Regione, Rinaldi: “stiamo costruendo il Lazio del futuro, bene stanziamento sulle rinnovabili”

ROMA – «Grazie all’approvazione della delibera proposta dal presidente Francesco Rocca e dall’assessore Elena Palazzo, la Regione Lazio è pronta a compiere un passo importante verso la transizione energetica. Lo stanziamento dei 60 milioni di euro, previsto nell’ambito del Programma regionale Lazio FESR 2021-2027, permetterà ai territori di investire nelle energie rinnovabili».

Lo ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici, alle Politiche di ricostruzione, alla Viabilità e alle Infrastrutture, della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.

«Fra i 39 Comuni del Lazio, con oltre 20mila abitanti, al centro del finanziamento, è presente anche la città di Rieti, che ha ottenuto oltre 2milioni e 362mila euro. Questi fondi consentiranno all’amministrazione comunale di garantire uno sviluppo energetico negli impianti sportivi e soprattutto negli edifici scolastici. Grazie al lavoro della Giunta Rocca, stiamo costruendo il Lazio del futuro, sicuramente più sostenibile e sicuro rispetto al passato», ha concluso l’assessore Manuela Rinaldi.




Ambiente, Palazzo: “dalla Giunta 60 milioni ai comuni per la transizione energetica degli edifici pubblici”

ROMA – La Giunta regionale del Lazio, su proposta presidente, Francesco Rocca, e di concerto con l’assessore all’Ambiente e alla Transizione energetica, Elena Palazzo, ha approvato la delibera che consente di impegnare 60 milioni di euro per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, nell’ambito del Programma regionale Lazio FESR 2021-2027.

La somma stanziata è suddivisa su due azioni specifiche: 40 milioni di euro sono rivolti all’obiettivo 2.1 del Piano, ovvero “Promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra”, mentre i restanti 20 milioni di euro sono destinati all’obiettivo 2.2 “Promuovere le energie rinnovabili, soggetti pubblici”.

«Siamo molto soddisfatti di compiere questo nuovo importante passo per la transizione energetica, che arriva dopo lo stanziamento dei fondi rivolti alle piccole e medie imprese. Questa volta ci rivolgiamo ai Comuni, con una particolare attenzione verso i progetti rivolti agli impianti sportivi e agli edifici scolastici spesso energivori e bisognosi di interventi di ammodernamento», ha spiegato l’assessore Elena Palazzo.

«Stiamo creando un modello virtuoso di utilizzo delle risorse rese disponibili dal Fesr con l’obiettivo di accompagnare la nostra Regione verso azioni che consentano un reale e massiccio risparmio energetico per rendere il Lazio un esempio a cui guardare. Rispondiamo in questo modo agli obiettivi specifici del Programma per quel che riguarda l’efficienza energetica e la promozione di energie rinnovabili», ha concluso l’assessore Elena Palazzo.

Il finanziamento, così come indicato dal Fesr e per evitare sovrapposizione tra gli interventi, è rivolto a 39 comuni del Lazio con oltre 20mila abitanti.




Atreju, Rotelli (FDI): “Per transizione energetica superare il dibattito ideologico”

ROMA – “L’Italia sta facendo la sua parte in maniera chiara e responsabile, promuovendo e perseguendo gli obiettivi della transizione ecologica ed energetica, così come richiesto a livello europeo ed internazionale. Il nostro è un approccio nel segno della neutralità tecnologica, che ci legittima a studiare e misurare ogni tipo di approvvigionamento energetico oggi disponibile. Val la pena ricordare che nel nostro Paese, nel 2023, l’emissione di CO2 ha registrato un calo del 6%”. Così il deputato Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, che ieri è intervenuto ad Atreju 2024, nell’ambito del dibattito “Nucleare e rinnovabili: la via italiana per l’energia del futuro”.
“Non possiamo restare inermi o, peggio, ostaggio di qualcun altro come dimostra la geopolitica recente, al contrario dobbiamo garantire il nostro fabbisogno energetico, disegnando nuove rotte di approvvigionamento e opportunità di sviluppo di fonti pulite, come dimostrato dal Piano Mattei”, ha concluso Rotelli.
Al dibattito, moderato dal giornalista Nicola Porro, sono intervenuti il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin; il segretario di Azione, Carlo Calenda; Maria Chiara Carrozza, presidente Cnr; Flavio Cattaneo, amministratore delegato Enel; Daniela Gentile, ad di Ansaldo Nucleare; e l’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.

 




A Civitavecchia il convegno su gas naturale e transizione energetica

CIVITAVECCHIA- Si è svolto ieri a Civitavecchia presso l’Università della Tuscia l’incontro organizzato da Tirreno Power sul ruolo del gas naturale per la transizione energetica. Erano presenti operatori del settore, esponenti delle istituzioni, accademici e rappresentanti dell’industria che hanno analizzato il ruolo cruciale che il gas naturale dovrà svolgere per garantire una transizione energetica pragmatica e in grado di preservare la competitività del sistema produttivo nazionale.

Gli interventi hanno sottolineato il ruolo del gas nella produzione di energia elettrica mettendo in evidenza la sinergia tra le diverse fonti di generazione per la sicurezza del sistema, anche in una prospettiva futura. Il parco termoelettrico a gas esistente, anche grazie a ingenti investimenti tecnologici, fornisce l’adeguatezza del sistema elettrico nei picchi di domanda e servizi indispensabili per la rete elettrica nazionale garantendone sicurezza e stabilità. È stata sottolineata l’importanza di meccanismi di mercato e regolatori ad hoc per valorizzare questo nuovo ruolo. La transizione rappresenta un’opportunità di riqualificazione imprenditoriale e occupazionale, con la necessità di formare competenze specialistiche. A Civitavecchia, Tirreno Power lavorerà con l’Istituto Tecnologico superiore dell’Energia del Lazio che ha sede in città per sviluppare sinergie formative.

Fabrizio Allegra, direttore generale di Tirreno Power, ha introdotto l’incontro ponendo al centro gli obiettivi della decarbonizzazione “ma è chiaro che questo obiettivo si può raggiungere solo se ci sono fondamenta solide che garantiscano la sicurezza e la competitività delle forniture – ha detto Allegra -. Senza questi due pilastri si vanifica il perseguimento dell’obiettivo. Quindi grande attenzione alle nuove tecnologie, ma è necessario basarsi su quelli che sono gli asset esistenti che rappresentano un baluardo fondamentale per la sicurezza del sistema, come è stato dimostrato in diverse situazioni di tensione sui mercati negli ultimi anni. I dati previsionali dell’agenzia internazionale dell’energia ci dicono che nei prossimi dieci anni il tasso di crescita della domanda di energia elettrica avrà un fattore sei rispetto al tasso di crescita complessiva di tutte le fonti di energia. Il che vuol dire che ogni anno la crescita di domanda di energia elettrica si incrementerà di mille teravattora, pari al consumo annuale del Giappone. Dunque, nei prossimi dieci anni inseriremo nella mappa globale energetica un nuovo Giappone”.

Il Sindaco di Civitavecchia Marco Piendibene ha affermato che “i cittadini di Civitavecchia guardano con molta attenzione a questo momento di transizione. L’amministrazione che presiedo, che si è insediata da circa cinque mesi, ha scommesso su una transizione che guardi anche alle rinnovabili. La grande scommessa per noi è fare in modo che Civitavecchia diventi un hub importante per l’eolico offshore, un eolico galleggiante che in qualche modo è un’innovazione rispetto alla produzione di energia rinnovabile. Abbiamo quasi autorizzato del tutto l’installazione di un parco eolico a 30 miglia da Civitavecchia di fronte alle nostre coste, circa 540 megawatt. Bene, questo per noi è importante, ma è importante anche che si capisca che non tutto il sistema elettrico nazionale può essere sostenuto con le fonti rinnovabili perché sono irregolari, perché sono legate ai ritmi circadiani, perché ovviamente le previsioni non sono sempre le stesse e quindi c’è bisogno di mantenere la rete in sicurezza

Luigi Michi senior advisor di Key to Energy ha delineato il contesto della transizione energetica che si fonda sugli obiettivi di decarbonizzazione e sul progressivo aumento della quota rinnovabile nel mix produttivo.Tuttavia, questo cambiamento va attuato “mentre il sistema funziona”, rispettando tre parametri: “adeguatezza”, ovvero la capacità di coprire il carico in ogni momento, “qualità”, mantenendo tensione e frequenza costanti e “sicurezza”. Gli “obiettivi di decarbonizzazione” impongono “una crescita violenta delle rinnovabili al 2030”: +70.000 MW rispetto al 2019, un “target” sfidante da raggiungere. Con più rinnovabili non programmabili come l’eolico e il solare, il gas assume un “nuovo ruolo” di flessibilità per bilanciare la rete. Le risorse non sono tutte uguali: “Il gas può fornire quasi tutti i servizi alla rete”, le rinnovabili solo alcuni. Serve un “mix” di risorse per ottenere una fornitura “rinnovabile stabilizzata”. Nonostante la crescita delle rinnovabili, Terna prevede un ruolo ancora “importante” del gas nel 2040-2045, con un “mix di gas efficiente, storage e rinnovabile”. La sfida è “trasformare l’Italia in un mercato elettrico più solido” per gestire questa “complessità”, sfruttando i punti di forza di ogni risorsa in “un sistema armonizzato ed efficiente”.

Antonio Gozzi, Presidente di Federacciai ha evidenziato la necessità della neutralità tecnologica: “L’UE ha sbagliato a scartare opzioni come la cattura della CO2 applicata al gas, tecnologie che danno risultati concreti. C’è un’ideologia molto dura da scalfire a Bruxelles, quasi un tabù culturale, che dovremo affrontare per recuperare la competitività dell’industria del Vecchio Continente. Le condizioni favorevoli di questi vent’anni non sono bastate, abbiamo perso un terzo del PIL rispetto agli USA. Il documento Draghi indica la strada per alcune riforme a costo zero come la revisione dell’ETS, del CBAM e della tassonomia verde, dove il gas accompagnato dalla CCS andrebbe inserito. Serve un’azione decisa sulla nuova Commissione”.
“L’Italia ha già un sistema energetico virtuoso” ha sottolineato Marta Bucci di Proxigas “Pro-capite emettiamo la metà della Germania. La sfida è la sostenibilità economica sfruttando asset esistenti come il gas e accompagnandoli con CCS e idrogeno. L’Europa deve superare gli ideologismi e finanziare tutte le tecnologie low-carbon, non capisco perché nella tassonomia verde la cattura di CO2 per il gas non sia considerata un’opzione incentivabile”.

Fabrizio Barderi, Head of Energy & Commodity Management Italy di Enel ha ricordato che pe il gas “Il sistema italiano ha la fortuna di possedere impianti di pompaggio ma chiaramente gli impianti di pompaggio erano sufficienti nel sistema precedente, non sono sufficienti per accogliere tutte le necessità di accumulo. Anche come Enel abbiamo toccato con mano che se non si accompagna il sistema sviluppando potenza di accumulo con lo sviluppo dei rinnovabili, poi le rinnovabili si sprecano.

Franco Cotana, amministratore delegato di RS ha spiegato che in questo periodo di transizione, evidentemente il sistema energetico nazionale deve garantire la sicurezza del sistema e il gas rappresenta un asset strategico importante nella transizione. Noi oggi consumiamo circa 70 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale, che non è tutto destinato alla generazione di energia elettrica, gran parte è anche destinato all’industria. Va dunque garantita la sicurezza del sistema. Il gas è strategico e l’abbiamo visto due anni fa con la crisi dell’Ucraina: può generarsi il tilt del sistema produttivo di una nazione o di un intero continente come l’Europa quando viene a mancare la risorsa energetica.

Clara Poletti membro del Collegio di ARERA ha evidenziato che “il regolatore un po’ si trova nel mezzo di un frullatore e cerca di tenere la barra dritta. La decarbonizzazione dei nostri sistemi e delle nostre economie, ha fissato obiettivi molto ambiziosi. non solo in estensione ma anche nei tempi. La prima volta che ho visto il Green Deal e l’ho letto, sono rimasta stupita del numero di interventi previsti e dei settori interessati. Produzione, trasporto, consumo di energia, ma in realtà i settori sono moltissimi e le tempistiche strette. Da un punto di vista regolatorio affinché ci possa essere una transizione bilanciata sarebbe necessaria una modifica coordinata di tantissimi tasselli nei nostri sistemi che dovrebbero muoversi tutti contestualmente. Quindi non metto in dubbio gli obiettivi, li prendo come dati, ma tantissime cose si devono muovere contestualmente. Non sto parlando solo di produzione o consumo di energia, ma di politica agricola, politica dei trasporti, finanze, politica dell’innovazione, mercato del lavoro. Non riesco neanche a citarli tutti, vuol dire che il rischio di squilibrio anche temporaneo in questo percorso è alto.

Luigi Coltelletti di Ansaldo Energia ha spiegato che la generazione gas 2023 in Italia sta al 55% del totale, la media europea è del 35%. Il tema della stabilità della rete l’abbiamo osservato proprio questo mese in Germania dove c’è stato un fenomeno di carenza di vento, che ha creato una carenza di produzione che ha reso necessario l’intervento consistente del termico”.

Marietta Tidei Vice Presidente Commissione Sviluppo economico e attività produttive Regione Lazio “Credo che le istituzioni abbiano il dovere di mettere in campo quegli strumenti e quelle semplificazioni che servono al nostro sistema. A volte abbiamo invece assistito a dei lacci probabilmente imposti in maniera eccessiva e, anche a un ideologismo che sicuramente non ha fatto bene al nostro Paese. Su alcune cose siamo a un livello avanzato per facilitare questo processo di transizione che il territorio sta vincendo. Ad esempio, con l’istituzione della zona logistica semplificata per Civitavecchia che abbiamo voluto come Regione Lazio in forte collaborazione con l’industria perché in qualche modo crediamo che sia uno strumento di attrazione per tante imprese.

Xavier Rousseau Strategy Director di Snam: È evidente che c’è stata una riduzione dei consumi del gas nell’ultimo periodo, per cui quando parliamo di volumi vediamo un trend in decrescita. È un trend che chiaramente, per esempio per la parte elettrica, è stato legato negli ultimi anni a una forte disponibilità di rinnovabili, una forte disponibilità di importazioni.. Questo ha generato ovviamente anche una contrazione proprio dei volumi, però il ruolo del gas dal punto di vista del sistema rimane. Già vedremo i dati di novembre sono un po’ diversi, il termoelettrico ha un altro andamento erispetto all’anno scorso è chiaramente in crescita. È fondamentale capire, riconoscere e preservare quel ruolo dell’infrastruttura, sia il ruolo della parte termoelettrica che il ruolo infrastrutturale e anche il ruolo dello stoccaggio”.

Simone Mori, managing partner Eneosis ritiene che “l’Europa abbia impresso una direzione sostanzialmente corretta, che si riflette nei concetti fondamentali del rapporto Draghi. L’Europa non ha praticamente se non modestissime risorse. Quelle poche, peraltro le utilizza male o non le utilizza proprio, Cosa non ha fatto l’Europa? -Non ha tirato le conseguenze del ragionamento che stava facendo in termini prospettici fino al punto concreto di applicazione. Forse anche un po’ colpa di come noi operatori, soggetti portatori di interessi che abbiamo impostato il dibattito su rinnovabili e gas in contrasto e che il nucleare è in contrasto con tutto il resto. Non è così”.

L’On. Luca Squeri ha affermato che “con il processo di decarbonizzazione da qui al 2050 c’è anche un altro obiettivo altrettanto importante cioè quello della indipendenza energetica perché con l’implementazione di tutte le rinnovabili e con l’aggiunta del nucleare questa indipendenza potrebbe essere realizzata. La transizione non può essere uno sprint, deve essere una “marcia olimpica” per cui con un ritmo assolutamente sostenuto, ma sempre con un piede ben piantato. E il gas rappresenta un elemento di sicurezza determinante.

Cristiano Dionisi presidente piccola industria Unindustria di Civitavecchia: Ci vuole tanta energia per portare avanti questo percorso sulla transizione. Il nostro ruolo anche come associazione è quello di rendere praticabile questo tipo di approccio e di consapevolezza. Per raggiungere gli obiettivi europei questa consapevolezza non sempre c’è, quindi dobbiamo essere coraggiosi, dobbiamo avere tanta energia per farlo.

Stefano Poponi, professore dell’Università della Tuscia e presidente Fondazione ITS per l’energia del Lazio: Sono necessarie sinergie e a mio avviso la fondazione ITS è un candidato ideale per questo. Il rapporto che è nato con Tirreno Power è un esempio. E anche grazie al finanziamento che il Ministero ci ha concesso per i nuovi laboratori possiamo davvero far sì che Civitavecchia diventi quell’hub per l’energia dove si formano competenze, e queste competenze possono essere inviate non solo su Civitavecchia ma anche nei territori limitrofi.




Unitus, il 27 novembre ospiterà l’evento “Transizione e sicurezza energetica: il ruolo del gas naturale per la salvaguardia del sistema elettrico”

CIVITAVECCHIA ( Roma) – Mercoledì 27 novembre 2024, presso il Polo di Civitavecchia (Piazza G. Verdi, 1) l’Università della Tuscia, ospiterà l’evento “Transizione e sicurezza energetica: il ruolo del gas naturale per la salvaguardia del sistema elettrico”. L’iniziativa, promossa da Tirreno Power in collaborazione con Unindustria e l’Università della Tuscia, vedrà la partecipazione di esperti del settore energetico, accademici e rappresentanti istituzionali, che discuteranno le sfide e le opportunità legate alla trasformazione energetica, con un focus sul ruolo del gas naturale nel garantire stabilità e sostenibilità al settore.

Un aspetto rilevante sarà l’attenzione alla dimensione territoriale della transizione, con uno specifico approfondimento dedicato a Civitavecchia, grazie al coinvolgimento di rappresentanti istituzionali locali e regionali.

L’incontro vuole analizzare le prospettive di un passaggio a un sistema energetico sostenibile, esplorando le implicazioni che tale cambiamento comporta per il territorio e offre spunti significativi per comprendere le dinamiche che caratterizzano un settore in continua evoluzione.

Viterbo, 25 novembre 2024




Transizione energetica, un report misura i vantaggi economici e occupazionali

ROMA – L’obiettivo di una completa decarbonizzazione del sistema elettrico italiano entro il 2035 non solo è possibile, ma è anche vantaggioso per l’economia del Paese.   Lo conferma il “Rapporto sugli impatti economici e occupazionali delle politiche per un sistema elettrico italiano decarbonizzato nel 2035”. Il Report, presentato oggi e curato da Fondazione Ecosistemi per conto di WWF Italia, è uno studio approfondito che stima gli effetti positivi che una piena decarbonizzazione del sistema elettrico italiano avrebbe sull’economia e sull’occupazione del Paese. Lo studio si basa su due precedenti documenti elaborati da ECCO e Artelys: “Politiche per un sistema elettrico italiano decarbonizzato nel 2035” e “Development of a transition pathway towards a close to net-zero electricity sector in Italy by 2035”, rapporti commissionati dalle associazioni ambientaliste.

Nel rapporto presentato oggi sono state considerate otto filiere produttive (reti con linee aeree, reti con linee sottomarine, solare fotovoltaico a terra, solare fotovoltaico su tetto, eolico onshore, eolico offshore, biomasse, idroelettrico), distinte in due differenti aree (impianti rinnovabili e reti), indagando le loro principali fasi del ciclo di vita: costruzione, installazione, manutenzione. Il decommissioning viene trattato a parte perché non per tutte le filiere considerate esistono dati e questo ovviamente porta ad una sottostima dell’occupazione complessiva che si potrebbe avere nel pieno processo di decarbonizzazione del sistema elettrico.

Nello specifico il report indica che la transizione energetica può creare un ampio numero di posti di lavoro, stimolando l’innovazione e favorendo una ripresa economica duratura e sostenibile.

Sia per le reti che per gli impianti il report fornisce tre indicazioni relative agli impatti occupazionali, espressi in ULA (quantità di lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno): l’occupazione temporanea relativa ai lavoratori impiegati nell’attività di produzione delle reti, delle infrastrutture, degli impianti per le FER; l’occupazione temporanea relativa ai lavoratori impiegati nell’attività d’installazione; l’occupazione permanente che riguarda gli occupati impiegati per tutta la durata del ciclo di vita di un bene (le attività di manutenzione degli impianti o delle infrastrutture).

Per quel che riguarda gli aspetti economici – sia per le reti che per gli impianti – sono state effettuate: 1) stime delle spese in conto capitale, 2) stime delle spese per costi di esercizio, 3) stime degli impatti complessivi suddivisi in diretti e indiretti. Inoltre, è stata calcolata la distribuzione degli effetti dell’impatto economico complessivo su quattro grandi aree di attività: manifatturiera, edilizia, servizi e professioni e altro.

Lo studio evidenzia come il settore delle fonti di energia rinnovabili rappresenti un’opportunità straordinaria per l’economia italiana. Si stima infatti che gli investimenti necessari per la realizzazione degli impianti rinnovabili ammontino a 161,2 miliardi di euro, con un costo di gestione attualizzato fino al 2035 di circa 27,5 miliardi. I vantaggi economici diretti, indiretti e indotti, che restano in Italia, ammontano a 350,6 miliardi di euro, distribuiti tra vari settori economici: 140,6 miliardi per la manifattura, 116,6 miliardi per l’edilizia, 35,4 miliardi per i servizi e le professioni, e 93,4 miliardi per altre attività economiche.

Per quel che riguarda la stima degli occupati al 2035 collegati al solo settore delle Fonti Energetiche Rinnovabili espressi in ULA – complessivamente pari a 104.212 unità – questi possono essere suddivisi in ULA previste:

  • nella fase di produzione: pari a 5.375 unità, 1.701 in Italia e 3.674 all’estero;
  • nella fase di installazione: pari a 48.802 unità, tutte in Italia;
  • nella fase di gestione, fino al 2035: pari a 50.036 unità, di cui 42.770 in Italia e 7.266 all’estero.

In totale, quasi il 90% di queste opportunità occupazionali resterà in Italia, con 93.273 ULA locali contro 10.939 ULA all’estero. Il settore delle FER, considerando il ciclo di vita di 25 anni degli impianti, genererà complessivamente 1.305.066 unità di lavoro, con circa 1.119.753 unità nelle attività di gestione (di cui 1.069.250 unità localizzate in Italia).

Per quanto riguarda le reti si stimano investimenti pari a circa 31 miliardi di euro e costi di gestione di circa 3,7 MLD di €. Gli impatti economici diretti, indiretti e indotti che restano in Italia ammontano a 48,6 miliardi: la distribuzione di questi impatti ricadrà per 19 miliardi su redditi e investimenti delle attività manifatturiere, 18,5 sull’edilizia, 5,8 miliardi su servizi e professioni, 11,2 miliardi sul resto delle attività. In termini occupazionali, complessivamente in modo molto prudenziale si possono stimare al 2035 circa 12.094 ULA localizzate in Italia e 1.422 all’estero. La stragrande maggioranza di tale occupazione (10.602 ULA) sarà concentrata nella fase di installazione (tutta in Italia).  È stata poi anche fatta la stima degli impatti occupazionali durante l’intero ciclo di vita delle reti (considerato di 50 anni) che ammonterebbe a 57.079 unità, con circa 44.452 unità nelle attività fase di gestione (esercizio e manutenzione), di cui l’82% circa in Italia.

 “Questo studio dimostra in modo chiaro che una transizione energetica ben pianificata e attuata non è solo una necessità per contrastare il cambiamento climatico, ma è anche un’opportunità per l’Italia di rafforzare la propria economia e creare migliaia di posti di lavoro”, ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.

Secondo Silvano Falocco, direttore della Fondazione Ecosistemi, “il Rapporto dimostra, con un approccio prudenziale, che il contributo delle Fonti Energetiche Rinnovabili è fondamentale, non solo per mitigare le emissioni di gas serra, ma anche per creare occupazione e buona economia, nel breve e nel lungo periodo”.

La decarbonizzazione del sistema elettrico italiano si configura quindi non solo come un obiettivo ambientale, ma anche come una leva fondamentale per rilanciare l’occupazione e l’economia nazionale.




Lazio, siglato protocollo d’intesa Regione – GSE per promuovere la transizione energetica

ROMA – La Regione Lazio e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) spa hanno firmato oggi un protocollo d’Intesa volto a favorire la transizione energetica a livello regionale.

L’accordo mira a sostenere progetti di efficientamento energetico, integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, revamping (rinnovamento) e repowering (ripotenziamento) degli impianti esistenti, diffusione delle configurazioni di autoconsumo per la condivisione di energia rinnovabile, promozione della mobilità sostenibile e iniziative di formazione e informazione per diffondere la cultura della sostenibilità.

Alla firma erano presenti l’assessore alla Transizione energetica, all’Ambiente, al Turismo e allo Sport, Elena Palazzo, e l’amministratore delegato del GSE, Vinicio Mosè Vigilante.

Il Protocollo si inserisce nel quadro delle strategie delineate dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica fissati dal Green Deal europeo e dal pacchetto “Fit for 55”.

Nello specifico, l’accordo prevede la collaborazione tra le parti nella pianificazione energetica e nella programmazione territoriale, coinvolgendo gli enti locali e promuovendo sinergie tra incentivi statali e programmazione regionale. Un aspetto importante è la promozione del revamping e del repowering degli impianti a fonti rinnovabili esistenti, soprattutto quelli di taglia maggiore, valorizzando, in primis, le aree idonee individuate dalla normativa vigente.

Il Protocollo mira anche a semplificare le procedure autorizzative attraverso la collaborazione nell’esame dei progetti di impianti da incentivare, favorendo uno scambio efficiente e utilizzando il portale unico digitale previsto dalla legge. Inoltre, si pone l’obiettivo di promuovere filiere e processi innovativi di economia circolare, finalizzati alla riduzione del consumo di materia ed energia, e alla minimizzazione dei rifiuti.

L’accordo sostiene progetti di efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, in linea con le direttive europee sulla prestazione energetica nell’edilizia, e favorisce la diffusione delle configurazioni di autoconsumo per la condivisione di energia rinnovabile, incoraggiando la nascita di comunità energetiche locali.

Inoltre, la promozione della mobilità sostenibile, con l’incentivazione dell’adozione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e la diffusione di carburanti alternativi come il biometano, rappresenta un altro aspetto fondamentale del Protocollo.

Infine, saranno previste iniziative di formazione per diffondere la cultura della sostenibilità tra professionisti, tecnici e cittadini.

«La firma di questo protocollo è per noi un importante passo verso una collaborazione che riteniamo essenziale per affrontare la sfida della transizione energetica. Ringrazio il Gestore per lo spirito di collaborazione istituzionale che ha dimostrato fin da subito e che ci consentirà di avviare o concludere diversi progetti ai quali stiamo già lavorando, come le Comunità Energetiche Rinnovabili, le Hydrogen Valleys o l’efficientamento energetico del patrimonio e dei servizi pubblici. Stiamo attraversando una delicata fase di passaggio per la quale sarà fondamentale anche l’altro aspetto che vedrà Regione Lazio e GSE lavorare insieme, ovvero quello della comunicazione, anche attraverso uno sportello virtuale di assistenza tecnica rivolto a Enti locali, imprese del territorio e cittadini. Il Lazio può davvero essere protagonista di questo cambiamento, cogliendone tutti i benefici in termini di crescita economica, nel rispetto dell’ambiente e dell’inclusività, e migliorando complessivamente la qualità della vita dei cittadini», ha dichiarato l’assessore Elena Palazzo.

«Il nostro impegno è volto a mettere a disposizione competenze e strumenti per supportare la Regione Lazio nel percorso verso lo sviluppo sostenibile del territorio.  Questo accordo mira ad avviare tavoli operativi nei settori delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile, oltre che attività di formazione e informazione dedicate ai funzionari e ai tecnici della Regione, al fine di individuare le misure più adatte alle esigenze del territorio e permettere di cogliere tutte le opportunità offerte dalla transizione energetica. L’obiettivo comune è quello di migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, il benessere delle persone e creare nuove opportunità per le imprese e per i cittadini», ha detto l’amministratore delegato del GSE, Vinicio Mosè Vigilante.




Transizione energetica, Viterbo tra le peggiori province d’Italia per prestazioni green degli immobili

VITERBO – Edifici deficitari dal punto di vista energetico, la provincia di Viterbo è tra le prime in Italia per peggiori prestazioni green degli immobili. Lo evidenzia Confartigianato in un rapporto sulla transizione energetica degli edifici, presentato in vista della Settimana per l’energia e la sostenibilità che si svolge a partire da oggi fino al 27 ottobre, con sessantacinque eventi diffusi in tutta Italia promossi dalle associazioni del sistema confederale. Sette giorni di confronto a tutto campo tra Confartigianato, imprese, istituzioni, esperti italiani e di livello internazionale sui pilastri dell’ESG (sostenibilità sociale, ambientale e di governance) per individuare le traiettorie di un nuovo modello di sviluppo (qui il programma completo https://www.settimanaenergia.it/eventi/).

Secondo il report di Confartigianato, il maggior numero di abitazioni costruite prima del 1980 si trova in Lombardia (2.973.768). Subito dopo c’è il Lazio (1.782.175), seguito da Piemonte (1.463.157), Campania (1.452.177) e Sicilia (1.391.972). L’Italia, pertanto, è molto indietro rispetto ai traguardi di efficienza e risparmio energetici fissati dalla Direttiva Case Green. Le condizioni dei nostri edifici sono critiche: su 25,7 milioni di abitazioni, ben 17,5 milioni (pari al 68% del totale) risalgono a prima del 1980 e il 51,8% degli immobili si colloca nelle classi energetiche meno efficienti (F e G).

Oltre all’età delle case, Confartigianato ha stilato la classifica di regioni e province con le peggiori prestazioni energetiche degli immobili. Per ciò che concerne le regioni, si supera la media italiana del 51,8% di edifici nelle classi energetiche più basse (F e G) nel Lazio (65,6%), seguito da Liguria (63%), Toscana (62,2%), Umbria (61,7%), Molise (61,5%), Puglia (60,1%), Calabria (57,8%), Sicilia (57%), Emilia Romagna (56,7%), Basilicata (54%). Per quanto riguarda le province, secondo i dati elaborati e raccolti da Confartigianato, la presenza di immobili meno efficienti dal punto di vista energetico è più diffusa a Rieti (78,8%), Enna (74,9%), Isernia (72,4%), Frosinone (71,3%), Genova (69,9%), Terni (69,7%), Viterbo (69,3%), Massa-Carrara (68,6%) e La Spezia (66,6%).

“Servono interventi strutturali per la riqualificazione degli immobili vecchi e poco efficienti – sottolinea il segretario di Confartigianato Imprese di Viterbo, Andrea De Simone, ricalcando le richieste della Confederazione nazionale -. Il nostro territorio è tra i più interessati da questo deficit energetico e a questo punto diventa essenziale rendere strutturali i bonus al 65% per poter rispettare la Direttiva Ue che impone di ridurre il consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, fino alle emissioni zero nel 2050”.

Secondo il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), infatti, dal meccanismo delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione degli edifici è atteso un risparmio di 32,5 Mtep di energia finale in valore cumulato nel decennio 2021-2030, pari al 44,3% del risparmio da conseguire rispetto agli obiettivi fissati per il 2030 dalla Direttiva case green. “Senza interventi di questo tipo – conclude De Simone – nel nostro territorio sarà impossibile raggiungere la riqualificazione del patrimonio immobiliare, il risparmio e l’efficientamento energetico a difesa dell’ambiente, il rilancio delle imprese edili e l’emersione delle attività irregolari”.

 




Imprese, Rocca: “Con bando regione data risposta concreta per transizione energetica”

ROMA- «Con il bando Energia presentato oggi, che ha stanziato i primi 40 milioni di euro per sostenere gli investimenti per il risparmio energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili delle imprese, la Regione dimostra una forte attenzione per il tessuto imprenditoriale e l’ambiente del nostro territorio. È la più grande manovra a livello nazionale. Un piano ambizioso che ha come obiettivo quello di arrivare a 160 milioni da investire per migliorare la sostenibilità delle nostre aziende. Abbiamo dato una risposta concreta verso la sfida del 2030 per la transizione energetica». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.




Transizione energetica, Regione e Terna siglano protocollo per programmazione nuovi impianti elettrici

ROMA- La Regione Lazio e Terna hanno sottoscritto oggi il protocollo di intesa per definire le modalità operative di una collaborazione volta a perfezionare la programmazione e la localizzazione delle nuove infrastrutture elettriche sul territorio regionale, oltre che alla pianificazione coordinata delle opere necessarie al raggiungimento degli obiettivi indicati da Piano Energetico Ambientale Regionale.

Ad apporre le firme al documento all’interno della Sala Green della Regione Lazio, l’assessore all’Ambiente, alla Transizione Energetica, alla Sostenibilità, al Turismo e Sport, Elena Palazzo e il responsabile Pianificazione del Sistema Elettrico Autorizzazioni di Terna, Enrico Maria Carlini.

L’accordo avrà una durata di 5 anni e prevede, tra le altre cose, l’istituzione di una Cabina di Regia per affrontare in maniera condivisa questioni specifiche e una piattaforma digitale per lo scambio di informazioni con altri enti e istituzioni.

L’obiettivo è quello di favorire lo snellimento delle procedure e di rendere ancora più agile il flusso di informazioni per la programmazione delle nuove infrastrutture elettriche che sorgeranno nel Lazio anche attraverso il coinvolgimento di amministrazioni locali, portatori di interesse e cittadini.

«Con la sottoscrizione del Protocollo di intesa, aggiungiamo un tassello importante per lo sviluppo equilibrato delle Fonti Energetiche Rinnovabili su tutto il territorio regionale – ha dichiarato dopo la firma l’assessore Elena Palazzo –. Un obiettivo al quale punto fin dal mio insediamento. Grazie alla collaborazione con Terna, che ringrazio per il costante supporto nel percorso di redazione del documento che abbiamo sottoscritto, la Regione potrà contare su validi strumenti operativi, quali la condivisione reciproca delle informazioni e dei dati per la razionalizzazione delle reti elettriche esistenti e per la corretta pianificazione regionale volta al delicato equilibrio tra la finalità di sviluppo delle FER e, per citarne uno tra i tanti, il giusto principio del contenimento del consumo di suolo».




Transizione energetica: Tè Green sulle nuove regole del GSE per le CER

VITERBO – Si conclude giovedì 21 marzo il ciclo di incontri on line “Tè Green” sulla transizione ecologica, organizzato dal Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio Rieti-Viterbo con il supporto dell’Azienda speciale Centro Italia e Dintec, nell’ambito del Fondo perequativo di Unioncamere.

L’appuntamento è per le ore 15 on line, e rappresenta un momento di approfondimento sulle nuove regole operative del GSE – pubblicate il 23 febbraio – mettendo in evidenza tutti gli aspetti più rilevanti, anche dal punto di vista economico, con riferimento al nuovo decreto sulle CER – in vigore dal 24 gennaio – per procedere alla loro costituzione.

Nello specifico gli argomenti trattati saranno:

·  Obiettivi europei e nazionali per la transizione energetica;

·  Quadro incentivazione interventi risparmio energetici e produzione da FER;

·  Comunità Energetiche Rinnovabili;

·  Novità del nuovo Decreto CACER;

·  Regole operative del GSE per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso e al contributo PNRR.

All’incontro interverranno Giancarlo Cipriano, dirigente della Camera di Commercio Rieti-Viterbo e direttore generale dell’Azienda speciale Centro Italia, e per Dintec l’ingegnere Antonio Pacifico. Modera Luigi Pagliaro, coordinatore del Punto Impresa Digitale.

La partecipazione è gratuita ma è necessario registrarsi al link seguente dove poter inserire preventivamente anche i propri interrogativi: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_M51p_HzLRDO2R9Z6tXrckQ




CNA accoglie con favore il Programma Transizione 5.0

VITERBO – Il programma Transizione 5.0, inserito nel decreto Pnrr e pubblicato sabato sulla Gazzetta Ufficiale, ha ricevuto un giudizio estremamente positivo dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA). Questo programma promette di accelerare gli investimenti delle imprese sull’innovazione e sull’efficienza energetica, aprendo la strada a oltre 15 miliardi di euro di investimenti da parte di imprese di tutti i settori e dimensioni, contribuendo così a rilanciare l’economia e a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Secondo il presidente Dario Costantini e il segretario generale Otello Gregorini della CNA, il programma Transizione 5.0 si allinea pienamente alle proposte avanzate dalla Confederazione due anni fa. Queste proposte miravano a utilizzare le risorse del Pnrr per favorire gli investimenti delle piccole imprese nell’ambito del risparmio energetico, della digitalizzazione e, soprattutto, per promuovere l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo.

Il decreto prevede un credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti nel 2024 e 2025, consentendo loro di aggiornare le proprie tecnologie e di ridurre i costi energetici, che rappresentano un peso significativo per le piccole e medie imprese. Questo decreto si configura come uno strumento efficace di politica industriale, con l’erogazione immediata del credito d’imposta e l’aumento del massimale fino a 10.000 euro per le spese legate alla certificazione degli investimenti.

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente di Cna Viterbo- Civitavecchia Alessio Gismondi, che ha sottolineato come questo traguardo sia il frutto di un gioco di squadra della grande famiglia Cna. “Il programma è stato portato avanti in maniera paziente nell’arco di due anni per aiutare tutte le

imprese – ha sottolineato- Tutto ciò comporterà anche un grande lavoro che le imprese commissioneranno per produrre energia da fonti rinnovabili. Ora è il momento di far presto nell’iter burocratico per permettere alle aziende di lavorare con energia autoprodotta, contribuendo non solo a diminuire i costi energetici, ma anche a ridurre lo stesso inquinamento atmosferico generato dall’uso di combustibili fossili, utilizzando, appunto, energia da fonti rinnovabili”.




Transizione energetica: Tè Green sull’efficientamento e risparmio energetico

VITERBO – Quarto appuntamento martedì 5 marzo dalle ore 15 alle 16, on line, con il Tè Green dedicato all’Efficientamento e risparmio energetico, pilastro fondamentale nella transizione verso un mondo più verde e sostenibile, che consente di fare di più con meno ottimizzando l’uso delle risorse energetiche senza compromettere la produttività. Un vero e proprio desk informativo organizzato dal Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio Rieti-Viterbo con il supporto dell’Azienda speciale Centro Italia e Dintec, nell’ambito del Fondo perequativo di Unioncamere.

L’incontro darà la possibilità di discutere e approfondire i concetti chiave dell’efficienza e del risparmio energetico, esaminando le strategie pratiche e le soluzioni innovative per ridurre i consumi energetici, con riferimento anche ai nuovi strumenti, alle figure professionali e agli incentivi disponibili. 

Questi gli aspetti che saranno affrontati dai consulenti di Dintec nel corso dell’incontro con la possibilità di domande dirette da parte dei partecipanti:

·             interventi tipici per l’efficienza energetica nell’industria e nel terziario;

·             strumenti per l’energy management (contabilità energetica, diagnosi energetiche, sistemi di gestione dell’energia, sistemi di monitoraggio);

·             misura e verifica delle prestazioni energetiche (protocollo IPMVP);

·             opzioni per la generazione distribuita (SSPC, autoconsumo diffuso e CER);

·             cogenerazione (CAR);

·             politiche e incentivi per l’efficienza energetica e le rinnovabili;

·             energy manager, energy auditor, ESCO, EGE;

·             contratti per servizi energetici;

·             energia e decarbonizzazione.

All’incontro interverranno: Giancarlo Cipriano, dirigente della Camera di Commercio Rieti-Viterboe direttore generale dell’Azienda speciale Centro Italia e per Dintec gli esperti Dario Di Santo, Daniele Forni e Cesare Negro. Modera Luigi Pagliaro, coordinatore del Punto Impresa Digitale.

La partecipazione è gratuita ma è necessario registrarsi al link seguente dove poter inserire preventivamente anche i propri interrogativi: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_pJgkA5-zR86nIzmcwUitpg

 

Per ulteriori informazioni e consulenze su contributi previsti per la transizione energetica, efficientamento energetico, nascita e gestione delle Comunità Energetiche Rinnovabili è attivo lo Sportello informativo accessibile per appuntamento inviando una mail a: pid@rivt.camcom.it.




Transizione energetica: domani secondo tavolo di progettazione a Rieti per costituire e consolidare le CER

VITERBO – E’ partito ieri presso la sede viterbese della Camera di Commercio di Rieti Viterbo il primo tavolo di progettazione territoriale sulle comunità energetiche rinnovabili nell’Alto Lazio al fine di offrire supporto a coloro che intendono realizzare o hanno già avviato una CER nel proprio ambito.

A coordinare i lavori che hanno visto la presenza di enti locali, associazioni di categoria, ordini professionali, cittadini e imprese: Giancarlo Cipriano, dirigente della Camera di Commercio di Rieti Viterbo e direttore generale dell’Azienda speciale Centro Italia; Luigi Pagliaro, digital coordinator del Punto Impresa Digitale; Antonio Pacifico, energy manager di Dintec; Danilo Monarca, direttore del Dipartimento Dafne dell’Università degli Studi della Tuscia; Andrea Vignoli, responsabile della gestione di progetti regionali ed Europei per Anci Lazio; Stefano Gasbarra, direttore operativo dell’Azienda speciale Centro Italia.

Domani giovedì 29 febbraio alle ore 15 in programma il secondo tavolo, presso la sala consiglio (II piano) della sede reatina della Camera di Commercio di Rieti Viterbo, in via Paolo Borsellino n. 16. La partecipazione è gratuita ma è necessario iscriversi al seguente link: https://forms.gle/5ND31UE5r31cVRDfA.

I due incontri arrivano a valle delle attività svolte negli ultimi mesi dalla Camera di Commercio, insieme alla propria Azienda speciale Centro Italia e Dintec, grazie ai contributi del Fondo perequativo di Unioncamere, che hanno visto la realizzazione di un ciclo di tre webinar di carattere formativo/informativo (le cui registrazioni sono disponibili sul canale Youtube dell’Ente camerale https://www.youtube.com/channel/UCUsbPX-F8d8efnQF-bXxCHA) e l’attivazione di numerosi desk di confronto, tutti molto partecipati.

Obiettivo dei tavoli, ai quali sono invitati gli stakeholder di riferimento del territorio (Enti pubblici, imprese, cittadini, liberi professionisti, studenti, ecc.), è quello di fare una mappatura delle CER esistenti e di individuare e raccogliere i fabbisogni specifici in materia di avvio e consolidamento di comunità energetiche sul territorio per favorirne la nascita e lo sviluppo.

Per ulteriori informazioni: pid@rivt.camcom.it.




Regione Lazio, Palazzo. “70 mln per la transizione energetica delle PMI, spinta decisiva verso un cambiamento radicale”

ROMA- «70 milioni a favore delle piccole e medie imprese del Lazio destinati all’efficientamento energetico e al sostegno dei processi produttivi sostenibili. È questa la somma che abbiamo voluto stanziare su proposta del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, di concerto con l’assessore allo Sviluppo Economico, Roberta Angelilli. Imprimiamo una spinta decisiva verso la transizione energetica». Lo dichiara l’assessore all’ Ambiente, alla Transizione Energetica, al Turismo e Sport della Regione Lazio Elena Palazzo.

«Abbiamo compiuto un primo grandissimo passo verso la transizione energetica, – continua Palazzo – siamo entrati nella fase attuativa del Programma Regionale Fesr Lazio 2021-2027 e con la nostra delibera approviamo le linee di indirizzo in vista degli imminenti Avvisi Pubblici: abbiamo impegnato 70 milioni di euro. Una parte di questi, 40 milioni, sarà finalizzata ad azioni volte alla produzione di energia da fonti rinnovabili e per il risparmio energetico; la parte restante, 30 milioni, per investimenti per il passaggio all’economia circolare e per l’introduzione di eco innovazioni. Grazie a questo importante impegno, puntiamo a creare un vero e proprio modello Lazio, ponendoci come capofila di azioni strategiche che ci portino a una concreta transizione, intesa come occasione di rilancio per l’economia regionale. Sosteniamo il mondo delle piccole e medie imprese accompagnandole in un passaggio necessario, radicale e definito verso un nuovo modo di concepire i modelli produttivi. Si punta all’azzeramento degli sprechi attraverso un’economia circolare e l’utilizzo e sviluppo di fonti energetiche rinnovabili. Particolare attenzione verrà data, così come suggerisce lo stesso Documento di Attuazione, al settore turistico ricettivo, un ambito su cui scommettere e che si candida ad essere uno dei motori trainanti della nostra economia. I tempi per questa trasformazione sono maturi e siamo orgogliosi di aver contribuito a dare la spinta propulsiva decisiva. Il prossimo passo, nell’ambito delle risorse Fesr, sarà quello rivolto all’efficientamento energetico degli edifici pubblici, per i quali a breve o prevediamo di approvare le linee guida per gli avvisi pubblici». Ha concluso l’assessore Palazzo.




Transizione energetica: Tè Green sul nuovo decreto del MASE sulla Comunità Energetica Rinnovabile

VITERBO – Terzo appuntamento giovedì 15 febbraio dalle ore 15 alle 16, on line, con il Tè Green dedicato alle disposizione legislative sul funzionamento delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), alla luce del nuovo decreto approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Un vero e proprio desk informativo organizzato dal Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio Rieti-Viterbo con il supporto dell’Azienda speciale Centro Italia e Dintec, nell’ambito del Fondo perequativo di Unioncamere.

Questi gli aspetti che saranno affrontati dai consulenti di Dintec nel corso dell’incontro con la possibilità di domande dirette da parte dei partecipanti:

·        Genesi delle direttive europee RED II e IEM

·        Legislazione Italiana, DM Mase e delibere ARERA – Opportunità, limiti e possibili sviluppi

·        Stakeholders di riferimento e opportunità per i cittadini/imprese/comuni

·        Come partecipare ad una comunità energetica ed aspetti contrattuali

·        Esempi di CER: condominio in autoconsumo, CER per gruppi di aziende, CER comunali

·        Bilanci energetici ed economici delle CER descritte al punto precedente

La partecipazione è gratuita ma è necessario registrarsi al link seguente dove poter inserire preventivamente anche i propri interrogativi: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_1IQN0Y3qT7ShwIfsA3CeqQ

Per ulteriori informazioni e consulenze su contributi previsti per la transizione energetica, efficientamento energetico, nascita e gestione delle Comunità Energetiche Rinnovabili è attivo lo Sportello informativo accessibile per appuntamento inviando una mail a: pid@rivt.camcom.it.




Transizione energetica, Palazzo: tavolo permanente tra Regione e industria

ROMA – «Partirà a breve un tavolo permanente di confronto tra Regione Lazio e Unindustria sui temi della sostenibilità, della transizione energetica e dei cambiamenti climatici che ci consentirà di aver un dialogo attivo sulle tematiche più stringenti. Sono felice che la mia proposta di sinergia, presentata in occasione del convegno “La sfida Green, un’opportunità per le imprese”, sia stata accolta con favore dalla platea di industriali. Ringrazio per questo il presidente di Unindustria Angelo Camilli e il vicepresidente Claudio Turriziani».

Lo dichiara l’assessore all’Ambiente, alla Transizione Energetica e allo Sport della Regione Lazio, Elena Palazzo.

«Credo molto nel gioco di squadra e per questo intendo accogliere le istanze di tutti i portatori di interesse. L’apertura da parte delle istituzioni e la loro presenza nell’accompagnare le imprese verso una fase importante di trasformazione rappresenta una garanzia di legalità e rispetto delle norme. In questo modo potremo avviare insieme programmi e strategie mirate che siano davvero capaci di rendere le aziende sempre più competitive, con un vantaggio per la nostra economia e, per via della loro maggiore sostenibilità, con beneficio per l’ambiente. Possiamo costruire un vero e proprio modello Lazio, per rendere la nostra regione capace di attrarre nuovi investimenti e nuove imprese», continua l’Assessore.

«I tempi sono ormai maturi per affrontare in maniera seria e non meramente ideologica il tema della sostenibilità ambientale. Si tratta della vera sfida che attende tutti noi: imprese, istituzioni e cittadini. Quello che abbiamo già avviato è un percorso di accompagnamento verso il cambiamento che va vissuto per quello che è: una opportunità. Del resto, le aziende del Lazio hanno già iniziato a investire sulle fonti rinnovabili e sono impegnate sul fronte del risparmio energetico», conclude l’assessore Palazzo.




Transizione energetica: Tè Green sul funzionamento e gestione di una Comunità Energetica Rinnovabile

VITERBO – Secondo appuntamento giovedì 1° febbraio dalle ore 15 alle 16, on line, con il Tè Green dedicato al funzionamento e gestione di una CER, desk informativo organizzato dal Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio Rieti-Viterbo con il supporto dell’Azienda speciale Centro Italia e Dintec, nell’ambito del Fondo perequativo di Unioncamere.

Questi gli aspetti che saranno affrontati nel corso dell’incontro con la possibilità di domande dirette da parte dei partecipanti:

·         Quali ruoli e responsabilità dovrà avere ciascun membro della Comunità?

·         Quali possibili strategie da adottare per mantenere attiva la partecipazione dei membri?

·         Quali tipologie di infrastrutture e tecnologie necessarie per implementare in modo efficace ed efficiente la CER?;

·         A quali fonti di finanziamento ricorrere e quale suddivisione dei costi tra i membri della CER?;

·         Quali aspetti normativi tenere in considerazione?

·         Quali indicatori utilizzare per monitorare gli impatti ambientali, sociali ed economici della CER?

·         Quali tipi di collaborazioni/partnership potrebbero essere utili nella costituzione di una CER?

L’incontro offrirà la possibilità di chiarire dubbi su come si costituisce una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) attraverso la presentazione di use case partendo dal contesto di riferimento, passare poi al dimensionamento dell’impianto, agli aspetti economici e giuridici, fino ad arrivare ai vantaggi per il territorio.

La partecipazione è gratuita ma è necessario registrarsi al link seguente dove poter inserire preventivamente anche i propri interrogativi: https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_LHhnTeVnSROYFD3UfsNDgg

Il successivo “Tè Green” si terrà il 15 febbraio 2024.