Delfini, squali, coccinelle, pipistrelli, bardane e coralli: sono alcuni degli esempi dalla natura che hanno ispirato innovazioni rivoluzionarie. Come fa lo scimpanzé? Come fa il pipistrello? Solitamente degli animali cerchiamo di imitare il verso, ma attraverso la biomimesi, la disciplina che studia come il comportamento e le caratteristiche di piante, animali ed ecosistemi possono ispirare innovazioni e soluzioni per migliorare le attività e le tecnologie umane, possiamo imparare ad agire secondo natura.
È questo il tema dell’11ª edizione di Mi Curo di Te, il programma gratuito di educazione ambientale e alla sostenibilità, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030, promosso da WWF Italia e Regina (Gruppo Sofidel), rivolto alle scuole primarie italiane.
Ciascuno dei cinque moduli del percorso didattico, attraverso numerosi esempi di biomimesi vuole stimolare bambini e bambine a chiedersi “Cosa possiamo apprendere dalla natura?” anziché “Cosa possiamo prendere da essa?” nella vita di tutti i giorni.
Costumi… da squalo!
La pelle degli squali è ricoperta da piccole scaglie increspate, i denticoli, che migliorano lo scivolamento del loro corpo nell’acqua, permettendogli di nuotare più velocemente. Questa particolare caratteristica ha ispirato una speciale tecnologia che, applicata ai costumi da bagno, ha rivoluzionato il mondo del nuoto.
I pipistrelli ispirano radar planetari
I pipistrelli sanno “ecolocalizzare” oggetti e quindi prede. Il loro biosonar emette ultrasuoni (onde sonore non percepibili dall’orecchio umano) che, rimbalzando sui diversi oggetti o elementi naturali che incontrano, rimandano segnali che i pipistrelli percepiscono in maniera precisissima. Questa abilità è frutto del processo di evoluzione di questa specie. L’uomo lo ha scoperto e lo ha “imitato” da tempo. Recenti studi hanno infatti utilizzato le osservazioni sui pipistrelli per migliorare l’efficacia dei radar capaci di penetrare sotto la superficie dei corpi celesti del sistema solare e osservare così i dettagli di molti pianeti apparentemente impenetrabili.
Cosa c’entra un ingegnere giapponese appassionato di origami con le coccinelle e lo spazio?
L’ingegnere Miura, studioso di aeronautica e appassionato all’arte degli origami, studiò come ottenere il miglior ripiegamento per le vele solari delle sonde spaziali, in modo da aprirsi senza danni una volta giunte a destinazione. Questa tecnica è presente anche in natura, basti pensare alle coccinelle che dispiegano e ripiegano in un attimo le loro ali o, ancora meglio, le foglie del carpino. L’ingegnere Miura, ispirandosi a questa soluzione “naturale” ha depositato il suo brevetto “Miura-Ori”, su come ridurre una superficie piatta, tipo un foglio di carta, alla dimensione di uno dei suoi segmenti. Questa tecnica è stata impiegata in ingegneria aerospaziale per progettare le vele solari o i pannelli solari che alimentano i satelliti.
Il velcro che imita la bardana
Il velcro è un sistema di chiusura a strappo diffusissimo, comodo e di facile utilizzo (basti pensare alle scarpe per i bambini). Fu brevettato nel 1941 dall’ingegnere svizzero George de Mestral, affascinato dal sistema a uncino che faceva rimanere i fiori della bardana impigliati nel pelo del suo cane ogni volta andavano a camminare. Ispirandosi a questa pianta, realizzò semplici strisce in nylon combinate: una era in tessuto peloso e l’altra aveva tanti piccoli uncini che si attaccavano saldamente alla prima, riuscendo a riprodurre il meccanismo di “cattura” osservato in natura.
La super colla per restare appiccicati come ostriche
Un aiuto prezioso nella ricerca viene anche dal mare, in particolare dalle ostriche, che sono in grado di formare barriere sottomarine, aderendo strettamente le une alle altre. A saldarle con tanta forza da resistere alle correnti e alle onde è un particolare cemento che loro stesse producono, e di cui gli studiosi hanno individuato la composizione chimica. La riproduzione di questa sostanza adesiva in laboratorio permetterebbe di sviluppare una nuova generazione di collanti, a cui è particolarmente interessata la medicina. Dal banale cerotto resistente all’acqua, fino alle delicate riparazioni dei vasi sanguigni, sono molte le applicazioni di questa “super-colla” naturale.
Collaborare come i coralli e le zooxantelle
Le zooxantelle sono alghe unicellulari che vivono insieme ai coralli stabilendo una tipica relazione di simbiosi, cioè di vantaggio reciproco. Le zooxantelle, infatti, ricevono dai coralli riparo, anidride carbonica e altri nutrienti necessari per la fotosintesi e in cambio forniscono ossigeno e sostanze utili alla vita dei coralli. La simbiosi tra i coralli e le alghe unicellulari è iniziata milioni di anni fa, resistendo a molti cambiamenti climatici, compresi quelli che causarono l’estinzione dei dinosauri.
Empatizzare come i delfini
I delfini ci assomigliano sotto diversi punti di vista. Sono mammiferi intelligenti, che dimostrano una forte empatia nell’aiutare chi ha bisogno: quando un delfino è troppo debole o è ferito, infatti, gli altri membri del gruppo nuotano intorno a lui per proteggerlo e aiutarlo a risalire in superficie perché possa respirare. I delfini difendono anche altre specie dagli attacchi degli squali.
Curiosare come uno scimpanzé
La parola “scimpanzè” deriva da «Tshiluba kivili-chimpenze» che nella lingua Bantu significa «creatura simile all’uomo». Non c’è da meravigliarsi, quindi, se il loro patrimonio genetico coincide al 98% con il nostro. Sono animali curiosi,