Turismo d’Italia

di VINCENZO CENITI-

PIANO ITALIA. MORTFICATI  LA CAPITALE E IL TURISMO  Incominciamo male. Roma e il Turismo vengono emarginati dal piano “Next Genetarion Italia” la cui proposta è stata elaborata nei giorni scorsi dal Governo. Per la Capitale, malgrado le  promesse di Conte  (“ci sarà per Roma  un progetto importante”)  si parla solo della ferrovia Roma-Pescara. Per il Turismo ci sono appena 3 miliardi su 196, da dividere peraltro con la Cultura (1,58% del totale). Praticamente niente. E’ solo una bozza – si consola il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – che vuole però subito sapere se nelle risorse per la qualificazione degli immobili c’è spazio anche per gli alberghi. “Senza un piano strutturato e di medio-lungo periodo per accompagnare le aziende e riqualificare il prodotto  – ha commentato Confindustria Alberghi  – l’Italia sarà destinata a soccombere nel confronto con altri Paesi che stanno sostenendo con risorse importanti le loro aziende”. Le fa eco Federturismo “E’ scandaloso come non si percepisca il valore aggiunto che questo settore potrebbe dare alla ripartenza del lavoro, dei territori e della stessa produzione industriale”. Unindustria, da parte sua, sostiene che la capitale del Paese, come avviene altrove, debba esser oggetto di un piano strategico ad hoc che riguardi mobilità, rigenerazione urbana, smaltimento e riutilizzazione dei rifiuti , decoro, vivibilità, grandi eventi in vista anche del Giubileo 2025 e della candidatura  all’Expo 2035.

HOTEL. SOGGIORNO E LAVORO                                                                                                     Alberghi impegnati a trovare le contromisure alle varie restrizioni pur nel rispetto delle normative. A Roma il “Massimo d’Azeglio” (catena Bettoja)  non si scoraggia  e lancia la Business Room: appartamento attrezzato per  incontri d’affari dotato di due ambienti separati: la camera da letto con  ogni comfort e una suite dove è possibile dedicarsi allo smart working o promuovere business meeting fino a 4 persone.  La Business Room, inoltre, prevede anche lo sconto del 15% sui servizi bar, al ristorante interno, sempre aperto per chi pernotta in hotel.

TURISMO INVERNALE IN PERICOLO?  NON E’ DETTO Facciamo tifo per Franco Grasso, esperto di turismo e fondatore del Revenue Team, quintessenza dell’ottimismo. Già nel mese di marzo, in pieno lockdown, con il mondo del turismo praticamente in ginocchio, Grasso aveva previsto una ripresa a partire dal mese di luglio, con un ottimo agosto per le località di mare e montagna e un discreto mese di settembre. Previsioni che non sono state disattese. “Quello che ci si presenta ora – scrive in una nota  – non è uno scenario catastrofico. Purtroppo Natale e Capodanno non saranno come ci aspettavamo, questo è vero, ma la stagione sciistica per antonomasia comincia a partire da fine gennaio. Per cui gli hotel di montagna avranno il tempo di recuperare ciò che perderanno durante le feste. Più di ogni cosa deve incoraggiare l’arrivo di uno o più vaccini e non è un caso che già dalle prime notizie arrivate dalle grandi case farmaceutiche le prenotazioni internazionali abbiano ripreso vigore. A questo – conclude l’esperto – aggiungiamo la grande capacità di reazione, e di compensazione, che ha il mercato turistico. Ragione per cui, sono certo che da febbraio la montagna sarà grande protagonista, che a partire dalla primavera potremo rivedere turisti stranieri nelle nostre città e che in estate tutti gli italiani   saranno in riva al mare, o in cima a un monte a scrollarsi di dosso le brutte sensazioni che questa esperienza, inevitabilmente, ci avrà lasciato” Noi siamo con Grasso.

SPEAK  “ITALIANO”  PLEASE. L’ultimo in ordine di tempo è il cashless, ennesimo termine preso a prestito dalla lingua inglese che arreca un ulteriore sussulto alle bare dei fondatori dell’Accademia della Crusca dopo l’imperversare, anche nel turismo, di locuzioni come  lockdown, recovery fund, question time, over booking, business room, card, dinner, sold out, time out, feedback e via discorrendo. Non staremo un po’ esagerando con il ricorso a queste parole anglofone? Spagna, Francia e Portogallo hanno già adottato concrete contromisure a difesa delle rispettive madrelingue, ma in Italia sembra tutto più difficile. Agli inizi del Novecento, quando tirava aria “franzesa”, si utilizzavano termini come concierge, commis, chambre de femme, dehors, salle de bain, petit-déjeuner, chauffage  e via discorrendo. Alla fine questi termini sono diventati desueti per consunzione naturale. Con l’inglese invece la vedo più dura. Dante è alle porte con il settimo centenario della sua morte e minaccia “fuochi e fiamme” infernali.

LA SICILIA  PUNTA SUI  “BENI  AL SOLE”

La “Carta di Catania”, voluta dall’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà della Sicilia, è un decreto  in base a cui i beni culturali appartenenti alla Regione che si trovano custoditi nei depositi regionali potranno ora essere valorizzati attraverso l’esposizione in luoghi pubblici o privati aperti al pubblico. I beni a cui si fa riferimento sono quelli acquisiti per confisca, quelli donati o consegnati spontaneamente, quelli di più vecchia acquisizione per i quali sia stata smarrita la documentazione e, in generale, quelli deprivati di ogni riferimento al loro contesto di appartenenza. Si autorizzano pertanto soprintendenze, parchi archeologici, musei, gallerie e biblioteche a concedere in uso per la valorizzazione e la pubblica fruizione il cospicuo patrimonio in giacenza nei depositi.. La concessione sarà subordinata al pagamento di un corrispettivo, che potrà avvenire, oltre che in denaro, anche attraverso la fornitura di beni e/o servizi destinati al patrimonio oggetto della concessione, o in favore di altri beni in giacenza nel medesimo deposito di provenienza o, ancora più in generale, attraverso azioni che mirano a proteggere e valorizzare il patrimonio regionale, come restauri, analisi archeometriche e attività di catalogazione, pubblicazione e marketing.

ROMA. ADDIO ALLE “BOTTICELLE”  A Roma  le”botticelle” sono le carrozzelle a cavallo che fino a qualche decennio fa erano uno dei mezzi più utilizzati per la mobilità in città. Una lunga campagna a favore degli animali ne aveva messo in discussione la loro utilizzazione sulle strade,  date anche le condizioni climatiche non sempre favorevoli ai cavalli. Il tutto aveva creato uno stato di agitazione non solo tra i “vetturini”, ma anche tra coloro che amano preservare le tradizioni della vecchia Roma tanto apprezzate dai turistici.  Ora l’assemblea capitolina ha deciso che le “botticelle” potranno circolare solo nei giardini e nelle aree verdi, a partire da Villa Borghese, Villa Pamphilj e Parco degli Acquedotti. Al “vetturino”  viene dunque data la possibilità di lavorare, seppur in condizioni più limitate. “I parchi romani – afferma il sindaco Virginia Raggi – offrono uno scenario ideale, non meno interessante dal punto di vista turistico, per la scoperta di angoli segreti e suggestivi di una delle capitali più verdi d’Europa. È un traguardo storico per una città moderna, rispettosa dell’ambiente e degli animali”. Il nuovo regolamento stabilisce che le “botticelle” potranno agire nei percorsi stabiliti per non più di 7 ore al giorno, con soste ogni 45 minuti. A luglio e ad agosto sarà vietata la loro circolazione dalle 12 alle 17,30. Il tutto pena sanzioni (fino a 500 euro), ma anche la sospensione o il ritiro della licenza“.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE