Nella mattinata di venerdì 28 aprile l’Associazione TrasportiAmo ha donato due copie del libro ‘Un Viaggio Ancora Possibile’ al Plesso SSIG (Scuola Secondaria di Primo Grado) di Sant’Oreste – Istituto Comprensivo Piero Angela di Civitella San Paolo -. Edito dal Comitato Polo Museale, di cui l’Associazione è uno dei soci fondatori, il testo affronta il tema dei trasporti complementari in regime di concessione nella Regione Lazio, la cui memoria storica è conservata nel sito museale dell’Ostiense a Roma, oggi gestito dalla società ASTRAL. Argomento centrale dell’incontro tenuto nell’occasione agli alunni delle classi 2 e 3 media dal Presidente David Nicodemi, giornalista e blogger, conoscitore della materia in tutte le sue sfumature.
“La cultura avvicina i popoli, le ferrovie pure”, esordisce. “Sfatiamo una leggenda metropolitana: non è vero che Papa Gregorio XVI ripudiasse le linee ferrate. Semplicemente non ne autorizza la costruzione, da un lato per prudenza, essendo una nuova scoperta non aveva garanzie della loro sicurezza, dall’altra per gli elevati costi da affrontare e, infine, per il fatto che lo Stato della Chiesa non aveva né ferro né il carbone né la tecnologia. Malgrado ciò ebbe a dire che sicuramente il suo successore avrebbe dovuto mettere le mani alla faccenda. Infatti, la prima ferrovia nel Lazio, la Roma-Frascati, fu inaugurata il 7 luglio 1856, sotto il regno di PIO IX, seguita dalla Roma-Velletri attivata il 1° dicembre 1862 e dalla Roma-Cassino-Napoli, interamente aperta nel 1863. Certamente, con l’annessione dello Stato Pontificio al Regno di Italia, tali infrastrutture conobbero un notevole sviluppo, nel 1876 la rete del Regno raggiungeva 7780 Km contro i 15447 Km raggiunti nel 1896”.
“Nel Lazio, come nelle altre Regioni Italiane, la rete principale era affiancata da una fitta rete complementare in concessione all’industria privata, secondo quanto prescritto dalla Legge 2248 del 20 marzo 1865 e successive modifiche. Che, costituita essenzialmente da ferrovie classificate secondarie e da tranvie interurbane, assimilabili alle stesse linee secondarie di quarta categoria, ha tolto dall’isolamento secolare i territori dell’entroterra, difficilmente raggiungibili dalle strade carrozzabili, favorendo in maniera più capillare gli scambi commerciali, sociali e culturali. Al termine del secondo conflitto mondiale alcune linee furono inglobate nelle Ferrovie dello Stato, istituito con la Legge n. 137 del 22 aprile 1905 voluta da Alessandro Fortis su indicazione di Giovanni Giolitti, altre chiuse o lasciate in regime di concessione fino alla loro naturale scadenza. È il caso della Roma-Lido, della Roma-Fiuggi-Frosinone e Diramazioni, oggi Roma-Centocelle, nonché, naturalmente, della Roma-Civita Castellana-Viterbo, che, inaugurata nel 1932 su progetto dell’ing. Ernesto Besenzanica, ha soppiantato la ferro-tramvia, anch’essa in concessione, attivata nel 1906 fino a Civita Castellana e nel 1913 fino a Viterbo. Ancora oggi le linee complementari rappresentano l’ossatura dei trasporti regionali”.
Durante l’incontro il Presidente dell’Associazione ha più volte rimarcato il ruolo centrale che proprio la Viterbo svolge nella mobilità collettiva e come la stessa rappresenti un volano per il turismo, l’economia e lo sviluppo della Tuscia. E aggiunge: “Ricordo che l’orario generale attualmente in vigore rispecchia quanto da noi studiato e proposto alla Regione, peccato che non venga mai onorato per mancanza di rotabili, meglio sorvolare. Siamo convinti che l’ammodernamento della linea debba camminare in parallelo con la sua valorizzazione storica-turistica, lo diciamo da sempre, per questo abbiamo presentato un’idea di massima da realizzare con i mezzi d’epoca scampati alla fiamma ossidrica. Pensiamo anche di prevedere il coinvolgimento della ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte, che interseca la Viterbo presso Fabrica di Roma, la cui riapertura appare quanto mai strategica non solo a fini turistici. Ecco perché sosteniamo il lavoro del Comitato presieduto da Raimondo Chiricozzi. Questa è una opportunità che la politica dovrebbe saper cogliere, dato che il turismo ferroviario a carattere regionale, lo vediamo per esempio col Treno della Sila in Calabria, arricchisce i territori e crea posti di lavoro”.
“Il patrimonio dei trasporti complementari nel Lazio non può andare disperso, conoscere questo mondo permette di avere una maggiore consapevolezza dei luoghi in cui si vive e di affrontare le sfide future con basi solide. Questo è stato lo spirito con cui mi sono interfacciato con gli studenti delle medie di S.Oreste, futura classe dirigente del Paese. I quali hanno manifestato di aver ben presenti quali siano i vantaggi del trasporto su rotaia sia in termini di maggiore efficienza che di maggiore sostenibilità ambientale e hanno appreso come tanti aspetti della loro vita quotidiana siano legati ad avvenimenti storici”.
L’evento si è svolto in presenza della professoressa Laura Beni, docente di Storia, e del professor Mario Falchetti, referente del Plesso, il quale ha auspicato “che sia necessaria una collaborazione tra scuola e associazioni del territorio per la promozione della sostenibilità ambientale delle attività umane in generale e quella dei trasporti in particolare; inoltre, tale collaborazione dovrebbe essere continuativa e ben strutturata, esprimendosi attraverso progetti condivisi”.
“Ringrazio i docenti e la Dirigente scolastica dell’IC Piero Angela di Civitella San Paolo, Dottoressa Loredana Cascelli, per aver autorizzato questo incontro con una parte dei suoi studenti e per la sensibilità mostrata verso la tematica del trasporto sostenibile. È stata un’esperienza emozionante – conclude il Presidente di TrasportiAmo -, mi auguri di veder presto i suoi alunni in visita al Polo Museale, dove sabato scorso, 29 aprile, nell’ambito della IX maratona ferroviaria organizzata dalla Associazione Mobilità Dolce, è stato consegnato alla Presidente del Comitato Caterina Isabella e all’Amministratore ASTRAL Antonio Mallamo il premio EUROFERR dell’AEC”.XXX
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