di REDAZIONE-
VITERBO- Hanno detto sì in 36 su 39 sindaci all’aumento tariffario del 12,51% per mantenere in vita la società pubblica di gestione idrica Talete nel corso dell’assemblea Egato. Il presidente Ato, Alessandro Romoli, ha parlato di un “atto doloroso”, ma che rappresenta il minor sacrificio per i cittadini e per mantenere Talete.
I sindaci che invece hanno votato contrariamente all’aumento tariffario sono stati quelli di Tuscania, Sutri e Grotte di Castro. Grande assente il comune di Viterbo. Non erano presenti neanche i primi cittadini di Tarquinia, Vitorchiano, Bagnoregio, Orte e Ronciglione. Per il presidente Romoli non essere presenti significa “essere dei ciarlatani”. Romoli ha rimarcato come la non approvazione della tariffa avrebbe significato dover rinunciare al bonus energia per Talete che ammonta a circa un milione di euro. Ma non solo: avrebbe significato perdere i fondi del Pnrr, di cui 20 milioni già trasferiti. Quindi se si venivano a perdere questi fondi la società sarebbe saltata. Intanto, a palazzo Gentili, mentre si procedeva alla votazione, si è tenuto un sit in dei lavoratori, che hanno rimarcato come la non partecipazione di alcuni sindaci all’appuntamento di oggi significava non tutelare i cittadini, dimostrando irresponsabilità o incapacità.