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Terme Inps, un rilancio che stenta a decollare

di GIUSEPPE INTAGLIATA-

VITERBO- Il termalismo a Viterbo, e in particolare le ex Terme Inps, rappresentano da decenni una sfida irrisolta per la pianificazione cittadina. Il primo tentativo di recupero risale al 2001, con l’amministrazione Gabbianelli, che proponeva un progetto a indirizzo sociale. Tuttavia, lo stallo è continuato nonostante i cambiamenti politici.

Nel 2018 è stato presentato un progetto di ristrutturazione del complesso delle ex Terme Inps, con un costo stimato di 32 milioni di euro. Tuttavia, la Regione ha espresso perplessità riguardo al benestare della Soprintendenza ai beni culturali e alla quantità limitata di acqua sulfurea disponibile. Le risposte incomplete alle richieste della Regione hanno causato un ulteriore rallentamento del progetto.

Con l’arrivo della sindaca Chiara Frontini nel 2022, è stato aperto un nuovo tavolo tecnico con la Regione per rivedere il progetto e ricalcolare i costi. L’assessore al bilancio, Elena Angiani, ha riportato durante la seduta consiliare straordinaria di ieri, 18 luglio, che l’ultimo progetto, basato su dati del 2013-2018, è ormai obsoleto. Angiani ha sottolineato che i flussi turistici e le strutture ricettive sono cambiati, e i costi sono saliti a 45 milioni di euro a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime e della manodopera.

Un passo avanti è stato fatto con la chiusura del pozzo delle Zitelle, che da decenni disperdeva 15 litri al secondo di acqua sulfurea. Dopo la costruzione della prima saracinesca, lo spreco si è ridotto a 5 litri, e la seconda fase dei lavori mira a risolvere completamente il problema. Questo intervento fa parte di un progetto più ampio per il controllo telematico dell’erogazione dell’acqua.

L’assessore ai lavori pubblici, Stefano Floris, ha spiegato che il progetto permette di monitorare l’utilizzo dell’acqua in remoto, grazie a rilevatori installati in ogni sorgente. Questo aiuterà a valutare lo stato delle falde acquifere, influenzate dai cambiamenti climatici. Nonostante queste iniziative, il progresso è lento e molti problemi rimangono irrisolti.

La seduta del consiglio comunale straordinario ha portato all’approvazione di due ordini del giorno, ma senza risposte significative. Andrea Micci (Lega) ha espresso pessimismo, definendo la situazione “all’anno zero”, mentre Alvaro Ricci (PD) ha riconosciuto un miglioramento rispetto alla precedente amministrazione. Il dibattito sul futuro delle ex Terme Inps continua, con la speranza di trovare soluzioni concrete.

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