di WANDA CHERUBINI-
VITERBO- Le Terme dei Papi, storico complesso termale di Viterbo, vivono ormai da tempo una situazione critica a causa della carenza d’acqua termale necessaria al funzionamento dell’impianto. La problematica nasce nel 2013, quando il Comune impose limitazioni sugli emungimenti d’acqua termale, aggravate dal prosciugamento della sorgente del Bullicame, dovuto a perforazioni abusive. Questo ha ridotto drasticamente il flusso idrico a disposizione delle Terme, passandolo da 35 a circa 19 litri al secondo, insufficiente per mantenere a regime l’impianto. La famiglia Sensi, che gestisce l’impianto, si è rivolta prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, ottenendo nel 2021 una sentenza favorevole che obbliga il Comune a garantire il flusso d’acqua stabilito dagli accordi originali. Nonostante ciò, il Comune non avrebbe ancora adottato le misure necessarie per ripristinare i 35 lt./s., creando ulteriori danni all’impianto e alla città. “Da parte del Comune non abbiamo avuto alcuna risposta – spiega Marco Sensi, che gestisce l’impianto termale insieme ai fratelli Fausto e Massimiliano- Non c’è l’intenzione di affrontare questa problematica. Il Comune è palesemente inadempiente nei nostri confronti e nonostante ciò c’è il silenzio assoluto. I danni sono enormi, abbiamo reparti nuovi che non possiamo aprire per mancanza d’acqua, altri reparti sono gestiti non come dovrebbero

esserlo, per non parlare delle mancate assunzioni e dei danni economici, quando invece assistiamo alla più serena situazione da parte di altre strutture termali che nascono. Noi, invece, siamo zavorrati dal Comune”. Marco Sensi spiega che l’amministrazione Frontini si è trovata la sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione a loro. “Le altre amministrazioni comunali non avevano la certezza dell’andamento del contenzioso- prosegue – E’ dal 2013 che ci troviamo in questa situazione di carenza d’acqua e non pensavamo che con questa sentenza definitiva il Comune non adempisse. Stiamo continuando a lavorare con soli 19 litri al secondo quando dovremmo averli a disposizione 35 e stiamo facendo i salti mortali, chiudendo e limitando parecchi servizi, come i fanghi, che sono stati ridotti almeno del 30%. Abbiamo chiuso la riabilitazione in acqua termale e reparti nuovi non possono essere aperti. Abbiamo una piscina termale che è un vero monumento nazionale e che stiamo tenendo fruibile con acqua calda anche d’inverno, nonostante questa carenza d’acqua, perchè siamo famosi per avere nei mesi invernali questa monumentale piscina”. Ma la famiglia Sensi sta progettando da tempo la realizzazione di un parco
termale a Civitavecchia. “E’ un progetto concepito da una decina di anni fa, non è stata una ripicca – precisa Marco Sensi- E’ il nostro lavoro e ci piace farlo bene. A Civitavecchia abbiamo trovato un’amministrazione comunale che vede di buon occhio il nostro investimento, perché ci ritiene affidabili, sicuri e con esperienza. L’amministrazione civitavecchiese vede con interesse la nostra voglia di investire e stanno valutando con grande attenzione il nostro progetto. Abbiamo già acquisito le aree ed investito 2 milioni di euro, non solo per l’acquisto dei terreni, ma anche per la captazione dell’acqua. Vogliamo realizzare un parco termale che lavori in sinergia con le terme di Traiano e che serva a valorizzare sia il parco che la crescita di quella zona per attrarre il turismo, soprattutto croceristico”.








