Turismo d’Italia

di VINCENZO CENITI –

Ennesimo exit poll – questa volta di Confturismo-Confcommercio – sulle intenzioni degli italiani per le prossime vacanze. Sembrano prevalere spostamenti micro e ripetuti (max 3 giorni) in zone a portata di mano soprattutto in spazi aperti: mare e montagna. Poco gettonate le città d’arte, sinonimo di  assembramenti: brutte notizie dunque per shopping, musei e mostre d’arte. In ogni caso un italiano su cinque non farà vacanze tradizionali come l’anno scorso. “Ignorare un quadro tanto drammatico e non reagire con immediatezza adottando provvedimenti focalizzati sul turismo – ha detto il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patané – sarebbe follia. Se il nostro è un settore strategico per l’economia italiana, allora il Governo studi subito, dopo il “Cura Italia”, un decreto “Cura Turismo”. Con l’ausilio, aggiungiamo noi, di un comitato di esperti come è accaduto per altri settori. Anche il turismo ha regole certe e non ammette improvvisazioni. Non ci sarà ripresa se non si rimetteranno in moto i gruppi, specialmente di stranieri. Per ora non è possibile con le limitazioni sui bus, le entrate ai musei, nei  posti dei ristoranti.

REGIONI. REGOLE UNICHE  Per riavviare il turismo straniero in Italia, sarà importante, secondo il ministro Di Maio, che tutto il territorio dia indicazioni omogenee ai turisti. “Mi sono più volte confrontato con il ministro Boccia e sono certo che farà un ottimo lavoro di coordinamento, perché abbiamo bisogno che le Regioni non adottino misure diverse tra loro, altrimenti il turista resterebbe disorientato. Dobbiamo salvare quel che è possibile dell’estate per sostenere i nostri imprenditori”.

CAMPERISTA OSPITE DI RIGUARDO. NE PARLIAMO COL PATRON  ZAFFINA. Il corona virus ha aperto una prateria ai camperisti: soggiorni indipendenti, mobilità en plein air, spostamenti di prossimità senza frequentare mezzi affollati (treni o bus): mete alternative alle grandi città, attività sportive, autonomia di decisioni. Ne parliamo con l’arch. Pasquale Zaffina presidente di A.C.T. Italia – Associazione Campeggiatori Turistici d’Italia –  una delle federazioni più storiche di turisti outdoor.

Lo stato di emergenza quali effetti ha prodotto nel vostro settore?

Il nostro modo di fare turismo, rispetto a quelli tradizionali, consente maggiore flessibilità negli spostamenti. Però siamo rimasti diligentemente fermi, ma ora siamo pronti a scorrazzare in lungo e largo tra le bellezze del nostro Paese, .

 Chi è il camperista italiano e come viaggia?  Oggi l’età media si è alzata per effetto del costo  dei camper.  I camperisti preferiscono viaggiare in coppia e con i propri figli. Fanno  in media quattro viaggi importanti all’anno e si spostano volentieri nei week-end, in ogni stagione.

Le mete preferite?

Il 50% circa dei camperisti italiani sceglie il mare, il 20% si sposta a tappe in più aree, attraverso borghi e le località che intercettano lungo l’itinerario, mentre il 15% predilige la montagna. Inoltre, il camperista torna volentieri nei posti già visitati, specialmente dove ha riscontrato gratificazioni. Le destinazioni preferite dagli stranieri sono il Veneto (soprattutto austriaci e tedeschi), il Trentino, la Toscana e il Lazio. Nel Sud  bene Puglia, Sicilia e Campania. I francesi amano la Sardegna.

La spesa del camperista  è rivolta soprattutto ai prodotti alimentari. Si può quantificare quella media pro-capite?   Circa 50,00 euro al giorno a fronte di una permanenza media di 6 giorni. I più spendaccioni sono i tedeschi.

Sappiamo che apprezzate le aree di sosta attrezzate soprattutto nei piccoli borghi peraltro privi di strutture ricettive. Chi deve provvedere? Si può fare di più?  Le nostre sono vere e proprie strutture ricettive a basso costo, che ogni comune italiano, dovrebbe avere come servizio a favore di un turismo rispettoso dell’ambiente e colto come il nostro. Purtroppo, assistiamo ancora a diffidenze, rifiuti ed intolleranze, che attribuiamo alla mancata conoscenza del nostro settore. Siamo turisti di prima classe ed ospiti di riguardo, per cui abbiamo istituito un riconoscimento denominato “Bandiera Gialla”, destinato ai comuni che si distinguono per investire in accoglienza e servizi, a favore del nostro modo di fare turismo.  I comuni insigniti di “Bandiera Gialla” diventano partner della Federazione Nazionale A.C.T- Italia nelle manifestazioni future da coordinarsi in un “circuito” privilegiato di eccellenza, a reciproco vantaggio di ospiti ed ospitanti. .

TERME. CHIANCIANO E VITERBO PRONTE AL  “RILANCIO  BENESSERE”

Chianciano Terme e Terme di Viterbo, due eccellenze termali del centro Italia si ripresentano sul mercato dopo un forzato stop utilmente impiegato per un generale restyling.  Le prime (in Toscana) hanno riaperto in totale sicurezza con un’offerta rinnovata: cure, “tutor del benessere”, piscine termali, remise en forme. Via libera al Parco Acqua Santa per la cura idroponica, fanghi epatici, bagni e inalazioni. Accesso anche alle piscine termali Theia, con i servizi di bar e ristorazione; oltre 600 metri quadri di acqua termale Sillene, immersi in un grande parco verde dove la famiglia al completo con i bambini può rigenerarsi dopo lo stressante lockdown. Nel post Covid-19, le acque termali vengono consigliate per la loro azione terapeutica; infatti è scientificamente documentato il loro effetto antibatterico, antinfiammatorio e di rafforzamento del sistema immunitario (info. Ufficio stampa Terme di Chianciano Angela Betti +39 057868358- 3346250431). Le Terme di Viterbo (nel Lazio), a due passi dalla città, alimentate da una serie di sorgenti riunite intorno a quella dantesca del Bulicame, propongono  le Terme dei Papi (convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale) , le Terme Salus, le Terme Oasi e le Terme Bagnaccio. Nella monumentale piscina di Terme dei Papi (circa 2.000 mq.), si è lavorato per garantire a tutti lo spazio di rispetto della distanza tra persone. Non ci saranno sovraffollamenti, ma servizi migliori come il prolungamento dell’orario di fruizione Riattivati i reparti di aerosol e fangoterapia, i percorsi vascolari , la grotta sudatoria (tipo bagno turco naturale) in una cavità calcarea di origine etrusca e  la vasca terapeutica. All’hotel Nicolò V (annesso allo stabilimento)  sono in corso  lavori di ristrutturazione interna con il potenziamento della capacità ricettiva (da 23 a 35 camere per un totale di 70 posti letto). Lavori in corso anche al Centro benessere. Già approvato l’ampliamento della zona piscina (info. tel. 0761.3501 e mail info@termedeipapi.it). Bagni in piscina, estetica e benessere anche alle Terme Salus (tel. 0761.18755) dotate di albergo (circa 80 camere) e ristorante. Piscine con acqua permale all’Oasi (tel.0761.1762788) e al Bagnaccio (cell. 348.5525660)  Le Terme di Viterbo verranno implementate con l’ormai prossima ristrutturazione dell’ex Stabilimento Inps che accrescerà notevolmente la capacità ricettiva dell’intero comparto.

 

 

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