VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Purtroppo, negli ultimi anni, presso la ASL di Viterbo, si sono registrati numerosi decessi di dipendenti ancor prima del loro pensionamento, una triste realtà che ha interessato personale sanitario, ma anche amministrativo, quali eventi luttuosi che dovevano essere oggetto di particolare ossequio per tutti coloro che hanno dedicato la propria vita professionale all’Ente.
Mentre la scomparsa di personaggi di spicco, come potrebbero essere i Primari delle varie discipline specialistiche o i Dirigenti Amministrativi, è ossequiata dalla partecipazione anche di persone che rivestono incarichi politici o istituzionali, la morte di un dipendente meno “visibile”, spesso, passa inosservata e addirittura dimenticata.
La morte di questi sfortunati dipendenti lascia un vuoto operativo e un certo impatto psicologico sui colleghi che si ritrovano in uno stato di tristezza e senso di smarrimento, anche di fronte al disinteresse dimostrato dai dirigenti aziendali che, con la loro mancata partecipazione ai funerali, trasmettono un discutibile messaggio di superficialità e di noncuranza, anziché offrire un tangibile riconoscimento a chi ha speso una parte della sua vita al servizio dell’Azienda.
Questa mancanza di rispetto e di sensibilità che i Dirigenti Aziendali dovrebbero evitare al di là dei tanti compiti loro assegnati, contribuisce negativamente nell’ambiente lavorativo, generando sfiducia e demotivazione nei colleghi dello scomparso che, sul piano umano, avrebbero auspicato un gesto di riguardo e di riconoscenza per tutti, a prescindere dalla loro posizione gerarchica.
In futuro, ci si augura che la Direzione Aziendale e tutti coloro che hanno responsabilità all’interno della ASL, possano capire l’importanza di un equo comportamento umano e di solidarietà in circostanze così delicate e dolorose, a beneficio della memoria di chi, con abnegazione e senso del dovere, ha svolto per tanti anni il proprio lavoro, conferendo prestigio ed efficienza alla ASL di Viterbo”.
Roberto Talotta