Translatio mundi, la pittura preferisce la natura

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Lo dice la parola stessa “translatio” ovvero traslazione da pittura di soffitto a quella di pavimento. Ci troviamo in uno dei più interessanti palazzi storici di Viterbo, il Palazzo dei Priori presso piazza del Plebiscito, e nella Sala Regia avviene questo passaggio.
Il soffitto affrescato nel 1592 da Tarquinio Ligustri composto da 16 riquadri raffiguranti paesi e territori del viterbese, sono stati rappresentati con tecniche miste su carta dall’artista viterbese Alfonso Talotta.
L’opera realizzata nel 1981 è stata presentata ieri 12 ottobre, nella sala interessata, alla presenza dell’assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi, dell’artista e dal filologo Gianni Garrera.
L’assessore, dopo aver salutato i presenti e portato i ringraziamenti della sindaca e dell’amministrazione comunale, ha rivolto un plauso all’artista stesso: “Ricevere da un artista un’opera d’arte in dono per la città, è un gesto di gratitudine per la comunità, ma anche di crescita culturale. Inoltre, collocare questi studi giovanili dell’artista, nel polo museale del Palazzo dei Priori, consolida il forte legame che Talotta ha con la sua città “.
A seguire una dettagliata relazione del prof. Garrera che ha permesso ai presenti di percepire la “traslazione” che racchiudono i pannelli dell’artista.
“La lentezza del pennello antico, passa al tratto immediato del naturalismo moderno. Dal cavalletto ottocentesco, si passa al dipinto a terra. Infatti, i dipinti di Talotta, permettono una più semplice visualizzazione, ed il cambiamento di postura estetica determina il trasferimento della pittura moderna, dal cavalletto a terra, dal cielo alla terra. Anche i paesaggi, sono reinterpretati, abolendo l’impiego decorativo, il limite delle cornici, lasciando spazio, in campo aperto a frammenti di ruderi”.
Al termine dell’incontro, è stato l’artista stesso a spiegare la realizzazione dell’opera, frutto di una tesi presentata nel corso di “Tecniche grafiche” presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Particolare rilevante, fu proprio il docente Antonino Virduzzo a consigliare la realizzazione di questo lavoro all’artista, in quanto interessante dal punto di vista storico.
“Credo che a distanza di 40 anni, questo dialogo artistico viterbese, possa definire il concetto di arte che non interrompe e mette insieme : PASSATO, PRESENTE e FUTURO che pone il linguaggio artistico come discorso sempre attuale e contemporaneo”.

 

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