di ANNA MARIA STEFANINI-
VITERBO – Il clima della festa entra nel vivo delle sue emozioni con un rito tradizionale che prende il nome di “Giro delle Sette Chiese” e che, come al solito, avviene nel primo pomeriggio del tre settembre. Con il cielo leggermente nuvoloso e un caldo afoso e torrido, mentre molti ragazzi e adulti sono già in attesa da ore per assistere al primo trasporto di Dies Natalis, i Facchini iniziano il loro giro. La folla lì osserva e li acclama. Addobbato con eleganti fiori rossi il balcone della Prefettura, il Palazzo Territoriale del Governo, e con fiori gialloblù, i colori di Viterbo, le finestre spalancate del Comune.
L’attesa è forse uno dei passaggi più profondi e intensi della tradizionale festa di Santa Rosa, dal 2013 patrimonio dell’Umanità. Il clima delle tradizioni legate alla festa entra nel pieno delle sue emozioni con un rito amato e faticoso, che prende il nome di “Giro delle Sette Chiese”, entrato nei modi di dire dei viterbesi, che si compie, passo dopo passo, con sudore e fede. I Facchini sono partiti da piazza Verdi. Queste le tappe.
1)Teatro dell’Unione (piazza Verdi)
La giornata inizia da lì. Tutti i Facchini convocati per le ore 13. E’ il momento in cui viene rotto il ghiaccio e rappresenta una vera e propria porta d’ingresso alla parte intensa del Trasporto. In questo momento iniziale il Sodalizio parla alla città e riceve i saluti delle autorità.
2)Piazza della Repubblica
Ci si arriva passando su via Marconi, dove avviene una breve e intensa sosta al monumento al Facchino, opera scultorea realizzata dal maestro Alessio Paternesi.
3)Chiesa di Sant’Angelo in Spatha
Da via della Sapienza, il cammino prosegue lungo il Corso Italia, via Roma e arriva fino a piazza del Comune.
4)Piazza San Lorenzo e Palazzo Papale
All’uscita, i Facchini vanno versovia San Lorenzo, fino ad arrivare al duomo. Dopo la foto di gruppo sulle scale di Palazzo papale e una breve visita al Duomo, al ritmo delle note della banda musicale di Vejano inizia, prosegue per i protagonisti del 3 settembre, il tradizionale “Giro delle Sette Chiese”.
5)Piazza della Morte
I Facchini giungono in questa piazza dove rendono omaggio a Santa Giacinta Marescotti, il cui corpo mummificato è custodito dalle monache di clausura presso il monastero di S. Bernardino. Dalle suore, ogni Facchino riceve una foglia, a ricordo di quelle di pungitopo, pianta con la quale la Santa Terziaria si flagellava.
6)Piazza S. Maria Nuova
Visita alla chiesa omonima, tra le più antiche di Viterbo, eretta intorno al 1100 in un sobrio stile romanico.
7)Piazza del Plebiscito
Passando da via Annio, i Facchini
scendono lungo via Cavour, tornando a piazza del Plebiscito.
Qui i Facchini entrano nella bella chiesa di Sant’Angelo in Spatha per un momento di raccoglimento e preghiera, passando accanto a quella che si ritiene essere la tomba della Bella Galiana.
Scendono poi al Sacrario per rendere omaggio al monumento dei Caduti delle Guerre Mondiali. Dopo la deposizione di una corona d’alloro e un profondo momento di raccoglimento, scandito dalle note del Silenzio, la marcia riprende.
8)Piazza Maria SS. Liberatrice (o della Trinità)
Dopo aver ascoltato le preghiere del Priore Agostiniano, tutti gli uomini del Sodalizio intonano “Mira il tuo popolo…”, in onore della Madonna Liberatrice, che ha assunto a Viterbo, fin dal Medioevo, una funzione di protettrice civica della comunità. E’ uno dei momenti più intensi e suggestivi del giro. Alle 16,15 è sceso un acquazzone mentre i Facchini erano alla Trinità.
8)Piazza S. Francesco
I Facchini rinnovano qui il patto d’amore verso S. Rosa, che proprio da S. Francesco trasse l’ispirazione cristiana di povertà.
9)Largo Facchini di S. Rosa
Nel Santuario dedicato a Rosa, tutto il Sodalizio rende omaggio al corpo incorrotto della Santa ricevendo, ciascun Facchino, dalle suore, una piccola immagine benedetta, poi ascoltano le esortazioni religiose del Vescovo.
10)Convento dei Padri Cappuccini
Dalle 17.30 e fino alle 19 i Facchini, insieme ai familiari si recano presso il giardino del convento, per un breve periodo di riposo. Si consuma una piccola merenda-cena. Intorno alle 19, salutati i parenti, i Facchini ascoltano le ultime raccomandazioni tecniche e gli incoraggiamenti del presidente del Sodalizio e del capo Facchino e le sue ultime indicazioni per il Trasporto. Poi i Facchini si inquadrano in formazione, per raggiungere la vicina Porta della Verità.
11)Via Mazzini
Entrando da Porta della Verità,intorno alle 20, tutti gli uomini del Sodalizio rendono un doveroso e sentito omaggio alla Chiesa della Crocetta (già S. Maria in Poggio),luogo della prima sepoltura, nella nuda terra, di S. Rosa.
12)Largo Facchini di S. Rosa
Sempre al ritmo di “..quella sera del 3” tutta la formazione “svolta” su Via di S. Rosa dove si vive un momento di grande emozione, quando i Facchini salutano parenti ed amici, seduti sugli scalini del Santuario, sollevando in alto i “ciuffi” e le “spallette”. Dalle ore 20.15: Viene percorso a ritroso tutto l’itinerario dell’imminente Trasporto,tra gli applausi di una folla commossa e ammirata.
13)Piazza S. Sisto(ore 20.30)
All’interno dell’omonima Chiesa, il Vescovo di Viterbo impartisce la benedizione “in articulo mortis” ai Facchini. La medesima cerimonia sarà ripetuta poco dopo all’aperto e ai piedi della Macchina di S. Rosa, con tutti gli uomini del Sodalizio in ginocchio e la folla stipata nella piazza in religioso silenzio.
14) Piazza S. Sisto (ore 21.00)
Indirizzo di saluto della autorità. Il sindaco “consegna” ufficialmente la Macchina di Santa Rosa nelle mani del Sodalizio, tramite il capofacchino.