Tecnologia 5G, svolta epocale o rischi per la salute umana?

di EMANUELE FARAGLIA –

VITERBO – Una vera e propria rivoluzione, una svolta epocale che darà il via all’​Internet delle cose (Internet of things, IOT)​, ovvero, in sostanza, la realizzazione di una rete in cui persone, beni, servizi e oggetti siano collegati tra loro, in tempo reale.

E’ una delle promesse della tecnologia 5 G, la cui implementazione dovrebbe avvenire proprio in questi mesi. Dovrebbe, perché in realtà, il 26 luglio 2019 il Codacons ha inviato un esposto alle Procure della Repubblica Italiana chiedendo la sospensione della sperimentazione sui cittadini del 5G in quanto mancano studi adeguati che ne comprovino l’innocuità.

Molti Comuni hanno già detto no e qui nel viterbese alcuni cittadini sono preoccupati, tanto da aver creato un gruppo Facebook, No 5G Viterbo aperto a chiunque sia sensibile a questo tipo di tematica e desideri approfondirla. Abbiamo rivolto alcune domande alla Dott.ssa Eleonora Petrilli, biologa nutrizionista, fondatrice ed amministratrice del gruppo. Ecco il risultato.

Perché dire no alla tecnologia 5 G?

“Personalmente non sono contraria per principio. Le perplessità a riguardo si basano su quanto messo in luce dalle evidenze scientifiche (sul sito dell’Alleanza Italiana Stop 5G si parla addirittura di 60 studi che confermerebbero gravi rischi per la salute umana, vedi qui​). Al momento non ci sono garanzie di tutela della salute. Lo scopo del gruppo vuole essere un invito a riflettere.

Abbracciare un progetto con troppo entusiasmo per i vantaggi tecnologici che può apportare, senza valutarne i possibili rischi per salute umana e per il territorio, potrebbe rivelarsi un grande errore.

Tutelare la salute dei cittadini ritengo debba essere prioritario su tutto”.

Dal punto di vista tecnico l’Istituto Superiore di Sanità sostiene che il 5G sarà caratterizzato da onde con minore potenza, anche se serviranno più antenne, visto il numero più limitato di persone che si collegheranno alla stessa cella (area servita da un’antenna, ndr). Cosa dire al riguardo?

“Un onda non è fatta solo di intensità e va valutata in tutti i suoi aspetti. L’intensità delle onde sarà minore, ma la frequenza sarà più alta. Con un maggior numero di antenne distribuite sul territorio, la popolazione sarà sottoposta a livelli di esposizione maggiori, almeno per chi vive in città.

I limiti di legge , che attualmente regolano l’esposizione ai campi elettromagnetici, si basano solo sugli effetti termici ad esposizioni acute, e non sugli effetti biologici ad esposizioni croniche. Inoltre le reazioni sono state osservate su esposizioni a singoli ripetitori e non all’interno di una rete di antenne. Gli effetti sulla salute di un simile progetto verrebbero sperimentati per la prima volta direttamente sull’uomo e, alla luce delle evidenze scientifiche disponibili, le possibili ripercussioni potrebbero essere tutt’altro che rosee e da non sottovalutare”.

Cosa intendete fare ora?

“Continuare la nostra opera di informazione e sensibilizzazione sull’argomento per il bene comune e invitare il Sindaco ad un confronto aperto che consenta di affrontare in maniera più approfondita la questione. Chiediamo inoltre al Sindaco, qualora il progetto fosse già stato approvato, di emettere un’ordinanza per sospendere l’installazione delle antenne 5G, in attesa che studi indipendenti ne comprovino l’innocuità sulla salute umana”.

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