“Never Young”, della Compagnia Biancofango il 2 maggio al Teatro dell’Unione

VITERBO – L’evento sostituisce Boston Marriage, rinviato e non più recuperabile per indisponibilità di date della compagnia. Grande adesione per il laboratorio gratuito per partecipare allo spettacolo.

Venerdì 2 maggio alle ore 21, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro dell’Unione, sarà di scena Never Young, una docu-performance. Dov’è Lolit* oggi?. Lo spettacolo sostituisce Boston Marriage, rinviato e non più recuperabile a causa di indisponibilità di date della compagnia. Tutti i dettagli sul nuovo evento, proposto dal Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio, sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, sono stati illustrati lo scorso 11 aprile dal vice sindaco e assessore Alfonso Antoniozzi insieme alla direttrice artistica ATCL Isabella Di Cola.

Lo spettacolo è un affondo nei nostri tempi che dà voce a “giovanə Lolitə”, inediti corpi che giocano a fare i grandi per lanciarsi nel domani, attraverso una docu-performance alla scoperta di una nuova generazione che esige un dialogo con il mondo degli adulti. Non più bambini, non ancora adulti: questo futuro identifica una generazione troppo spesso inascoltata, che costruisce e abita il proprio presente in una fase esistenziale complessa e multiforme, la preadolescenza.
Never young è la seconda parte di un dittico che appartiene a una costellazione poetica dedicata all’attualità della figura/tema di Lolita. Un salto verso il futuro nel tentativo di osservare e comprendere quella fascia generazionale della società che reclama di abitare un presente articolato, composito e agitato: «Cosa ci vuole dire, per dirla con Agamben, questa generazione che viene? Cosa gli abbiamo consegnato noi, Padri Storici? Cosa la politica? Cosa il mondo disinibito e a perenne consumo del web? Cosa le nuove tecnologie? Si può ancora parlare di Padri? – si interroga la compagnia – Lolita è troppe cose per sintetizzarla in un pensiero solo, ma certo ha rappresentato dalla seconda metà del Novecento ad oggi la curiosità verso un mondo degli adulti troppo lontano per poter essere d’aiuto o troppo vicino per poterne avere rispetto. La tensione verso l’altro, verso il nuovo che si avvicina, è la lunga scia che da Nabokov, a Kubrick, passando per Balthus e Degas, ha segnato buona parte dell’arte e della letteratura del Novecento».
Con Never young la compagnia Biancofango allestisce una danza delle emozioni che intercetta la fragilità, la sfrontatezza, lo smarrimento, il desiderio di emancipazione dei nuovi adolescenti e preadolescenti: «ma dov’è oggi Lolita/Lolito/Lolit*? Dove lə possiamo incontrare nella comunità che ci circonda? Dove si nasconde, se si nasconde? Perché ci stupiamo quando lə scoviamo sulle cronache dei giornali o in qualche saggio specializzato quando sono sotto i nostri occhi tutti i giorni? Come siamo passati da Lolita alle baby squillo – alla prostituzione nei bagni delle scuole – ai marchettari bambini – agli sugar baby/sugar daddy/sugar mom – a OnlyFans?».
Da queste riflessioni prende forma drammaturgica la pièce – firmata da Andrea Trapani e Francesca Macrì, anche regista dello spettacolo, entrambe anime della compagnia Biancofango – che si dipana attraverso cinque quadri scenici, in cui confluiscono la ricerca e le storie attorno a “giovani Lolitə”, per restituire un inesorabile ritratto della società e del nostro Paese: la prima sezione dedicata all’Autobiografia di una Nazione sul cambiamento dell’Italia dagli anni 90 ad oggi, da Norberto Bobbio a Non è la Rai, da Umberto Eco a Berlusconi, dal Mulino Bianco alle interviste barbariche; la seconda sezione apre l’interazione con il pubblico coinvolto Sulla retorica della televisione e su come abbia modificato il nostro modo di pensare e la relazione con il corpo e la sessualità; la terza sezione ci interroga su Dov’è Lolit* oggi? attraverso un’indagine sulla sessualità dell’adolescenza e della preadolescenza; nella quarta sezione le Interviste coinvolgono un coro di cittadine e cittadini over 65, per aprire una riflessione su cosa rappresenta la sessualità oggi; infine la quinta sezione è dedicata a L’infanzia perduta.
Sul palcoscenico si affrontano, così, contemporaneamente più generazioni – animate dal nutrito cast di interpreti composto da Marco Gregorio Pulieri, Irma Ticozzelli, Andrea Trapani, Sara Younes, Cristian Zandonella, a cui si affianca il coro di cittadine e cittadini riunito attraverso una serie di laboratori – per rintracciare un passato che si confonde con il presente e costruire un futuro dentro il quale tutti, senza ordine di età, sentiamo il bisogno di affermare il proprio essere qui ed ora.

Per l’occasione, la compagnia Biancofango ha aperto le sue porte ai cittadini di Viterbo. Gli over 65 potranno far parte dello spettacolo, partecipando al laboratorio gratuito tenuto dalla regista Francesca Macrì.
Sono infatti previsti cinque incontri nei pomeriggi del 18, 22, 26, 28 e 30 aprile. Il percorso offrirà l’opportunità di esibirsi sul palco durante lo spettacolo.
Il laboratorio accoglierà un massimo di 10 partecipanti. Nel caso in cui ci siano un numero maggiore di richieste, le adesioni verranno accolte in base all’ordine di presentazione delle domande. L’iniziativa si propone di aprire una riflessione su come la sessualità sia cambiata e che cosa rappresenti nella società di oggi. Le iscrizioni resteranno aperte fino al 16 aprile e possono essere effettuate presso il botteghino del Teatro Unione o inviando una email a teatrounioneviterbo@gmail.com.

Di seguito alcune informazioni utili in merito ai biglietti. Gli abbonati potranno partecipare all’evento sostitutivo mantenendo il proprio posto.
I biglietti già in possesso degli acquirenti restano validi per la data sostitutiva.
L’eventuale rimborso dei biglietti acquistati presso il botteghino deve avvenire entro e non oltre venerdì 2 maggio 2025 riportando i biglietti acquistati.
I biglietti acquistati online verranno rimborsati direttamente da TicketOne.
Per acquisti effettuati con l’utilizzo della carta del docente e 18 App non è previsto il rimborso ma la sola sostituzione con altri eventi in programma.

Biglietti
Platea: Intero € 26,00 + € 3,50 prev. – Ridotto € 24,00 + € 3,50 prev.
Palco centrale 1° fila: Intero € 24,00 + € 3,50 prev. – Ridotto € 22,00 + € 3,00 prev.
Palco centrale 2° fila: Intero € 22,00 + € 3,00 prev. – Ridotto € 20,00 + € 3,00 prev.
Palco laterale 1° fila: Intero € 20,00 + € 3,00 prev. – Ridotto € 18,00 + € 2,50 prev.
Palco laterale 2° fila: Intero € 12,00 + € 1,50 prev. – Ridotto € 10,00 + € 1,50 prev.
Palco lateralissimo: Intero € 18,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 15,00 + € 2,00 prev.

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre
attività.
Chiuso il lunedì.




“1, 2 e 3 cantate con me” in scena al Teatro dell’Unione di Viterbo, domenica 30 marzo

VITERBO – Il Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, presentano, al Teatro dell’Unione, domenica 30 marzo, alle ore 18,00, 1, 2 e 3, Cantate con Me, per la regia di Andrea Calabretta, di Andrea Calabretta, Diego Di Vella, Veronica Olmi con Diego Di Vella, Agnese Desideri, Valerio Bucci. Uno spettacolo musicale adatto per piccoli e piccolissimi. Diego con il suo ukulele ci racconta, cantando, tante storie, filastrocche, canzoni e poesie. Diego non sarà da solo, bensì in compagnia di un esercito di buffi personaggi che lo aiuteranno – o almeno ci proveranno – nell’incantare il pubblico. L’orchestra buffa di orchi, la pecora petulante, la maialina raffinatissima, il cavallo cantante, la mucca buongustaia e chissà chi altro. I bambini ascolteranno storie, canteranno le canzoni e parteciperanno agli sfrenati balli, tra risate, rime e altre stramberie.

Canzoni Diego di Vella, arrangiamenti Enrico Biciocchi, scene e costumi Fiammetta Mandich, burattini e pupazzi Collezione Teatro Verde, accessori e decorazioni Gianni Bernardini, Amedeo D’Amicis, Alessandro Manetti, Magie & Segreti team, ombre Cinzia Franchi, assistente alla regia Veronica Toscanelli.

Età consigliata: dai 2 anni.

Biglietti in vendita presso il botteghino del Teatro dell’Unione
bambini € 5,00
intero € 10,00+ € 1,00
ridotto € 8,00 + € 1,00

Teatro dell’Unione
Piazza Giuseppe Verdi, Viterbo
La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì’ al sabato con orario 10.00-13.00 e 15.00-19.00
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività
Chiuso il lunedì.

Per informazioni www.teatrounioneviterbo.it e teatrounioneviterbo@gmail.com
Tel. 388.95.06.826

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Il Teatro dell’Unione di Viterbo presenta la stagione di danza, in programma dal 5 ottobre al 23 marzo

VITERBO – Anche la stagione di danza del Teatro dell’Unione nasce dalla ormai consolidata collaborazione tra il Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio. In cartellone quattro spettacoli che spaziano dal balletto classico a quello contemporaneo. Il 5 e 6 ottobre, il Balletto di Roma con C’Era Una Volta Cenerentola, coreografia e regia Fabrizio Monteverde, il 15 novembre, Vivaldiana, una coproduzione internazionale tra Spellbound, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg e Orchestre de Chambre de Luxembourg, il 7 dicembre, Bolero|Ballade, coreografie di Michele Merola, Emanuele Soavi per Bolero e coreografie di Mauro Bigonzetti ed Enrico Morelli per Ballade e, infine, il 23 marzo, White Out, creazione, direzione e coreografia di Piergiorgio Milano.

Il programma nel dettaglio:

sabato 5 ottobre ore 21:00
domenica 6 ottobre ore 18:00

C’ERA UNA VOLTA CENERENTOLA
con la partecipazione di Marisol Castellanos nel ruolo di Cenerentola
coreografia e regia Fabrizio Monteverde
musiche Georg Friedrich Händel
scene Fabrizio Monteverde
produzione Balletto di Roma

Nel nuovo riallestimento di Fabrizio Monteverde non cambiano l’atmosfera, il sapore, l’ambientazione e i valori di una preziosa coreografia del repertorio del Balletto di Roma. Si percepisce, nei brividi di Händel, una malinconica tristezza che caratterizza anche il tempo presente, svelata dalle angosce dei soprusi familiari, patriarcali e di genere. Secondo Monteverde, quella di Cenerentola è una storia apparentemente semplice: rivalità tra sorelle, desideri inespressi che finalmente si realizzano, la virtù premiata anche se vestita di stracci, la punizione per i malvagi e gli sfruttatori. In realtà sotto questa superficie lineare e apparentemente trasparente si nascondono dei complessi sentimenti inconsci, che sono poi alla base del successo della storia di Cenerentola nel corso dei secoli, e che tracciano il percorso di crescita e di sviluppo della personalità, fino alla piena realizzazione del sé. È una fiaba che continua a parlare di adolescenza, della fatica di crescere specialmente per chi è ai margini, delle prove da superare per raggiungere l’autonomia, ma soprattutto del ruolo effimero dell’immagine esteriore, come parametro considerato ieri come oggi – il “c’era una volta”, ma che oggi c’è ancora – fondamentale per potersi affermare nella vita e nelle relazioni sociali. Quest’opera di Fabrizio Monteverde, come tutte le sue famose rivisitazioni di grandi classici, tende a svuotare l’antica favola da tutti gli elementi più noti, conosciuti attraverso i balletti di repertorio e la filmografia recente, rovesciando la tipica ambientazione fiabesca in un mondo crudo e opprimente, di cui sono sottolineati i contenuti soprattutto negativi, ma che alla fine sfociano in una profonda e innocente introspezione. Nel linguaggio del coreografo c’è richiamo all’ingiustizia, voglia di emancipazione e insieme quella umiltà destinata a durare per sempre: la convinzione che questi valori possano esplodere ed esprimersi in sentimenti puri e folli come l’amore e la felicità, trasuda in tutto lo spettacolo dalle luci ai costumi e al trucco, sino all’originale scenografia.

venerdì 15 novembre ore 21:00
VIVALDIANA
coreografie Mauro Astolfi
assistente alla coreografia Alessandra Chirulli
musiche Antonio Vivaldi
una coproduzione internazionale tra Spellbound, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg e Orchestre de Chambre de Luxembourg

Al centro di Vivaldiana, il nuovo spettacolo di Spellbound, l’idea di lavorare a una parziale rielaborazione dell’universo di Vivaldi integrandolo con alcune caratteristiche della sua personalità di ribelle fuori dagli schemi. Da questa suggestione è partito il coreografo Mauro Astolfi per tradurre in movimento alcune creazioni di Vivaldi e raccontarne il talento e la capacità di reinventare, nella sua epoca, la musica barocca.
Musicista immerso in un contesto dominato dalla razionalità, Vivaldi si è distinto per la piena consapevolezza di andare oltre i limiti del proprio tempo e la noncuranza a muoversi contro corrente: in questo consiste la sua genialità. Da qui l’idea di Astolfi di rielaborare la sua architettura musicale cercando di restituire alla sua opera caratteristiche di unicità, quelle opere che forniscono un’insuperabile fonte di ispirazione per dare forma a una ricerca in danza che accosti armoniosamente gli aspetti artistici alle declinazioni umane più istrioniche e talvolta folli del “prete rosso”, il primo musicista a comporre col preciso intento di stimolare il gusto del pubblico e non di assecondarlo.

sabato 7 dicembre ore 21:00
BOLERO | BALLADE
coreografie di Michele Merola, Emanuele Soavi per BOLERO
coreografie di Mauro Bigonzetti ed Enrico Morelli per BALLADE

Nella versione di Merola, Bolero viene raccontato come una non-storia, fantastica ma possibile, comunque pertinente al mondo reale. Dagli allusivi colpi di tamburo rullante iniziale, sino all’esplosione finale dell’intera orchestra, la danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta fiaba amara, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani. Così Bolero diventa metafora della nostra esistenza, stretta nei doppi binari che ciascuno sperimenta nel corso della propria vita, fra contrasto e dialogo, seduzione e disinganno, sorpresa e sconcerto.
La coreografia di Ballade invece, trae ispirazione da una delle voci letterarie più significative dell’epoca: vuole essere un omaggio allo scrittore Pier Vittorio Tondelli, che in quegli anni operò e produsse i suoi maggiori capolavori. Attraverso una narrazione astratta, la partitura coreografica dà vita ad uno spazio della memoria e del sentimento dove l’uomo, spogliandosi del suo guscio e della corazza che lo accompagna, ritrova il suo corpo vivo e vulnerabile. Un viaggio che ci porta a scoprire il dolore, l’amore, l’abbandono e la rinascita. Un viaggio simbolico alla ricerca incessante di una nuova rinascita collettiva dove la bellezza arricchisce e guida il nostro cammino.

domenica 23 marzo ore 18:00

WHITE OUT
con Javier Varela Carrera, Luca Torrenzieri e Piergiorgio Milano
creazione, direzione e coreografia di Piergiorgio Milano
design luci Bruno Teusch
sound design Federico Dal Pozzo
soundtrack Piergiorgio Milano
costumi Raphaël Lamy, Simona Randazzo, Piergiorgio Milano
scenografia Piergiorgio Milano
con l’indispensabile aiuto di Florent Hamon, Claudio Stellato
un grazie speciale a Francesco Sgro, Matias Kruger
White Out offre un vocabolario coreografico specifico, risultato di una fusione tra danza e circo contemporaneo che riesce a restituire la spettacolarità di uno sport estremo come l’alpinismo. Segue la storia di una piccola comunità che segue un viaggio iniziatico. Parla della natura umana affrontando i temi della morte, della separazione, dell’ambizione personale, dei rapporti all’interno di un gruppo. La montagna è la metafora, la lente di ingrandimento all’interno di un gruppo che permette di osservare la natura umana da vicino. Moschettoni, funi e imbraghi, vengono sradicati dal loro utilizzo reale per dare vita a nuove possibilità coreografiche ed espressive. Gli sci diventano un oggetto dall’equilibrio instabile, originando una forma di movimento in perfetto equilibrio tra danza contemporanea e arte circense, che offre allo spettatore un’esperienza visiva intensa e originale. Nel rappresentare l’universo legato alla montagna, la fisicità è spinta al suo limite. Non c’è raffigurazione, né pantomima. Sono veri i pesi negli zaini, così come le difficoltà di ancorare i rinvii, lo sforzo di sostenere il peso in sospensione, quello degli altri corpi e di conseguenza la fatica e l’autenticità della presenza in scena.

Biglietti:

Platea intero: € 15,00 + € 1,50 prevendita
Ridotto: € 12,00 + € 1,00 prevendita
Ridotto per le scuole di danza e per gli abbonati: € 10,00

Per la stagione 24 | 25, all’ormai collaudata convenzione riservata alle scuole di danza di Viterbo e provincia, che consente a decine di aspiranti danzatori di poter usufruire di sconti speciali, si affianca la convenzione tra ATCL e Unitus, riservata agli studenti dell’università.
I biglietti per l’anteprima nazionale del Balletto di Roma sono già in vendita presso il botteghino e online su TicketOne.

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.
Chiuso il lunedì.
Per informazioni
www.teatrounioneviterbo.it
teatrounioneviterbo@gmail.com
Tel. 388.95.06.826




Rinviato al 30 maggio lo spettacolo “Venere nemica” con Drusilla Foer al Teatro dell’Unione

VITERBO – Si comunica che Drusilla Foer il prossimo 15 marzo non potrà andare in scena al Teatro dell’Unione con lo spettacolo Venere nemica, come previsto dalla stagione teatrale promossa dal Comune di Viterbo in collaborazione con ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio. Lo spettacolo è rinviato al 30 maggio, ore 21. 

Rimangono validi i biglietti già acquistati.

Coloro che fossero impossibilitati ad assistere allo spettacolo il 30 maggio e volessero il rimborso del biglietto, potranno fare richiesta entro il 29 marzo 2024 al botteghino del Teatro dell’Unione (apertura dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00), in caso di acquisto al Teatro; direttamente a Ticketone.it nel caso di acquisto online.




Strepitoso successo di “Cetra..una volta” al Teatro dell’Unione

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO –  Nel giorno dell’Epifania il Teatro dell’Unione, al completo, ha accolto lo straodinario e applaudito spettacolo “Cetra…una volta” del trio vocale Favete Linguis, quale omaggio all’indimenticabile Quartetto Cetra,  famoso per aver percorso dagli anni Quaranta agli Ottanta, non solo in televisione, la strada di un successo strepitoso.

Si apre il sipario del teatro e sul palcoscenico irrompono i tre bravissimi e affiatati artisti Toni Fornari, autore del testo, Stefano Fresi e la sorella Emanuela, seguiti dai calorosi applausi del pubblico. Il Trio vocale, nato negli anni Novanta, ha proposto ieri, con l’ironia e la comicità dei grandi attori, scenette divertenti alternate ad arrangiamenti e brani di alcune canzoni di successo del Quartetto Cetra, ricordato con immagini proiettate su uno grande schermo. Piacevole la scenografia di Alessandro Chiti che ha creato piccoli album di ricordi visivi. L’applaudito e godibile spettacolo offerto dal trio vocale Favete Linguis, ha mostrato con maestria un esilarante viaggio tra passato e presente che ricorda perfettamente lo spirito del mitico Quartetto.

Il pubblico applaude a scena aperta gli attori-cantanti che rievocano con bravura i successi dei Cetra e il loro mondo del varietà con le godibili parodie di testi classici: dall’’Otello’ al ‘Giulio Cesare’ di Shakespeare che presto si tramutano nelle canzoni memorabili che tutti a bassa voce in teatro canticchiano, come il ‘Disco dei Platters’ e ‘Silenzioso Slow’. E ancora le note di ‘Bellezza in bicicletta’ e ‘Maramao perchè sei morto’, per approdare in ‘Un bacio a mezzanotte’. E per un omaggio a tutte le donne presenti cantano ‘Donna, tutto si fa per te‘; non mancano i ricordi dei grandi palcoscenici con alcune arie liriche rivisitate e corrette come il Barbiere di Siviglia che arriva alla ‘Vecchia Fattoria’ e alla ‘Vecchia America’. La struggente e romantica canzone ‘Ricordi della Sera’ chiude in bellezza la serata. Il pubblico però non vuole andare via e richiede gli acclamati bis, subito concessi. Un grande successo.

NOTA – Inizialmente il Quartetto Cetra era formato da quattro voci maschili, Enrico De Angelis (che lasciò il gruppo nel 1947 e venne sostituito dalla grande voce solista di Lucia Mannucci), Tata Giacobetti, Felice Chiusano e Virgilio Savona. Nel 1949 il Quartetto ottiene il primo grande successo con Nella vecchia fattoria, brano tradizionale irlandese. Alla fine degli anni ’50 debuttano in televisione con Buone Vacanze, in cui cantano la sigla Concertino e in Giardino d’inverno dove eseguono il fortunato brano I ricordi della sera. Partecipano anche a due edizioni di Studio Uno con Mina e Chiari e nel 1963 sono protagonisti di Biblioteca di Studio Uno. Un grande pregio riconosciuto al Quartetto Cetra fu quello di saper combinare l’elevata professionalità con l’intrattenimento popolare.

 




Sold out per “Lo Schiaccianoci” al Teatro dell’Unione

VITERBO – Sold out da giorni per Lo schiaccianoci, lo spettacolo del Balletto di Roma in programma domani 21 dicembre alle ore 21, al Teatro dell’Unione di Viterbo, nell’ambito della stagione di danza promossa dal Comune di Viterbo in collaborazione con ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio.

Dopo aver portato per anni in scena lo Schiaccianoci di Mario Piazza, nella stagione 2017/2018 il Balletto di Roma ha prodotto una nuova versione de Lo Schiaccianoci, balletto simbolo della tradizione natalizia, a firma di Massimiliano Volpini, su musica di P.I. Čajkovskij, con scene e costumi di Erika Carretta, per il 2023 riallestita con nuovo cast. La rilettura del coreografo è uno stimolo ecologico a riflettere sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”. Alla ricca e festosa Casa Stahlbaum, ambientazione originale del primo atto, si sostituisce un’immaginaria periferia metropolitana abitata da senzatetto. Un imponente muro separa questa zona dal centro della città. Babbo Natale diviene, qui, un misterioso benefattore di quartiere e lo Schiaccianoci, il suo dono più atteso, rappresenta l’eroe, colui che ce l’ha fatta, ha superato le barriere della povertà per catapultarsi nelle meraviglie della ricchezza. Il secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione, in un viaggio tra le danze del mondo in compagnia di personaggi bizzarri. Da una scena di mattoni, crepe e graffiti si passa, improvvisamente, a un luogo incantato, fuori dal tempo. Ma il binomio realtà-sogno lascia spazio alla riflessione, lucida e poetica, sui risvolti terreni di una società contemporanea multiforme. Una coreografia dinamica e innovativa, arricchita oggi dalla partecipazione straordinaria di Carola Puddu, nel ruolo della Fata Confetto, dalla presenza di azioni di urban dance curate da Kevin Castillo e da un artista di strada eccellente come Giako in una nuova versione del ruolo di Drosselmeyer. Ridimensionando la misura dello sfarzo pur senza perdere di impatto emotivo, la coreografia di Volpini realizza – nel rispetto del repertorio – una versione moderna, fresca e vitale di un testo fondamentale del balletto russo.

BALLETTO DI ROMA

La Compagnia del Balletto di Roma promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, fondata sulla storia e la tradizione che lo hanno reso famoso. Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra due icone della danza italiana: Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Nel corso dei suoi 63 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini di quantità che di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso di pubblico. Con il passare del tempo la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori. L’attuale profilo artistico della struttura è frutto dell’attività manageriale di Luciano Carratoni, direttore generale del Balletto di Roma, che fin dai primi anni duemila ha affidato gli orizzonti artistici a personalità della danza italiana e internazionale: da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, a Cristina Bozzolini e Roberto Casarotto fino al 2017, per poi portare dal 2018 un significativo cambio generazionale al vertice della struttura nominando alla direzione artistica Francesca Magnini. La nuova figura artistica ha rafforzato gli schemi e ampliato gli obiettivi d’internazionalizzazione coinvolgendo enti e istituzioni, attive in questo importante processo di crescita che ha permesso di coniugare al meglio la tradizione con l’innovazione e di sviluppare la presenza della Compagnia in Europa e nel mondo.

BALLETTO DI ROMA

Direzione Artistica Francesca Magnini

Luciano Carratoni presenta

Lo Schiaccianoci

Regia e coreografia Massimiliano Volpini

Musiche P. I. Čajkovskij

Scene e costumi Erika Carretta

Light designer Emanuele De Maria

con la partecipazione straordinaria di Carola Puddu nel ruolo della Fata Confetto

azioni coreografiche Kevin Castillo

Biglietti:

Intero 15,00 € + 1,50 € di prevendita

Ridotto 12,00 € + 1,00 € di prevendita

Ridotto per le scuole di danza e per gli abbonati €8,00

Teatro dell’Unione

piazza Giuseppe Verdi – Viterbo

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.

Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.

Chiuso il lunedì.




Chiusura Festival del teatro sociale integrato “Come un sasso nello stagno” 2° edizione

VITERBO- 150 artisti in scena, tra cantanti, musicisti, danzatori, attori, volontari e operatori. Oltre 1.000,00 gli spettatori che hanno assistito alle 4 serate, dal 14 al 17 dicembre, al Teatro dell’Unione di Viterbo.

Sono i numeri della seconda edizione del Festival del Teatro Sociale Integrato della Città di Viterbo “Come un sasso nello stagno”, per la direzione artistica di Francesco Cerra del Tetraedro A.P.S., in collaborazione con l’ Ass. Eta Beta ODV e la Coop Sociale Gli Anni in tasca, è realizzata con il patrocinio della Asl di Viterbo e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Viterbo, dalla Fondazione Carivit e l’aiuto di imprese ed attività del territorio. “Un percorso di crescita per tutti noi e crediamo anche per la città, un Festival dove poter mettere in primo piano l’essere umano nel suo essere più autentico, senza artifizi, attraverso la sensibilizzazione ai temi: della disabilità, della condivisione ed il senso di appartenenza alla società civile. E’ nostro dovere, ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile che il Festival procedesse e si intrecciasse nel tessuto culturale lasciando sul campo, un mondo di emozioni, e belle collaborazioni, che sapremo certo far fruttare e riprendere anche in seguito.

La soddisfazione più grande, oltre a poter ammirare la bravura e spontaneità dei nostri ragazzi, per noi è stata quella di incrociare gli sguardi stupiti del pubblico, i sorrisi e le lacrime di commozione e di approvazione nonché le parole e le riflessioni scambiate in un continuo percorso di arricchimento reciproco.

I canti, la danza e la magia della prima serata; l’amore ironico, della seconda, nelle sue mille sfaccettature; l’uguaglianza attraverso il senso di giustizia, della terza; la poesia, l’amicizia e la condivisione della quarta. Il tutto ha contribuito all’esaltazione dell’arte e della bellezza, alla valorizzazione delle differenze e del singolo e soprattutto al riconoscimento del nostro senso di appartenenza e dell’orgoglio di fare parte ad una comunità culturale che ci abbraccia e sostiene.”

Gli Organizzatori: Tanti i rappresentanti istituzionali presenti in sala, della Asl e del Comune di Viterbo, dei Comuni della provincia oltre a vari rappresentanti delle cooperative sociali e associazioni di volontariato e del mondo del teatro.

Sono intervenuti sul palco: Il presidente dell’ Ass. Eta Beta Francesca Burla, il presidente della Coop. sociale Gli anni in Tasca Orlando Meloni, il direttore artistico Francesco Cerra del Tetraedro A.P.S.. Il Direttore della corale polifonica M° Loredana Serafini ed il pianista Ferdinando Bastianini. I registi: Armando Alfonsi, F. Cerra, Paola Borgia. Per il Comune di Viterbo: Il sindaco di Viterbo Chiara Frontini, l’Assessore alla Cultura e vicesindaco Alfonso Antoniozzi, l’Assessore alle Politiche Sociali Patrizia Notaristefano, il consigliere Paolo Moricoli.

Per la Asl di Viterbo UOS (servizio Asl Disabile Adulto), il responsabile dr. Marco Marcelli e la dott.ssa Teresa Sebastiani.

A conclusione della quarta serata, i bravissimi e simpaticissimi presentatori, che hanno intrattenuto il pubblico prima e dopo gli spettacoli, Franco Heera Carola e Daniela Checchinato, hanno ringraziato il numeroso pubblico, gli amici, i collaboratori, gli sponsor, tutti i soci che hanno sostenuto con la loro presenza e vicinanza la manifestazione e tutto lo staff che lo ha reso possibile. Augurando a tutti un caloroso Natale ed «arrivederci» alla prossima edizione.

Tetraedro A.P.S.

Ass. Eta Beta ODV

Coop. Sociale Gli anni in Tasca

 




“Hybris” di Flavia Mastrella e Antonio Rezza al Teatro dell’Unione di Viterbo

VITERBO – Flavia Mastrella e Antonio Rezza, Leone d’oro alla carriera assegnato dalla Biennale di Venezia nel 2018, arrivano al Teatro dell’Unione il 25 novembre ore 21 con il loro ultimo spettacolo, Hybris, nell’ambito della stagione nata dalla collaborazione tra il Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio.

Come si possono riempire le cose vuote? È possibile che il vuoto sia solo un punto di vista? La porta… perché solo così ci si allontana. Ognuno perde l’orientamento, la certezza di essere in un luogo, perde il suo regno così in terra e non in cielo. L’uomo fa il verso alla belva. Che lui stesso rappresenta. Senza rancore. La porta ha perso la stanza e il suo significato, apre sul nulla e chiude sul nulla. Divide quello che non c’è… intorno un ambiente asettico fatto di bagliori. L’essere è prigioniero del corpo, fascinato dall’onnipotenza della sua immagine trasforma il suo aspetto per raggiungere la bellezza immobile e silente che tanto gli è cara. Le gabbie naturali imposte dal mondo legiferano della nascita, della crescita e della cultura, ma la morte è come al solito insabbiata; ai bambolotti queste cose sembrano inutili sofferenze, antiche volgarità. La porta attraversata dal corpo, che è di cervello e profondamente pigro, si trasforma in un portale nel vuoto; al bordo del precipizio si può immaginare un mondo alternativo ma il bambolotto si lascia abitare da chiunque, di ognuno prende un pezzo, uno spunto, sicuro e consapevole di dare una direzione sua alle cose. La spina dorsale si allunga e si anima: finalmente si divide. Aprire la porta sulle altrui incertezze, sull’ambiguità, sull’insicurezza dell’essere e la meschinità dello stare. Chiunque sta in un punto, detta legge in quel punto. Ci si conosce sotto i piedi, nulla può durare a lungo quando due persone si incontrano esattamente dove sono: e dove stanno non si vede bene perché ci sono i piedi sopra. I rapporti finiscono perché nascono sotto i calcagni, senza rispetto. Piccoli dittatori che fanno della posizione la loro roccaforte. Ma poi barcollano con una porta davanti gestita da un carnefice inesatto che stabilisce dove gli altri vivono. Non cambia molto essere un metro oltre o un metro prima, ma muta lo stato d’animo di chi sapeva dove era e adesso ignora dove andrà perché non sa da dove parte. Chi bussa sta dentro, chi bussa cerca disperatamente che qualcuno da fuori chieda “chi è?”. Bussiamo troppo spesso da fuori per tutelare le poche persone che vivono all’interno, si tratta di famiglie di due o tre elementi, piccoli centri di potere chiusi a chiave. Dovremmo imparare a bussare ogni volta che usciamo, perché fuori ci sono tutti, l’esterno è proprietà riservata, condominio esistenziale, casa aperta. L’educazione va sfoggiata in mezzo agli altri e non pretesa quando ci si spranga insieme al parentato. La famiglia la sera chiude fuori tutta l’umanità, che senso ha accogliere il diverso quando ogni notte ci barrichiamo dichiarando l’invalicabilità della nostra dimora? Infimi governanti delle pareti domestiche, come le bestie. L’uomo diventa circense, domatore della proprietà privata.

 

HYBRIS

di Flavia Mastrella Antonio Rezza

con Antonio Rezza

e con Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia, Antonella Rizzo, Daniele Cavaioli, Cristina Maccioni

(mai) scritto da Antonio Rezza

habitat Flavia Mastrella

assistente alla creazione Massimo Camilli

luci e tecnica Alice Mollica

organizzazione generale Marta Gagliardi, Stefania Saltarelli

macchinista Andrea Zanarini

produzione RezzaMastrella, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Teatro di Sardegna

coproduzione Spoleto, Festival dei Due Mondi

 

Biglietti
Platea: Intero € 26,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 24,00 + € 2,50 prev.

Palco centrale 1° fila: Intero € 24,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 22,00 + € 2,50 prev.

Palco centrale 2° fila: Intero € 22,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 20,00 + € 2,00 prev.

Palco laterale 1° fila: Intero € 20,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 18,00 + € 2,00 prev.

Palco laterale 2° fila: Intero € 18,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 16,00 + € 1,50 prev.

Palco lateralissimo: Intero € 14,00 + € 1,50 prev. – Ridotto € 10,00 + € 1,00 prev

Teatro dell’Unione

piazza Giuseppe Verdi – Viterbo

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.

Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.

Chiuso il lunedì.




“If there is no sun”, Luca Brinchi, Karima 2G, Irene Russolillo al Teatro dell’Unione

VITERBO – Al via gli appuntamenti di danza al Teatro dell’Unione.  Il primo dei quattro spettacoli promossi dal Comune di Viterbo in collaborazione ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio è in programma il 27 ottobre ore 21. Si tratta di If there is no sun, creazione dell’artista visivo e regista teatrale romano Luca Brinchi insieme alla cantante e beatmaker italiana di origine liberiana Karima 2G aka Anna Maria Gehnyei e alla performer e coreografa pugliese Irene Russolillo.

Un’opera in cui convergono le esperienze e le visioni dei tre artisti che per la prima volta si incontrano sulla scena proponendo questo progetto di internazionalizzazione dei processi creativi finanziato nell’ambito del programma Boarding Pass Plus 2019 promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), e sostenuto anche dal Teatro di Roma.

La creazione porta sul palcoscenico i danzatori senegalesi Antoine Danfa e Mapathe Sakho e il performer tunisino Ilyes Triki, insieme a Karima DueG e Irene Russolillo, per provare a condividere sogni e desideri legati ai luoghi e alle persone che fanno parte di un viaggio lungo il quale si aprono crepe nelle lingue a parlare di Africa ed Europa, di corpi-territori e confini che opprimono. Il lavoro di ricerca, iniziato da un’indagine sul concetto di comunità e le sue declinazioni in diversi contesti, si è evoluto infatti in un progetto creativo incentrato sull’interazione tra corpo e paesaggio. «Si vorrebbero vedere i propri diritti riconosciuti e i propri fantasmi scomparire – annotano i tre artisti – Sulla terra, nel mare, in mezzo alle altre creature, una nuova comunità emerge dal suo stato di invisibilità. E intraprende una lotta che è un discorso e un viaggio, in cui l’ambiente muta per consunzione e sfocatura. I margini dei ritratti dei singoli si dissolvono. Emerge un organismo più ampio che si insinua tra i differenti paesaggi. Si sfumano i confini dall’uno al molteplice mentre l’ambiente si lascia attraversare, squarciare e acidificare. Il dialogo tra visione, movimento e suono si adatta e riassesta a ogni passaggio, come dopo un terremoto, quando bisogna ricostruire certezze andate in frantumi. Con le parole if – there – is – no – sun si evocano coloro che ci hanno preceduto e che hanno acceso altri soli, immaginando nuove possibili umanità».

LUCA BRINCHI, IRENE RUSSOLILLO, KARIMA 2G
IF THERE IS NO SUN
creazione Luca Brinchi, Karima DueG, Irene Russolillo
performance Antoine Danfa, Karima DueG, Irene Russolillo, Mapathe Sakho, Ilyes Triki
musiche Drexciya, Kawabate, Karima DueG
testi Sun Ra, Ladan Osman, Felwine Sarr, Keorapetse Kgositsile, Karima DueG
ambiente Luca Brinchi
movimento Irene Russolillo
suono Edoardo Sansonne / Kawabate
costumi Marta Genovese
foto di Monia Pavoni

ideato nell’ambito di CRISOL – creative processes

Un progetto di internazionalizzazione dei processi creativi finanziato nell’ambito del programma Boarding Pass Plus 2019 promosso dal MiBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
produzione Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Gruppo Nanou, Spellbound Associazione
con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Danza Urbana, Menhir Dance Company / Talos Festival – Ruvo di Puglia
residenze Centre Culturel Blaise Senghor, Dakar, Compagnie 5me Dimension, Dakar, MADA Théâtre, Tataouine, PARC Performing Arts Research Centre, Firenze
in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Dakar, Istituto Italiano di Cultura di Tunisi
CRISOL – creative processes è realizzato da una rete di organizzazioni italiane e straniere. I partner italiani sono: Fondazione Fabbrica Europa – Firenze (project leader), CapoTrave / Kilowatt – Sansepolcro, Danza Urbana – Bologna, LIS LAB Performing Arts / CROSS Festival – Verbania, Tersicorea / Med’Arte / Cortoindanza – Cagliari, Muxarte / ConFormazioni Festival – Palermo, Menhir – Ruvo di Puglia. I partner internazionali coinvolti in questa sezione del progetto sono Cie 5ème Dimension – Dakar (Senegal) e MADA Théâtre – Tataouine (Tunisia).

Biglietti:

Intero 15,00 € + 1,50 € di prevendita

Ridotto 12,00 € + 1,00 € di prevendita

Ridotto per le scuole di danza e per gli abbonati €8,00

Teatro dell’Unione

piazza Giuseppe Verdi – Viterbo

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.

Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.

Chiuso il lunedì.




“Che disastro di Peter Pan”, il 22 ottobre in scena al Teatro dell’Unione di Viterbo

VITERBO – Si alza il sipario sulla nuova stagione del Teatro dell’Unione, nata dalla collaborazione tra il Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio. Si comincia con uno spettacolo tutto da ridere. Il pubblico di tutta Italia apprezza e applaude dal 2016 il “tragico” cast di Che disastro di commedia, versione italiana del pluripremiato successo planetario The play that goes wrong. Ora è la volta di Che disastro di Peter Pan, il 22 ottobre ore 18, che si propone di alzare il tiro aumentando il caos e le risate che scaturiscono dalle disavventure di un gruppo di attori, mettendoci di fronte all’ennesimo fallimento della sgangherata compagnia amatoriale di Sant’Eufrasio Piedimonte, ancora più ambiziosa e battagliera che mai. Quando il regista apparirà sul palcoscenico con il suo assistente/co-regista, si inizieranno a percepire le tensioni che stanno alla base di questa ennesima, stentata, impresa teatrale. Le porte non si apriranno, gli oggetti di scena scompariranno per ricomparire altrove, gli effetti sonori saranno inevitabilmente anticipati o ritardati. Gli attori, impegnati in ruoli multipli, combatteranno ancora una volta contro inconvenienti tecnici e non ricordando le battute, intrappoleranno gli altri in “loop” esasperanti. Assistendo alla produzione di Peter Pan, capiremo in pochi minuti che anche questa è miseramente destinata a fallire.

Che disastro di Peter Pan di Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Shields, traduzione Enrico Luttmann, regia Adam Meggido, vede in scena Stefania Autuori, Matteo Cirillo, Viviana Colais, Valerio Di Benedetto, Massimo Genco, Riccardo Giacomini, Carolina Gonnelli, Alessandro Marverti, Ilaria Orlando, Igor Petrotto, Marco Zordan.

«È una commedia con un grande cuore, senza mai un momento di noia. Lo spettacolo è una farsa e la farsa un vero spettacolo. Non importa quali bisticci sul backstage si siano verificati, non importa il caos che hanno scatenato e subito sul palcoscenico, dopo lo spettacolo i nostri attori sono nel bar, euforici, congratulandosi l’un l’altro e pianificando la prossima produzione. Non perdono di vista l’amore. È importante ricordare che gli attori di questa pièce non sono “cattivi attori” ma semplicemente vittime delle circostanze; tutto deriva dal loro costante tentativo di continuare, nonostante tutto, e dal loro ottimismo che la fortuna possa girare a loro favore», racconta il regista Adam Meggido.

Una compagnia teatrale amatoriale, dopo aver improvvisamente ereditato una ingente somma di denaro, tenta di mettere in scena il classico di J.M. Barrie, la celeberrima storia di Peter Pan. Lo spettacolo è concepito per lavorare su due piani narrativi: in primo luogo la classica trama di Peter Pan che tenta di emergere dai disastri e dai contrattempi che si accumulano nella pièce; in secondo luogo, la storia degli attori, i loro drammi e i loro intrighi. Loro recitano per la verità e non per le risate: quando tutto va storto, a loro dovrebbe fare male e, soprattutto, non dovrebbe far ridere.

Biglietti
Platea: Intero € 26,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 24,00 + € 2,50 prev.

Palco centrale 1° fila: Intero € 24,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 22,00 + € 2,50 prev.

Palco centrale 2° fila: Intero € 22,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 20,00 + € 2,00 prev.

Palco laterale 1° fila: Intero € 20,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 18,00 + € 2,00 prev.

Palco laterale 2° fila: Intero € 18,00 + € 2,00 prev. – Ridotto € 16,00 + € 1,50 prev.

Palco lateralissimo: Intero € 14,00 + € 1,50 prev. – Ridotto € 10,00 + € 1,00 prev

Teatro dell’Unione

piazza Giuseppe Verdi – Viterbo

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.

Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.

Chiuso il lunedì e il 15 agosto.

 




Selezionati gli undici candidati al “Premio Fausto Ricci”. Il 15 ottobre la finale al Teatro dell’Unione

VITERBO – Cresce l’emozione sul palco del Teatro dell’Unione: domenica 15 ottobre alle 17.30 ben 11 concorrenti selezionati, tra 120 iscritti, si contenderanno il titolo di vincitore del “Concorso internazionale di canto lirico Fausto Ricci” e lo faranno esibendosi davanti al pubblico viterbese, ultimi biglietti disponibili al botteghino del teatro.

Il  “concorso con i miti dentro”, così lo ha definito Giuliano Nisi, presidente dell’Associazione XXI secolo che organizza il premio, che ha visto nei dieci anni i più grandi cantanti come giurati e tantissime voci emergenti uscire da vincitori per debuttare nei teatri lirici più famosi; ultima della lunga lista Fan Zhou, premiata nel 2020 e proprio domani in concerto con l’Accademia della Scala. Questi sono i talenti che il pubblico viterbese ha la possibilità di ammirare prima che spicchino il volo e diventino i protagonisti del mondo del Bel Canto.

“Abbiamo sentito voci notevoli e già pronte, selezionandole per la finale del concorso e per i ruoli de La Traviata. C’è stato un grande affiatamento con Fabrizio Bastianini e Lucia Napoli durane il lavoro di selezione dei concorrenti, un lavoro che riflette verità ed onestà” confessa la presidente di giuria, il maestro Giovanna Casolla. Un’unione confermata da Bastianini, direttore artistico del concorso: “Ci siamo trovati divinamente, Giovanna Casolla è una persona speciale, non solo per la preparazione e la sua qualità di docente che le fa scoprire immediatamente doti e punti deboli dei candidati, ma anche per la sua semplicità e dolcezza, con cui ha spiegato ai concorrenti i punti su cui lavorare per migliorare”.

Domani dal palco dell’Unione si esibiranno tutti gli 11 cantanti che si contenderanno le borse di studio dedicata al baritono viterbese: Claudia  Ceraulo, Erica  Cortese, Cristina  De Carolis, Marina  Fita, Antonino Giacobbe, Anna  Grotto, Francesca  Mannino, Tigran  Melkonyan, Matteo  Mencarelli, Yuliya  Pogrebnyak, Juana Shtrepi.

Mentre la giuria si ritirerà per la fase finale, per individuare i vincitori delle varie borse di studio, sul palco si esibiranno i vincitori dei ruoli per La Traviata che l’associazione XXI Secolo produrrà il prossimo anno; il pubblico potrà così ascoltare arie e duetti più amati in attesa del verdetto.

Appuntamento domenica 15 ottobre alle 17.30 al Teatro dell’Unione.

Il premio Fausto Ricci si svolge grazie al patrocinio e contributo del Comune di Viterbo, assessorato alla Cultura, Fondazione Carivit, Regione Lazio, Ance, Le Ali di Beatrice, Lions Club Viterbo, Avam e Touring Club.




Il Teatro dell’Unione di Viterbo scelto come location per lo spot di ITA Airways

VITERBO – Il Teatro dell’Unione di Viterbo scelto come location per lo spot di ITA Airways.
“E se tutto il bello che cerchiamo viaggiasse sempre con noi?” è il titolo del nuovo spot pubblicitario di Ita Airways dove il nostro teatro dell’Unione è stato scelto come location della narrazione incentrata sulla bellezza dell’Italia.
Il Teatro dell’Unione è un vero gioiello culturale, parte integrante della nostra della nostra identità storica. Il fatto che sia stato scelto come location per la campagna pubblicitaria è la conferma che la nostra città sta uscendo sempre di più dai propri confini, promuovendo a dovere le nostre bellezze. Avanti tutta”. A commentare la notizia la sindaca di Viterbo Chiara Frontini.




Presentata la stagione teatrale 2023-24 all’Unione di Viterbo

di MARINA CIANFARINI –

VITERBO – La stagione teatrale 2023-24 è stata ufficializzata questa mattina al foyer dell’Unione, alla presenza della sindaca di Viterbo Chiara Frontini, dell’assessore alla cultura e all’educazione Alfonso Antoniozzi, dell’amministratore delegato Atcl Luca Fornari e della direttrice artistica ATCL Isabella Di Cola.
Dal 22 ottobre 2023 al 30 aprile 2024, dieci serate animeranno la scena viterbese.
Un programma, quello illustrato, che mette in relazione grandi maestri della regia internazionale a realtà di linguaggio contemporaneo per scrittura scenica, commedie irriverenti e parentesi pensate.
La stagione, sorta in collaborazione tra il comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, è presentata con un prezzo speciale per chi confermerà l’abbonamento dello scorso, entro il 10 settembre 2023. Aperta la campagna di adesione a partire dalla giornata odierna.
Per il restante pubblico, l’acquisto dei biglietti sarà garantito dal 12 settembre 2023.
“Un cartello ricco di nomi illustri che quest’anno prevede uno spettacolo in più – ha affermato Chiara Frontini -, grazie al lavoro professionale ed appassionato dell’assessore Alfonso Antoniozzi. Una stagione imminente che tende a scaldare i cuori.
Forte, inoltre, l’auspicio che il bar adiacente il teatro possa incontrare una rapida apertura”.
“Il Teatro dell’Unione ha raggiunto, nell’ultimo anno, una rapida accelerazione abbracciando risultati eccezionali – ha spiegato Luca Fornari –. La stagione teatrale che presentiamo oggi tende a confermare il prodotto qualitativo offerto”.
“In collaborazione con Isabella Di Cola, abbiamo iniziato a valutare le diverse proposte anche in base alle esigenze del pubblico che, lo scorso anno, richiamava parentesi di leggerezza, riuscendo a portare in cartellone tre spettacoli di divertimento intelligente – ha illustrato Alfonso Antoniozzi -. Si partirà il 22 ottobre, ore 18, con “Che disastro di Peter Pan” che, protagoniste le disavventure vissute dal gruppo di attori coinvolti, porterà sul palco corpose risate.
Glauco Mari e Roberto Sturno saranno, invece, i protagonisti di “Variazioni Enigmatiche” di Eric-Emmanuel Schmitt, con la regia di Matteo Tarasco in scena il 5 novembre alle 18.
Ed ancora nomi illustri quali Emma Dante con “Misericordia”, il 20 gennaio 2024 e Drusilla Foer in “Venere Nemica”, in scena il 15 marzo alle 21.
L’obiettivo è consentire ad un pubblico di variegata provenienza geografica di arrivare nella Città dei Papi, senza che divenga necessario giungere nella Capitale per fruire di un teatro di qualità.
In aggiunta, in progetto la creazione di una Nursery che possa consentire l’intrattenimento dei bambini mentre i genitori scelgono di sedere dinanzi al palco.
La danza tornerà ad essere protagonista con “Lo Schiaccianoci”, a cura del Balletto di Roma.
Per i più piccoli, a ridosso delle festività, andrà in scena la fiabesca cornice de “Gli elfi di Babbo Natale”.

Di seguito il programma della stagione teatrale 2023-24

22 ottobre 2023, ore 18
“Che disastro Peter Pan” di Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Schields

5 novembre 2023, ore 18
“Variazione Enigmatiche” di Eric-Emmanuel Schmitt con Glauco Mauri e Roberto Sturno

25 novembre, ore 21
“Hybris” di Antonio Rezza con Flavia Mastrella ed Antonio Rezza

5 dicembre, ore 21
“Il Ministero della Solitudine” de “La Casadargilla”. Parole di e con Caterina Carpio, Teresa Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino e Francesco Villano

22 dicembre, ore 21
“Il compleanno” di Harold Pinter. Regia Peter Stein

20 gennaio, ore 21
“Misericordia”, scritto e diretto da Emma Dante

15 marzo, ore 21
“Venere Nemica” di e con Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli.

24 marzo, ore 18
“Supplici” di Euripide. Regia di Serena Sinigaglia

8 aprile, ore 21
“Il caso Jekyll” con Sergio Rubini e Daniele Russo

30 aprile, ore 21
“Zio Vanja” di Anton Čechov – Progetto Čechov – Seconda Tappa

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre attività.
Chiuso il lunedì.

Per informazioni www.teatrounioneviterbo.it e teatrounioneviterbo@gmail.com
Tel. 388.95.06.826
Facebook Teatro dell’Unione
Twitter @teatrounione
Instagram @teatrounione
Presso il Teatro Unione è possibile utilizzare la Youth Card della Regione Lazio e la Carta del Docente.

 

 

 




Questione di stile. La gioielleria Menichelli festeggia 110 anni di attività

Viterbo – 110 anni di stile. Lo stile riflette chi siamo, è quel mix unico che comprende il nostro patrimonio e le esperienze della nostra vita: abbiamo solo bisogno di sapere come metterli insieme con equilibrio e buon gusto.
Nei negozi Menichelli lo stile incontra la qualità: i migliori marchi, una cura minuziosa dei dettagli, la gentilezza e i consigli di chi è esperto del settore gioielli da anni.

Franco Menichelli

Si è svolta ieri, 18 novembre, presso il teatro dell’Unione di Viterbo, la festa per i 110 anni di attività della gioielleria, con ospiti prestigiosi.

Una serata all’insegna dello stile, dell’eleganza e dell’allegria, curata nei minimi dettagli.

Franco Menichelli, il questore Giancarlo Sant’Elia e il Comandante Provinciale dei Carabinieri col.Massimo Friano

Presenti, fra gli altri, il questore Giancarlo Sant’Elia, il Comandante Provinciale dei Carabinieri col.Massimo Friano, la sindaca Chiara Frontini, la presidente del Consiglio Comunale Letizia Chiatti e il consigliere Bruzziches.
Tutti per festeggiare Franco, Maria e Alessandro Menichelli

I negozi Menichelli sono percorsi estetici entro i territori dell’eccellenza (non soltanto) di arte del gioiello.
Al prestigio e alla qualità dei prodotti, si uniscono la discrezione, la competenza e l’alta professionalità dello staff.

Più di un secolo di esperienza nel campo della gioielleria, tramandata con passione di generazione in generazione.
L’ azienda è nata nel 1912 a Grotte di Castro. È la storia di una famiglia, dell’impegno e della professionalità, di dedizione al lavoro e passione.
Nel 1932 Mario Menichelli, figlio di Giuseppe, si trasferì da Montefiascone a Viterbo, ove l’azienda crebbe a livello esponenziale. Non solo gioielli d’oro, ma raffinata argenteria e orologi prestigiosi. Grazie a Franco, dal 1975, e poi al figlio Alessandro, alla fiducia dei clienti si aggiunse una moderna visione aziendale che punta sui brand più preziosi e prestigiosi e sulla tradizione e la competenza di sempre.
Nel 1996 nasce il punto vendita Menichelli a Viterbo, in Corso Italia, poi trasferitosi a piazza del Teatro, cuore pulsante della città, con marchi prestigiosi: Rolex, Iwc, Jaeger Le Coultre, Ulysse Nardin, Audemars Piguet, Baume & Mercier, Tag Heuer, Franck Muller, Omega, Breguet, Longines, Eberhard; gioielli di Bulgari, Chimento, Pomellato, Chantecler, Gucci, Pasquale Bruni, Damiani, Buccellati, Crivelli.
Nel 2000, nacque lo Swatch Store, un punto vendita originale e molto gradito alla clientela.

Da Menichelli il cliente viene prima del prodotto e del marketing e il denominatore comune è sempre la qualità, unita all’assistenza del proprio laboratorio.
Lo stile della famiglia trasforma i negozi in preziose gallerie, dove tutto crea sinfonie di classe, dalle note della cura delle vetrine ai pregiati interni adagiati in 260 metri quadrati di lussuosa esposizione, dalla competenza alla cortesia dei proprietari e dello staff. Franco, Maria e Alessandro creano un’atmosfera di cordialità, oltre che di grande professionalità e il cliente si sente “accolto” dalla famiglia. Un concept del lusso e della tradizione legato a una storia che comincia nel 1912 e arriva ai giorni nostri attraverso la scelta di articoli prestigiosi ed esclusivi e brand famosi. Menichelli Home è la perla che impreziosisce ulteriormente la collana dello stile con marchi come Venini e Christofle. Professionalità e conoscenza del settore sono al servizio di ogni cliente che ripone la propria fiducia nel nome Menichelli, un sinonimo di garanzia che si è distinto nel tempo grazie alle numerose firme di cui dispone, ai suoi bravissimi artigiani orafi e al laboratorio d’assistenza specializzato.

Tanti dunque i brand del lusso internazionali e ampia la scelta dei prodotti di prestigio.

In occasione della festa, il teatro dell’Unione, che sembrava essere tornato agli antichi fasti, è stata la location che ha regalato agli ospiti una serata speciale: violini, giochi di prestigio, allegria con Maurizio Battista, musica di Los Logos e dj set.

Champagne, ottimi cibi e dessert offerti da Menichelli hanno deliziato i presenti in un percorso enogastronomico eccellente.
Questione di stile.

Maurizio Battista





Le azioni dell’ARCI per il progetto CEET al Teatro dell’Unione di Viterbo

VITERBO – Continuano le attività teatrali attraverso il progetto “Rete CEET – Cultura, Educazione, Empowerment, Territorio”, promosso dall’Arci e co-finanziato dall’Impresa sociale “Con i bambini” attraverso il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Obiettivo del progetto è quello di valorizzare e implementare il lavoro educativo che viene svolto quotidianamente da decine di circoli Arci nel contrasto alle povertà educativa di minori e famiglie, all’interno di una comunità educante composta dagli abitanti delle zone coinvolte, dalle scuole, dalla rete delle associazioni di promozione sociale, culturale e sportiva e dalle istituzioni locali.

A Viterbo, Ceet è attivato da Arci Solidarietà Viterbo onlus in collaborazione con l’IC Fantappiè e ATCL (Associazione Teatrale Comuni del Lazio). L’obiettivo della collaborazione con ATCL è quello di avvicinare bambini e famiglie all’esperienza teatrale attraverso laboratori di educazione alla visione degli spettacoli proposti dalla stagione di teatro per le famiglie al Teatro dell’Unione. Il progetto, che ha già proposto due spettacoli, visionati in esclusiva per alcune classi dell’IC Fantappiè, prevede la distribuzione tramite la scuola, di un pacchetto di gratuità che permetterà a 133 nuclei familiari di partecipare agli spettacoli programmati presso il Teatro Unione di Viterbo, con relativo laboratorio di educazione alla visione che verrà realizzato nel foyer del Teatro qualche giorno prima di ogni spettacolo.

Inoltre, dal 2023, chi ha partecipato attivamente alla programmazione teatrale, beneficerà ulteriormente di un pacchetto di gratuità da utilizzare negli anni successivi, in questo modo si favorirà la partecipazione di bambini e ragazzi in maniera stabile e continuativa nel tempo.

Il prossimo appuntamento sarà martedì 4 gennaio 2022 ore 18.00 per lo spettacolo Chi ha rapito Babbo Natale? della Compagnia Teatro Verde di Roma.

I bambini di età dagli 8 ai 10 anni che frequentano la scuola Fantappiè e la ludoteca di Arci Viterbo Solidarietà ONLUS possono prenotarsi per la Didattica delle Visione del 30 dicembre 2021 che si svolgerà presso Teatro Unione Viterbo alle ore 11.00, mentre i bambini di età dai 5 ai 7 anni possono prenotarsi direttamente per lo spettacolo.

Dettagli e link di prenotazione

https://www.teatrounioneviterbo.it/a-teatro-gratis-con-mamma-e-papa/

Giovedì 30 dicembre 2021, ore 11.00

Teatro Unione Viterbo, Viterbo

Didattica delle Visione a cura di Elisa Maurizi

Martedì 4 gennaio 2022 ore 18.00

Teatro dell’Unione, Viterbo

Compagnia Teatro Verde

Chi ha rapito Babbo Natale?

Spettacolo vincitore del Premio Città di Aosta 2003

con: Giovanni Bussi, Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Valerio Bucci

audio e luci: Enrico Biciocchi

musiche originali: Fabio Gionfrida

scenografia e costumi: Isabella Montani

burattini: Alessandra Ricci

foto: Serena Eller

direzione artistica: Veronica Olmi

Siamo in un futuro imprecisato, esiste una sola enorme città, dove la gente conduce una vita dedita solo al lavoro. Per evitare distrazioni sono state vietate tutte le forme di spettacolo.

Il sindaco, il terribile Mr. Pofferbach, ritiene infatti che qualsiasi forma di divertimento sia nociva per il funzionamento della città.

La creatività e il pensiero autonomo vanno inibiti, solo così la gente sarà felice.

Le prime vittime di questa terribile politica non possono che essere i burattini: folli, geniali, irriverenti e imprevedibili come sono rappresentano il nemico numero uno.

Per questo sono costretti a vivere confinati nel Bingo Bongo Bar.

In questo contesto accade un vero mistero: qualcuno ha rapito Babbo Natale! Questo è un caso per Filo, l’investigatore, che mettendosi alla ricerca di Babbo Natale si trova ad indagare tra ombre cinesi, burattini a guanto e a bastone, marottes, pupazzi altri incredibili personaggi.

Giallo, avventura, mistero, musica, follia e risate accompagnano il pubblico verso la soluzione dell’enigma e alla fine Babbo Natale, di nuovo libero, festeggerà con i bambini presenti.

 

Mascherina e Green Pass Rafforzato obbligatori

 

Teatro dell’Unione

Piazza Giuseppe Verdi – Viterbo

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 /13.00 e 15.00/ 19.00 e nei giorni di spettacolo

www.teatrounioneviterbo.it e teatrounioneviterbo@gmail.com

Tel. 388.95.06.

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