Termalismo a Viterbo, il Tar boccia il ricorso della Freetime per le vasche termali di Paliano

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – La Tuscia è terra di termalismo, messo a dura prova dal Coronavirus, che ha bloccato, di fatto, ogni attività che gravita intorno ad esso. A fine febbraio, prima dell’emergenza Covid-19, è stato l’assessore comunale al Termalismo, Enrico Maria Contardo, a parlare dei progetti che ruotano intorno al rilancio delle terme a Viterbo: dal piano di utilizzo delle ex terme Inps con lo studio di Federterme, al progetto del parco del Bullicame che prevede la realizzazione di bagni, una casetta per i volontari, la realizzazione di pergole e tettorie per fare ombra e panchine, un’illuminazione perimetrale e un impianto di video sorveglianza con la chiusura della strada davanti tra l’orto botanico e il Bullicame, il tutto finanziato con i 120 mila euro, ricavati dalla tassa di soggiorno. Ma un’altra realtà termale riguarda l’area del Paliano, dove è aperto da qualche mese un contenzioso con il Comune. E’ di qualche giorno fa la notizia che il Tar del Lazio ha deciso che le undici vasche termali in località Paliano dovranno essere demolite. Il Tar ha, infatti, rigettato il ricorso presentato dalla FreeTime, dopo che il Comune di Viterbo lo scorso anno aveva riscontrato delle irregolarità, ovvero la mancanza del titolo edilizio necessario. Da una settimana circa è stata pubblicata la sentenza del Tar che rigetta il ricorso della Freetime e, quindi, questa sentenza dovrebbe mettere la parola fine a questa lunga vicenda, che parte da lontano, a seguito di un controllo da parte del comune di Viterbo in località Paliano, dove la società Freetime stava costruendo, per l’appunto, delle vasche termali. Secondo i tecnici dell’amministrazione comunale queste vasche, però, non potevano essere realizzate, dato che erano prive del titolo edilizio necessario. Lo scorso 20 novembre del 2019 il Comune di Viterbo aveva, così ordinato la demolizione delle stesse, ma all’ordinanza di demolizione si era opposta la Freetime, che aveva fatto ricorso al Tar del Lazio. Quest’ultimo ha però dato ragione a Palazzo dei Priori, rigettando il ricorso della Freetime. Ed ora cosa succederà? La Freetime a questo punto potrebbe fare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato, oppure cercare di accordarsi con il Comune di Viterbo per trovare una soluzione che possa andare bene ad entrambi. Vedremo, nei prossimi giorni, cosa succederà.

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