Rinnovato l’accordo tra Tribunale di Viterbo e INPS

VITERBO – A seguito del positivo esito della sperimentazione avviatasi nel corso del 2022, il Tribunale di Viterbo e l’INPS, Direzione Provinciale di Viterbo, hanno convenuto di rinnovare l’accordo, originariamente sottoscritto in data 8.4.2022, finalizzato ad ottimizzare la procedura relativa alle visite peritali nell’ambito dei procedimenti giudiziari di assistenza e previdenza.
La stipula è stata programmata per martedì 8.4.2025: l’accordo verrà sottoscritto dal Presidente, Francesco Oddi, e dal Direttore Territoriale dell’Inps, Vittoria Romeo.
L’accordo di collaborazione è stato originariamente raggiunto sia per corrispondere a richieste provenienti dai professionisti, sia per ottemperare ad un preciso invito da parte delle relative Amministrazioni Centrali, rispettivamente la Direzione Centrale dell’INPS ed il Ministero della Giustizia, manifestatesi convergenti nel richiedere alle proprie strutture periferiche l’attivazione e la conseguente realizzazione di iniziative orientate all’accentramento delle visite.
E’ finalizzato a definire tempistiche e modalità di effettuazione delle visite che i Consulenti Medici di Ufficio svolgono alla presenza dei Consulenti di Parte nell’ambito dei procedimenti di assistenza e previdenza.
Si rammenta che il Tribunale di Viterbo, mediante l’utilizzo di un locale dedicato, ubicato al pian terreno, ospita le visite peritali in alcune giornate predefinite della settimana, segnatamente il lunedì, il martedì, il giovedì ed il venerdì, costituendo una sorta di “enclave pubblica neutrale” a disposizione dell’attività dei professionisti medici operanti nel settore.
Il Tribunale di Viterbo ha reso infatti fruibili da questi ultimi slot temporali per le visite, fornendo loro la possibilità di prenotare da remoto gli spazi disponibili, mediante accesso da una sezione dedicata del proprio sito web (www.tribunaleviterbo.it), analogamente a quanto già viene praticato ai fini della prenotazione degli accessi ai propri uffici e cancellerie, ed istituendo inoltre un servizio di assistenza operativo nella fase del contatto iniziale con i professionisti.

Le prenotazioni sono infatti state rese possibili dall’utilizzo di sistemi forniti da uno dei partner tecnologici del Tribunale di Viterbo (la società Asta Legale.Net) e si risolvono nella fruizione sequenziale degli spazi stessi, peraltro entro
un amplissimo range temporale che, partendo dalle ore 8.30 antimeridiane, si conclude alle ore 18.00 del pomeriggio nel
corso delle giornate prescelte ai fini dell’erogazione del servizio.
A distanza di oltre due anni dall’avvio della sperimentazione, i dati acquisiti nell’ambito del monitoraggio che è stato introdotto presso il Tribunale testimoniano di un crescente successo dell’iniziativa e del favore riscontrato dalla relativa sperimentazione presso la platea dei professionisti del settore: nel corso del 2024, infatti, i dati relativi agli accessi in vista della fruizione del locale messo a disposizione all’interno del Palazzo di Giustizia sono più che raddoppiati rispetto a quelli registrati durante l’anno precedente, essendo risultati pari a 354 contro i 171 censiti nel 2023.




“Problemi attuali della gestione del condominio”: svolto l’incontro al tribunale di Viterbo

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Interessante incontro quello svolto questa mattina presso l’aula 6 del tribunale di Viterbo, organizzato dall’UNAI (Unione nazionale amministratori di immobili) di Viterbo per l’aggiornamento professionale D.M. 140/2014 sul tema “Problemi attuali della gestione del condominio”. A coordinare l’evento la dottoressa Claudia Testa, presidente provinciale Unai Viterbo. I relatori sono stati il dott. Roberto Triola, già presidente di sezione della Suprema Corte di Cassazione, il dott. Gianluca Fociani, presidente del collegio Geometri di Viterbo, l’avvocato Francesco Alessandro Magni, docente di Diritto privato all’università Roma 3 e l’ingegnere Francesco Mazziotti, docente ed autore della DEI tipografia del Genio Civile. Agli amministratori di condominio UNAI sono stati riconosciuti 4 crediti formativi DM/ 140. Presente anche il presidente dell’ ordine degli avvocati di Viterbo, Luigi Sini. L’evento è stato accreditato dall’ordine degli Avvocati di Viterbo ed ha riconosciuto 3 crediti formativi in materia di diritto civile.

L’UNAI (Unione Nazionale Amministratori Immobiliari) è la più antica associazione italiana di amministratori di condominio, fondata a Roma il 19 febbraio 1968 con il nome di URAI (Unione Romana Amministratori Immobiliari). Inizialmente, l’associazione mirava a unire i professionisti del settore operanti a Roma e nella provincia. Il 23 dicembre 1993, con un atto notarile, URAI si trasformò in UNAI, espandendo il suo raggio d’azione a livello nazionale.

Molti i tempi trattati nel corso dell’evento formativo tra cui le ultime modifiche in materia di salute e sicurezza nei cantieri edili con l’ampliamento della competenza dell’Ispettorato del lavoro e la questione dell’articolo 14 dell’81/2008: se prima era necessario il 20 per cento di lavoro irregolare per sospendere l’attività imprenditoriale, questo limite è stato portato al 10 per cento. Cambiato ed ampliato anche il ruolo di responsabilità del preposto all’interno dei cantieri al quale vengono affidati ulteriori compiti di controllo sull’operato dei colleghi.
Si è affrontato il tema della congruità della manodopera e della verifica dell’idoneità professionale delle imprese affidatarie ed esecutrici, tema, quest’ultimo, per il quale gli amministratori partecipanti hanno dimostrato particolare sensibilità.
Inoltre, è stato fatto un focus sulla recente introduzione della c.d. “patente a punti in edilizia” che sarà operativa dal 1 ottobre prossimo. La nuova norma dovrebbe rappresentare la conclusione di un percorso finalizzato ad aumentare la responsabilizzazione dei vari soggetti, dando compiti specifici ai vari soggetti interessati, dal Committente al lavoratore. Anche la formazione è stata fortemente implementata e si è in attesa che venga emanato il nuovo accordo Stato-Regioni con l’eventuale inserimento della possibile verifica dell’apprendimento in sede di attività ispettiva.
L’introduzione della “patente a punti” andrà ad incidere in un contesto nel quale, stando ai risultati dell’operazione “110 in sicurezza 2023” del marzo 2023, l’80% dei cantieri è risultato non conforme alla normativa. Su 723 imprese controllate 433 sono risultate irregolari con 166 sospensioni dall’attività e 348 sono stati i lavoratori irregolari rintracciati per un totale di 3 milioni di sanzioni emesse.
La patente a punti attribuirà alla singola impresa 30 punti con eventuale decurtazione di punti in caso di rilevate irregolarità. Per infortuni mortali si perderanno 20 punti mentre, ad esempio, per la mancanza di un parapetto, se ne perderanno 3. Il limite minimo di punti per poter operare sarà di 15.
Infine, sono state portate all’attenzione dei partecipanti le proposte avanzate dalle professioni tecniche in seno al tavolo tecnico istituito presso il Ministero del Lavoro e finalizzate a migliorare per quanto più possibile il testo del D.gs. 81/2008 anche per poter regolare meglio l’ingresso nel settore dell’edilizia creando supporto ai nuovi imprenditori edili, implementare compiti e formazione degli addetti ai lavori come ad esempio i lavoratori autonomi ed introdurre l’obbligo, in tutto il territorio nazionale, di sistemi anticaduta sulle coperture degli edifici.

 




Presentazione vetrina servizi nel quadro della Giornata Europea della Giustizia Civile

VITERBO- Nel quadro delle iniziative connesse alla Giornata Europea della Giustizia Civile ed al culmine dell’intensa attività svolta nel corso di questi ultimi anni orientata al concepimento, alla realizzazione ed allo sviluppo di progetti e servizi, il Tribunale di Viterbo comunica di aver istituito, all’interno del proprio sito web, una sezione dedicata a fornire adeguata evidenza di quanto realizzato, in un’ottica di rendicontazione pubblica.
L’apposita sezione, rinvenibile nella home page del sito ed agevolmente accessibile, è intitolata La vetrina dei servizi di qualità ed assolve anche alla funzione saliente di accorciare le distanze con il cittadino, una logica alla base dei documenti ispiratori della Giornata Europea prodotti in sede UE.
Tale sezione è destinata a dare evidenza di tutte le attività progettuali portate a compimento oppure in corso di realizzazione, ancorché in primo piano emerga la rinnovata attenzione rivolta alle esigenze di accoglienza degli utenti, di tutti gli utenti ma in particolare di quelli riconducibili alle fasce più fragili della nostra comunità territoriale.
Nella fase di avvio, la sezione annovererà quali progetti o servizi più significativi già resi disponibili agli utenti la riqualificazione dell’area esterna, la razionalizzazione dei sistemi di accoglienza dell’utenza avviata con l’istituzione delle “agende elettroniche”, il sistema dinamico di aggiornamento delle udienze penali (Sda.UP), l’inserimento dei percettori di reddito di cittadinanza nel contesto di iniziative dai tratti originali ed innovativi, la riqualificazione della sala visite ATP e i progetti di collaborazione con l’Università.
Ogni scheda informativa principale riferibile a ciascun servizio contiene, in un’ottica di piena trasparenza ed in funzione dell’obiettivo di favorire la replicabilità dell’iniziativa, appositi link mediante i quali raggiungere alcune sub schede la cui funzione è quella di dare conto dei passaggi attraverso i quali si è articolato il percorso che ha condotto alla realizzazione delle singole iniziative, a partire da eventuali convenzioni o protocolli istitutivi, e di esplicitare i benefici attesi e quelli conseguiti mediante la traduzione del progetto in risultati concreti per la collettività.
Ogni scheda conterrà inoltre la rassegna stampa che ha accompagnato la presentazione pubblica dell’iniziativa.
Quale ulteriore novità, allo scopo di agevolare le attività di comunicazione istituzionale e rendicontazione pubblica, il Tribunale di Viterbo ha istituito, nell’ambito del proprio assetto organizzativo, un ufficio comunicazione e relazioni con i media, allestendo un proprio gruppo di lavoro e dotando quest’ultimo di un indirizzo di posta elettronica ordinaria dedicata: ufficiocomunicazione.tribunale.viterbo@giustizia.it.
Sempre nel quadro delle iniziative volte alla promozione e diffusione di temi inerenti la Giustizia Civile, il Tribunale è in procinto di organizzare, valorizzando la forte partnership consolidatasi in questi ultimi anni con l’Università degli Studi della Tuscia, una presentazione pubblica dei dati riconducibili all’attività degli Uffici Giudiziari del Distretto della Corte di Appello di Roma, con un focus particolare su quella del Tribunale di Viterbo.
L’appuntamento fornirà inoltre l’occasione per illustrare più nel dettaglio il contenuto di ulteriori attività la cui realizzazione è stata resa possibile dalla collaborazione instauratasi con l’Università, segnatamente la diffusione di “pills of rights”, la partecipazione alle attività di comunicazione ed il supporto ai servizi di accoglienza previsti nel progetto “Il Palazzo Accoglie”, l’adesione al progetto degli scambi nell’ambito della rete europea ETJN, la nuova convenzione per i tirocini formativi nel contesto del ripensamento del modello organizzativo dell’Ufficio per il Processo.




Detenuto tenta evasione dal Tribunale, Uspp Lazio: “Le scorte delle traduzioni non vengono pagate da oltre un anno”

ROMA – “Il tentativo di evasione odierno dal tribunale di Frosinone da parte di un detenuto romano è stato reso impossibile per la prontezza di reazione degli agenti della scorta che un attimo prima era stata spinta a terra dallo stesso”. Dichiara Daniele Nicastrini segretario regionale USPP Lazio.

Il personale delle scorte delle traduzioni e piantonamenti del Nucleo di Frosinone, composto da circa 44 unità presenti su 100 previsti deve gestire il servizio per i tre istituti penitenziari ciociari, per circa 700 detenuti.

“La scorta va elogiata per aver evitato questo tentativo ma andrebbe anche pagata per i servizi svolti da oltre un anno dove non percepiscono le spettanze previste per oltre 30 mila euro complessivi. Continua Nicastrini. Per questa situazione segnalata anche ai vertici del DAP non sembra trovare soluzione, non perché non ci sono i soldi, ma perché manca di un semplice ragioniere che lavori queste pratiche per permettere quanto dovuto”.

La Polizia Penitenziaria delle carceri del frusinate compreso il Nucleo provinciale è abbandonata a sé stessi da un’amministrazione in tutti i suoi livelli poco attenti a quanto spetta, non prodigandosi a porli nelle giuste condizioni lavorative e a ricevere le spettanze economiche dovute.

“In queste ore la segreteria regionale ulteriori azioni a tutela di questo personale, auspicando che si possa sbloccare questa assurda situazione, concludendo il sindacalista – ribadendo l’elogio al personale che ha sventato questa evasione.”

 




Bimbo annegato in piscina: tre patteggiano 16 mesi per omicidio colposo

di REDAZIONE-

VITERBO- Nel doloroso caso della morte per annegamento del piccolo Fabio Guidobaldi, di soli 4 anni, avvenuto in una piscina a Grotte di Castro, tre imputati hanno patteggiato una pena di un anno e quattro mesi ciascuno, con sospensione della pena. L’udienza preliminare si è svolta davanti al giudice presso il tribunale di Viterbo.

I tre imputati, il presidente e il vicepresidente della cooperativa responsabile della gestione della piscina comunale e la bagnina, sono stati accusati di omicidio colposo in concorso. L’indagine, condotta dai carabinieri e coordinata dalla procuratrice Eliana Dolce, ha rivelato che il piccolo Fabio sarebbe stato lasciato da solo in acqua senza alcuna protezione, nonostante non sapesse nuotare. Questo tragico evento è accaduto mentre la bagnina sembra che stesse conducendo una lezione privata con un’altra bambina, ancora più giovane.

La drammatica tragedia si è verificata la mattina del 20 luglio 2022 presso la piscina situata in via Bardiniana a Grotte di Castro, dove Fabio partecipava a un centro estivo organizzato all’interno dell’impianto. Il bambino viveva con i genitori a Castel Cellesi, una frazione di Bagnoregio, e il 19 novembre successivo avrebbe compiuto 5 anni, quando i giardinetti pubblici sono stati intitolati in sua memoria.

L’imputato presidente e vicepresidente della cooperativa, di età rispettivamente di 35 e 52 anni, sono stati assistiti dall’avvocato Angelo Di Silvio, mentre la bagnina di 36 anni è stata rappresentata legalmente dagli avvocati Elio Mannetti e Cristina Marigliano. I genitori del bambino, Giulio e Ambra, sono stati rappresentati dagli avvocati Antonella Ginanneschi e Pier Paolo Grazini. La decisione di patteggiare una pena con sospensione rappresenta un passo importante in questo triste procedimento legale, mentre la comunità continua a piangere la perdita del giovane Fabio.

Presunzione di innocenza

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.




Minore di 12 anni coinvolto in traffico di droga: processo in corso a Viterbo

di REDAZIONE –

VITERBO – In un caso scioccante di traffico di droga nel centro di Viterbo, un ragazzo di soli 12 anni è stato coinvolto da un giovane di 19 anni per consegnare stupefacenti per le vie della città. Entrambi sono stati arrestati il 3 febbraio scorso dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Viterbo, dopo un’indagine coordinata dalla procuratrice Chiara Capezzuto.

Il giovane di 19 anni, è stato sottoposto a processo per spaccio di droga aggravato dalla cessione a un minore dopo che la richiesta di giudizio immediato della procura è stata accolta dalla giudice Rita Cialoni. La prima udienza si è tenuta ieri davanti al collegio dei giudici, e la prossima udienza è stata fissata per il 23 gennaio. Durante questa udienza, sarà ascoltato il ragazzo di 12 anni coinvolto nel caso. Tuttavia, non potrà essere ritenuto responsabile penalmente, poiché è minore di 14 anni. La sua testimonianza sarà raccolta in modalità protetta e con il supporto di psicologi.

Nel giorno dell’arresto avvenuto il 3 febbraio, il giovane di 19 anni è stato sorpreso dai carabinieri mentre consegnava al ragazzino cinque involucri di hashish, con un peso totale di 4,47 grammi. Inoltre, sono stati trovati altri cinque involucri di hashish nascosti addosso al giovane, con un peso totale di 3,42 grammi. Gli investigatori ritengono che, data la quantità di droga suddivisa in dosi e le modalità di occultamento, la droga fosse destinata a terzi. Si sospetta che il giovane di 19 anni abbia coinvolto il ragazzino di 12 anni per consegnare la droga e poi condividere i proventi dell’attività illecita.




“Il Palazzo Accoglie”, la presentazione del progetto l’11 settembre

VITERBO – Il “Palazzo Accoglie” è l’immaginifico titolo del progetto di ripensamento e riqualificazione dei percorsi direzionali del Palazzo di Giustizia di Viterbo, risultato beneficiario di un finanziamento da parte della Direzione Generale delle Risorse e delle Tecnologie del Ministero della Giustizia, che verrà presentato al pubblico lunedì 11 settembre nel corso di un evento organizzato presso il Palazzo di Giustizia di Viterbo.
Identifica, però, anche un Progetto di Utilità Collettiva finalizzato all’istituzione di un servizio dedicato al rilascio di informazioni e modulistica a beneficio dell’utenza del Palazzo, inquadrabile nell’ambito del patto per l’inclusione sociale, il cui tratto più originale ed inedito rimane essenzialmente quello riconducibile alle figure che costituiscono il perno del servizio, offerto mediante una rotazione di percettori di Reddito di Cittadinanza.
Entrambe le linee di azione si iscrivono in una progettualità più complessa, di durata pluriennale, dedicata al perfezionamento dei sistemi di accoglienza dell’utenza del Tribunale.
Pertanto, nel contesto di un progetto più vasto ed articolato che prevede la modifica della segnaletica direzionale esistente, sarà reso disponibile un punto informativo e di accoglienza a beneficio dell’utenza in prossimità
all’accesso principale, con un servizio dedicato prioritariamente al rilascio di informazioni e della necessaria modulistica.
Il progetto risulta inoltre completato da un servizio di accompagnamento fisico presso i locali delle
cancellerie a beneficio di utenti fragili o con difficoltà motorie, dall’organizzazione di un servizio di mediazione linguistica e dall’allestimento di dispositivi finalizzati all’abbattimento o comunque all’attenuazione delle barriere esistenti.
Il personale in servizio presso il nuovo desk potrà inoltre utilizzare, sempre a vantaggio degli utenti, anche il sistema per la prenotazione da remoto degli appuntamenti presso uffici e cancellerie, adottato da circa un paio di anni con il duplice virtuoso effetto di ridurre gli assembramenti e razionalizzare gli accessi presso il Tribunale.
Il servizio di accoglienza, diretto e coordinato da funzionari esperti nell’inedito ruolo di trainer, si avvarrà di percettori di RDC selezionati dall’Amministrazione Comunale di Viterbo e dal Tribunale mediante la predisposizione di uno specifico Progetto di Utilità Collettiva., di grande significato e valenza su un piano sociale in quanto circolarmente finalizzato a stimolarne il rinnovato protagonismo mediante un impegno indirizzato a beneficio di soggetti particolarmente fragili.
Il progetto ha registrato, inoltre, l’affermazione di un metodo già sperimentato presso il Tribunale, incentrato sulla ricerca di una collaborazione rivolta a diversi partner istituzionali, primi fra i quali l’Amministrazione comunale di Viterbo e l’Università degli Studi della Tuscia.
Il metodo, unitamente alla prassi che ne è derivata, costituisce, più in generale, l’ennesima concreta dimostrazione della capacità di saper costruire, intorno ad un’idea progettuale ben definita, un partenariato istituzionale nelle sembianze di una rete strutturata orizzontalmente sul territorio, con l’obiettivo di assicurare l’efficacia delle diverse iniziative messe in campo.




Impianto di climatizzazione Tribunale di Viterbo, riattivata la sua funzionalità

VITERBO – A seguito della conclusione delle operazioni di sostituzione e reinstallazione dei gruppi refrigeranti componenti l’impianto di climatizzazione, si comunica l’avvenuta riattivazione della sua
funzionalità.
Si sottolinea, a tale proposito, che l’impianto di climatizzazione, unico ed articolato nelle due
componenti funzionali, riscaldamento e raffrescamento, nonostante il fisiologico e crescente deterioramento registratosi nella sua capacità performante, aveva costantemente mantenuto una sua capacità operativa, anche nel corso dell’anno precedente.
L’avvenuto blocco registratosi durante il mese di giugno, però, ha dapprima costretto il personale
della manutenzione a continui interventi finalizzati al ristabilimento di una funzionalità dell’impianto che fosse compatibile con le esigenze di benessere.
Una volta constatata l’impossibilità di raggiungere tale obiettivo, sotto il profilo tecnico, gli uffici,
d’intesa con le competenti articolazioni ministeriali, hanno privilegiato una policy di sostituzione dei
gruppi refrigeranti riconducibili al vecchio impianto e di noleggio a medio termine di nuovi gruppi,
culminata in sede realizzativa con le accennate operazioni di avvicendamento e reinstallazione portate a termine nella giornata di sabato 15 luglio.
In questi giorni, inoltre, la società che provvede alla manutenzione degli impianti sta eseguendo
un controllo capillare dei termoconvettori presenti nelle singole stanze ai fini di un totale e definitivo
ripristino di condizioni microclimatiche di benessere per tutti i lavoratori e gli utenti del Palazzo di
Giustizia di Viterbo.




Introduzione lavoro di pubblica utilità in sostituzione della pena inferiore a tre anni, sottoscritta convenzione tra comune e Tribunale di Viterbo

VITERBO – Introduzione lavoro di pubblica utilità, sottoscritta questa mattina dal presidente del Tribunale Francesco Oddi e dalla sindaca di Viterbo Chiara Frontini la convenzione per l’introduzione del lavoro di pubblica utilità sostitutivo della pena.

La convenzione, che si colloca nel quadro delle misure introdotte dalla riforma Cartabia, che ha previsto un significativo ampliamento dell’ambito operativo di una serie di istituti riconducibili alla materia della giustizia riparativa, è stata firmata presso i locali del Tribunale di Viterbo, dal presidente del Tribunale e dalla sindaca, alla presenza del direttore dell’Uepe – Ufficio esecuzione penale esterna Maria Biondo, in rappresentanza di un ufficio che rivestirà un ruolo nevralgico ai fini del buon funzionamento e dell’implementazione degli istituti voluti dalla recente riforma.

“Era una convenzione attesa da tempo – spiega il presidente del Tribunale Oddi – della quale il Comune era sprovvisto e sulla quale noi come Tribunale di Viterbo, puntiamo molto. Ci si attende una crescita – in proporzione rispetto agli altri comuni – del numero dei soggetti interessati dalla convenzione oggi sottoscritta. Un’iniziativa nella quale credo poiché dimostra il vero senso di emenda ed espiazione della pena. Oltre che favorire il recupero delle persone condannate, il percorso redentivo si risolverà in termini di un servizio alla comunità, la quale sarà tangibilmente interessata da questo nuova proposta. La convenzione si propone infine come esempio e traino per altre realtà comunali che, in questi giorni, stanno iniziando a muoversi”.

“Questa collaborazione era nell’aria da tanto tempo – sottolinea la sindaca Chiara Frontini – ma non si era mai concretizzata. Oggi abbiamo conseguito un importante obiettivo. In poche parole, coloro che vengono condannati a pene inferiori ai tre anni e per i quali il giudice dispone di scontare una pena alternativa, fuori dal carcere, potranno contribuire al benessere della collettività con attività socialmente utili. Uno strumento proattivo per “ripagare” la comunità del danno recatole, e contribuire a prendersene cura. Abbiamo previsto che possano aiutare nelle manutenzioni cittadine, in particolare nel verde pubblico. Un risultato che ha visto il prezioso contributo anche dell’assessore alle politiche sociali Patrizia Notaristefano, del delegato alle politiche di sicurezza integrata Umberto Di Fusco e al contenzioso Luigi Gioiosi. Un autentico esempio di cooperazione istituzionale che sono certa darà soddisfacenti risultati, sia per le istituzioni, sia per la cittadinanza nel suo complesso”.

L’UEPE, in questo contesto, sarà chiamato a presidiare alcuni momenti essenziali in sede di programmazione e controllo di quanto disposto dal giudice in occasione dell’applicazione delle sanzioni: dalla stesura del programma di trattamento, alla verifica sulla condotta del condannato e sull’effettività del percorso di reinserimento intrapreso da quest’ultimo.

Più in generale, anche il buon esito della riforma dipenderà dalla propensione a fare rete delle istituzioni e degli uffici che sono chiamati a collaborare orizzontalmente, dimostrando in tal modo una capacità effettiva di governo sul territorio delle misure loro demandate dalla legge.

Un orientamento che, in ogni caso, già altre volte è stato sperimentato con successo presso il Tribunale, alla luce delle ripetute occasioni nelle quali si è snodato soprattutto di recente il rapporto di confronto e collaborazione sviluppato con istituzioni fondamentali per il territorio quali amministrazione comunale di Viterbo e Università degli Studi della Tuscia.




Giochi, da Consiglio di Stato ok ai limiti orari nel Comune di Formia: interesse dei privati non viene sacrificato

FORMIA (LT) – I limiti orari stabiliti nel 2014 per l’accensione degli apparecchi da gioco a Formia erano legittimi e potranno tornare in vigore. A stabilirlo, riporta Agipronews, è una sentenza del Consiglio di Stato, che ha accolto l’appello dell’amministrazione comunale contro due società del settore ribaltando una precedente decisione del Tar Lazio.

Il tribunale regionale aveva infatti bocciato un’ordinanza del sindaco che limitava la possibilità di giocare alla fascia oraria 10-20, ritenendo troppo “generico” il riferimento ai dati dell’Azienda sanitaria locale nell’istruttoria a sostegno della decisione. I giudici di Palazzo Spada, però, hanno evidenziato come la normativa in materia di gioco d’azzardo rientri “nella tutela del benessere psico-fisico dei soggetti maggiormente vulnerabili e della quiete pubblica” attribuita al Comune. Viene poi fatto presente che nella disciplina degli orari di accensione degli apparecchi da gioco coesistono “una pluralità di interessi che devono essere adeguatamente misurati e contemperati”: da un lato l’interesse dei privati, dall’altro gli interessi pubblici e generali, tra cui rientra anche la tutela della salute pubblica.

A stabilire gli orari di apertura delle sale da gioco è il sindaco, che deve “valutare le posizioni di ciascuno dei soggetti coinvolti senza impiegare mezzi eccessivi rispetto agli obiettivi perseguiti”. In questo caso, afferma il Consiglio di Stato, “la determinazione del Comune di Formia si è basata su un’adeguata istruttoria” e “su una equilibrata ponderazione dei plurimi interessi in gioco”. L’offerta di gioco viene quindi limitata “senza sacrificare eccessivamente l’interesse dei privati gestori delle sale da gioco, i quali possono usufruire di un’ampia fascia oraria per l’apertura al pubblico dell’esercizio”.




Torturò ed uccise Pilù, condannato a 18 mesi di reclusione dal tribunale di Pistoia

PISTOIA- Comparotto: «È sempre più urgente una riforma del Codice penale che introduca un inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali e la loro tutela diretta».  Condannato l’uomo che seviziò e uccise la cagnolina Pilù della ex fidanzata, a 18 mesi e al risarcimento da liquidarsi in sede civile oltre che alla rifusione delle spese processuali. Questo ha stabilito oggi il Tribunale di Pistoia. Lo comunica l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), parte civile nel processo.

Il reo commise il fatto nel maggio 2015 a Pescia, ma la denuncia arrivò oltre un anno dopo, nell’ottobre del 2016, quando Foco pubblicò un video che spiegava come mai improvvisamente la cagnolina, al rientro della ragazza, fosse in fin di vita per morire di lì a poco.

«È sempre più urgente una riforma del Codice penale che introduca un inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Gli animali devono essere considerati esseri viventi suscettibili di tutela diretta e non più indiretta solo perché oggetto del sentimento di pietà nutrito dagli esseri umani verso di loro. Purtroppo ancora non hanno una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica. Tra l’altro, studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette».

Secondo l’Oipa, nei limiti dell’ordinamento vigente, è comunque una sentenza soddisfacente anche in considerazione del fatto che l’imputato aveva provato a chiedere la messa alla prova e il patteggiamento, alternative entrambe respinte.




Unitus: al via i corsi di formazione per percettori di reddito e detenuti

VITERBO – Presso il Palazzo di Giustizia di Viterbo è stato inaugurato il corso di formazione su manutenzione del verde per i percettori di reddito di cittadinanza e detenuti che lavorano alla manutenzione del Giardino della Solidarietà nell’area dello stesso tribunale viterbese. La prima lezione ha interessato undici partecipanti ed ha trattato la sicurezza sul posto di lavoro. Nei prossimi giorni seguiranno lezioni pratiche all’Azienda Agraria dell’Università della Tuscia e all’Orto Botanico sulla gestione delle piante ornamentali. Erano presenti all’inaugurazione il presidente del tribunale Eugenio Turco, il professor Giuseppe Colla direttore dell’Azienda Agraria dell’UNITUS, il dirigente del tribunale Paolo Stavagna e il docente professor Andrea Colantoni che ha tenuto la prima lezione sulla sicurezza. Il corso rappresenta il proseguo della collaborazione tra UNITUS, Tribunale di Viterbo, Procura della Repubblica e Comune di Viterbo nell’ambito della valorizzazione dell’area a verde del Palazzo di Giustizia e del suo utilizzo come strumento di formazione di competenze nel settore della gestione del verde urbano.




Tribunale, da oggi fino a mercoledì sciopero degli avvocati penalisti

di REDAZIONE-

VITERBO- Da oggi stop alle udienze al tribunale di Viterbo, tranne che per quelle convalidate e con gli imputati detenuti o sottoposti a altre misure cautelari. Lo sciopero degli avvocati penalisti partirà oggi e avrà la durata di tre giorni, fino a mercoledì. Riguarderà non solo il tribunale viterbese, ma anche i penalisti di tutta Italia. Una protesta che è stata proclamata a livello nazionale lo scorso 12 marzo da parte della giunta dell’Unione camere penali, a causa dei disservizi del portale telematica. Oggi, primo giorno di sciopero, si terrà la manifestazione nazionale “Il difensore e il Ppt. Criticità e soluzioni possibili”, che potrà essere visibile online sul canale Youtube delle camere penali, dalle ore 10 alle 13.

 




Trasfuse paziente testimone di Geova contro la sua volontà: medico condannato per violenza privata

TIVOLI (Roma) – Riceviamo e pubblichiamo: “Il 1° ottobre 2020 G.L., medico dell’ospedale di Tivoli, è stato condannato per violenza privata a due mesi di reclusione (pena sospesa) per aver trasfuso una paziente trentaseienne Testimone di Geova contro la sua volontà. Il medico è stato anche condannato a risarcire i danni, la cui quantificazione è stata rimessa al giudice civile, a pagare una provvisionale al marito e ai genitori della vittima, e a coprire le spese legali. 

Il caso. Nel 2013 Michela, una giovane donna di Montelanico (RM), viene trasferita d’urgenza all’ospedale di Tivoli per una grave insufficienza respiratoria. Per facilitare le terapie, la donna viene subito messa in coma farmacologico. Le volontà della paziente sono comunque indicate chiaramente nelle sue Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) e vengono confermate dall’amministratore di sostegno da lei preventivamente designato e nominato dal Giudice Tutelare con il precipuo potere di far rispettare la volontà di Michela di non essere sottoposta a emotrasfusioni. La donna accetta volentieri ogni terapia all’infuori delle trasfusioni di sangue. Incurante di tali chiare e vincolanti volontà, il 4 aprile il medico le somministra ben quattro trasfusioni di sangue, nonostante la paziente fosse in fase terminale, come si evinceva dai dati clinici a disposizione dei sanitari. Subito dopo l’ultima trasfusione, infatti, Michela viene a mancare.

Il significato per la giurisprudenza italiana. La condanna del Tribunale di Tivoli conferma la centralità del diritto all’autodeterminazione terapeutica sancito dall’art. 32 della Costituzione e ribadito dalla recente legge 219/2017. Ma fa di più: chiarisce che, anche se il paziente è incosciente, trascurare le sue volontà espresse tramite DAT e oltretutto ribadite dall’amministratore di sostegno appositamente nominato dal Giudice Tutelare espone il medico a una condanna penale.

“Accogliamo con soddisfazione questa decisione, che è destinata a fare giurisprudenza”, hanno commentato gli avvocati della famiglia di Michela. Desideriamo ringraziare il Tribunale, in quanto nonostante il notevole carico di lavoro e la carenza di organico si è riusciti ad ottenere una sentenza prima del 4 ottobre, data in cui sarebbe maturata la prescrizione del reato”.




Tra Unitus e Tribunale convenzione per il bilancio di responsabilità sociale

VITERBO – All’Orto botanico dell’UNITUS cerimonia per la firma della Convenzione tra il Tribunale di Viterbo e l’Università della Tuscia, per attività di collaborazione e ricerca sul tema della “responsabilità sociale”; si tratta di un progetto di ricerca innovativo che riguarderà la raccolta, l’analisi e la valutazione dei dati e delle procedure ai fini della redazione del “bilancio di responsabilità sociale” del Tribunale di Viterbo. “Con il Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia Stefano Ubertini-ha sottolineato la presidente del Tribunale Maria Rosaria Covelli– e con il professor Alessandro Ruggieri, responsabile scientifico del progetto, che ringrazio vivamente, abbiamo varato una convenzione molto importante che ha come obiettivo di presentare alla città di Viterbo e alla sua provincia un “bilancio di responsabilità sociale” sulle numerose attività del Tribunale di Viterbo, del personale di magistratura e amministrativo, delle scelte operate dalla dirigenza dell’Ufficio, dei risultati raggiunti nell’arco di un triennio, con riguardo al Settore della Giurisdizione Penale e della Giurisdizione Civile, e ai numerosi servizi che l’Ufficio Giudiziario eroga quotidianamente in favore della cittadinanza. Si desidera in tal modo rendere trasparenti e comprensibili i dati al fine di una completa e corretta conoscenza della complessa organizzazione giurisdizionale e amministrativa del Tribunale, e di una valutazione al riguardo da parte dei soggetti con cui il Tribunale viene costantemente a contatto, dalle varie categorie di Professionisti alla cosiddetta utenza non qualificata costituita dalla cittadinanza. La rappresentazione dei dati- continua la Covelli- sarà anche accompagnata dal raffronto di costi, investimenti, benefici e dall’analisi economica dell’impatto sul territorio delle attività del Tribunale”. Il Rettore dell’Università della Tuscia, Stefano Ubertini, è molto soddisfatto: “Ringrazio la Presidente Covelli-afferma- per questa nuova opportunità di ricerca che conferma il rapporto di collaborazione istituzionale e di amicizia tra le istituzioni del territorio, che intendo proseguire e rafforzare perché l’Ateneo continui a essere uno dei punti di riferimento per la crescita sociale, economica e culturale del territorio”. “Ringrazio la presidente Covelli -aggiunge il professor Alessandro Ruggieri responsabile scientifico della Convenzione- per la stimolante prospettiva di ricerca e il rettore. Ubertini per aver creduto in questo progetto ed avermi affidato la responsabilità scientifica. Questa ricerca è molto innovativa ed importante; in base alla mia esperienza sono da sempre convinto che l’attività di una Istituzione pubblica non si possa valutare solo con strumenti tradizionali ma debba essere vista con una prospettiva più ampia di servizio al territorio. A noi spetterà trovare gli indicatori per misurarne l’impatto, e sono sicuro che ciò consentirà di fornire ai cittadini una informazione più ampia e completa in grado di far comprendere e apprezzare l’attività dell’Ente. L’obiettivo è anche sviluppare strumenti utilizzabili per altre esperienze, a partire dalla procura di Viterbo, ma anche in altre istituzioni’. Il coordinamento dei lavori sarà effettuato da un gruppo di cui faranno parte per l’UNITUS le professoresse Gioia, Silvestri oltre al professor Ruggieri e per il Tribunale il dirigente amministrativo e alcuni Giudici. Tra i presenti all’evento anche il Procuratore della Repubblica Auriemma, il Sindaco di Viterbo, Arena, il Presidente della Fondazione Carivit Lazzari, il presidente della Provincia Nocchi, il vice prefetto, il Vice Questore e rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. L’evento è stato organizzato dal professor Giuseppe Colla e alla professoressa Laura Zucconi presso l’Orto Botanico di Viterbo, spazio naturale davvero unico.




Alexa usata come testimone in tribunale

di GIUSEPPE INTAGLIATA –

VITERBO – Per la prima volta l’assistente vocale di Amazon, Alexa, è stata usata come testimone durante un processo per omicidio avvenuto in Florida. La vittima fu una giovane donna di 32 anni, Sylvia Galva Crespo, e secondo la polizia locale l’assistente potrebbe aver registrato gli ultimi momenti di vita della vittima e la lite avuta con il marito, Adam Crespo, che risultava essere il principale indagato e con una precedente accusa di omicidio di secondo grado. L’uomo, però, si era sempre proclamato innocente. Alexa ascolta e registra i rumori che provengono dall’ambiente circostante in modo da potersi attivare subito quando la chiamiamo. Amazon non divulga le informazioni dei clienti in tutela della loro privacy ma, in caso di un ordine legalmente valido e vincolante, la ditta è tenuta a fornire questi dati. Il ruolo di Alexa potrebbe essere fondamentale in questa storia. Al momento la registrazione dell’accaduto è stata consegnata in tribunale, ma non sappiamo ancora il contenuto di essa. In futuro, gli assistenti digitali potrebbero addirittura sostituire i giudici e gli avvocati all’interno dei tribunali perché ormai sempre più famiglie dispongono di questi apparecchi e le loro registrazioni sono sicuramente molto più affidabili rispetto ai testimoni.




“La corretta formazione del mediatore familiare”, convegno al Tribunale di Viterbo

VITERBO – Due domande al Prof. Marino Maglietta, ideatore ed estensore della legge sull’affido condiviso e ospite di spicco del convegno “La formazione del Mediatore Familiare alla luce della norma UNI 11644/16” che si terrà mercoledì 29 gennaio al Tribunale di Viterbo, con l’obiettivo di fare chiarezza sul ruolo e competenze del mediatore familiare.
Prof. Maglietta, nel corso del convegno in cui lei è relatore verrà presentato un nuovo corso di formazione per mediatori familiari, riconosciuto dall’AEMeF (Associazione Europea Mediatori Familiari). Che cosa lo caratterizza?
– Essenzialmente, si attiene rigorosamente alle norme UNI sulle professioni non regolamentate, per cui garantisce la spendibilità del titolo, e altrettanto rigorosamente insegna a rispettare il principio della bigenitorialità, per cui si pone nelle condizioni ideali per applicare la legge sull’affidamento condiviso.
Ma in cosa mediazione familiare e affidamento condiviso possono considerarsi interdipendenti?
– Perché un percorso di mediazione possa avere successo, nell’immediato e in seguito, è fondamentale che ci sia equilibrio all’interno della coppia, che i genitori siano investiti degli stessi diritti-doveri e che il figlio abbia pari opportunità di relazionarsi con l’uno e con l’altro. Cosa che la legge prevede, ma che al momento la mediazione assicura molto meglio del sistema legale, ancora favorevole a soluzione sbilanciate.
Un’occasione quindi imperdibile per avvocati, assistenti sociali ed altre figure professionali per capire meglio lo stato dell’arte di una nuova figura professionale che avrà un ruolo sempre più importante nella soluzione dei conflitti di coppia nell’interesse prevalente dei figli.