Turismo d’Italia

di VINCENZO CENITI-

VITERBO- Dal TTG di Rimini invito alla speranza Il sottosegretario al Mibact Lorenza Bonaccorsi lancia segnali di ottimismo al TTG Travel Experience di Rimini conclusosi venerdì scorso nel capoluogo della Romagna con folta partecipazione di imprenditori, operatori e associazioni del turismo. “Il momento complesso che vive il comparto – ha detto – è stato sempre ben presente al Governo. Mai come in questi mesi il turismo è al centro dell’attenzione del Paese. Siamo stati vicini al settore e continueremo a esserlo nei prossimi mesi, anche con i fondi che verranno dal Next Generation EU.  La ripartenza arriverà, speriamo nel minor tempo possibile, ma sarà in un mondo trasformato dagli effetti della pandemia e delle sue conseguenze sociali ed economiche”. Invito alla speranza anche da parte del presidente dell’Enit Giorgio Palmucci. “Possiamo pensare a una ripresa già dalla prossima primavera, visto il desiderio che i turisti nel mondo hanno nei confronti dell’Italia. Quello che intende fare Enit è lavorare per una ripresa non soltanto del turismo domestico, che sicuramente ha delle potenzialità di crescita, ma soprattutto il turismo dei Paesi europei in attesa dei flussi intercontinentali”. Luca Patanè, presidente di Confturismo Commercio e di Fto, invita tutti a imparare a convivere con il virus: “Bisogna far tornare a viaggiare gli aerei, bisogna agire sui corridoi sanitari. Alle aziende serve cominciare a lavorare, in sicurezza certo ma lavorare. E la gente vuole ricominciare e viaggiare. Facciamo tamponi in partenza e in arrivo”.

IL DECRETO DI AGOSTO E’ LEGGE Via libera del Parlamento al decreto legge di agosto riguardo ai 25 miliardi di sostegno all’emergenza Covid.  Circa 12 miliardi alle misure per sostenere reddito e lavoro. Una somma di 5 miliardi va a Comuni, Province e Regioni per far fronte ai servizi e in prospettiva se ne vedono liberare altrettanti per riaprire i cantieri, dalle strade alle scuole. Altra voce ‘pesante’ il nuovo intervento sulle tasse, che vale in tutto circa 6 miliardi: il rinvio ad aprile dell’acconto di novembre per gli autonomi (soggetti Isa e forfetari) vale 2,2 miliardi, il resto va alla rateizzazione lunga dei pagamenti delle scadenze sospese durante il lockdown. Chi non ha pagato tasse, ritenute e contributi a marzo, aprile e maggio, non sarà più obbligato a saldare tutto entro la fine dell’anno, ma potrà’ optare per il saldo della metà’ del dovuto entro dicembre e il resto in altre 24 rate mensili. Le attività legate a cultura e turismo, peraltro, non dovranno nemmeno pagare la seconda rata dell’Imu (per cinema e teatri saltano anche i pagamenti del 2021 e del 2022) e i tavolini all’aperto si potranno continuare a tenere fino a fine anno senza dover pagare Tosap e Cosap per l’occupazione del suolo pubblico. Per i ristoranti di tutta Italia si aggiunge il contributo a fondo perduto per gli acquisti di materie prime 100% made in Italy che parte da 2.500 euro, mentre quelli dei centri storici di 29 città d’arte ad alta vocazione turistica potranno optare per l’altro contributo che parte da un minimo di 1000 euro e può arrivare a un massimo di 150mila. Il contributo vale anche per taxi e Ncc che potranno ricevere fino a 600 euro ulteriori grazie al bonus viaggio. A loro volta tutti questi soggetti, insieme a tutte le altre attività produttive, hanno potuto continuare a utilizzare la Cig Covid, legata al blocco dei licenziamenti, per ulteriori 18 settimane o in alternativa godere di uno sconto sui contributi per i dipendenti fatti rientrare al lavoro, che diventa di 6 mesi per le nuove assunzioni. Per tutti i cittadini, infine, le rate delle cartelle restano sospese solo ancora per pochi giorni (fino a metà ottobre) mentre da dicembre, pagando con carte e bancomat, si cominceranno ad accumulare punti che daranno diritto al cashback. Nel DL, infine, c’è spazio anche per il congedo più facile per i genitori con i figli in quarantena e per altre misure in favore dello smartworking, in particolare per i lavoratori ‘fragili’ .

SUPERBONUS PER RIQUALIFICARE HOTEL                                                                                          L’analisi Italian Real Estate Hotel Value, realizzata da World Capital e Pkf hotelexperts, con Confindustria Alberghi, ci informa che il valore immobiliare del settore alberghiero in Italia ammonta a circa 117 miliardi di euro, ma la crisi del Covid  rischia di metterlo in profonda difficoltà. Nel documento si prospetta un piano di interventi sull’immobiliare alberghiero deve essere al centro delle azioni del Recovery Plan, per la tutela del comparto, ma anche per la valorizzazione delle destinazioni. Le incertezze sociali dovute alla pandemia, il quasi totale azzeramento della domanda e la crisi di liquidità rischiano, se non si interverrà rapidamente, di ridurre drasticamente il valore del patrimonio immobiliare alberghiero. “ Il Recovery Plan si legge nella nota – offre la possibilità di invertire la rotta, rilanciando invece in un quadro più alto capace di conciliare le esigenze di tutela e crescita dell’impresa con i valori dello sviluppo. E’ in questo quadro che  Confindustria Alberghi chiede che venga attivato uno strumento analogo al Superbonus oggi operativo per i soli immobili ad uso privato, che sostenga ed incentivi una profonda e capillare attività di riqualificazione e potenziamento di questo patrimonio che può contribuire in modo determinante alla qualità dei territori e alla produzione di occupazione e valore per la comunità”

FEDERALBERGHI AL TTG. RICHIESTE PRECISE PER SOSTENERE LA CRISI  Emblematica la presenza di Federalberghi al TTG di Rimini dove ha celebrato la 70esima assemblea nazionale. Non poteva essere diversamente per far sentire in questa vetrina internazionale voce,  preoccupazioni e speranze per un settore praticamente sul lastrico a causa del Covid con perdite inaudite  di imprese ricettive e termali “che fanno il bene del Paese ha detto il presidente Bernabò Bocca – e che da diversi mesi sono in grandissima sofferenza. Il turismo è un animale ferito, sanguinante. Se si curerà e si tutelerà il comparto, per quanto lentamente, si potrà aprire la via della ripresa… ““Malgrado il nostro ottimismo proverbiale – ha aggiunto  – non si può cancellare con un colpo di spugna il fatto che, da gennaio a settembre, il nostro settore abbia rilevato un calo delle presenze totali (sia italiane che estere) di circa il 60%. Abbiamo calcolato che solo nel 2020 perderemo 245 milioni di presenze. Inutile sottolineare il contraccolpo in termini di fatturato, considerando che il turismo straniero, a causa della pandemia, si è quasi azzerato. E’ chiaro che non possiamo fare tutto da soli. Devo dire che le nostre reiterate richieste hanno portato ad un risultato importante: l’esenzione dall’Imu per l’anno 2020. Un passo sostanziale per una rimodulazione della tassazione sulle nostre attività, tanto eccessiva quanto discriminatoria, poiché pagata solo dalle strutture regolari e non dagli abusivi che proliferano nelle nostre città”. Ed ora le richieste.”A Governo e Parlamento chiediamo di estendere alle imprese alberghiere l’applicazione dell’ecobonus e del sisma bonus al 110%. Inoltre, sempre in ambito istituzionale, abbiamo proposto a Cassa Depositi e Prestiti di supportare l’emissione di bond di lungo periodo per finanziare programmi di investimenti. Ci aspettiamo che l’operazione di rilancio delegata al Recovery plan sia concreta nei fatti. Oltre che in termini di accessibilità, sostenibilità e digitalizzazione, anche in termini di progettualità” .

 

 

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