Talotta: “Visite nelle strutture sanitarie ancora limitate”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “L’emergenza Covid-19 ancora non si è esaurita e continua a provocare problemi che, con un minimo di sensibilità in più, potrebbero essere mitigati. Ad oggi, purtroppo, persistono rigide restrizioni nelle strutture sanitarie che mettono in discussione l’efficacia della stessa campagna vaccinale praticata nel nostro Paese, come nel caso degli ospedali, cliniche e case di cura, dove è ancora obbligatorio indossare la mascherina e vige la riduzione del numero di visitatori nelle stanze di degenza.
Tra l’altro, quest’ultimo provvedimento, appare discutibile e fortemente limitante: in una stanza con due posti letto, è consentita la visita di una sola persona per un paziente, rimandando ad altro turno la visita dell’altro ricoverato. Le visite sono permesse solo al mattino o solo al pomeriggio, per un arco di tempo molto limitato, precludendo l’accesso a chi, per ragioni di lavoro o altro, non può avvalersi dei turni stabiliti dalla Direzione della struttura sanitaria.
Una precedente richiesta di rivedere tempi e orari di accesso per le visite ai malati non ha ricevuto alcuna risposta, né interesse da parte delle Direzioni Sanitarie chiamate in causa. L’argomento è di particolare importanza anche per quanto concerne l’aspetto terapeutico: studi scientifici dimostrano che, la vicinanza delle persone care durante il ricovero ospedaliero, incide significativamente sul recupero psico-fisico del paziente, per non parlare poi dell’aspetto umano che dovrebbe essere garantito a priori nel poter stare il più possibile al capezzale del famigliare in gravi condizioni o nel fine vita.
Da tutto ciò, si deduce che il livello di sensibilità di coloro che hanno responsabilità nel settore sanitario si è notevolmente ridotto, attuando provvedimenti mascherati da “tutela della Salute” ma che, in realtà, stanno isolando sempre di più le persone nello stato di malattia proprio nel momento in cui avrebbero più bisogno di supporto psicologico e affettivo da parte delle loro famiglie e delle loro amicizie.
Non per ultimo, si assiste alla frettolosa rassegnazione delle persone che accettano supinamente queste restrizioni, sicuramente esagerate e il più delle volte eccessive e svantaggiose per gli stessi malati. Infine, vista la delicatezza e la rilevanza di tutta la questione, in molti sono a caldeggiare un intervento della Politica, magari togliendo un po’ di tempo agli impegni della campagna elettorale per le imminenti elezioni del Parlamento Europeo, per riportare ad uno stato di normalità l’accesso alle strutture sanitarie ancora interessate da asfissianti norme anti Covid che stanno limitando fortemente il diritto della gente a visitare i propri cari ricoverati”.
Roberto Talotta

 

 

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