivamente dall’occupazione militare del Marocco. Sin dalla fondazione, il Polisario organizza la guerriglia, in un territorio desertico, contro le forze di occupazione. Nel 1975 il Polisario si stabilisce a Tindouf, nell’Algeria occidentale. Nello stesso anno, l’ONU riconosce il Fronte, e la Corte internazionale di giustizia dell’Aja riconosce il diritto all’autodeterminazione del popolo Sahrawi.
Il 27 febbraio 1976 il Polisario proclama formalmente la Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi, riconosciuta da 76 stati, principalmente africani e sudamericani, e dall’Unione Africana.
Nel 2006, grazie al Cospe, una onlus di Firenze, partii per il Ghana, per un viaggio ecosolidale con Marco e Costanza che sarebbe diventata successivamente la sua compagna di vita. Costanza è da tantissimi anni impegnata quasi a tempo pieno per la causa Sahrawi, organizzando viaggi
solidali, aiuti umanitari e accoglienza di bambini Sahrawi in Italia.
Pochi giorni fa ho ricevuto un messaggio di aiuto, da Marco e Costanza, per la sosta a Tarquinia di due ragazzi che girano il mondo in bici a favore della causa Sahrawi.
Il primo pensiero è andato a Semi di pace, così ho chiamato il presidente, prof. Luca Bondi, che subito si è reso disponibile ad ospitarli in Cittadella, chiedendomi di condividere con lui
l’organizzazione di due momenti di conoscenza della loro missione umanitaria.
In pochissimo tempo abbiamo costruito due incontri, il primo nel pomeriggio del loro arrivo alla Cittadella, con la visita del Parco della Pace e la loro narrazione del senso del loro viaggio, nella sala conferenze, rivolta ad un folto pubblico di amici e soci dell’associazione. Il secondo rivolto a un gruppo di ragazzi dell’ISIS V. Cardarelli di Tarquinia nell’aula magna dell’Istituto. In entrambi gli incontri le bici, con le due bandiere Sahrawi e svedese, sono state esposte come
testimonianza di gemellaggio e solidarietà.
Particolarmente intenso è stato poi il colloquio con la Preside della scuola, Laura Piroli, che ha mostrato ai due ragazzi le foto fatte dal padre nei territori occupati a fine Novecento nel corso di alcune missioni umanitarie. In quelle immagini ci sono tanti visi, tante storie di sofferenza e di speranza.
Sanna e Benjamin pedalano da maggio 2022 per far conoscere la drammatica situazione del territorio occupato illegalmente dal Marocco dal 1975. “Questione dimenticata, c’è un blocco mediatico quasi impenetrabile”.

Il Sahara occidentale è la più grande colonia al mondo, l’ultima dell’Africa. I nativi Sahrawi stanno aspettando un referendum – come stabilito dall’Onu – che permetterebbe loro di scegliere tra
l’indipendenza e l’annessione, ma dal 1991 permane una situazione di stallo. Nonostante la gravità di questa condizione, i cittadini di buona parte del mondo non hanno mai sentito parlare del Sahara Occidentale. È stato questo il punto di partenza della missione dei due ragazzi svedesi
che hanno deciso di lanciare la campagna Solidarity Rising, finanziata grazie al crowdfunding.
La loro impresa è iniziata il 15 maggio 2022 quando sono saliti in sella alle loro biciclette e, partendo da Goteborg, hanno raggiunto Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Slovacchia, Slovenia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Montenegro, Albania, Macedonia del Nord, Grecia,
Turchia, Corea del Sud, Giappone, Taiwan e Indonesia prima di arrivare in Italia, a Napoli, la prima tappa di un lungo viaggio che li porterà, tra febbraio e marzo, dopo Roma e Tarquinia a Pisa, Firenze, Bologna, Milano e Torino, prima di ripartire alla volta di Svizzera, Francia,
Andorra, Spagna, Portogallo e Algeria. La loro impresa si concluderà nel Sahara Occidentale, con arrivo previsto nel 2025 e circa 48mila chilometri percorsi per attraversare diversi continenti.
In ciascuno degli Stati raggiunti, i due ciclisti hanno incontrato, oltre la nostra, organizzazioni per i diritti umani, politici, sportivi, docenti, studenti e cittadini per fare informazione su quanto accade nel Sahara occidentale.
A Sanna e Benjamin interessa denunciare anche quanto accade ai circa 200mila Saharawi che vivono nei campi profughi in Algeria. “Il Programma mondiale alimentare dell’Onu – evidenziano – stima che metà dei bambini al di sotto dei cinque anni soffre di anemia e un terzo soffre di
malnutrizione. La restante parte della popolazione Saharawi vive nei territori occupati dove la detenzione, la tortura e le sparizioni sono all’ordine del giorno. Il paese è diviso dal più lungo muro militare al mondo: 2.720 chilometri. È circondato da circa dieci milioni di mine e
divide il popolo Saharawi tra quelli che vivono nelle aree controllate dal Polisario e quelli che vivono sotto occupazione marocchina”. Dopo averli ascoltati nei due giorni ho ancora di più compreso
l’importanza della difesa dei diritti umani, dell’indipendenza, della dignità e del diritto all’autodeterminazione di ogni popolo, questo è il senso del loro viaggio e di quello di tutti noi.
Ho visto partire Sanna e Benjamin ieri, che spingevano le loro bici attraverso l’accesso principale della scuola, seguito con gli occhi e con il cuore e mi sono commosso perché ho immaginato le loro fatiche, le sofferenze, i dolori. Poi però il loro sorriso mi ha confermato la loro forza, quella di due ragazzi che vogliono cambiare il mondo pedalando, ho pensato a quanto sia importante per vivere avere dei sogni e di quanto siano importanti i legami tra le persone che rappresentano una
connessione profonda.
Grazie Sanna e Benjamin, grazie di tutte le belle emozioni condivise in questi due giorni ma grazie soprattutto di una cosa, quella di avermi dimostrato che i sogni a volte si possono realizzare.




7 febbraio 2024: no al bullismo e al cyberbullismo, l’impegno di “Semi di pace”

TARQUINIA (Viterbo)- In questa giornata celebrativa contro il bullismo è d’obbligo una riflessione approfondita per diffondere e sensibilizzare ragazzi e famiglie su una problematica che sta diventando una vera e propria emergenza.
Sempre più spesso i nostri ragazzi si rendono protagonisti di episodi di prevaricazione, attraverso violenze fisiche, verbali e psicologiche su una vittima designata, solo perché più fragile e non in grado di difendersi. Che siano bulli, spettatori o complici inconsapevoli sembrano agire incondizionatamente, senza conoscere limiti e senza considerare la gravità e le conseguenze delle loro azioni sull’altro. Specialmente quando sono in gruppo questi individui perdono capacità, senso critico e più drammaticamente il controllo di sé.
Con la diffusione capillare del web, il bullismo ha trovato terreno fertile per espandersi ed è diventato cyberbullismo: un modello di bullismo adattato alla rete. Sono nati così nuovi modi perversi e fantasiosi di agire la violenza; sul web si compiono atti illegali sentendosi protetti dall’anonimato e dalla non conoscenza reale della vittima. Nell’ultimo periodo della pandemia la rete è stata per molti un rifugio all’interno del quale si nascondono trappole insidiose. I nostri giovani potrebbero incorrere in pericoli e infilarsi in situazioni tragiche da cui poi è difficile uscire, più difficile che nel reale.
Purtroppo in fase evolutiva il confine tra il mondo reale e quello virtuale non è così netto e si interseca con la realtà. Difendersi dalle insidie del web significa rendersi consapevoli del fatto che negli ambienti digitali si è contemporaneamente fruitori e creatori di contenuti. Spessissimo manca la consapevolezza di ciò che si sta facendo e delle relative conseguenze. Tutto ciò è grave e preoccupante, e pone grossi interrogativi al mondo degli adulti e delle istituzioni.
Dove sono finiti valori come il rispetto del prossimo, la compassione, la comprensione, la valutazione delle conseguenze di una azione su un essere umano? Paradossalmente questi concetti apparentemente anacronistici assumono una valenza molto attuale. Oggi dobbiamo coltivare più efficaci modalità di interazione con nostri ragazzi come l’ascolto attivo, il dialogo, l’empatia, la riflessione argomentativa, in un confronto tra generazioni per poter raggiungere nuove consapevolezze.
Anche Semi di Pace con il Progetto Rondini dedica una attenzione particolare ad argomenti significativi che possano aiutare genitori, docenti e adulti di riferimento a conoscere il bullismo e a prevenire il diffondersi di atteggiamenti aggressivi e violenti attraverso la presa di coscienza del fenomeno e la messa in atto di adeguate strategie educative.

Graziella Menci
Psicologa – Psicopedagogista




Incontro ecumenico per riconoscimento di ecocomunità solidale

TARQUINIA (Viterbo) – Sabato 30 settembre, alle ore 16, l’associazione Semi di Pace avrà il privilegio di essere insignita del titolo di ecocomunità. Il conferimento consiste nel dare credibilità ad un annuncio di impegno per la salvaguardia del creato e per connettersi a quanti già da qualche decennio hanno attivato progetti e indotto riconoscimenti legislativi a favore di produzioni e consumi equi e sostenibili.
Il GLAM è al servizio di comunità e singoli che intendano affrontare questi temi in una prospettiva di fede. L’impegno cerca di formare una rete sia dentro che fuori dalle chiese, a livello nazionale e
internazionale.
Durante l’evento, sarà inoltre inaugurato il nuovo spazio arboreo “Laudato Sì”.

La Cittadella – Loc. Vigna del Piano, Tarquinia.
INGRESSO LIBERO.




“Anche gli elefanti leggono i tarocchi”, il progetto DAVKA in concerto alla Cittadella “Semi di Pace”

TARQUINIA ( Viterbo) – “L’elefante è per antonomasia l’animale della memoria per la sua straordinaria capacità di ricordo, mentre i tarocchi sono invece un tentativo di guardare al futuro ed alle sfide che ci attendono.”

Può una musica ebraica farti viaggiare nel tempo e nello spazio, ripercorrendo le storie e le gesta di un popolo?
Il Progetto DAVKA è un gruppo di musicisti di fedi diverse riunito nella diffusione della cultura ebraica. Combinano melodie antiche, ritmi moderni e brevi spiegazioni in quelli che chiamano viaggi virtuali nella tradizione. Amano molto la fusion con canti e testi tradizionali ebraici che si fondono perfettamente con melodie e lingue di tutto il mondo, in dei veri e propri spettacoli di world music. Lo spettacolo è costituito da un’alternanza di canti, spiegazioni e letture legate alla memoria della Shoah.

Giovedì 28 settembre alle ore 17.30 per vivere un momento di grandi emozioni, di cultura e di memoria.

Ingresso libero.

 




La Cittadella “Semi di Pace” celebra la 109esima “Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato”

TARQUINIA ( Viterbo) – L’associazione Umanitaria Semi di Pace, con la preziosa collaborazione dell’Università degli Studi della Tuscia, dedicherà la domenica del 24 settembre prossimo alla riflessione e all’approfondimento sul tema del migrante e del rifugiato. Testimonianze, momenti di condivisione, preghiera e spazi artistici caratterizzeranno l’intera giornata.




I corsi di Italiano di “Semi di pace” 2023-24

A partire dal mese di aprile 2022, presso la Cittadella dell’Associazione umanitaria Semi di Pace ODV un gruppo di volontari formato da Monica Calzolari, Luigi Clemente Cavallo, Carmen Dell’Ascenza (docente L2) e Loretta Perrone ha svolto corsi gratuiti di italiano per stranieri. L’iniziativa, che ha riempito il grande vuoto di proposte e di occasioni di integrazione e di inclusione che caratterizza negativamente la provincia di Viterbo e i comuni del litorale in particolare, ha trovato grande riscontro da parte degli interessati, coinvolgendo una trentina di immigrati di età compresa tra i 10 e i 67 anni, provenienti corsi di italiano semi di pace (2)da dieci diversi paesi (Albania, Repubblica democratica del Congo, Egitto, Mali, Marocco, Nepal, Pakistan, Tunisia, Turchia, Ucraina), in possesso di livelli di istruzione molto diversi tra loro: alcune donne e alcuni giovani erano analfabeti, mentre la grande maggioranza nel proprio paese aveva frequentato la scuola primaria, un buon numero aveva frequentato anche la scuola secondaria di primo grado e soltanto una minoranza possedeva un diploma di scuola secondaria di secondo grado o una laurea. Per rispondere a questa situazione di partenza, avendo a disposizione una sola insegnante L2 affiancata da tre volontari di supporto, sono stati costituiti due gruppi omogenei per età e livello di istruzione che hanno frequentato
due corsi settimanali di due ore ciascuno svolti dalla docente specializzata e incontri di ulteriori due ore nei quali gli altri volontari hanno effettuato la correzione dei compiti, esercitazioni e conversazione. Durante l’anno si è riscontrato un alto tasso di abbandono da parte degli iscritti iniziali e un incremento di iscritti che si sono aggiunti negli ultimi due mesi dei corsi, a causa della
variabile situazione lavorativa dei migranti soggetti agli andamenti stagionali. Alla luce di questa esperienza complessivamente positiva e per rispondere all’ulteriore aggravamento delle condizioni corsi di italiano semi di pace (1)dei migranti determinato dal decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri a Cutro il 9 marzo e convertito in Legge 5 maggio 2023, n. 50, che ha escluso la somministrazione dei corsi di lingua italiana dai servizi complementari del sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, si è deciso di rinnovare l’iniziativa. In risposta alle criticità sopra evidenziate, si è deciso di strutturare in maniera più articolata e flessibile dal punto di vista degli orari e dei livelli i moduli delle lezioni (ca. 60 ore ciascuno da ottobre a febbraio) e per raggiungere questo obiettivo, in primo luogo, ci si è adoperati per incrementare il numero dei docenti volontari e per dotarli delle competenze specifiche,
grazie a un corso di formazione offerto gratuitamente dalla professoressa Angela Costantini, formatrice specializzata L2.

Nell’anno scolastico 2023-2024 i corsi di italiano inizieranno a ottobre e saranno organizzati sulla base delle informazioni fornite dagli studenti nell’apposito “Modulo di iscrizione”, distribuito in formato digitale attraverso i canali social e la rete dei contatti dell’Associazione e in formato cartaceo presso l’Emporio solidale nella Cittadella di Semi di Pace (Loc. Vigna del Piano snc) e presso la piadineria Sotto Sopra Piad’He Art Café (Viale dei Tritoni, 82 – Lido di
Tarquinia).

Il modulo, compilato in tutte le sue parti e firmato, deve essere consegnato alla Segreteria o all’Emporio della Cittadella di Semi di pace o alla piadineria Sotto Sopra Piad’He Art, oppure inviato
all’indirizzo di posta elettronica: parcodellapace@semidipace.org (oggetto: Corso di italiano).
Tutti i richiedenti saranno ricontattati per l’inizio delle lezioni, previsto nella prima settimana di ottobre 2023.




Tarquinia, il prefetto Antonio Cananà in visita alla Cittadella di “Semi di Pace”

TARQUINIA ( Viterbo) – La Cittadella di Semi di Pace nella mattinata di ieri 6 luglio, ha ricevuto l’importante visita del Prefetto di Viterbo, dr. Antonio Cananà.
Nella Cittadella fervevano le attività quotidiane per la cura degli spazi verdi, per la preparazione dei viveri nell’Emporio solidale, per la distribuzione dell’abbigliamento e per l’allestimento del palco e
della platea destinati allo spettacolo “Il mondo di Titta”, in programma per la serata.
All’arrivo del Prefetto, alle 10,30, tutte le attività sono state interrotte e i volontari, gli utenti presenti si sono riuniti nel salone per accoglierlo.
Il Presidente di Semi di Pace, prof. Luca Bondi, ha delineato in maniera sintetica, ma esauriente, la storia della Cittadella e dell’Associazione, soffermandosi sui molteplici progetti in corso al
servizio della comunità locale, nazionale e sui rapporti che l’Associazione sviluppa con altri paesi e in particolare con Cuba. Dopo la proiezione del video istituzionale, il prof. Bondi ha illustrato le
iniziative più recenti e significative sostenute dall’Associazione, ossia l’istituzione del Centro Studi Internazionale di Alta Formazione sulla Pace e la Fraternità tra i Popoli “José Martí”, inaugurato lo
scorso 19 maggio alla presenza di 12 ambasciate dei paesi latino-americani e la costituzione del Coordinamento civico contro le mafie nell’Alto Lazio che ha trovato nella Cittadella di Semi di Pace
ospitalità, accoglienza e attiva partecipazione.
Su questo tema così importante per la vita della comunità è, quindi, intervenuta la prof.ssa Cinzia Brandi, che ha descritto il percorso che ha portato alla costituzione del Comitato, a partire dall’esperienza della rete delle scuole per la legalità “Giovanni Falcone”, per coinvolgere in maniera più ampia tutta la società civile. Nel Coordinamento si sono riunite l’ANPI Comitato provinciale e sezioni di
Tarquinia, Tuscania e Vetralla, l’Ass. Umanitaria Semi di Pace, Ass. Caponnetto, l’ARCI Nuove cittadinanze Viterbo, il Gruppo Archeologico Tuscania, l’ACTAS Tuscania, Italia Nostra sez. Etruria con l’obiettivo di ottenere che tutti i sindaci della Tuscia adempiano agli obblighi di legge in materia di beni confiscati alle mafie con trasparenza e con il coinvolgimento dei cittadini nella scelta della destinazione sociale dei beni stessi.
Subito dopo, il Presidente di Semi di Pace ha dato la parola alla dott.ssa Monica Calzolari, direttrice scientifica del Parco della Pace, museo all’aperto realizzato in un’area della Cittadella, dove sono
presenti tre installazioni dedicate alla memoria di tragici eventi che hanno segnato e segnano la storia italiana ed europea: il “Memoriale della Shoah”, l’episodio più emblematico dell’atroce disumanità causata dall’odio razziale, il “Memoriale del Migrante” che fa memoria di tutti
i migranti naufragati nel mare Mediterraneo che lambisce anche la nostra bella città. I due memoriali dialogano tra loro e sono collegati dal “Muro dei Muri” che apre una finestra su otto muri che hanno discriminato e discriminano le persone in base all’etnia e al ceto sociale. La dott.ssa Calzolari ha illustrato l’impostazione laboratoriale delle attività del Parco della Pace che sono aperte alla libera partecipazione di chiunque sia interessato ad approfondire i temi della pace e della solidarietà, in particolare gli insegnanti e gli studenti che dal 2016 al 2019 e poi, dopo la fine della pandemia, dal 2022, numerosissimi, circa 15.000, frequentano il Parco e lasciano all’Associazione toccanti testimonianze delle riflessioni suggerite dalla “Sosta di memoria” nel vagone.
A conclusione di questo primo momento di accoglienza, il Prefetto ha tenuto un breve e sentito discorso, raccogliendo tutti gli spunti offerti dagli interventi e rimarcando l’importanza delle attività svolte dalla rete delle Associazioni del terzo settore, a sostegno dell’impegno dello Stato da lui rappresentato nella nostra Provincia, a garanzia della convivenza pacifica e della legalità. Il dr. Cananà ha sottolineato, in particolare, come i valori della fratellanza, della solidarietà, del rispetto dell’ambiente e della pace che ispirano la nostra Associazione si incontrino perfettamente con l’azione della Prefettura chiamata ad applicare, nella concreta realtà sociale, i valori della Costituzione ed ha perciò promesso di tornare a farci visita e invitando l’Associazione a proseguire la collaborazione instaurata all’interno del Consiglio territoriale dell’immigrazione.
La prima parte della visita si è conclusa con il dono al Prefetto di alcuni prodotti degli alberi e degli orti della Cittadella e del catalogo della mostra “La Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni
(1938-1945)”.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla visita al Centro di ascolto del progetto rondini, all’Emporio della solidarietà presso il
quale erano presenti numerosi rifugiati ucraini e con i quali è stato
condiviso anche un piccolo rinfresco offerto al Prefetto.
A seguire, il dr. Cananà, accompagnato dal presidente e dallo staff, ha visitato il Parco della Pace, seguendo una parte del percorso della mostra fino al vagone dove ha sostato per un momento di raccoglimento in memoria delle vittime della deportazione nazifascista; si è poi
soffermato davanti al “Muro dei Muri” le cui otto gigantografie sono state descritte dalla dott.ssa Calzolari che ha illustrato le potenzialità per la didattica, ma anche per la formazione di operatori
impegnati nei servizi di accoglienza. Infine, il gruppo ha sostato a lungo sotto il barcone riflettendo sulla sorte dei migranti, sull’emergenza che si va profilando a causa delle condizioni politiche
in cui versano i paesi al di là del Mediterraneo e su come i migranti, se accolti con umanità e intelligenza, possano rappresentare per le comunità un arricchimento demografico ed economico, che sono aspetti strettamente connessi e interdipendenti.

incontro prefetto2

 




Alla cittadella di Semi di pace sala gremita di persone per focus sui temi ambientali

TARQUINIA (Viterbo) – Nel pomeriggio di lunedì 26 giugno, presso la Cittadella dell’associazione Umanitaria Semi di Pace, si è tenuto il secondo di una serie di incontri di divulgazione e dibattito del Centro Internazionale di Studi sulla Pace e la Fraternità tra i Popoli “José Martí”, istituito da Semi di Pace il 19 maggio scorso e coordinato dal suo Direttore, l’Avv. Maurizio Dioguardi.

L’incontro verteva sulla tematica dei cambiamenti climatici e del loro impatto sull’ambiente, in particolar modo sull’ambiente marino, vedendo la straordinaria partecipazione della Dott.ssa Patricia González Díaz, Presidente del Consiglio Scientifico – Centro di Investigazioni Marine
dell’Università dell’Avana (Cuba), e del Dott. Giuseppe Nascetti, Professore emerito dell’Università della Tuscia. Dopo l’introduzione del Direttore del Centro Studi, è intervenuto il Dott. Simone Dioguardi, Segretario Generale di Semi di Pace, illustrando, in linea generale, la tematica dell’incontro ed evidenziando quanto Semi di Pace stia facendo per la causa ambientale, ivi inclusa l’importante collaborazione con la Commissione Globalizzazione e Ambiente (GLAM) della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) in merito, ad esempio, ai cc.dd.
corridoi verdi per gli insetti impollinatori. In seguito, ha preso la parola Rachele Luzi, volontaria cittadella semi di pace convegnononché responsabile della Fattoria Didattica di Semi di Pace, che ha messo in evidenza il lavoro che viene fatto con i bambini per avvicinarli alla natura, con la quale sembra si sia perso il contatto. Infine, i due relatori al cuore dell’incontro hanno esposto la tematica principale degli effetti del cambiamento climatico e, meglio ancora, dei cambiamenti globali, sull’ambiente
marino.

Tanto la Dott.ssa Díaz quanto il Dott. Nascetti hanno fornito un quadro molto chiaro di quanto stia accadendo nel mondo e di cosa sia necessario fare per poter tentare di ripristinare l’ambiente, ed in particolare l’ambiente marino. L’invito è rivolto a ciascuno di noi e l’incontro è stato ricco di emozioni e di informazioni che hanno stimolato lo stesso Centro Studi di Semi di Pace a proseguire con tali iniziative e, pertanto, a mantenere vivo l’interesse su tali tematiche. Infine, nel ringraziare nuovamente la Dott.ssa Díaz ed il Dott. Nascetti per la loro partecipazione all’incontro e per aver voluto condividere i risultati delle loro ricerche con Semi di Pace, il Presidente dell’associazione,
Prof. Luca Bondi, ha concluso rimarcando l’importanza di incontri di questo genere per la divulgazione e per la sensibilizzazione su temi che riguardano ognuno di noi, chiosando con la citazione del filosofo e sociologo spagnolo, José Ortega y Gasset: “Io sono me più il mio
ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso”.

 




Il progetto Jose’ Marti’ riunisce 12 ambasciate alla cittadella di semi di pace

Presso la Cittadella dell’Associazione Umanitaria Semi di Pace – ODV, a Tarquinia, è stato inaugurato il Centro Studi Internazionale di Alta Formazione sulla Pace e la Fraternità tra i Popoli “José Martí”.

L’evento ha visto la partecipazione di 12 Ambasciate di Paesi latino-americani e dei Caraibi, accreditati presso la Repubblica italiana, la FAO e gli organismi internazionali: Cuba, Nicaragua, Bolivia, Venezuela, Repubblica Dominicana, Panama, Argentina, Paraguay, Colombia, Messico, Cile e Salvador. L’incontro si è aperto con l’emozionante lettura del poema di José Martí “Los zapaticos de Rosa” dove l’autore sottolinea i sentimenti umani e i valori universali attraverso la solidarietà tra le differenti classi sociali, insegnando che l’amore vero è ritrovarsi e riconoscersi nell’altro.

Il presidente di Semi di Pace, prof. Luca Bondi, nel suo saluto di benvenuto ai numerosi partecipanti, ha voluto evidenziare i 43 anni di fondazione e 25 anni di presenza a Cuba, con progetti di solidarietà e cooperazione, ricordando inoltre il sacrificio della vita di José Martí, avvenuto il 19 maggio 1895, per la lotta di indipendenza di Cuba dal dominio spagnolo.

Il presidente Bondi ha sottolineato, inoltre, che “di fronte agli eventi che oggi mettono in pericolo l’equilibrio dell’attuale civiltà, uomini e donne di buona volontà – scrive Papa Francesco, ‘dovrebbero unirsi e incontrarsi per realizzare una autentica promozione umana’, poiché – citando, il Pontefice, José Martí, ‘Tutti gli alberi della terra si ritroveranno in uno solo che darà per sempre un profumo molto soave: l’albero dell’amore, con rami così robusti e copiosi, che alla sua ombra gli uomini si rifugeranno, sorridenti e in pace’.

L’Ambasciatrice di Cuba in Italia, Mirta Granda Averhoff, ha evidenziato a nome di tutti i diplomatici presenti l’importanza dell’incontro legato alla memoria dell’eroe ed apostolo nazionale di Cuba, offrendo il tema “José Martí y Fernando Ortiz: un humanismo compartido” per conto del dott. Miguel Barnet, etnologo e personalità della cultura cubana, impossibilitato a partecipare.

L’Avv. Maurizio Dioguardi, direttore del Centro studi, ha presentato i contenuti e i programmi dello stesso, offrendo una panoramica ampia sulle finalità e prospettive formative-didattiche che saranno oggetto delle lezioni rivolte ai giovani degli istituti superiori e delle università.

Significativi gli interventi dell’On. Massimiliano Smeriglio, Europarlamentare, membro della Delegazione Europea e del presidente dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia – Cuba, Dott. Marco Papacci, che hanno evidenziato la ricchezza delle esperienze, delle eredità di lotte, di sacrifici compiuti dai paesi latino-americani per preservare la giustizia, la libertà e la pace.

Particolarmente importante la inaugurazione dei murales, realizzati dagli studenti dell’istituto “Francesco Orioli” di Viterbo sulla figura e il pensiero di José Martí, nello spazio del giardino martiano, nel quale i diplomatici presenti hanno voluto mettere a dimora un altro albero di ulivo.

Dopo il pranzo comunitario, visita al Parco della Pace che ha notevolmente emozionato e coinvolto gli ambasciatori che hanno potuto conoscere il memoriale della Shoah, il Muro dei Muri e il memoriale del Migrante.

Un giorno storico per la Cittadella di Semi di Pace che ha rafforzato i legami di amicizia e solidarietà con i paesi latino-americani presenti all’evento.

Un’esperienza di alto valore formativo per gli studenti e gli insegnanti che hanno seguito il programma delle scuole “Francesco Orioli” e “Santa Rosa da Viterbo”, l’istituto “Vincenzo Cardarelli” e “San Benedetto” di Tarquinia.

 




Poste le basi di un coordinamento civico contro le mafie

TARQUINIA (Viterbo)- “Lo Stato mi considera una “vittima di mafia”: ma la vera vittima non è chi resiste da trent’anni alla richiesta del pizzo! Vittima è chi il pizzo lo paga!” Con queste parole Tiberio Bentivoglio ha iniziato il suo intervento di fronte ad un folto pubblico convenuto giovedì 16 marzo alla Cittadella di Semi di Pace. L’incontro si era aperto con i saluti del presidente di Semi di Pace Luca Bondi, della sig.ra Adriana Sabbatini per Anpi Tarquinia, di Marco Genovese per l’associazione Libera e della prof. Cinzia Brandi per la Rete di scuole “G. Falcone”.

Tiberio Bentivoglio ha poi proseguito raccontando la sua vita e quella di sua moglie Enza come un incessante risollevarsi e ripartire dopo ogni attentato incendiario, ogni bomba, ogni distruzione della loro attività a Reggio Calabria; fino al tentativo di omicidio a cui è scampato per un soffio. Mentre subiva tutto ciò, i clienti del negozio e chi prima gli era amico gli hanno voltato le spalle. A fronte di perdite crescenti e di una situazione economica che avrebbe meritato l’aiuto dello Stato, sono invece arrivate le cartelle di Equitalia. Solo l’incontro con don Luigi Ciotti dell’associazione Libera ha tolto Bentivoglio dall’isolamento in cui era caduto. Da quel momento è iniziata una nuova fase: gli è stato attribuito un locale confiscato in cui aprire un nuovo negozio e ricominciare di nuovo, nonostante le mille difficoltà, i processi ancora aperti e le inerzie della burocrazia di Stato.

Dopo Tiberio Bentivoglio ha preso la parola Gianpiero Cioffredi, fino a pochi giorni fa presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità del Lazio; a lui il compito di illustrare l’incidenza del
fenomeno mafioso nella regione e in particolare nel viterbese, da sempre terra di transito di affari illeciti e rifugio di latitanti ma oggi scenario di imponenti investimenti e riciclaggio di capitali. Le
attività maggiormente coinvolte, oltre all’usura e all’illecito smaltimento di rifiuti, sono quelle della movimentazione di inerti e le attività del terziario come turismo e balneazione. Inoltre, sono
numerosi i beni confiscati alle mafie nel quadrante nord della regione; solo a Tarquinia ve ne sono 13, per i quali a tutt’oggi il Comune non ha espletato le procedure di affidamento, dunque non sono ancora disponibili per scopi sociali.

E’ intervenuta anche la segretaria nazionale dell’associazione “Caponnetto”, Simona Ricotti, ricordando che l’alto Lazio, come attesta l’operazione Erostrato del 2019, ha espresso un’associazione criminale ai sensi dell’art. 416 bis e che gli enormi interessi economici legati alla presenza del porto di Civitavecchia rendono indispensabile un controllo vigile e un’assunzione di responsabilità da parte di tutti.

Non bisogna sottovalutare la situazione o delegare soltanto alla magistratura e alle Forze dell’ordine il compito di contrastare la diffusione del metodo mafioso – ha chiosato Cinzia Brandi. C’è un ampio
spazio per il protagonismo della società civile, a cui spetta innanzitutto combattere l’indifferenza e la rassegnazione verso questi fenomeni, che molti considerano quasi ineluttabili. Per questo i
promotori dell’incontro hanno iniziato a raccogliere le adesioni per un Coordinamento Civico contro le mafie nell’Alto Lazio.




Tarquinia, il Pd sostiene il presidente di Semi di pace Bondi

TARQUINIA (Viterbo)- Riceviamo dal Pd di Tarquinia e pubblichiamo: “Su tante cose possiamo essere divisi, ma il mondo dell’associazionismo e del volontariato deve riuscire ad essere un fattore di unione, non di contrapposizione. Specie quando si fanno promesse in sede di campagna elettorale, riteniamo che queste debbano essere onorate col massimo dell’impegno da chi amministra. Perché il volontariato, più d’ogni altra cosa, non è cosa che appartiene ad alcun Partito o ad alcuna ideologia politica.
Per questo motivo non possiamo che sposare l’appello fatto a mezzo stampa dal presidente dell’associazione Semi di Pace, Luca Bondi: nella scorsa campagna elettorale – appunto – tutti i candidati alla carica di Sindaco si erano impegnati a mettere a disposizione della Cittadella quella porzione di terreno. Per quanto ci riguarda, l’appello era stato non solo sottoscritto, ma condiviso, perché riteniamo che una comunità in quanto tale giovi in maniera estremamente impattante dall’attività di chi – senza trarne alcun giovamento personale – mette a disposizione il proprio tempo, le proprie risorse, le proprie energie a favore di chi è in condizioni svantaggiate.
Nello specifico, parliamo di un progetto che riguarda la realizzazione di una struttura da dedicare al “dopo di noi”, la cui rilevanza è indubbia e non vogliamo neppure ipotizzare che questa amministrazione stia deliberatamente mostrando indifferenza nei confronti di progettualità di questo genere. Tuttavia non è neppure credibile che vi siano motivi validi per i quali – in oltre tre anni – non si sia riusciti ad adempiere a quell’impegno.
Così come ci pare incredibile che una realtà così importante per la nostra città abbia ricevuto così poca attenzione da questa amministrazione e nello specifico da parte dell’Assessore ai Servizi Sociali, se pensiamo – tra le altre cose – all’impegno profuso dalla stessa associazione da sempre, ma in maniera sensibilmente evidente anche nell’ultimo periodo: durante la pandemia Covid-19, così come, più di recente, in favore dei rifugiati ucraini.
Chiediamo dunque al Sindaco Giulivi ed all’Assessore Riglietti di dare una spiegazione alla cittadinanza, oppure – cosa che di gran lunga preferiremmo – che mantengano l’impegno preso in campagna elettorale”.




Sinistra italiana raccoglie l’appello dell’associazione Semi di pace”.Sinistra italiana raccoglie l’appello dell’associazione Semi di pace

TARQUINIA (Viterbo) – Riceviamo da Sinistra italiana Tarquinia e pubblichiamo: “Una comunità si definisce tale quando tutti contribuiscono al suo benessere, facendosi carico, ciascuno secondo le proprie possibilità, dei problemi e prendendosi cura degli altri o, quantomeno, aiutare chi si prende cura degli altri da anni, con risultati di cui essere orgogliosi.
Sostenere le associazioni sportive, culturali, del volontariato oneste, libere e trasparenti è un dovere.
E questo vale di più per gli amministratori che hanno raccolto il consenso promettendo e prendendo impegni precisi con la comunità che, nessuno li ha obbligati, hanno deciso di amministrare.
Tradire questi impegni, queste promesse, non solo significa essere dei bugiardi ma, soprattutto, significa tradire l’intera comunità.
È un dato di fatto che noi di Sinistra Italiana siamo stufi di una classe politica che non riesce proprio ad essere seria e coerente e che disattende, in modo sistematico, gli impegni presi prima delle elezioni e i programmi tanto sbandierati e costosi con quelle brochure patinate e colorate specchietto per le allodole.
Ancora più doloroso è quando le promesse infrante sono a danno di una associazione che aiuta e si prende cura dei dimenticati dalla politica e, purtroppo, dalle amministrazioni .
Lo sfogo di Luca Bondi, presidente di una realtà meravigliosa, isola di solidarietà vera, di aiuto quale è “Semi Di Pace”, non può non avere il nostro sostegno più profondo,
E la vergogna per l’ingiustizia di quelle promesse non mantenute e il silenzio che le accompagna, dovrebbero essere sentimento umile che i responsabili dovrebbero provare.
Almeno pari alle difficoltà e alle privazioni di chi ha stretto l’unica mano, quella di Semi di Pace che ha trovato sulla strada.
Già ! Perché è di strada che stiamo parlando, quella che per fortuna non meritata, i nostri amministratori non hanno mai percorso.
Di certo, questa amministrazione non sta contribuendo in modo significativo a migliorare questo mondo e questa comunità.
E l’alone di tristezza che avvolge Tarquinia, il senso di solitudine ne sono la prova più significativa.
Non conoscere per arroganza il significato della parola solidale è il peggiore dei peccati e la colpa, tra le colpe, la più imperdonabile.
Si può perdere la fede ma mai la speranza, per questo ci auguriamo che questo nostro intervento sia raccolto come un appello affinché, chi ha responsabilità amministrative si attivi al più presto per mantenere le promesse fatte tre anni fa, prima di essere eletti da questa comunità”.