di REDAZIONE-
Nel corso delle ricerche dei due giovani scomparsi dopo un litigio lo scorso sabato, è stato tragico il ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin nei pressi del Lago di Barcis, in provincia di Pordenone. La scoperta è avvenuta poco prima di mezzogiorno grazie agli sforzi degli uomini impegnati nelle operazioni di ricerca.
La Fiat Punto di Filippo Turetta, coinvolto nella vicenda, è stata confermata transitare in Austria. Mercoledì scorso, il sistema di riconoscimento targhe l’ha registrata a Lienz, nel Tirolo orientale. Al momento, non ci sono tracce della sua presenza in Alto Adige, che dista solo pochi chilometri da Lienz.
La vicenda si complica ulteriormente con il ritrovamento di una Grande Punto nera identica a quella guidata da Filippo Cecchettin nel parcheggio del Lago di Barcis. L’auto potrebbe essere stata abbandonata in una strada marginale poco frequentata. Nel frattempo, Filippo Turetta è ricercato a livello internazionale con un mandato di arresto.
La sorella di Giulia, Elena, ha condiviso su Instagram una foto che le ritrae sorridenti con la didascalia “I love you”, esprimendo così il proprio dolore. Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha rivolto un appello a Filippo Turetta perché si costituisca, sottolineando l’importanza della sua versione dei fatti.
L’avvocato Stefano Tigani, che assiste la famiglia Cecchettin, ha dichiarato che è ora il momento di stringersi attorno alla famiglia e di individuare le responsabilità e le dinamiche della vicenda, affidandosi alle forze dell’ordine per ulteriori indagini.