di MARIELLA ZADRO-
VITERBO- E’ stato Don Giosy Cento incontrando le famiglie dell’Ass.” RAGAZZI DEL CIELO – RAGAZZI DELLA TERRA” e il gruppo “Amici Luigi Brutti” ad aprire le conferenze che vogliono esprimere un’attenzione alle ferite del nostro tempo .
Domenica 7 maggio, nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo, ha dialogato con il pubblico, prendendo spunto dalle parole di Don Tonino Bello: “Le nostre ferite, come quelle del Risorto, possono trasformarsi in feritoie attraverso le quali una luce nuova raggiunge noi e chi ci incontra”.
Una conversazione ricca di spunti che i presenti hanno molto apprezzato:
“Noi pensiamo sempre alle nostre ferite, oggi, osservando le ferite dell’uomo della Sindone, dobbiamo rinunciare ad essere dei feritori. Non ferire con gli occhi, con le parole con i gesti, con le violenze. Ascoltiamo il messaggio di Gesù che ci dice di non essere feritori. Inoltre, pensiamo alle feritoie, un piccolo taglio che apre su orizzonti grandissimi. I nostri figli in cielo sono le feritoie, che ci permettono di pensare spesso al cielo”
Don Giosy, ha rivolto un saluto ai genitori di Luigi Brutti, presenti alla cerimonia, a testimonianza del loro figlio morto a soli 26 anni, ha scoperto il volto d’amore di Dio e ha deciso, abbandonando ogni esitazione, di rispondergli con gratitudine: “Aiutami Signore, a cambiare rotta e a programmarmi per Te”.
Al termine della celebrazione eucaristica, un gesto molto significativo a sancire l’incontro, sono stati scritti su una croce i nomi dei figli deceduti, deposta davanti all’altare, nella cripta dove è esposta la copia della Sindone.