Siccità, Confeuro: Ok ristori aziende agricole Sud-Italia ma non è soluzione”

ROMA – “La nostra Confederazione accoglie positivamente l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni sul decreto ministeriale che stabilisce oltre 100 milioni di euro a favore delle aziende agricole del Meridione, gravemente colpite dalla siccità del 2024. Queste risorse pubbliche rappresentano certamente un segnale importante verso i territori e il comparto primario, colpiti fortemente da una crisi climatica che mette a rischio non solo le aziende e la comunità, ma anche la sicurezza alimentare e la sostenibilità delle produzioni. Tuttavia, questi fondi, pur essendo un aiuto prezioso e necessario, da soli non possono bastare. La siccità, infatti, non rappresenta un evento straordinario, come molti pensano o vogliono far pensare, ma è una problematica strutturale, con cui convivere quotidianamente e che richiede risposte sistematiche e di lungo periodo. È indispensabile, dunque, che accanto agli interventi emergenziali si avviino riforme capaci di rafforzare la resilienza del settore agricolo, come il potenziamento delle infrastrutture idriche, la promozione di tecniche di irrigazione sostenibili e l’implementazione di sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque piovane. E più in generale, Confeuro invita il Governo e le istituzioni locali a fare della lotta alla crisi climatica una priorità della agenda politica, investendo nella prevenzione quale principale strada per proteggere il nostro patrimonio agricolo e ambientale dalla siccità, costruire un futuro sostenibile per le generazioni future e contrastare la desertificazione galoppante in alcune aree del Sud Italia”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo




Siccità in Sicilia: a rischio le razze autoctone

CALTANISSETTA – «La produzione di quest’anno? Saremo al 50% rispetto al solito, ma la verità è che di conti non se ne fanno. In questa situazione, non stiamo più facendo impresa: quello che ci interessa è mantenere in vita il patrimonio zootecnico, frutto dei sacrifici di generazioni di pastori prima di noi». Luca Cammarata, nell’azienda di San Cataldo (Caltanissetta), alleva capre di razza Girgentana: taglia media, pelo lungo, folto e bianco, e lunghissime corna a spirale la rendono inconfondibile. La razza Girgentana è tutelata da un Presidio Slow Food nato quando gli esemplari sopravvissuti erano qualche centinaio appena: oggi Cammarata ne possiede trecento, all’incirca. Molte sono gravide. Tutte soffrono per le temperature, che da settimane superano frequentemente i 40 gradi, per la scarsità d’acqua, per mesi interi di siccità che hanno prosciugato il laghetto dove gli animali si abbeveravano e che hanno trasformato un’oasi di biodiversità in una specie di deserto. «È un’estate di tormento – racconta Cammarata –, è da maggio che va così».

Una trentina di chilometri più a ovest vive Liborio Mangiapane: ha sessant’anni e ha trascorso due terzi della sua vita nell’azienda dove alleva centocinquanta pecore e un centinaio di esemplari di bovini di razza Modicana, anch’essa tutelata da un Presidio Slow Food. «La situazione è tragicamente difficile – spiega – perché non si tratta di una settimana o di quindici giorni, ma di una condizione prolungata nel tempo, che provoca moltissime difficoltà dal punto vista alimentare, idrico e anche psicologico. Viviamo in un deserto, continuamente con il pensiero che l’indomani mattina gli animali saranno senza acqua». Doversi occupare dell’approvvigionamento ha richiesto una faticosa riorganizzazione: «In azienda abbiamo bisogno di più di diecimila litri d’acqua al giorno – prosegue Mangiapane –. Ci sono le autobotti del consorzio di bonifica che stanno tamponando la situazione, ma quotidianamente noi stessi andiamo con un’autobotte a caricare l’acqua».

Per resistere, ognuno si attrezza come può: Cammarata sta costruendo in azienda un bacino artificiale per raccogliere l’acqua piovana. Un progetto da duecentomila euro, finanziato in buona parte dalla Regione: «Avrà una capienza da 16mila metri cubi. Però deve piovere». A chi governa, rivolge un appello: «Costruite laghi, fate la manutenzione delle infrastrutture esistenti, aumentate la capacità di invasamento facendo pulizia dei bacini, e curate anche i sistemi di pompaggio». E poi ancora: «Bisogna capire come si può rinverdire zone oggi aride, magari piantumando arbusti in grado di crescere in ambiente siccitoso e che gli animali possano brucare. Servono piante in grado di vivere in suoli nei quali la concentrazione di cloruri, sempre a causa della carenza di piogge, è più elevata».

Pioverà, forse, ma il futuro resta un’incognita: perché la siccità è oramai un dato di fatto, colpisce tutto l’anno, e in queste condizioni è difficile anche ottenere il foraggio. «Come si fa ad affrontare una nuova campagna di semina? – si chiede Mangiapane – Negli ultimi anni abbiamo seminato a prezzo altissimo e raccolto zero: come possiamo investire altri capitali? Moltissimi di noi chiuderanno. E la cosa che più mi fa rabbia è che chiudere un’azienda causa l’abbandono dei territori, significa creare più problemi all’economia siciliana, che è già fragile di suo, e significa perdere un patrimonio zootecnico di estrema rilevanza. Tutto questo è gravissimo, come si fa a non capirlo?»




Siccità, Coldiretti Lazio: accolta dalla Regione proposta per aumento 30% di utilizzo carburante per irrigazione

ROMA- Accolta dalla Regione la richiesta di Coldiretti Lazio di aumentare del 30% la disponibilità di carburante agricolo, necessario per le irrigazioni a causa della siccità e delle alte temperature, che stanno mettendo a dura prova le colture e il lavoro degli agricoltori.

“Una richiesta, la nostra, dettata dalla necessità di sopperire ai consumi eccezionali – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – che gli agricoltori stanno sostenendo, in relazione all’andamento climatico difficile della stagione in corso, che li costringe ad attivare copiose irrigazioni supplementari, per cercare di portare a termine in modo positivo le coltivazioni a pieno campo e in serra. Le temperature altissime delle ultime settimane, stanno mettendo a dura prova molte produzioni, che rischiano di avere importanti problemi di produttività. Ringraziamo la Regione Lazio e l’assessore all’Agricoltura, Giancarlo Righini, per aver accolto la nostra richiesta, dimostrando sensibilità su un tema che sta mettendo in seria difficoltà le nostre aziende agricole e le colture”. Tra le coltivazioni particolarmente a rischio a causa della siccità e dalle temperature alte, troviamo sicuramente la vite, che presenta lo sviluppo dei grappoli bloccato, ma anche gli ulivi. Si sta verificando, infatti, una cascola importante di olive, mentre le orticole a pieno campo subiscono importanti scottature che prevedono un deprezzamento sui mercati. Dalla Regione Lazio specificano che per procedere all’assegnazione supplementare: “i richiedenti dovranno dare evidenza di aver già ritirato e utilizzato il quantitativo di carburante annuo per ettaro assegnato secondo i valori tabellari stabiliti dal Decreto ministeriale del 30 dicembre.

La Regione Lazio provvederà a trasmettere il presente atto al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ed all’Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola – ENAMA e ai Comuni capofila per gli adempimenti di competenza”.

 

 

 

 

 

 




Acli terra: “Prevenire calamità e moria di pesci”

Piro (Acli Terra, Coordinatore Commissione nazionale ‘Lagune d’Italia’): “Prevenire calamità e morìa di pesci con Legge di prevenzione disastri dell’ecosistema ittico e un Piano ad hoc”

“Da ormai quattro giorni, segnatamente nella Laguna di Orbetello, ma anche altrove in Italia, si è sviluppato un processo che, come nove anni fa, ha messo in gravissima crisi l’ecosistema. C’è una terribile morìa di tutte le specie ittiche, come anguille, spigole, cefali, compresi gli avannotti, creando uno smaltimento di pesce morto che, ad oggi, si aggira sui 700 quintali. Ma è tutto in divenire e presumiamo che nei prossimi giorni ci siano ancora delle morìe importanti.

Anche in molte lagune d’Italia ci sono situazioni di elevata criticità per l’ittiofauna che vanno risolutamente affrontate: sono ambienti delicati grandemente soggetti ai cambiamenti climatici”.
E’ quanto afferma con preoccupazione Pier Luigi Piro, Coordinatore della Commissione nazionale ‘Lagune d’Italia’ di Acli Terra, istituita lo scorso mese.

“A Orbetello, come in tutte le lagune del nostro Paese, dobbiamo infatti prevenire questo tipo di disastri. Bisogna semplicemente prevenire con opere strutturali, come natanti che portano ossigeno, escavazioni dei canali per far circolare l’acqua e acceleratori di flusso in modo che l’acqua non ristagni nelle zone particolari.

Bene, intanto, in Toscana – prosegue Piro -, dove l’Assessore regionale all’Ambiente, Monica Monni, ha assicurato la dichiarazione dello stato di calamità con fondi per il ripristino dell’ittiofauna ed un ristoro alle aziende danneggiate.

Noi come Commissione nazionale ‘Lagune d’Italia’ di Acli Terra, chiediamo in modo particolare, per tutelare ambiente, cittadini e operatori di tutte le lagune del nostro Paese, un Piano di ristrutturazione ad hoc ed una Legge specifica per la prevenzione di questo tipo di calamità”, conclude il Coordinatore nazionale Pier Luigi Piro.
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Note
La commissione, istituita lo scorso 26 giugno dalla presidenza di Acli Terra, l’Associazione professionale agricola aclista che tutela, assiste e promuove il mondo rurale e delle marinerie, è così composta:
Fabiola Nucifora per la Laguna di Santa Gilla (Cagliari), Franco Sabatini per la Laguna di Iscrixedda nel Comune di Lotzorai (Nuoro), Vania Statzu per la Laguna di Mistras (Oristano), Sergio Urtis per Laguna del Calich (Sassari), Nicola Genna per la Laguna dello Stagnone di Marsala (Trapani), Carlotta Santolini per il Delta del Po, Pier Luigi Piro per la Laguna di Orbetello e Claudio Brinati per il Lago di Sabaudia (Latina).
La commissione è coordinata da Pier Luigi Piro.




Bruccola (Federazione provinciale di Viterbo Sinistra Italiana/AVS): “Grido d’allarme per la siccità”

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Nei giorni scorsi, da più parti della nostra provincia si è levato un grido d’allarme per la siccità che sta mettendo a dura prova non soltanto i settori trainanti della nostra economia, agricoltura ed allevamento, ma tutti i cittadini per i quali l’emergenza idrica sta diventando un problema sempre più preoccupante, se si articola con tutte le altre questioni riguardanti l’acqua pubblica. Pensiamo alla situazione di Valentano, dove il comitato cittadino per l’acqua pubblica ha recentemente denunciato rincari immotivati per la gestione della distribuzione dell’acqua, sottoponendo al Prefetto la delicata questione e la natura dell’acqua stessa, bene primario ed essenziale che non può non essere considerata come un “bene naturale e un diritto umano universale”. Passando alla realtà di Vitorchiano, invece, dove il Sindaco ha dichiarato la preoccupante riduzione del flusso idrico dei due pozzi più importanti per la sua comunità, incidendo negativamente sull’equilibrio del sistema, si arriva alle questioni di Civita Castellana, dove addirittura all’emergenza idrica si aggiunge la contaminazione delle acque destinate all’uso alimentare e domestico.

E se da una parte si additano i consumi eccessivi per le colture, giustamente gli agricoltori si difendono ricordando come l’obsolescenza della rete idrica e la mancanza di adeguata manutenzione determinano la perdita di moltissima acqua potabile lungo la rete di distribuzione, questione che il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) ha recentemente sottolineato in uno studio secondo il quale la percentuale di dispersione dell’acqua per scopi umani e civili raggiunge una percentuale scandalosa, ovvero oltre il 45%.

Oggi, 24 luglio, si è tenuto flash-mob di AVS davanti a Palazzo Chigi proprio per portare all’attenzione del Governo l’urgenza di affrontare la situazione non come una questione ordinaria, ma per quello che ormai è diventata, un’emergenza, disponendo misure adeguate alla sua trattazione ed alla sua gestione, in modo coordinato e su scala nazionale. Non è certo un tema locale, quello dell’acqua, ben lo hanno evidenziato negli anni i vari comitati nati in difesa dell’acqua come bene comune. Riteniamo, quindi, essenziale che la questione sia affrontata a livello nazionale, con ricadute anche sul nostro territorio ormai segnato da una situazione tutt’altro che incoraggiante. Nocive e controproducenti, infatti, risultano le spaccature della società, alimentate dalle accuse incrociate rispetto al sospetto di responsabilità che invece non devono e non possono ricadere sulle sue singole specifiche porzioni, ma che vanno ricercate altrove e che vedono solo in una visione globale la possibilità di una gestione attualmente nel suo complesso carente”.

VALERIA BRUCCOLA, Segretaria della Federazione provinciale di Viterbo Sinistra Italiana/AVS




Siccità, Tiso (Confeuro): “È allarme: serve riforma strutturale e nuova cultura acqua”

“Confeuro sta seguendo con molta attenzione quanto sta accadendo in alcuni territori regionali del sud Italia, e non solo, minacciati dalla siccità.

Le temperature record raggiunte in questi mesi in Italia, infatti, sono state accompagnate da una grande carenza di precipitazioni, con poca neve e una quasi totale assenza di piogge. Una situazione meteorologica che ha portato e sta portando visibili criticità al comparto zootecnico e agricolo del nostro paese: problemi nella produzione olivicola e cerealicola, trebbiatura a singhiozzo, carenza di riverse idriche, raccolti a rischio.

Un vero e proprio allarme rosso, quello causato dalla siccità, che rischia di avere conseguenze economiche e produttive disastrose per piccole e medie aziende. È chiaro ed evidente, dunque, che da parte del governo nazionale e dal Masaf servono provvedimenti urgenti e investimenti maggiormente corposi al fine di alleggerire un contesto di una gravida inaudita, non degno per una nazione come la nostra che si definisce moderna, e che richiede interventi risolutivi sia nel breve che nel lungo periodo. In tal senso, è necessaria una riqualificazione infrastrutturale.

Anzi, in attesa che nel nostro paese si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, per i quali auspichiamo una forte accelerazione, è improcrastinabile coinvolgere di più i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Al momento l’uso di tecnologie sembra essere la strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare.

Al contempo, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull’acqua: in questa direzione, serve una vera e propria rivoluzione che parta da una ficcante campagna di sensibilizzazione all’intera comunità. Siamo il paese con il consumo idrico tra i più elevati pro capite in Europa, un dato allarmante che deve far riflettere e agire istituzioni e territori”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.




Siccità: il punto sulle condizioni del servizio e i consigli del gestore

VITERBO – Dopo mesi senza piogge, la provincia di Viterbo sta affrontando una seria crisi idrica.

Salvatore Genova, Amministratore Unico dell’azienda, ha sollecitato più volte i sindaci a richiamare i propri concittadini a un uso consapevole della risorsa. Molti hanno già approvato le ordinanze per vietare l’uso dell’acqua della rete idrica, a eccezione di quella alimentare, igienico-sanitaria e potabile, fino a quando non sarà risolta la situazione di crisi.

Quadro generale meteo climatico

Questa primavera ha presentato un deficit di precipitazioni del 20% sulla media storica degli ultimi anni, già in forte decremento.

Nei prossimi giorni è previsto un notevole aumento delle temperature, valori massimi che potrebbero raggiungere numeri estremi.

Alla luce di questi dati, Talete S.p.A.  sta prestando molta attenzione al monitoraggio delle risorse Vidriche.

Le circostanze sono serie in tutto il territorio gestito.

Nelle zone collinari e negli insediamenti isolati la situazione è più delicata, con sistemi di approvvigionamento idrico alimentati da fonti più superficiali che risentono dei deficit pluviometrici.

I nostri sistemi di telegestione stanno registrando, in questi ultimi giorni, dei picchi di consumo soprattutto nelle ore mattutine e serali che sono sicuramente riconducibili a un utilizzo eccessivo della risorsa idrica per usi impropri e non consentiti dalla normativa in materia quali irrigazione di orti e innaffiamento di giardini, nonché riempimento di piscine.

Tutto questo provoca un generalizzato abbassamento dei livelli dei serbatoi a servizio delle reti idriche con maggior danno per le zone degli abitati posti a quote più alte.

Occorre anche considerare che gli impianti di potabilizzazione, seppur dimensionati per i normali picchi di consumo, non possono garantire la copertura degli eccessi di utilizzo sopra descritti.

A seguito dei provvedimenti emanati dai vari comuni, Talete S.p.A. rinnova una serie di consigli ai cittadini per un uso più razionale delle risorse idriche. Dalla chiusura del rubinetto quando ci si lava i denti o ci si fa lo shampoo, al controllo delle perdite nei servizi personali, all’uso di lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, allo scarico dei bagni, all’installazione di filtri per l’acqua nei rubinetti, all’uso della doccia al posto della vasca da bagno.

Anche gli utenti devono quindi fare la loro parte.

Superare questa situazione di stress idrico richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti: gestore, amministrazioni comunali e cittadini. Si invitano di nuovo le amministrazioni comunali, a voler fornire la massima collaborazione al gestore per la diffusione delle raccomandazioni alla cittadinanza per l’uso della risorsa e di attivare tutte le forme di controllo previste anche dalle loro ordinanze.

 La collaborazione e la fiducia reciproca sono cruciali per una gestione efficiente e sostenibile della risorsa idrica soprattutto in questi periodi di eventi metereologici estremi ed eccessivi.

 

 

 




Siccità: dodici le Regioni ad alto stress idrico

MILANO – La siccità italiana ha raggiunto livelli preoccupanti tanto che è stata registrata* una perdita del 51,5% delle risorse idriche rinnovabili in un anno rispetto alla media storica dal 1950. A fotografare questa situazione è la Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti.

Sono dodici le regioni ad alto stress idrico e aumenteranno. Nel 2023, temperature in crescita ed effetti dell’azione dell’uomo hanno generato nuova pressione sulla risorsa idrica. La penisola si colloca come quarto Paese dell’Unione Europea per stress idrico, con un indice di 3,3 su 5. Solo Belgio (4,4), Grecia (4,3) e Spagna (3,9) presentano valori peggiori. Sono già 12 le regioni Italiane ad elevato stress idrico: Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia sono le più esposte in assoluto, seguite nell’ordine da Campania, Lazio, Marche e Umbria, Toscana, Molise, Sardegna e Abruzzo. Gli esperti – riporta la Community Valore Acqua – stimano che entro il 2030 lo stress idrico si intensificherà ulteriormente in alcune regioni italiane, con un incremento dell’8,7% in Liguria, del 6,1% in Friuli-Venezia Giulia e del 5,7% nelle Marche.

Impatti maggiori su agricoltura e idroelettrico. Due settori in particolare sono maggiormente colpiti dal riscaldamento globale e dalla siccità: l’agricoltura e l’idroelettrico. L’agricoltura italiana, già sottoposta a numerose pressioni, sta affrontando una crescente scarsità d’acqua che mette a rischio la produzione alimentare e la sostenibilità delle attività agricole. La produzione di miele si è ridotta del 70%, del 63% quella delle pere e del 60% le ciliegie. L’idroelettrico, che rappresenta una fonte fondamentale di energia rinnovabile per l’Italia, sta soffrendo a causa della riduzione delle risorse idriche, compromettendo la capacità del Paese di soddisfare la domanda energetica attraverso fonti pulite.

2022 l’anno nero. Nel corso del 2022, il nostro Paese ha affrontato una crisi idrica senza precedenti. Le precipitazioni totali sono drasticamente diminuite, e il manto nevoso ha registrato un deficit del 60% rispetto alla media del decennio 2010-2021. A causa delle elevate temperature, solo il 13,5% delle piogge ha contribuito alla ricarica delle falde acquifere. Questo fenomeno desta ulteriore preoccupazione, poiché si prevede che la risorsa idrica rinnovabile si ridurrà ulteriormente del 40% entro il 2100, con picchi di riduzione del 90% nel mezzogiorno d’Italia.

La quantità d’acqua persa nel 2022 – rileva il Libro Bianco della Community Valore Acqua – è pari a quella necessaria per irrigare circa 641.000 ettari di terreno, un’area corrispondente all’intera superficie agricola del Lazio. Inoltre, equivale all’acqua consumata annualmente da oltre 14 milioni di persone, ovvero gli abitanti di Lombardia e Piemonte, e alla quantità utilizzata dalla produzione di 82.000 imprese manifatturiere, il tessuto industriale di regioni come Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna.

“La situazione idrica in Italia – spiega Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti – richiede un’azione immediata e concertata. È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini per promuovere pratiche di gestione sostenibile dell’acqua e investire in tecnologie innovative che ci permettano di fronteggiare questa emergenza. E’ importante modernizzare e rendere più efficienti le nostre infrastrutture idriche, per ottimizzare la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua, attivando il 20% dei volumi potenzialmente sfruttabili già presenti nelle grandi dighe italiane. Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante, che deve essere portato avanti anche dai cittadini, potremo garantire la sicurezza idrica del nostro Paese e la prosperità delle future generazioni”.




Siccità, Tiso(Confeuro): “Sicilia dimostra che in Italia serve riforma strutturale e cultura acqua”

“Confeuro sta seguendo con molta preoccupazione quanto sta accadendo nel territorio regionale della Sicilia, dove purtroppo è stato dichiarato lo stato di crisi idrica per siccità: una vera e propria emergenza, che aumenta d’intensità e desta allarme in vista della prossima estate: mancano ancora alcuni mesi al caldo torrido del periodo estivo, eppure la regione è già costretta a razionare l’acqua a circa tre milioni di persone. Un contesto di una gravida inaudita, non degno per una nazione come la nostra che si definisce moderna, e ancora un contesto non nuovo, ma che richiede interventi risolutivi, rapidi e concreti sia nel breve che nel lungo periodo, se non si vogliono rischiare danni dalla portata enorme. E guai a pensare che il resto del territorio italiano e, quindi, l’intero comparto agricolo, possa essere esente da tali rischi idrici. Anzi, in attesa che nel nostro paese si realizzino i progetti previsti dal Pnrr, per i quali auspichiamo una forte accelerazione, è necessario e improcrastinabile coinvolgere maggiormente i consorzi di bonifica al fine di rendere più diffuse le modalità di irrigazione di precisione e strumenti di difesa del suolo. Al momento l’uso di tecnologie sembra essere la strada obbligata al fine di gestire il consumo di acqua nel settore agroalimentare. Al contempo, bisogna cominciare a diffondere una nuova cultura del risparmio sull’acqua: in tal senso, serve una vera e propria rivoluzione che parta da campagne di sensibilizzazione ai bambini e alla popolazione. Siamo il paese con il consumo idrico più elevato pro capite in Europa, un dato allarmante che deve far riflettere le istituzioni”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.




60 mln di euro dall’Ue all’Italia per alluvioni e siccità

di REDAZIONE-

La Commissione europea sta preparando un pacchetto di aiuti straordinari per gli agricoltori, che sarà proposto agli Stati membri con un budget complessivo di 330 milioni di euro. L’Italia sarà il secondo beneficiario di questi fondi, con un importo di circa 60,5 milioni di euro, subito dopo la Spagna, che riceverà circa 81 milioni di euro. È previsto che i fondi possano triplicare grazie a un contributo nazionale.

La proposta verrà presentata nelle prossime ore al Comitato sull’organizzazione comune dei mercati. Questo intervento è una risposta alla richiesta avanzata da Roma, Parigi, Madrid e Lisbona di accedere alla riserva di crisi del Programma di Sviluppo Rurale dell’Unione Europea (PAC) a causa degli eventi meteorologici avversi che hanno colpito queste regioni. Tra questi eventi si segnalano la siccità nella Penisola Iberica e le alluvioni in Romagna.

L’obiettivo di questi aiuti è fornire un sostegno concreto agli agricoltori colpiti da tali calamità naturali, consentendo loro di affrontare le difficoltà e continuare le loro attività. L’Italia potrà beneficiare di una parte significativa di questa assistenza finanziaria, che aiuterà il settore agricolo italiano a superare le sfide derivanti dalle avverse condizioni meteorologiche e ad attenuare gli effetti negativi sulla produzione e sul reddito agricolo.




Siccità, Battistoni (FI): “Grande risultato decreto, premiata forza del Governo”

“Il decreto siccità, pubblicato in Gazzetta Ufficiale con specifiche disposizioni urgenti dedicate al contrasto della crisi idrica e con il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture irrigue, è un risultato straordinario che premia la coerenza e la coesione del governo”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente della Commissione Ambiente alla Camera, Francesco Battistoni.

“Il risultato ottenuto – aggiunge- è la risposta più immediata alle richieste provenienti dai territori, dalle associazioni di riferimento e dalle organizzazioni professionali dell’agroalimentare che mai come quest’anno stanno subendo una grave crisi che si ripete sia nelle produzioni che nella economia” .

“Il decreto – prosegue Battistoni – va esattamente nella direzione auspicata da Forza Italia che ha fortemente sostenuto a livello nazionale ma anche nel dibattito europeo, la necessità di porre fra le priorità da adottare in ambito legislativo la norma sugli invasi così come quella sugli impianti di desalinizzazione, contenuti nel Decreto”

“L’obiettivo ottenuto – conclude Battistoni – è il risultato di un lavoro attento e costante fatto di interlocuzioni con il tessuto produttivo del Paese ed con il via libera al decreto è la conclusione dell’azione del governo che risponde concretamente alle esigenze con visione e programmazione” .

On. Francesco Battistoni




Siccità, Battistoni (FI): “Bene scelta Governo nomina supercommissario”

VITERBO – “La scelta maturata dal governo di nominare un supercommassario per l’emergenza siccità è certamente un’ottima notizia che va nella direzione di procedere celermente alla risoluzione di un problema complesso che vede coinvolti sia i territori che la nostra economia”. Lo dichiara in una nota il vice presidente della Commissione Ambiente alla Camera e deputato azzurro, Francesco Battistoni.

“Da quanto emerso dal tavolo appena concluso a Palazzo Chigi, la decisione di lavorare ad un provvedimento normativo urgente che semplifichi le procedure operative e che prevede delle deroghe alla realizzazioni di lavori urgenti, si inserisce in un quadro organico di accelerazioni esecutive finalizzate proprio a fronteggiare l’emergenza in corso potendo contare su una cabina di regia unica che coinvolga i ministeri interessati. Tale iniziativa – prosegue Battistoni  – è  funzionale a porre rimedio ad una grave crisi in atto che necessita di soluzioni strutturali definitive proprio per venire incontro a territori, comunità e aziende produttive che grazie alle risorse idriche vivono, producono e crescono e che aspettano da tempo una risposta alle loro esigenze”, conclude il deputato azzurro.



Siccità, Onorati: “Deliberato stato di calamità”

ROMA – “Abbiamo deliberato la dichiarazione di stato di calamità per le avversità legate alla siccità verificatasi dal mese di maggio nelle province di Frosinone, Latina, Rieti, Roma e Viterbo e i conseguenti danni per le aziende agricole dovuti alle perdite nelle loro produzioni. Parliamo di danni valutati per un importo complessivo di quasi 600mila euro nelle cinque province del Lazio. Il nostro impegno, in attesa che il Ministero ci assegni la quota di riparto, sarà quello di batterci affinché nel fondo di solidarietà 102/2004 siano garantite risorse idonee a sostenere le imprese del nostro settore. In questo senso appena avremo comunicazione della quota di riparto ci attiveremo subito per consentire alle Aree Decentrate Agricoltura di raccogliere ed istruire le domande di indennizzo che saranno presentate dalle nostre aziende”.

Lo dichiara in una nota l’Assessora all’ Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità della Regione Lazio, Enrica Onorati.




Siccità, Panunzi (Pd): “3,4 milioni di euro alla Tuscia per il contrasto all’emergenza”

VITERBO – “Positivo lo stanziamento di 3,4 milioni di euro per la Tuscia a contrasto della siccità”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Panunzi. L’Ato1, che comprende il Viterbo e gran parte dei comuni della provincia, ha ottenuto la cifra assegnata più alta a fronte di un totale di 5 milioni e 800mila di euro previsti nel Lazio. Le risorse rientrano nel piano degli interventi urgenti firmato da Nicola Zingaretti, in qualità di commissario delegato per l’emergenza idrica nominato dal capo dipartimento della Protezione civile con l’ordinanza 916 del 26 agosto in cui all’articolo 1, comma 3, è previsto che “il commissario delegato predispone entro sette giorni dalla data di adozione del presente provvedimento, sulla base dei fabbisogni trasmessi nella fase istruttoria della deliberazione dello stato di emergenza, e nel limite delle risorse finanziarie di cui all’articolo 3, un piano degli interventi e delle misure più urgenti… da realizzare con immediatezza e senza indugio per contrastare il contesto di criticità, da sottoporre alla preventiva approvazione del capo del dipartimento della Protezione civile”.

“È una misura molto importante per fronteggiare nell’immediato la grave crisi idrica – prosegue il vice presidente della X commissione -. A questi fondi si aggiungerà un altro milione di euro derivante dallo stralcio di un vecchio contenzioso”. Lo scorso 22 giugno il presidente Zingaretti aveva proclamato lo stato di calamità naturale per il Lazio. Il Consiglio dei ministri ha poi riconosciuto lo stato di emergenza il 4 agosto, che resterà in vigore fino al 31 dicembre. Per gli interventi immediati, che riguardano la distribuzione di acqua potabile con l’uso di autobotti tra maggio e settembre, la copertura economica è di circa 467mila euro, di cui 387mila euro di fondi previsti dall’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione civile (Ocdpc) e 80mila euro a carico del gestore del servizio idrico; la somma restante dei 3,4 milioni di euro complessivi servirà per la ricerca di nuovi pozzi, in modo particolare nei comuni più colpiti dalla siccità come Acquapendente, Blera, Soriano nel Cimino e Vetralla. “A fronte dei cambiamenti climatici, con periodi senza piogge sempre più lunghi, – conclude il consigliere regionale Panunzi – è indispensabile però fare una programmazione di lungo termine, con progetti di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche, che consentano di ridurre gli sprechi e di aumentare la capacità di stoccaggio dell’acqua”.



Siccità, Battistoni (FI): “In plenaria Ue presentati programmi per superare le emergenze”

ROMA – “Le proposte di contrasto alla siccità, presentate questa mattina alla plenaria del Parlamento europeo dal vice presidente Ppe, Antonio Tajani vanno proprio nella direzione di superare la logica emergenziale in favore di un chiaro e netto percorso di programmazione dedicato al sistema irriguo nel suo complesso”. Lo dichiara in una nota il Senatore di Forza Italia e Sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni.
“Mi trova assolutamente concorde l’idea emersa durate il dibattito in plenaria, di dar vita ad un piano invasi che possa, da un lato, garantire l’acqua per i cittadini e per le attività agricole e, dall’altro, essere funzionale a generare energia pulita tramite i pannelli fotovoltaici galleggianti. Già in diverse occasioni di pubblico confronto con l’Anbi, le organizzazioni professionali, le associazioni di settore ed i consorzi di bonifica – continua Battistoni –, avevo condiviso sull’opportunità di rimodulare i fondi del Recovery Plan dedicati al comparto idrico proprio in funzione di sistema. Quanto emerso oggi, – aggiunge – ci fa ben sperare in una valutazione positiva sulle nostre proposte”.
“Ci troviamo di fronte ad un’emergenza come quella della siccità, che non riguarda solo l’Italia, ma tutta l’Europa – prosegue -; aver portato all’attenzione di Strasburgo l’idea di rimodulare i fondi irrigui contenuti nel Pnrr, unitamente alla richiesta di liberalizzare i Tea in agricoltura per sperimentare piante resistenti alla siccità, certifica ancora una volta la capacità dell’Italia, e di Forza Italia, di presentarsi in Ue con idee chiare e concrete per affrontare, insieme, i cambiamenti climatici che saranno, per tutti, le sfide del futuro”, conclude Battistoni.




Lazio, Fdi.”Maggioranza diserta consiglio sui rifiuti”

ROMA- “All’apertura del Consiglio Regionale, nonostante l’insolita presenza del presidente Zingaretti sono numerosissime le assenze tra i consiglieri di maggioranza. Data l’importanza della seduta che vede all’ordine del giorno l’esame della proposta di legge n. 330 del 13 aprile 2022 concernente: “Disciplina degli enti di governo d’ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani”, il Capogruppo di FdI è intervenuto per chiedere al Presidente del Consiglio Regionale di richiamare i consiglieri di maggioranza a presenziare ai lavori del Consiglio”. Così in una nota i consiglieri regionali del Lazio di Fdi.




Roma, Battistoni (Mipaaf): “Bene iniziativa Forza Italia per problema siccità”

ROMA – “Rivolgo i miei complimenti ai colleghi di Forza Italia per l’iniziativa promossa quest’oggi, con la presentazione del Piano Strategico di contrasto alla siccità, e li ringrazio per il prezioso lavoro svolto in questa fase emergenziale”. Così in una nota il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni.

“I punti del Piano strategico, suggerendo iniziative sostenibili e che guardano al futuro, sono assolutamente condivisibili e di prospettiva. Dar vita ad una serie di invasi per raccogliere le acque piovane, per produrre anche energia idroelettrica e fotovoltaica – ha aggiunto il senatore – è la direzione da seguire proprio per abbandonare le logiche del passato, abbracciando prospettive ambientali nuove e con una grande attenzione ai cambiamenti climatici. Sono convinto, inoltre, che il coordinatore nazionale di Forza Italia, il presidente Antonio Tajani, porterà presto all’attenzione dell’Europa nuove prospettive di intervento sul clima, anche rendendo più flessibile l’utilizzo dei fondi del Pnrr, proprio per favorire azione rivolte ai mutamenti climatiche che, nei prossimi anni, saranno sempre più evidenti”, conclude Battistoni.



Roma, Battistoni (FI): “Governo pronto a riconoscere stato di emergenza per siccità in corso”

ROMA – Nella riunione di ieri a Palazzo Chigi “è stata assicurata la massima disponibilità del Governo per la dichiarazione dello stato di emergenza, delegando la Protezione civile ad avviare una specifica azione ricognitiva con le Regioni. In tale contesto, sono state individuate una serie di azioni strutturali, programmatorie e risarcitorie”. Così il sottosegretario alle Politiche agricole, Francesco Battistoni durante il Question Time in Commissione Agricoltura alla Camera dei deputati, sulla questione siccità.

Il senatore di Forza Italia ha riferito che: “Per le azioni strutturali è stata promossa un’azione ricognitiva volta a verificare gli invasi su cui è possibile realizzare investimenti di efficientamento in tempi brevi, e rimuovere ogni tipo di ostacolo alla realizzazione degli investimenti già programmati nel settore. Per le azioni programmatorie sono state previste iniziative, anche legislative, per coordinare al meglio l’utilizzo della risorsa in condizioni di scarsità idrica. Per le azioni risarcitorie, in coordinamento con le Regioni sarà avviata un’azione ricognitiva volta alla verifica del reale fabbisogno in termini di indennizzi ai settori colpiti”.

In particolare, per il settore agricolo, ha riferito Battistoni “è necessario verificare per ogni settore produttivo, la reale portata del fenomeno, tenendo conto che i cereali autunno-vernini (frumento tenero e duro) sono in fase di raccolta, mentre riso e, soprattutto, mais, soia e ortofrutta, sono nella fase del ciclo produttivo in cui è massimo il fabbisogno irriguo”. Rilevando che una situazione di tale gravità si è già ripetuta 5 volte negli ultimi 20 anni, “è necessario – ha detto il sottosegretario al Mipaaf – programmare la realizzazione di nuovi invasi, per conservare l’acqua nei periodi in cui arriva in eccesso, soprattutto nelle aree del Paese in cui le crisi idriche sono più ricorrenti”. “La situazione di crisi idrica in atto, unita alle altre temperature dell’ultimo periodo – ha sottolineanto inoltre – è costantemente monitorata dal Ministero che sta lavorando alle opportune misure di emergenza, anche straordinarie, da concordare con le Regioni interessate”.
E per dare una risposta alle imprese agricole “che, per la campagna in corso, non beneficiano di coperture assicurative a fronte del rischio siccità – ha aggiunto il sottosegretario al Mipaaf Battistoni nella sua risposta al Question Time – concorderemo con le Regioni interessate le opportune iniziative politiche, come l’attivazione degli interventi compensativi ex post del Fondo di solidarietà nazionale in deroga alle attuali disposizioni di legge”. E in merito alla possibilità di elaborare un piano straordinario “il Ministero, con i recenti programmi di finanziamento nazionali (tramite fondi europei e nazionali), ha destinato ingenti risorse agli interventi sulle infrastrutture irrigue collettive, per l’ammodernamento e l’efficientamento del servizio di irrigazione collettiva, per l’incremento delle disponibilità di acqua, per l’ottimizzazione delle reti e relativi sistemi di gestione e monitoraggio”. Inoltre nel Piano Strategico della Pac “potranno essere inserite tipologie di investimenti quali la realizzazione di piccoli invasi interaziendali realizzati da aziende agricole, come peraltro già attuato in alcuni Programmi di Sviluppo Regionali, o da Enti irrigui”.