Teatro Caffeina, Filippo Rossi torna a parlare della sua “Buona Destra”

di DIEGO GALLI –

VITERBO – Presso il teatro Caffeina, Filippo Rossi è tornato a parlare di politica in occasione di un incontro dedicato alla storia e alla nascita della “Buona Destra”, movimento prima culturale e poi politico, che il noto personaggio viterbese ha cresciuto in questi ultimi due anni circa, in attesa delle prossime governative.

Filippo Rossi, leader della Buona Destra

A oggi, la Buona Destra può contare circa 150 comitati sparsi in tutta Italia, da Nord a Sud e un qualcosa come 5000 iscritti, numero – a detta dello stesso Rossi – “In veloce crescita”.

“Tutto è cominciato con il mio libro ‘Dalla parte di Jekyll. Manifesto per una buona destra’. – ha spiegato il leader del movimento – uno scritto nato dalla volontà di ragionare e far riflettere sull’assenza di un’offerta politica, in Italia, di un partito di destra ma anche moderato e liberale”.

Secondo la disamina che Rossi ha offerto al pubblico presente in sala, l’anomalia – tutta italiana – sarebbe rappresentata dal fatto che nel panorama politico non esiste più una destra che sappia fare politica “senza urlare, senza essere perennemente arrabbiata e continuamente all’opposizione”.

“Non è così per molti altri Stati – ha proseguito Filippo Rossi – dove partiti di destra moderata si oppongono, addirittura, alle estreme destre. Anche All’Italia servirebbe un partito così, che sappia essere liberale, moderato e che sappia anche riflettere e ragionare sui problemi”.

Secondo un sondaggio, in Italia ci sarebbero almeno un buon 30% di persone che sarebbero felici di votare un partito di destra come quello descritto dal neo-leader politico. Un partito alternativo alla destra di Salvini e della Meloni, che da sempre, è ripudiata da Filippo Rossi con tutte le sue forze.

“Non pretendiamo di arrivare alla metà in quattro e quattr’otto – ha, tuttavia, voluto sottolineare Rossi – ma di offrire alle persone qualcosa di diverso da quello fino in questi ultimi 30 anni. Vogliamo una politica che torni a non dover essere dipendente da un ‘salvatore della patria’ e che sappia prendere da sola le decisioni”.

Filippo Rossi, come lui stesso specifica poco dopo, si riferisce a Mario Draghi: “La nostra – prosegue – è una politica senza futuro, che si nasconde dietro un ‘papà’ chiamato appositamente per prendere le decisioni più difficili e importanti al posto suo. E’ il fallimento di tutta una classe politica dirigente, senza solide fondamenta e totalmente irresponsabile”.

Rossi, nella sua arringa finale, non risparmia ovviamente altre parole dedicate alla sua “arcinemica”, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Sono persone come lei ad aver consegnato l’Italia in mano alla sinistra e Gianni Letta, oggi, non può far altro che ringraziare una persona così, poiché è facile vincere contro di lei ed è la migliore nemica che poteva aspettarsi di dover combattere”.

“L’Italia deve tornare a essere il paese del rinascimento – conclude Rossi – Ormai, però, ci siamo dimenticati cos’è la vera politica, quella del fare”.

Ora, il prossimo passo della Buona Destra, sarà quello di un’assemblea nazionale che si terrà a Roma nel prossimo periodo, un passaggio fondamentale, che permetterà al movimento di tramutarsi in partito e di proiettarsi verso le prossime elezioni in via “ufficiale”.

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