Terracina confermata tra i Comuni ricicloni del Lazio 2020

TERRACINA – Sono ben 177 quest’anno i Comuni Ricicloni del Lazio (erano 127 nel 2018 e 86 nel 2017) cioè quelli con una percentuale di raccolta differenziata superiore al limite di legge del 65% e quest’anno, per la prima volta, la percentuale di raccolta differenziata regionale sale sopra il 50%, mentre sono 24 (erano 18 nel 2019) i Comuni Rifiuti Free del Lazio cioè quelli che oltre ad avere una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65% hanno anche una bassa produzione della frazione indifferenziata (inferiore a 75 kg pro capite). In occasione dell’Ecoforum di Legambiente Lazio 2020 dello scorso 16 dicembre che si è svolto in diretta TV su Rete Oro e sulle pagine Facebook di Legambiente Lazio, La Nuova Ecologia e Rete Oro https://www.dropbox.com/s/aqpwi5ypwjyjmd5/DOSSIER_ECOFORUM_2020.pdf?dl=0 , sono saliti sul podio come comuni “ricicloni” e “rifiuti free”: Corchiano (VT) con l’85,7% di differenziata, Norma (LT) 84,7% e Fondi (LT) 84,4% che è anche primo tra i comuni medi con una popolazione dai 5.000 ai 50.000 abitanti. Mentre il comune più riciclone oltre i 50.000 abitanti è Velletri (RM) con il 78,2%.

Il Comune di Terracina, che ricordiamo, nel 2017 era stato premiato come “Comune Riciclone” più popoloso del Lazio e che poi aveva purtroppo da allora perso posizioni a vantaggio di altri comuni, ha comunque ricevuto per la quarta volta per il 2020 (dati di produzione 2019) il riconoscimento come Comune Riciclone seppur superata quest’anno dai comuni di Fondi, Norma, Itri, Spigno Saturnia, Sperlonga e Cori. Va davvero sottolineata la grande performance del Comune di Fondi, che entrata per la prima volta in classifica nel 2017 con una percentuale del 76,60% e dopo l’ottimo risultato dello scorso anno 81,75%, arriva quest’anno ad essere il primo comune della provincia di Latina con l’84,40% di raccolta differenziata ed è anche comune Rifiuti free oltre ad essere in testa alla classifica dei comuni del Lazio con una popolazione compresa tra 5000 e 50.000 abitanti.

Terracina presenta una percentuale di raccolta differenziata che fortunatamente risale di 3 punti e va al 75, 76% rispetto allo scadente 72,11% dello scorso anno, con una produzione pro-capite che continua purtroppo a salire a 564,5 Kg (contro una media nazionale di 499,75) rispetto ai 526 Kg del 2018, ai 517 del 2017, ai 492 del 2016 e con una quota di secco indifferenziato prodotto che scende lievemente a 136,8 Kg/abitante rispetto ai 146,7 Kg/abitante del 2018, ma che continua ad essere molto lontana dai migliori valori italiani, visto anche l’impatto ed il peso che lo smaltimento della componente indifferenziata ha sui costi di gestione. Un valore che continua comunque ad essere troppo elevato per puntare alla classifica di eccellenza dei COMUNI RIFIUTI FREE, la classifica nazionale per i comuni virtuosi che hanno una percentuale di differenziata superiore al 65% e contemporaneamente una produzione annua pro capite di rifiuto indifferenziato inferiore ai 75 kg/abitante.

Inoltre sono 10 quest’anno i Comuni Plastic Free del Lazio ovvero quelli arrivati ad avere una frazione di plastica differenziata sotto i 10 kg/abitante mentre erano 13 nel 2019 e Terracina risulta avere 18,37 Kg/abitante nel 2019 mentre era a 18,86 Kg/abitante nel 2018, 17,39 Kg/abitante nel 2017 e 15,46 Kg/abitante nel 2016.

“Nonostante Terracina fosse partita davvero bene nel 2017 e pur potendo, grazie il grande impegno territoriale della Rete Plastic Free Beaches Terracina, le innovative proposte tecniche di deliberazione sulla prevenzione dei rifiuti plastici, il progetto sperimentale Fishing for Litter Terracina, il progetto Plastic Free School con l’Its. Bianchini e tutte le altre azioni in corso anche da parte del nostro Circolo, davvero vincere la sfida come Comune Plastic Free e Rifiuti Free, constatiamo invece che purtroppo continua invece a cedere posizioni, (d’altra parte abbiamo assistito negli ultimi mesi ad un vero e proprio congelamento di tutte le iniziative sul fronte della riduzione del rifiuto plastico) visto che gli indicatori sia sulla quota di plastica differenziata che sul residuo secco sembrano abbastanza stabili e non si registra il miglioramento necessario, anzi si evidenzia addirittura un progressivo aumento negli anni della produzione totale pro capite. Inoltre continuiamo a non essere ammessi come Legambiente Terracina all’Osservatorio partecipato Rifiuti Zero del Comune di Terracina, anche se continuiamo ad occuparci delle prestazioni complessive del servizio di raccolta dei rifiuti urbani con l’analisi di una serie di indicatori che oramai da 4 anni vengono monitorati nel nostro Ecosistema Urbano di Terracina, indicatori come: la Produzione annua pro capite di rifiuti urbani, la Produzione annua pro capite di rifiuti urbani (frazione indifferenziata), la Produzione annua pro capite di plastica, la spesa per la Tariffa Rifiuti, il costo di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali, dati che in alcuni casi risultano peggiorati rispetto allo scorso anno ed in qualche caso peggiori anche rispetto anche ai dati medi di riferimento. Ad esempio il costo di gestione del servizio (9,3 milioni di € nel 2019) rapportato sia agli abitanti che alle tonnellate prodotte, continua a risultare superiore alla media nazionale delle Città con popolazione e modalità di raccolta rifiuti analoghe. Questo costo che rappresenta la voce più significativa del bilancio del nostro Comune, va progressivamente ridotto ottimizzando la catena di conferimento, riducendo i costi del trasporto e migliorando la qualità e quindi la redditività delle materie prime seconde da avviare al riciclo. Va ridotto anche il costo della Tariffa Rifiuti visto che la spesa pro capite (201 €/abitante) risulta superiore alla media dei comuni con popolazione analoga (156 €/abitante). Relativamente all’aspetto tariffario è necessario che il Comune adotti da subito la TARIFFA PUNTUALE, che poi rappresenta il fine ultimo e l’elemento cruciale del sistema della differenziata, visto che ha lo scopo di far pagare meno chi produce meno rifiuti (quindi inquina meno) e di ridurre la quota di rifiuti che vengono ancora avviati a smaltimento in inceneritori o discarica. La Regione Lazio si è resa promotrice del nuovo modello tariffario (Collegato alla legge di stabilità regionale del 8 agosto 2016) sulla gestione dei rifiuti. Tuttavia nonostante siano passati ben tre anni dalla prima delibera, il numero di Comuni che hanno adottano la TARIP è irrisorio. Per il Lazio i pionieri della tariffa puntuale sono stati i Comuni di Ariccia e Lanuvio, con modelli simili, in via di attuazione, troviamo diversi Comuni tra i quali Castel Sant’Elia, Formello, Albano Laziale, Cori e Vitorchiano. Velletri unico tra i grandi comuni a partire, a maggio del 2020 con la tariffa puntuale. Ancora troppo poco visto l’ambizioso obiettivo di passaggio alla TARIP per tutto il Lazio entro il 2020” dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente di Terracina e Consigliere Nazionale dell’Associazione.

 

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