“Mamma sei sempre nei miei pensieri….spostati!” scritto da Cinzia Leone e Fabio Mureddu

VEJANO (Viterbo)- “Mamma sei sempre nei miei pensieri….spostati!” scritto da Cinzia Leone e Fabio Mureddu produzione Maximo Event di Nicolò Innocenzi. Domenica 13 aprile 2025, ore 17.30. Teatro Comunale – Vejano.
“Mamma, sei sempre nei miei pensieri… spostati!”, l’esilarante spettacolo che unisce comicità, riflessione e un’analisi ironica del legame madre-figlia, scritto da Cinzia Leone e Fabio Mureddu e interpretato dalla stessa Cinzia Leone, andrà in scena domenica 13 aprile alle ore 17:30 al Teatro Comunale di Vejano.
Cinzia Leone guiderà il pubblico in un viaggio divertente e toccante alla scoperta della “mammità”, esplorando con leggerezza e profondità il distacco dal cordone ombelicale, l’influenza delle madri sulle proprie figlie e il circolo che si perpetua di generazione in generazione. Lo spettacolo offre uno spunto comico su come una madre, nel bene e nel male, condiziona i pensieri e i comportamenti della figlia, trasmettendo un’impronta che si ripercuote sulle generazioni future.
Durante il monologo, Cinzia sarà costantemente interrotta dalle telefonate della madre, che la porteranno a cercare di capire le origini della vita, partendo dal protozoico e giungendo fino ai giorni nostri.
L’ironia pungente si mescola a momenti di sincero coinvolgimento, con un racconto che parte dai primi passi dell’umanità fino ad arrivare alle problematiche quotidiane moderne, come gastrite e colite.
Il pubblico vivrà un’esperienza unica, dove Cinzia Leone, con la sua energia e il suo linguaggio senza filtri, esplorerà tematiche universali e talvolta imbarazzanti, come il rapporto tra madre e figlia, la complicità e le difficoltà del legame. Un mix di riflessioni sul cordone ombelicale, simbolo di un amore profondo, ma anche di un legame che spesso crea insicurezze e conflitti interiori.
Con il suo stile diretto e un tocco di empatia verso il pubblico, Cinzia Leone riesce a raccontare la complessità delle relazioni familiari, tra ironia e momenti di riflessione, divertendo e commuovendo allo stesso tempo. Sarà inevitabile alla fine dello spettacolo domandarsi “Ma dove finiscono i pensieri di mamma e dove iniziano i miei?”
I filmati dello spettacolo sono di Franco Bertini e le musiche di Enrico Melozzi, la produzione è della Maximo Event di Nicolò Innocenzi.
Dopo la data di Vejano, lo spettacolo sarà 28 e 29 aprile al Teatro Tor Bella Monaca e l’11 maggio al Teatro Romano di Cassino.




Prima nazionale di Annia Regilla-il femminicidio nella storia

VEJANO (Viterbo)- Il Teatro Comunale di Vejano è orgoglioso di ospitare la prima nazionale di Annia Regilla – Il femminicidio nella storia, uno spettacolo scritto da Angela Turchini con l’interpretazione di Antonella Giuzio. L’evento avrà luogo sabato 12 aprile 2025 alle ore 17:30.

Lo spettacolo affronta temi di grande attualità e riflessione, portando in scena la storia di Annia Regilla, una donna che, nella Roma antica, vive il tragico destino di una morte violenta. La pièce esplora il femminicidio, non solo come crimine, ma come una realtà che affonda le radici in una cultura patriarcale che ha spesso determinato il destino delle donne.

“Ogni storia che si racconta ha una profondità che difficilmente si arriva ad indagare completamente. Le vicende umane sono tali perché appartengono a tutti, in qualche modo si può dire che sono nella nostra memoria. All’inizio ci sono i fatti, così come li scopriamo. Ed è da questi che è iniziato il mio percorso. Certo non mi aspettavo di arrivare a scoprire il dramma di una donna, all’anagrafe Appia Annia Regilla Atilia Caucidia Tertulla, vissuta ai tempi dell’Impero Romano, nel II secolo d.C., così vicino per intensità e dettagli al nostro contemporaneo. Lei è bella, giovane, aristocratica e istruita. All’ombra di un matrimonio combinato, la sua vita si trasforma in uno spazio angusto e lì, in solitudine, trova la morte per mano del marito, il retore greco Erode Attico. Dal suo passato Annia Regilla mi ha consegnato non solo la storia di un femminicidio ma ha parlato di integrazione, di culture, di potere esercitato nel perimetro di una relazione affettiva senza via di uscita. Ho immaginato la sua voce e ho seguito il suo racconto, scritto solo tra le pieghe della vita dei personaggi che hanno preso parte con lei, nel bene e nel male, a questa vicenda. La storia l’ha resa muta, nessun ritratto, pochissime le testimonianze, forse qualche statua ritrovata a lei riferita, ma priva della testa, sono la prova della sua esistenza. Questa mutilazione, puro scherzo del tempo, mi colpisce perché ancora oggi la voce delle donne, il loro pensiero è ritenuto sovversivo e inopportuno. La modernità di Annia Regilla è l’aver riconquistato la parola persa per dire la sua verità e l’ho immaginata oltre la sua morte, pronta a rivendicare le sue ragioni con il coraggio di donna libera. A lei mi lega un profondo senso di riconoscenza e la convinzione che ce l’avrebbe fatta se le risposte ai suoi dubbi fossero giunte in tempo per salvarla. Il volto di Annia Regilla penso sia qualunque altro volto di donna, sfortunata e violata. Ma la sua voce genera movimento e i “perché”, che mi hanno accompagnato lungo la scrittura di questo testo, sono le chiavi con le quali aprire quelle porte che in molti preferiscono lasciare chiuse.”
Così commenta l’autrice Angela Turchini.

Antonella Giuzio, che il 29 marzo scorso ha già portato in scena con grande successo la lettura scenica de Il Potere di un No, ispirato alla storia di Franca Viola, torna ora sul palco con un’altra intensa interpretazione.

In occasione della prima nazionale, l’attrice ha dichiarato:

“Quando ho letto la prima volta le storie scritte da Ludovica Costantini su Franca Viola e da Angela Turchini su Annia Regilla, oltre a trovare agevole riconoscere in me l’ingiusta da loro subita in quanto donne, ho immediatamente pensato che il loro vissuto mettesse in evidenza innanzitutto una critica determinata a una cultura…la nostra cultura!

Nella storia di Franca questo senso di critica e di ingiustizia porta a una ribellione indubbiamente coraggiosa, che cambia radicalmente una percezione comune.

Ciò che emerge quale filo conduttore del racconto in prima persona della propria morte da parte di Annia, è questa accettazione, dolorosa e abbandonata, che la vita di una donna, al tempo, era al di fuori del suo controllo, tutto ciò che le accadeva era parte di un destino disegnato e deciso a monte. Educata bella, colta, sorridente per… se stessa? No, per un uomo, non per forza amato, conosciuto o voluto da lei. Gli unici impulsi di reazione, Annia li ha nei confronti della cultura greca, nel cui paragone tenta di far valere una propria identità, che è poi in generale quella romana.

Ho riflettuto, quasi di riflesso, sui destini diversi che accompagnano le due donne. Da una parte l’accettazione di Annia che è un seguire la propria cultura, dall’altra parte il “no” di Franca, il no ad un contesto storico-culturale che la voleva moglie del suo carnefice. Queste storie portano inevitabilmente a tentare di definire, se definire, il “destino femminile”.

Franca trova aiuto di reazione nella famiglia. Mi ha colpito moltissimo il fatto che, nelle sue rare apparizioni pubbliche, la donna ringrazia sempre, con sincera e pungente commozione, gli uomini della sua vita che le hanno dato il coraggio di denunciare: il papà e il marito. Questo fa capire quanto sia importante avere l’appoggio certamente di chi ci è più vicino, ma anche la comprensione da parte del prossimo, senza la quale è difficile cambiare le cose. Nonostante quindi l’orgoglio e la consapevolezza di vivere in tempi diversi anche grazie a donne come Franca, da attrice, e madre e donna, riflettere sul destino, su come affrontare la violenza su Franca e la morte di Annia, le loro paure, dubbi, e condizionamenti, non è stato difficile, nel senso che non è stato difficile comprenderle, comprendere sia questa accettazione della realtà, così come si presentava ai suoi occhi dell’una, sia la repulsione dell’altra. E non è stato difficile poiché è di noi che Franca e Annia parlano, poiché tutto è parte di noi, le motivazioni che ci hanno spinto a costituire società che ritenevano naturale che la distinzione tra i generi portasse al riconoscere il “il più forte e il più debole”, sia le motivazioni che ci hanno spinto a cambiare. Così leggo di Franca e Annia parlando al mondo in cui vivo e sento in me ogni loro timido impulso di ribellione, ogni loro piccola riflessione sull’ingiustizia che le decisioni altrui provocano, ogni loro stralcio di speranza che tutto può cambiare, ma più di tutto ho sentito la loro piena, consapevole coscienza che una vita decisa indipendentemente dal nostro volere, porti in ogni caso sofferenza e limitazioni.

Non vorrei dire le storie di queste donne sono storie che “ci insegnano”, perché non vorrei avere necessità di ottenere tali insegnamenti tramite l’esperienza traumatica (come quella di Franca che ha subito una terribile violenza) o fatale (come la morte di Annia).

Bisogna parlare di loro provando la vergogna di far parte dell’umanità che ci ha così trattato, e cantando la rabbia di chi vuole cambiare per la giustizia, per la difesa del proprio essere e della propria esistenza.”

La rappresentazione, accompagnata da una profonda riflessione culturale, è un invito a riscoprire il valore di donne che, nonostante il passare dei secoli, continuano a parlare alle generazioni future. Un’opera che va oltre la semplice narrazione, proponendo una critica attualissima alla condizione femminile.

Ad arricchire ulteriormente l’evento, presso il Teatro Comunale di Vejano è visionabile una mostra fotografica dedicata alle figure femminili protagoniste degli spettacoli in programma e ad altre donne che collegano il passato e il presente, mettendo in luce il coraggio per la lotta ai diritti femminili.

Dettagli evento

Data: 12 aprile 2025
⏰ Orario: 17:30
Luogo: Teatro Comunale di Vejano
️ Mostra fotografica: visitabile presso il teatro durante l’evento
️ Ingresso: Gratuito con prenotazione obbligatoria
Prenotazioni: Teatro Vejano – Tel: 3338537695 | Email: teatrovejano@gmail.com
Per maggiori informazioni: www.teatrovejano.it




A Vejano “Mamma sei sempre nei miei pensieri….spostati!” scritto da Cinzia Leone e Fabio Mureddu

VEJANO (Viterbo)- “Mamma, sei sempre nei miei pensieri… spostati!”, l’esilarante spettacolo che unisce comicità, riflessione e un’analisi ironica del legame madre-figlia, scritto da Cinzia Leone e Fabio Mureddu e interpretato dalla stessa Cinzia Leone, andrà in scena domenica 13 aprile alle ore 17:30 al Teatro Comunale di Vejano.
Cinzia Leone guiderà il pubblico in un viaggio divertente e toccante alla scoperta della “mammità”, esplorando con leggerezza e profondità il distacco dal cordone ombelicale, l’influenza delle madri sulle proprie figlie e il circolo che si perpetua di generazione in generazione. Lo spettacolo offre uno spunto comico su come una madre, nel bene e nel male, condiziona i pensieri e i comportamenti della figlia, trasmettendo un’impronta che si ripercuote sulle generazioni future.
Durante il monologo, Cinzia sarà costantemente interrotta dalle telefonate della madre, che la porteranno a cercare di capire le origini della vita, partendo dal protozoico e giungendo fino ai giorni nostri.
L’ironia pungente si mescola a momenti di sincero coinvolgimento, con un racconto che parte dai primi passi dell’umanità fino ad arrivare alle problematiche quotidiane moderne, come gastrite e colite.
Il pubblico vivrà un’esperienza unica, dove Cinzia Leone, con la sua energia e il suo linguaggio senza filtri, esplorerà tematiche universali e talvolta imbarazzanti, come il rapporto tra madre e figlia, la complicità e le difficoltà del legame. Un mix di riflessioni sul cordone ombelicale, simbolo di un amore profondo, ma anche di un legame che spesso crea insicurezze e conflitti interiori.
Con il suo stile diretto e un tocco di empatia verso il pubblico, Cinzia Leone riesce a raccontare la complessità delle relazioni familiari, tra ironia e momenti di riflessione, divertendo e commuovendo allo stesso tempo. Sarà inevitabile alla fine dello spettacolo domandarsi “Ma dove finiscono i pensieri di mamma e dove iniziano i miei?”
I filmati dello spettacolo sono di Franco Bertini e le musiche di Enrico Melozzi, la produzione è della Maximo Event di Nicolò Innocenzi.
Dopo la data di Vejano, lo spettacolo sarà 28 e 29 aprile al Teatro Tor Bella Monaca e l’11 maggio al Teatro Romano di Cassino.




A Vejano festeggiati i 90 anni di don Felice

VEJANO (Viterbo)- Ieri, 25 marzo, la Comunità di Vejano (VT) si è stretta intorno al suo Parroco, don Felice, per festeggiare i suoi 90 anni. La commozione è stata grande per lui ,tanto da non avere parole ,gli veniva da piangere per questo ” regalo” di forte umanità e anche tenerezza ,come fosse un Padre o un fratello per tutti loro.
Una bella sorpresa per lui ,non solo dai cittadini ,ma anche dalla Banda musicale di Vejano.
I Carabinieri della Stazione di Vejano, insieme al Comandante Esposito, hanno reso omaggio a quest’uomo di Chiesa, che ha dato tanto a questa comunità umanamente e da religioso insieme alla sindaca Teresa Pasquali, che lo conosce fin da bambina, al parroco don Giorgio e don Daniele e l’associazione Nazionale CC di Vejano col suo Presidente Emilio Ponzianelli.




Sboccia la primavera in tutta la nazione e con lei anche la seconda parte di stagione teatrale di Vejano

VEJANO- Cinque appuntamenti in cartellone con abbonamento e tre eventi gratuiti per il pubblico di tutto il viterbese. “Il filo conduttore ormai è sempre quello, la risata e il pensiero.” Commenta il direttore artistico Fausto Costantini.
“Cinque spettacoli che si, sono leggeri, ti fanno ridere, alcune novità italiane e altri grandi classici come nel caso di ‘Questi Fantasmi’ di Eduardo. Ovviamente il livello rimane alto,attori nazionali si prestano al teatro di Vejano e al suo pubblico per alleggerire gli animi.”

La seconda parte di stagione invece apre i suoi battenti domenica 16 marzo con la commedia “Questi Fantasmi” di Eduardo De Filippo, in scena Mario Antinolfi che firma anche la regia, accompagnato da Carla Schiavone, Nicola Paduano, Paolo Pietrantonio, Ida Anastasio, Ciro Buono, e con Carolina Scardella e Andrea Fulgenzi. Le Musiche a cura Roberto Antinolfi, i costumi di Antonietta Corrado e l’Impianto scenico di Eleonora Scarponi, Disegno Luci Flavio Perillo. La storia di Pasquale Lojacono, un povero uomo, un debole, dopo aver tentato invano di assicurare a sé e alla moglie un minimo di stabilità economica, si è ridotto a vivere di espedienti. Si trasferisce con la giovane moglie Maria in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo seicentesco. Maria non sa che il marito ha ottenuto il fitto gratuito per cinque anni di quell’enorme casa (18 camere e 68 balconi) in cambio del compito di sfatare la leggenda sulla presenza di spiriti nella casa. l portiere Raffaele spiega al nuovo inquilino cosa dovrà fare per ottemperare al suo impegno contrattuale: per dimostrare che non ci sono fantasmi dovrà mostrarsi ogni giorno, due volte al giorno, fuori tutti i 68 balconi, mostrando serenità e allegria e cantare ad alta voce. Ascoltando però i racconti del portiere, della sorella di quest’ultimo e del “dirimpettaio” di casa, tal Professor Santanna, il nostro protagonista incomincia a credere all’esistenza degli spiriti; pertanto, quando s’imbatte in Alfredo, l’amante della moglie, lo scambia per un fantasma! Una serie di equivoci che si susseguono per un finale dolce e amaro che lascia tutti felici.

Continua la stagione con il grande ritorno con una cospicua tournée teatrale di Cinzia Leone, il 13 aprile con lo spettacolo “Mamma sei sempre nei miei pensieri, spostati”. uno spettacolo sulla “mammità”, sul distacco dal cordone ombelicale, su come la mamma condiziona i nostri atteggiamenti, i nostri pensieri, e tutto il nostro essere, e viene “analizzata” comicamente l’impronta che ogni madre lascia sulla propria figlia, e che la figlia lascerà a sua volta sui propri figli. Durante lo spettacolo Cinzia viene continuamente interrotta da telefonate della madre che le sottopone problemi gastrici, intestinali…e Cinzia, condizionata dalle telefonate della madre, viene portata a ripercorrere le origini della vita – e l’evoluzione della mamma – dal protozoico, l’era primordiale, al cenozoico, l’era attuale.

Appena passate le festività della quaresima e della pasqua si passa allo spettacolo “Arianna Ha Perso il Filo”, il 27 Aprile con Barbara Bovoli. Spettacolo già rodato negli anni, un grande successo in tutti i teatri in cui si è collocato.
Arianna ha perso il filo vuole essere una ironica riflessione sulla vita, le relazioni e gli affanni di tutti noi, occupati a rincorrere il capo che darà senso e sicura felicità , nell’aggrovigliato gomitolo della vita. Arianna è una psicologa che lavora da casa tramite chat di sostegno. Un giorno, mentre sta preparando la torta per il compleanno della figlia riceve una strana telefonata da un anonimo che con voce contraffatta dice di chiamarsi “disperato79”. La conversazione tra i due prenderà da subito dei toni decisamente divertenti divagando su tematiche diverse che si srotoleranno veloci in un tourbillon travolgente che esploderà in un finale a sorpresa. Un testo per la prima metà travolgentemente comico, ma con un finale amaro. Un doppio binario che corre da un lato sul mito, dall’altro su riflessioni attuali prendendo di mira con dissacrante ironia la follia della vira moderna con i suoi ritmi, le sue promesse, i suoi schemi mettendo al bando la scottante verità di una società che ha tolto ai giovani ogni punto di riferimento; studi, lavoro, politica, famiglia. Tutto vacilla e non perdere il filo diventa impresa da supereroi. Ma mentre ognuno di noi si arrovella a rincorrere questo o quest’altro Teseo, di qualunque obiettivo si tratti, succede qualcosa ( e menomale) che non avevamo calcolato. Una rottura allo schema. Nel caso della nostra protagonista si tratterà di un figlio inatteso, sbagliato, malato. E quando “il mare diventa un catino” ognuno di noi deve decidere come comportarsi. Teseo si spaventa e fugge, lei accetta quello che la vita vera le ha messo davanti rimettendo in discussione tutte le priorità. Cresce da sola una bimba malata , ma speciale, si reinventa lavorativamente , e trova in questa nota stonata , la sorprendente risposta al suo “desiderio di felicità”. E lui? Il suo Teseo? Che fine ha fatto? E se dovesse ri-comparire all’improvviso, sarà capace Arianna di aiutarlo , dopo tutto questo,a srotolare il gomitolo e trovare ancora una volta l’uscita?

È il momento di passare alla grande storia della televisione italiana, il 4 maggio Pippo Franco calca le tavole di legno di Vejano con “Il Grande Viaggio”. Il grande viaggio, il suono e la parola, è uno spettacolo basato sulla musica e sulla recitazione, che consente di fare l’esperienza del disvelamento di ciò che si vede, oltre le apparenze con grande comicità ed ironia. Il suono è affidato a Giandomenico Anellino che, con la chitarra, esegue i brani previsti dalla messa in scena, mentre la parola è affidata a Pippo Franco come voce recitante. Profondità ed ironia si alternano in un percorso che attraversa vari mondi, in quella che si può definire l’arte di vivere e di vivere l’arte. L’evento ricco d’immagini e di colpi di scena, costituisce un viaggio interiore guidato dall’arte, dalla storia, dal simbolo e da una serie di altri elementi che amplificano la visione del tempo e dello spazio. Il formalismo, le sostanze e i veli che nascondono altre verità vengono osservati da un’altra dimensione che rivela allo spettatore una realtà più profonda capace di emozionare la coscienza e di far vibrare il nostro sesto senso in modo del tutto inconsueto.

Si chiude la stagione invernale il 18 Maggio con Carlotta Rondana in Femminile Single(are). Vittima o carnefice? non è la domanda giusta. Carlotta, la protagonista di questa storia, si interroga sulle complicità che ci impediscono di fare l’amore. superando l’idea del giusto o sbagliato, per essere politicamente corretta con gli uomini e con le donne, è scorretta con chiunque. Di e con Carlotta Rondana, regia Francesca Nunzi.

Donne, Donne, Donne

“Altra iniziativa molto sentita è quella di ‘Donne, Donne, Donne’, una piccola rassegna gratuita per gli spettatori, nel giorno di Sabato dove si ricordano le grandi figure femminili che hanno cambiato il mondo odierno. Tutte novità italiane che cominciano il 29 Marzo con ‘Il potere di un No’, di Ludovica Costantini, ispirato alla vicenda di Franca Viola, la prima a rifiutare il matrimonio riparatore pubblicamente e che grazie al suo ‘No’ ha fattodecadere anche l’articolo 544 del codice penale. Sempre rimanendo su temi importanti e purtroppo tanto attuali si parlerà anche di femminicidio con il testo “La storia di Annia Regilla”, una novità italiana di Angela Turchini che debutterà proprio al Teatro di Vejano il 12 aprile. Si concluderà l’iniziativa con una lettura su Alda Merini, il 26 aprile, un testo che ormai gira già da qualche anno di cui ho avuto il ruolo di autore e regista; la grande poetessa dei nostri giorni che con la sua delicatezza è riuscita a far entrare chiunque nel mondo tanto reale quanto nascosto dei manicomi negli anni in cui erano ancora in funzione. Tre appuntamenti che ti portano oltre a scoprire la vita e la storia di questedonne anche a riflettere su come il mondo che viviamo oggi non è tanto diverso da quello passato ma che grazie alla loro tenacia è riuscito in un qualche modo a migliorare. Tengo anche a precisare che ogni lettura sarà corredata da una mostra fotografica legata alle donne di cui andremmo a trattare e che sarà appunto visitabile presso il teatro.”

Tiene a precisare il Direttore Artistico Fausto Costantini.

Cinque eventi in abbonamento e tre gratuiti per cui è impossibile non prenotare il proprio posto in platea nella suggestiva cornice di Vejano!

Per informazioni e prenotazioni:

teatrovejano@gmail.com
333 85 37 695
www.teatrovejano.it




Vejano con Gusto: Un Viaggio nel Cuore della Tuscia

VEJANO (Viterbo)- Il Sindaco Teresa Pasquali è lieta di annunciare “Vejano con Gusto”, un evento che celebra la ricca tradizione culinaria di Vejano. Domenica 5 Gennaio il centro storico di Vejano si trasformerà in un palcoscenico di sapori, dove grandi e piccini potranno scoprire le eccellenze gastronomiche locali e regionali.
Un’esperienza unica
“Vejano con Gusto” è molto più di una semplice degustazione. È un’immersione nella storia e nella cultura del territorio. Nel centro storico, si terranno laboratori, dimostrazioni e degustazioni che metteranno al centro la famosa pizza a fiamma, un’icona della tradizione culinaria vejanese.
La Pizza a Fiamma: un tesoro da scoprire
La pizza a fiamma, cotta in forno a legna con fiamma viva, è un prodotto unico nel suo genere, tramandato di generazione in generazione. Preparata con lievito madre e farcita con ingredienti genuini e locali, come cicoria, mortadella e ricotta, questa pizza rappresenta un vero e proprio viaggio nel gusto.
Un’occasione per tutti
L’evento è rivolto a tutti: famiglie, appassionati di cucina, turisti alla scoperta del territorio. “Vejano con Gusto” è un’opportunità per:
* Scoprire: i segreti della cucina tradizionale
* Gustare: prodotti a chilometro zero di altissima qualità
* Conoscere: il territorio e la sua storia
* Condividere: un’esperienza unica con amici e parenti
Non perdere l’occasione di vivere un Natale indimenticabile!
Ci vediamo il 5 Gennaio a Vejano in Piazza XX Settembre dalle ore 17:00 l!
#VejanoConGusto #NataleInTuscia #PizzaAFiamma
Il sindaco di Vejano
Teresa Pasquali




Vejano: Presepe Vivente 26/29 Dicembre 2024 e 6 Gennaio 2025

VEJANO (Viterbo)- Il Natale di Vejano fa letteralmente i numeri per stupirvi anno dopo anno! 250 sono i figuranti, 800 sono i metri di percorso da seguire e in cui emozionarsi. Tutto il paese è coinvolto nell’organizzazione del Presepe Vivente più autentico della Tuscia. Il 26 e 29 dicembre, e il 6 gennaio è qui che va in scena la 22esima edizione dello “spettacolo natalizio” più coinvolgente del viterbese. La prima volta fu nel 2001, con i bimbi dell’asilo di Vejano.
Ogni abitante contribuisce alla buona riuscita della manifestazione, il loro prezioso lavoro inizia addirittura i primi giorni di ottobre, per terminare poco prima della rappresentazione. Non potrà che essere uno spettacolo da Natale alla Befana!

Il percorso, lungo circa 800 metri, inizia presso l’Arco dei Granai, e si snoda attraverso vicoli e piazzette dell’antico borgo. I figuranti che animano le vie del borgo mostrano le arti e i mestieri del tempo passato illuminati da fiaccole e candele. Le musiche in stile orientale in sottofondo aggiungono un tocco ulteriore alla magia rendendo suggestivo il momento. Grande sarà l’emozione quando si giungerà alla grotta della natività (nella Rocca di Vejano) mentre il Coro Polifonico dell’Assunta, con canti celestiali, rende l’atmosfera ancor più intensa.

Il visitatore si troverà immerso, quasi magicamente, nel mistero della rappresentazione. Non mancheranno i personaggi tipici del presepe: vasai, pittori, scultori, filatrici, tessitori, mercanti, fabbri, falegnami, ricamatrici, locandieri, ciabattini, taglialegna, cantori, pescatori, fornai, pastori, mendicanti, scribi, fedeli in preghiera. Ci sono i veggenti, gli speziali, e i popolani intenti nelle loro quotidiane attività domestiche. Inoltre non mancheranno scene e momenti più importanti della storia di Gesù come il Censimento, l’accampamento dei Soldati, la grande Casa Romana, le Prigioni e il maestoso palazzo di re Erode. Anche gli animali sono protagonisti del Presepe Vivente di Vejano, lo rendono speciale.

Grazie all’ampiezza delle vie e delle piazze alberate nel centro di Vejano, gli spettatori potranno godere tranquillamente dello spettacolo.

I parcheggi sono agli ingressi del borgo.

Data – 26, 29 dicembre e 6 gennaio
Località: Vejano (Viterbo)




Contributi dal Mic per il Palazzo del Pio Legato di Vejano, Pasquali: “Grande soddisfazione”

VEJANO (Viterbo)- “Una ottima ed auspicata notizia per Vejano: il ministero della Cultura ha assegnato 121.540 euro, che serviranno ad aumentare i 600 mila euro, già ottenuti dall’amministrazione comunale, per il restauro del Palazzo del Pio Legato, Vecchia Scuola. Ringraziamo innanzitutto il governo Meloni, ed in particolare il nostro rappresentante, l’onorevole Mauro Rotelli, per l’attenzione e l”impegno che sempre mette per la nostra amata terra di Tuscia. Abbiamo constatato una grande vicinanza da parte delle istituzioni superiori: lavorare in sinergia con gli Enti preposti, in particolare con i referenti della Soprintendenza, sta rendendo possibili i nostri progetti.
Con l’inizio dei lavori, previsto per i primi mesi del nuovo anno, Vejano si prepara a vivere una nuova rinascita: il restauro del Palazzo del Pio Legato rappresenta infatti una grande opportunità per valorizzare un pezzo importante della storia e dell’identità della città, restituendo alla comunità un luogo simbolo e un nuovo spazio di aggregazione. Siamo grati a chi ci consente di poter lavorare per un costante miglioramento del paese di Vejano e ribadiamo l’impegno dell’amministrazione per continuare su questa strada”.
Il sindaco di Vejano
Teresa Pasquali




A Vejano celebrata la Virgo Fidelis

VEJANO (Viterbo)- E’ stata celebrata questa mattina aa Vejano la Patrona dei Carabinieri, la Virgo Fidelis. La S. Messa è stata officiata dal parroco del posto, don Felice, originario di Oriolo Romano. Ha partecipato il Comandante della Stazione locale, Paolo Esposito con il suo collaboratore Appuntato Scelto Carmine Napoli.
Ha partecipato l’associazione nazionale carabinieri con il suo Presidente Emilio Ponzianelli.




Dal Web al Teatro Comunale di Vejano con Enzo Casertano e Alessandra Merico

Enzo Casertano e Alessandra Merico approdano al Teatro Comunale di Vejano con il loro spettacolo “Game Lover” il 1 Dicembre ore 17:30.

I due, prima attori teatrali e poi tra i content creator più amati del web grazie alla loro serie di sketch “Ti voglio lasciare” portano in scena una brillante commedia a episodi sulla vita di una coppia. Un altalena del matrimonio fra momenti felici e piccole crisi si consuma la vita dei due protagonisti.

Danilo e Arianna prima fidanzati e poi sposati, impauriti e poi annoiati dalla vita matrimoniale e in cerca di nuovi stimoli cercano di tenere duro nella quotidianità anche evadendo dalla stessa nei modi più curiosi e creativi!
Momenti di vita quotidiana rubati per raccontare la tragicomica storia di questa coppia che cerca di stare al passo con la modernità e col mutamento dei costumi del paese.

Un pomeriggio spensierato dove rivedersi e magari scoprire qualche “trucchetto” per riaccendere una complicità di coppia che piano piano si va a perdersi.

 




“Anna Karenina” il grande romanzo di Tolstoj al Teatro Comunale di Vejano

Si alza il sipario del Teatro Comunale di Vejano e comincia ufficialmente la campagna abbonamenti della stagione 2024/25.

L’apertura di stagione si terrà Domenica 29 settembre 2024 ore 17.30 con “Anna Karenina”.
Sulla scena Maddalena Rizzi, Bruno Governale, Biagio Iacovielli, Alioscia Viccaro per la regia di Filippo D’Alessio.

Nella sala d’aspetto di una stazione, luogo di arrivi e partenze, crocevia di esistenze, riappare la figura di lei pronta a misurarsi con il suo vissuto in grado di coinvolgere  i passeggeri in un gioco teatrale,  vita che irrompe nella scena e scena  che irrompe nel quotidiano. 

Il pubblico è trasportato nel grande romanzo di Tolstoj rivelando l’essenza intima, umana, spontanea , vera ad attuale dei personaggi.

Anna Karenina ci interroga sul mondo emotivo che travolge inaspettatamente il vissuto individuale e sociale irrompendo con forza nella realtà e nell’immaginario.  Un personaggio apparentemente scontato ma profondamente enigmatico che ha saputo trascinare nel vortice esistenziale delle emozioni un intero contesto sociale.

Il viaggio di Anna in sé stessa attraverso l’amore per il conte Vronskij e il conflitto con il marito Karenin è il viaggio di molti di noi; ancora una volta il regista utilizza la letteratura per indagare l’animo umano, ed in questo caso un sentimento universale quale la passione.

Il testo è di  ALBERTO BASSETTI, Scenografie TIZIANO FARIO, Costumi ALESSANDRA MENé, Disegno Luci MAURO BUONINFANTE e VALERIO CAPOROSSI, Musiche EUGENIO TASSITANO.

Un appuntamento importante e romantico per cominciare questa nuova stagione teatrale che ci trascinerà a teatro tra risate di gusto che altresì lasceranno sempre in noi un pensiero su cui riflettere.




Schianto ultraleggero: muoiono Giosuè Cammarata e Alessandro Pecora

di REDAZIONE-

VEJANO (Viterbo)- Due amici, Giosuè Cammarata e Alessandro Pecora, di 59 e 62 anni, entrambi appassionati di volo, hanno perso la vita nello schianto del loro ultraleggero. Partiti da Fiano Romano,  intorno alle 13,30 di ieri, sabato 2 marzo, il loro tragitto avrebbe dovuto includere una sosta a Vejano per un pranzo all’aviosuperficie Alituscia, ma il velivolo avrebbe riscontrato problemi durante il decollo ed è precipitato.

Circa un’ora dopo, un altro velivolo partito dall’aviosuperficie di Vejano si sarebbe accorto della tragedia lanciando l’allarme. Cammarata, un imprenditore edile con esperienza nel volo, possedeva un bimotore basato a Fiano Romano. Pecora, un ricercatore del Cnr, aveva appena ottenuto l’abilitazione al volo e il P92 coinvolto nell’incidente era di sua proprietà.

I soccorsi sono intervenuti tempestivamente, intorno alle 15,45, in una zona impervia nelle campagne di Vejano, ma purtroppo non hanno potuto salvare le vite dei due uomini. Sono intervenuti i sanitari del 118, con l’eliambulanza e i vigili del fuoco dal comando provinciale di Viterbo e dal distaccamento di Tarquinia. I vigili del fuoco hanno dovuto estricare una delle due vittime rimasta incastrata tra i rottami dell’ultraleggero. Per entrambi non c’è stato nulla da fare: uno dei due sarebbe morto sul colpo, mentre l’altro sarebbe stato ancora vivo all’arrivo dei soccorritori, ma le sue condizioni sono apparse subito disperate ed è deceduto poco dopo.

Le indagini sono ancora in corso per determinare le cause dell’incidente, con i carabinieri e i vigili del fuoco che collaborano per fare luce sulla dinamica dello schianto. Il comune di Vejano ha scritto sulla sua pagina Facebook: “La comunità di Vejano esprime le più sentite condoglianze e si stringe nel dolore alle famiglie delle due vittime dell’incidente avvenuto oggi con il loro aeromobile nel nostro territorio. I soccorsi sono stati tempestivi, ma purtroppo vani. Gli accertamenti dovuti seguiranno, per avere contezza della dinamica e delle cause della precipitazione del velivolo. Adesso è il momento del lutto e del riserbo, a cui Vejano si associa”.




Oscuratamente arriva al teatro di Vejano

VEIANO (Viterbo)- Oscuratamente arriva al teatro di Vejano il 12 novembre alle ore 17,30.  OscuraMente è una storia teatrale contemporanea che racconta una realtà drammaticamente attuale dove niente è come sembra. Costruita attraverso il susseguirsi di situazioni imprevedibili e colpi di scena, si delinea un nucleo oscuro ed emotivo che riesce a condizionare la vita dei personaggi, sospesi tra realtà e mondo interiore. E’ il teatro che coniuga il genere thriller ispirandosi ad una dinamica familiare fatale che modifica irreversibilmente i destini dei suoi componenti. Leonardo, un giovane introverso e chiuso nei suoi conflitti interiori senza ambizioni lavorative ma con una mente brillante, decide di diventare uno scrittore, consolidando l’unica passione da sempre coltivata per la scrittura. Lena e Gerardo sono i suoi genitori, ma non solo: sono un uomo ed una donna che riflettono costantemente la loro profonda diversità. Lei donna fragile, instabile psicologicamente e piena di contraddizioni, lui carismatico ed autoritario con un pesante segreto custodito nella profondità della sua anima, insieme vivono senza affiatamento la vita quotidiana. Saranno le aspirazioni fallite, le vite irrealizzate ed i conflitti dei personaggi, in un’alternanza del ruolo di vittima e carnefice, a dare vita ad una storia che fa riflettere e tiene con il fiato sospeso lasciando lo spettatore di fronte ad un enigma: si può essere prigionieri della mente?

Note della Regista
Una famiglia come tante, composta da tre persone, che abita in un appartamento dove si incontrano le loro vite e i loro segreti; questo è il contrasto in cui emergono, crescono e si consolidano conflitti, debolezze, spietatezza e destino.
La storia è agita in uno spazio scenico composto da pochi elementi e diviso con l’aiuto delle luci orizzontalmente in tre sezioni dove la parte centrale, non illuminata, va a rappresentare la parte oscura della mente di cui parla la nostra autrice.
In realtà l’utilizzo delle luci enfatizza tutta la storia creando sul palco svariate zone d’ombra in cui costantemente gli attori si muovono.
Anche la scelta di abiti in scena non colorati, dalle tinte chiare, tendenti al bianco, al non colore, rappresenta l’asetticità dei sentimenti dei nostri protagonisti che, chiaramente, non ne sono sprovvisti ma che non sono in grado di esternarli correttamente, nella continua ricerca di un dialogo che mai c’è stato e mai ci sarà.
Incapaci di vivere la loro vita, sono constretti ad esistere negli spazi di luci Led e Ombre disegnati per loro.
Tre anime sole che non riescono a trovarsi e fluttuano tra note musicali inquietanti che supportano il racconto.

 




Tre imperdibili eventi al Teatro della Villa Comunale di Vejano

VEJANO (Viterbo)- Tre imperdibili eventi al Teatro della Villa Comunale di Vejano. 9 OTTOBRE h. 21.00
CON GRANDE SPREZZO DEL RIDICOLO. Ambientato nel 1884, la scena si divide in due grandi emisferi: quello della casa, dove il protagonista Giuseppe si è appena trasferito con la famiglia, e quello del parco del Valentino, dove invece viene ammaliato dalla bellezza di Kadiga, una principessa africana ospite della Grande Esposizione Universale.

22 OTTOBRE h. 21.00
ACARNESI

Aristofane con la sua ironia tragica e parossistica tratta negli Acarnesi uno dei grandi temi che caratterizza tutta la sua opera: la pace. Il conflitto non nasce contro il nemico esterno, con cui alla fine della prima scena il protagonista stipula senza difficoltà la pace, ma è insito nella società stessa, nella polis, tra i propri simili, nei vicini, insomma nel demos. Solo apparentemente la pace da stipulare è quella con l’odiata Sparta. La vera pace è quella da costruire all’interno della propria comunità.

27 OTTOBRE h. 21.00
LEVIATANO

Tre microfoni. Due chitarre. Un distorsore. Tre attori, musicisti, performer. Leviatano è un racconto profondamente radicato negli anni ’90, decennio del grunge, neo punk e brit pop: la musica con cui siamo cresciuti noi. Ed è proprio grazie a questa musica – interpretata dal vivo dagli attori – che prende vita uno spettacolo che mescola realtà e finzione, anni ’90 e contemporaneità, teatro e concerto.




Conclusa a Vejano la visita dell’associazione europea Forte Cultura

VEJANO (Viterbo) – Il Comune di Vejano in collaborazione con la proprietà della Rocca Borgia di Vejano è lieto di annunciare che si è conclusa il 26 Settembre 2023 la visita privata coordinata dall’Associazione Europea Forte Cultura a Vejano.

Il Comune ringrazia particolarmente il Principe Landolfo di Napoli Rampolla per la sua ospitalità. Infatti, Vejano ha partecipato ad un tour dei castelli del Lazio costruiti sotto Papa Borgia Alessandro VI, con la Rocca del Feudo di Viano, antico nome del paese.

Dal 23 settembre al 1° ottobre 2023, un tour pilota e di studio di esperti europei sul patrimonio delle fortificazioni della città di Roma e dei suoi dintorni.

Il tour è stato realizzato nell’ambito dell’itinerario culturale europeo FORTE CULTURA mirando a cambiare esperienze fra colleghi. I dodici partecipanti provengono da sette diversi Paesi europei
(Germania, Svizzera, Olanda, Francia, Ucraina, Inghilterra e Italia) e coprono settori quali l’architettura, l’urbanistica, la conservazione dei monumenti, la museologia e il turismo.
Roma e i suoi dintorni hanno un ricco patrimonio storico di fortificazioni, in gran parte sconosciuto.
Nel Lazio molte fortezze rinascimentali, a nord e a sud di Roma, non hanno un ruolo nella percezione turistica al di fuori della regione perché non interconnesse.

Il fatto che, per la prima volta in 414 anni, una fortezza rinascimentale ad uso privato come quella di Vejano si apra agli esperti europei sottolinea l’importanza di questa visita da parte degli esperti europei che hanno visitato i bastioni della Città del Vaticano e Castel Sant’Angelo e le fortificazioni rinascimentali a nord della città di Roma (Civita Castellana, Nepi, Vejano, Civitavecchia) e a sud (Ostia, Nettuno, Sermoneta).

Ringraziamo il Dottor Marcello Assandri per aver coordinato la visita alla Rocca di Vejano, in sinergia con il Sindaco di Vejano, Teresa Pasquali, ed i seguenti invitati: Fabio Stefoni della Regione Lazio, in rappresentanza dell’Assessore alla Cultura della Regione Lazio, On. Simona Renata Baldassare; il Presidente di Forte Cultura di Berlino, Germania, Dr. Ing. Hans- Rudolf Neumann; la professoressa di Urbanistica del Rinascimento, Teresa Colletta membro dell’ICOMOS ente di consulenza dell’UNESCO e docente presso l’ Università Federico II di Napoli; la ex-curatrice dell’Archivio Orsini di Roma, dr.ssa Elisabetta Mori; la storica e scrittrice dr.ssa Patrizia di Filippo; lo studioso e scrittore d’arte dr. Dalmazio Frau e tutti gli ospiti provenienti dai vari Paesi europei.
Il Comune di Vejano spera con questa visita di suscitare interesse regionale, nazionale ed anche internazionale per periodi significativi della storia italiana, che possa essere portato avanti attraverso un itinerario culturale coordinato a livello locale, regionale ed Europeo.




QdA, domani va in scena a Vejano “ACARNESI”

VITERBO- Domani, 22 settembre, alle ore 21, presso il teatro della Villa Comunale di Vejano andrà in scena ACARNESI di Aristofane. Adattamento di Anton Giulio Calenda e Alessandro Di Murro.
Regia Alessandro Di Murro. Con Matteo Baronchelli, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia
Aristofane con la sua ironia tragica e parossistica tratta negli Acarnesi uno dei grandi temi che caratterizza tutta la sua opera: la pace. Il conflitto non nasce contro il nemico esterno, con cui alla fine della prima scena il protagonista stipula senza difficoltà la pace, ma è insito nella società stessa, nella polis, tra i propri simili, nei vicini, insomma nel demos. Solo apparentemente la pace da stipulare è quella con l’odiata Sparta. La vera pace è quella da costruire all’interno della propria comunità.

La guerra non è mai un bell’affresco. In Acarnesi Aristofane tratta il tema della pace, e lo fa attraverso le atmosfere della festa dionisiaca. Nel suo mondo si mangia e si beve, si fotte e si sfotte. Il bersaglio della sua ironia sferzante è la meschinità di chi con la guerra specula. Sullo sfondo, il coro degli Acarnesi, vecchi eroi di una guerra lontana, disprezza Diceopoli, protagonista della commedia, reo di aver stipulato, lui da solo, la pace con la nemica Sparta. Appare evidente sin da subito il conflitto vecchi/giovani. Ma i vecchi Acarnesi, scena dopo scena, si lasceranno persuadere da Diceopoli della mostruosità della guerra. Nel testo c’è un continuo rimando a un ipotetico nemico esterno che risulta sempre indefinito e invisibile. Ben presenti sono invece le dinamiche politiche proprie del mondo dell’epoca e di quello di oggi: i delatori, gli ambasciatori corrotti, i mercanti di morte, i generali ambigui, gli spioni, i traditori e tanti altri. Solo apparentemente la pace da stipulare infatti è quella con l’odiata Sparta. Quella vera sarà da costruire all’interno della propria comunità.

Biglietti: 10 € | Ridotto 5 € (under 26 / over 65 / studenti)

www.quartieridellarte.it




Vejano, al via la XXXIV Festa della Banda, con Musica e Sapori

VEJANO (Viterbo) – A Vejano, questo fine settimana, nei giorni 18, 19 e 20 agosto si terrà la XXXIV Festa della Banda, ovvero MUSICA e SAPORI, a cura dell’Associazione FILARMONICA VEJANESE.

Musica buon cibo e allegria assicurati: vi aspettiamo numerosi.




Borgo, castello e osteria di Vejano: un cammino che sa di antico e di buono!

Un cammino nella storia di un piccolissimo e timido borgo che si sviluppa tutto attorno ad un imponente castello, custode di grandi tempi e importanti nomi. Dalla piazza dell’antico abitato di Vejano parte una stradina in fondo alla quale sorge la cappella funeraria dei Santacroce. Una volta questo era il centro del paese, oggi invece rappresenta il limite dell’area visitabile: oltre c’è il triste destino di tutti i paesi arroccati su una rupe di tufo con le case prima abbandonate, poi diroccate e infine recuperate dalla natura. La cappella risale al ‘500, costruita per accogliere i resti mortali dei membri della famiglia Santacroce, signori di Vejano.

Ci immergeremo nelle pieghe di questo territorio per conoscerne le storie più interessanti, le leggende ed i resti più significativi, ma anche i sapori più veri all’interno di un’ antica osteria che ci accoglierà con il camino acceso.

Vejano, l’antica Viano come veniva chiamata fino al 1872, ha origini antiche ed una storia ancora poco conosciuta. La Rocca, che risale alla metà del 1500, con i suoi torrioni domina la struttura medioevale del borgo con le quattro vie che, mattonato con selci, circondano le mura del castello scandito. Ha una pianta triangolare con 3 massicci torrioni posti ai vertici e circondato da fossati che lo isolavano completamente. La forma denota un ricercato simbolismo che unisce praticità costruttive geometriche a funzionalità militari oltre a simbolismi esoterici dei quali il proprietario aveva conoscenza.

Come molti piccoli borghi della Tuscia le prime notizie sulla comunità risalgono al medioevo quando iniziano i vari passaggi di proprietà del castello medievale dai Di Vico, agli Anguillara ai Della Rovere fino agli Orsini e alla distruzione dei Borgia . La rocca dal 1493 al 1604 fu di proprietà dei Santacroce, fu ceduta nuovamente agli Orsini che la rivendettero nel 1671 agli Altieri, a cui rimarrà per tre secoli fino a quando con la morte di Ludovico Altieri la famiglia si estinse e la proprietà passò ai Principi di Napoli-Rampolla famiglia che ancora oggi possiede il castello medioevale trasformato in abitazione privata e chiuso al pubblico.

Il paesaggio intorno a Vejano è caratterizzato da distese di terreni coltivati, verdi colline e boschi di querce, ancora oggi terre di abili butteri (mandriani della Maremma). Noi ne percorreremo una parte molto suggestiva con antiche vestigia di grotte e ruderi di una chiesa e un probabile convento, passando per la chiesa di Sant’Orsio il patrono di Vejano. Secondo la tradizione, Orsio era un cavaliere di Carlo Magno che, a causa di una maledizione fattagli da un fattucchiere del tempo (“Ucciderai tuo padre, tua moglie e tuo figlio”), commise effettivamente, per errore, il triplice omicidio. Per espiare l’atroce misfatto (su consiglio del pontefice Adriano I) si mise a pellegrinare per il mondo con gli occhi rivolti al cielo finché giunse al monte Sumano, trovato per caso nei pressi di Vicenza prima di morire.

Il culto di S. Orsio venne introdotto a Vejano dagli Orsini quando si impossessarono di quel feudo. Ogni anno alla fine di gennaio in omaggio alla sete sofferta dal Santo durante i giorni dell’espiazione, organizzano si organizza la “Sagra della zuppa”: al termine della Messa viene distribuito sul sagrato della Madonna del Suffragio una fetta di pane inzuppata nel vino.

Guide
– Sabrina Moscatelli, Guida Turistica Abilitata e Guida Ambientale Escursionistica AIGAE e
– Maria Giulia Catemario Guida Ambientale Escursionistica AIGAE

Dati tecnici
Lunghezza: 5 km
Dislivello: 100 m
Difficoltà: facile con possibile presenza di fango
Profilo itinerario: anello
Durata: 3 ore.

Appuntamento
Sabato 4 febbraio 2023 alle ore 10:00 a Vejano in piazza XX settembre di fronte al Comune

Condizioni
Prenotazione obbligatoria alla quale si riceverà conferma sulla disponibilità.
La guida si riserva il diritto di annullare o modificare l’itinerario proposto a sua discrezione, per garantire la sicurezza in base alle condizioni del meteo, del sentiero e dei partecipanti.
Con la prenotazione i partecipanti dichiarano di avere la giusta preparazione per l’escursione.

Attrezzatura obbligatoria
Scarponcini da trekking, zaino e non borse a tracolla, acqua minimo 1.5 litri (non ci sono approvvigionamenti dell’acqua lungo il percorso), abbigliamento adatto alla stagione (vestirsi a cipolla). Consigliati i bastoncini

Regole di comportamento
E’ vietato raccogliere piante e fiori, abbandonare rifiuti e mozziconi di sigaretta, arrampicarsi, sdraiarsi o sedersi su monumenti e reperti storici.

Quota individuale
€ 10,00 comprensiva di polizza professionale RC. Per chi vuole, al termine della passeggiata a piedi ci fermeremo in un locale tipico per pranzare. Costo pranzo FACOLTATIVO €25,00 menu fisso con antipasto, assaggio di 2 primi, carne mista alla brace, contorno, dolce, acqua, vino e caffè.

Informazioni e prenotazione
(10-18h, da lunedì a venerdì, sabato e domenica solo messaggi WhatsApp):
Sabrina 339 5718135, info@anticopresente.it, www.anticopresente.it

Escursione a cura di Antico Presente
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