ACQUAPENDENTE (Viterbo)- Scopiazzando una delle citazioni più belle del poeta scledense Arnaldo Fusinato il Direttore Artisitico del Teatro Boni Sandro Nardi “fa sventolare sul ponte bandiera bianca” in contemporanea con la chiusura del Teatro Boni così come previsto dal Dpcm controftimato anche dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Il messaggio di Nardi agli aquesiani è che il Governo non voleva vedere aperti i teatri come il Boni. Ma agli aquesiani Nardi non ha detto che: 1) Bisogna assolutamente percepire nella giusta maniera tanto la gravità della crisi quanto i rischi del contagio
2) Che nel mese di Marzo quando il Teatro Boni è stato chiuso lo stesso non ha alzato proteste. Ed ora non capisce a che punto si è arrivati
3) Basta guardare la televisione per osservare il rapporto esistente tra la curva dei positivi ed i tamponi effettuati. Davvero impressionante su tutto il territorio nazionale. E chi ha il compito di intervenire lo ha fatto ed in maniera doverosa.
4) E’ giusto e calzante il concetto del prima si interviene con misure più drastiche possibili prima si interrompe più facilmente, si blocca la crescita esponenziale dei contagi. Chiudere anche il Boni vuol dire ridurre la mobilità delle persone. Intervenire prima per cambiare l’andamento della curva.
5) Come che la chiusura dipenderà dall’andamento epidemiologico.
6) Il Teatro Boni come gli altri della penisola potrà giovarsi degli aiuti per interventi generali di un Governo che li ha annunciato non simbolici ma materiali.
7) Che più che dire “siamo stati bravi” è forse meglio lavorare silenziosamente facendo il proprio dovere nella maniera migliore. Entrando a far parte di quellA sorta di “coesione sociale” di cui anche Acquapendente ha infinito bisogno.
L’alunno Nardi rimandato nella materia teatro (spetterà al Presidente della Associazione Tebo Tolmino Piazzai ed al Sindaco di Acquapendente Dottor Angelo Ghinassi fargli una bella tiratina di orecchie). Un bel dieci al Governo. Che non “alza bandiera bianca”. Come non lo faccio io.
Giordano Sugaroni
