Talete spa, in consiglio comunale nulla di fatto

di REDAZIONE-

VITERBO- Un lungo consiglio comunale quello di ieri su Talete spa, la società che gestisce l’acqua del Viterbese con tanti ordini del giorno: tre quelli dell’opposizione che sono stati bocciati dalla maggioranza e con l’astensione della minoranza che non li aveva presentati. I tre ordini del giorno erano stati proposti dal Pd, dalla consigliera Luisa Ciambella sempre del Pd ed uno insieme dai tre consiglieri Chiara Frontini (Viterbo 2020), Massimo Erbetti (M5S) e Giacomo Barelli (Forza civica). Anche Giulio Marini (FI) aveva presentato un ordine del giorno poi ritirato. Presentato poi da Lega e Fi e sottoscritto anche da FI e Fondazione un altro ordine del giorno, giunto però quando il consiglio comunale era già bello che avviato. Alcuni consiglieri non sono stati d’accordo nel discuterlo subito, in particolare il capogruppo del Pd, Alvaro Ricci e così il capogruppo della Lega Micci ha acconsentito a rinviare il voto al 2 febbraio.

E’ stato evidenziato nel corso del dibattimento sia da Ricci che da Barelli come a Talete serva un aumento dei capitale e come l’aumento delle tariffe già da tempo si sapeva che non sarebbe bastato come scritto nei dup approvati. Quindi servirebbe aumentare il capitale con altro, ma dal consiglio comunale non emergono indicazioni al riguardo.

Il capogruppo della Lega Andrea Micci ha evidenziato come servirebbe un’operazione di trasparenza per capire chi sono i grandi morosi e ha rimarcato come la scelta di un amministratore unico, scevro dalla politica, come indicato ad inizio consiglio comunale dal sindaco Arena, vada bene per la Lega.

Il capogruppo di Fdi, Luigi Maria Buzzi ha evidenziato come molte delle proposte dell’ordine del giorno presentato da Frontini, Erbetti e Barelli siano state già votare nel documento in cui si dichiarava la contrarietà all’aumento delle bollette, posizione che è quella di Fdi. Un ordine del giorno, quindi, per Buzzi, che è una fotocopia di questo documento.

Marini ha rimarcato come sono passati anni, ben 23, da quando si diceva che il nostro Ato era debole e in tutto questo tempo, ha evidenziato, nessuno ha fatto nulla. Le conclusioni sono state quelle del sindaco Giovanni Arena, che ha detto: “Ho cercato di capire  come stanno le cose in Talete”. Per il sindaco è importante l’operazione trasparenza da parte di un organo esterno perché è evidente che se “vai dall’oste a chiedere se il vino è buono, difficilmente ti dirà che non lo è”.

 

 

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