Tra le spine dei cactus spuntano fiori delicatissimi

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – Le piante grasse sono veramente dei tesori da coltivare, soprattutto per chi non possiede il cosiddetto “pollice verde”.

Si trova una ricca varietà di succulente, che vivono molto bene anche in casa (l’aloe vera, l’opuntia, l’echeveria, l’euphorbia e la crassula) e poi i cactus da esterno, ne esistono circa 3000 specie.

Grande sorpresa, quando nei mesi più caldi, le piante grasse ci regalano con nostra meraviglia, dei magnifici fiori, che loro malgrado, hanno una vita effimera, di un solo giorno; iniziano a sbocciare al tramonto e all’alba si chiudono su sé stessi.

Le fioriture sono improvvise esplosioni di energia dai colori tenui o intensi: le varietà del giallo, il rosso, il fucsia e le sfumature del rosa.

Se vi dovessero regalare un cactus, sappiate che anche lui ha un suo posto, nel mondo del linguaggio dei fiori: esprime fedeltà e sentimento duraturo, proprio perché, se ben curato un cactus ha vita molto lunga.

Queste piante sono legate ad una leggenda d’oltreoceano. Un giovane indiano di nome Quehualliu amava incondizionatamente Pasancrana, figlia del suo capotribù. I due giovani erano cresciuti insieme ed era scontato che si innamorassero. Il capo tribù, voleva per sua figlia un diverso sposo.

Non potendo coronare il loro sogno d’amore, i due giovani fuggirono dall’accampamento. Inseguiti e braccati, chiesero alla Dea Pachamama di nasconderli.  Per non farli cadere nelle mani dei cacciatori, li trasformò in cactus.

In Italia ci sono diversi parchi di piante grasse, ma senza dubbio il più spettacolare si trova a Forio, nella parte occidentale dell’isola di Ischia, i Giardini Ravino, 6 mila metri quadrati di piante succulente e cactus messe insieme dal capitano Giuseppe D’Ambra in oltre cinquant’anni di passione.

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa la pagina
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE