Turismo d’Italia

di VINCENZO CENITI-

VITERBO- FEDERTERME. SUBITO  I  CICLI  DI  RIABILITAZIONE Il presidente di Federterme Massimo Caputi è stato ascoltato nei giorni scorsi in audizione presso la X Commissione della Camera dei Deputati sullo stato della grave crisi che si è abbattuta sul sistema termale italiano. “Le aziende termali – ha detto  – devono ricevere adeguata tutela. Gli strumenti di ristoro introdotti in questi mesi con la decretazione d’urgenza (Cura Italia, Rilancio, Agosto) devono essere potenziati per l’intera filiera ed è, inoltre, necessario individuare interventi mirati che sostengano le imprese in questa fase e le mettano in condizione di ripartire. In primo luogo, è necessario che la contribuzione a fondo perduto riconosciuta alle imprese termali sia profondamente rivista ed adeguata, devono poi essere rese attuali le numerose potenzialità che il sistema termale del nostro Paese è in grado di esprimere sul piano terapeutico e consentire alle terme di erogare, da subito, a tutti gli assistiti dal Servizio sanitario nazionale i cicli di riabilitazione termale motoria e della funzione respiratoria.

BALNEARI.  CONCESSIONARI  DI  BENI  E NON  DI  SERVIZI  La Giunta federale di Federbalneari, riunitasi in videoconferenza, chiede al Governo di avviare il confronto con la Commissione Ue per stabilire una volta per tutte  l’esclusione del comparto dalla Direttiva Servizi e di avviare subito il tavolo del riordino fermo da 10 anni. Ha altresì ribadito la necessità di avviare una riforma non più rimandabile dopo tanti anni che tracci definitivamente il confine tra l’impianto normativo italiano ed i principi europei nel segno di una coerenza che garantisca la certezza del diritto.  Per Federbalneari lo Stato deve avviare una riforma condivisa che sia ferma su alcuni punti fondamentali come la natura di concessioni di beni e non di servizi propria delle concessioni demaniali  che sappia sgombrare il campo e garantire dei punti fermi superando argomentazioni vecchie di 10 anni. La Giunta di Federbalneari Italia è certa che se non si procede a sgomberare il campo da questa procedura d’infrazione, lo Stato e le Regioni rischierebbero di non poter fruire di fondi da Recovery Fund, risorse finalizzate ad investimenti anche pubblici sulla modernizzazione in chiave eco – sostenibile delle coste italiane che diversamente non potrebbero essere attuati.

IMU. ECCO  CHI NE BENEFICIA   Dal 16 dicembre i proprietari di seconde case o immobili classificati di lusso devono provvedere al pagamento dell’imposta municipale.  Il governo – com’è noto – ha deciso con vari decreti  di esonerare alcune fasce di attività.. A non pagare sono innanzitutto gli stabilimenti, le terme, gli alberghi e gli immobili destinati alle attività ricettive, ma anche i teatri, i cinema, le palestre e le discoteche. La condizione posta è però che i proprietari degli immobili siano anche i gestori delle attività. Niente imposta anche per i bar e i ristoranti delle zone dichiarate arancioni e rosse nell’ultimo Dpcm, anche se oggi passate a categoria gialla. Anche in questo caso vale però la condizione che il proprietario sia il gestore dell’attività .

PUGLIA. RISPETTO PER  IL PAESAGGIO  Massimo Bray neo assessore a Turismo-Cultura della regione Puglia ha preso possesso degli uffici dichiarando “La Cultura e il Turismo sono da molti anni due temi importantissimi per la Puglia; credo che occorra ripartire da questa certezza il prima possibile, per sentirci una comunità coesa e per pensare insieme il nostro futuro e quello dei nostri figli. Il turismo – aggiunge – sarà una leva importante per la crescita. Dovremo governarlo, immaginando un modello che garantisca gli investimenti, ma sia rispettoso del paesaggio”.

RISTORI PER L’EDITORIA ARTE E TURIMO C’è tempo fino al 28 dicembre p.v. per presentare le domande riguardo al bando di “ristoro” (in totale 12milioni di euro) predisposto dal Mibact per l’editoria specializzata in arte e turismo.  Le imprese interessate devono essere iscritte alla Cciaa industria artigianato e agricoltura, in regola con gli obblighi in materia di contribuzione previdenziale, fiscale e assicurativa e senza procedure fallimentari. In particolare, le imprese che corrispondono ai codici ATECO 58.11, che faranno riferimento a una quota del fondo pari a 10 milioni di euro, devono aver pubblicato o distribuito in esclusiva almeno 10 novità editoriali nel 2019, aver destinato una quota pari ad almeno il 30% del catalogo di produzione o distribuzione esclusiva composta da pubblicazioni di turismo o di arte e riproduzioni facsimilari e aver pubblicato almeno 2 cataloghi di mostre e collezioni nel 2019. Le imprese con codice ATECO 58.11, 58.14 e 58.19, invece, sono ammissibili alle risorse complessive di 2 milioni di euro, con testata giornalistica registrata al 1° marzo 2019, che abbia il 70% dei contenuti pubblicati, su edizione cartacea o digitale, su base annua, relativi al mondo dell’arte e delle mostre, inclusi i contenuti redazionali e la raccolta pubblicitaria settoriale..

 

 

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