Tecnici sanitari di laboratorio biomedico 5.0. Si apre oggi a Roma il 2° congresso nazionale

ROMA- Sono le nuove tecnologie, la telemedicina, l’intelligenza artificiale, i big data, la ricerca e l’innovazione digitale gli strumenti su cui scommettere per il futuro e la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, ma anche le leve strategiche per far uscire dall’ombra e ridefinire ruoli e spazi operativi per i Tecnici sanitari di laboratorio biomedico (Tslb).

Oltre 500 i Tecnici sanitario di laboratorio biomedico di Italia che si sono ritrovati oggi a Roma per il 2° congresso della Commissione nazionale dei Tslb guidata da Saverio Stanziale – in seno alla Federazione nazionale degli Ordini TSRM e delle professioni sanitarie tecniche e della riabilitazione e prevenzione – per dare vita e fornire contenuti per le sfide future per la loro professione. «Come professionisti sanitari – commenta Stanziale –reclamiamo nuovi ruoli e spazi strategici nel frammentato ridisegno in corso dell’assistenza ospedaliera e di prossimità italiana scaturiti dall’emergenza pandemica. Proprio i Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, dopo il lavoro massacrante compiuto nelle retrovie della sanità pubblica e privata convenzionata durante le fasi più acute del Covid-19, sono ora pronti a giocare un nuovo ruolo da protagonisti, in prima linea nelle costituende case e ospedali di comunità finanziate con i fondi europei del Pnrr».

Un ruolo dunque da riscrivere e definire, allargando gli stretti margini attribuiti alle 18 professioni sanitarie dal Dm 77, attuativo della riforma dell’assistenza territoriale italiana, a fronte invece di un’impellente fabbisogno di Tecnici sanitari di laboratorio biomedico 5.0 con nuove funzioni e responsabilità gestionali, tecniche riferite anche alla qualità che risiede nella fase pre analitica e da attuare in seno ai costituendi servizi diagnostici di I livello che innerveranno le nuove articolazioni della sanità territoriale in Italia. «Proprio i laboratori di analisi e i Tslb che vi lavorano hanno una funzione dirimente per definire i percorsi assistenziali delle persone anziane, fragili, lungodegenti o in fase sub acuta – aggiunge Stanziale – diventando il fulcro e filtro a cui le case e gli ospedali di Comunità, programmati dal Dm 77, sono chiamati per intercettare ed evitare gli accessi impropri di codici a bassa complessità nei pronto soccorso e nelle prime linee degli ospedali».

Di questo e di altro si discuterà a Roma in due giorni di lavoro intensi a cui partecipano tra gli altri, oltre a Stanziale, Teresa Calandra, Presidente della FNO TSRM e PSTRP che afferma «la rete dei rapporti, l’integrazione e l’interazione tra le nostre e tutte le altre professioni sanitarie e non solo, rappresentano la base su cui abbiamo costruito la nostra strategia politica. Riconoscersi in principi comuni non vuol dire abbandonare o sminuire le singole professioni, al contrario sono alla base di una concreta realizzazione della interdisciplinarietà».

Ai lavori partecipano, inoltre, Mariella Mainolfi, ex Direzione generale delle professioni sanitarie e risorse umane dell’SSN, Andrea Lenza, presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp di Roma, Antonio Cappelli, presidente della Commissione di albo dei Tslb di Roma, Mauro Mancini, Presidente della Commissione di albo Tslb di Viterbo, Tiziana Mantovano, presidente Commissione di albo Tslb di Latina, e Rita D’Arpino, presidente Commissione di albo Tslb di Frosinone.

Tra le varie sessioni della prima giornata di lavori oltre alla parte dedicata al nodo della frammentazione verticale del territorio tra medicina di prossimità e specialistica moderata da Raffaele Lamanna, da segnalare c’è la tavola rotonda dedicata alla rivoluzione tecnologica nel settore sanitario e il confronto sull’impatto esponenziale delle nuove tecnologie sulla sanità dei paesi Ocse. Intervengono Enrico Coscioni, presidente di Agenas, Antonio Salvatore, responsabile del dipartimento Salute di Federsanità Anci Campania, Giuseppe Quintavalle, direttore generale della Asl Roma 1, Nicoletta Natalini, direttrice generale della Ast di Ascoli, Grazia Matarante, direttore amministrativo Asrem Molise.

Fari puntati sull’Intelligenza artificiale, big data e telemedicina, su cui approfondire l’analisi delle prerogative della professione del Tslb con la presentazione di uno studio della Bocconi che indica come direttrice strategica più promettente dello sviluppo della professione il consolidamento dell’autonomia e della esclusività del ruolo del Tslb in quanto unico professionista ad avere la piena padronanza della tecnologia e dei processi analitici con la possibilità di ottenere anche la governance e responsabilità della logistica e qualità del dato di cui già oggi è depositario sul piano informale.

I lavori si concluderanno domani, 9 maggio, con la presentazione del bilancio del lavoro svolto dalla Commissione di albo nazionale durante il suo mandato, un’analisi critica e comparativa del profilo professionale dei Tslb in Europa e una tavola rotonda sul confronto e il dialogo intergenerazionale a cura di Salvatore Antonino Di Stefano. Responsabile scientifico delle Assise Gianluca Signoretti.

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