di PIETRO BRIGLIOZZI-
TARQUINIA LIDO (Viterbo)- Il lido di Tarquinia, una zona balneare dai due volti: da una parte acque meravigliose, limpide e trasparenti, dall’altra un sistema fognate che fa acqua da tutte le parti, per cui passeggiare, in qualunque ora della giornata, lungo Viale dei Tirreni, meglio conosciuto come lungo mare, ci si deve munire di maschera; in questo caso, non per evitare il contagio da Covid, ma per poter evitare di respirare l’acre sgradevole e puzzolento odore che proviene, in modo continuo, dai diversi tombini disseminati lungo la pista ciclabile dallo stabilimento La Pineta fino alla grande Piazza delle Naiadi.
Una situazione di disagio, fortemente percepita da tutti i villeggianti, molti dei quali, prima non accettano questa situazione, poi criticano fortemente, l’Amministrazione attuale e le Amministrazioni passate che non hanno fatto nulla per eliminare questo nefando problema, che rende odiosa ogni passeggiata e fa poco onore all’immagine del Lido.
Ad onore del vero e per correttezza storica, va detto che la passata Amministrazione Giulivi, anche se in un momento spazio temporale poco opportuno, aveva messo mano alla soluzione del problema avviando la costruzione di una nuova rete fognante più adeguata, poi con l’avvento della nuova Amministrazione guidata dal sindaco Sposetti, i lavori sono stati bloccati e, nel giro di pochi giorni, sono stati chiusi i circa duecento metri di scavo fatto ed asfaltata la superficie stradale. I villeggianti si augurano che tale decisione sia stata presa per la rimozione del cantiere, poco consono in questi mesi di villeggiatura ed auspicano la ripresa dei lavori in autunno.
Qualcuno auspica che sarebbe opportuna una specifica verifica da parte dell’ARPA onde determinare anche la percentuale d’inquinamento che tale deprecabile situazione sta provocando nel tempo ed il suo mutare nelle varie ore della giornata.