Turismo d’Italia

 di VINCENZO CENITI-

DRAGHI. SALVARE IL TURISMO DAL DISASTRO Soddisfazione tra gli operatori (ma non solo) per l’accenno al turismo di Mario Draghi nel discorso al Senato. “Anche nel nostro Paese alcuni modelli di crescita dovranno cambiare. Ad esempio il modello di turismo, un’attività che prima della pandemia rappresentava il 14% del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d’arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato”. Concetti riproposti nella replica. “Un’impresa che certamente deve riaprire dopo la pandemia è il turismo. Quindi investire nel turismo non significa buttar via i soldi, quei soldi tornano indietro. Vanno messe in campo misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire. Bisogna impedire che in questo periodo queste imprese falliscano perché poi si perde un capitale che, spesso, è capitale umano”.

GARAVAGLIA. LE PRIME SPINE Come abbiamo già scritto in precedenza ci vorrà tempo prima che il nuovo ministro del Turismo Massimo Garavaglia possa disporre dei necessari strumenti operativi. Per lo scorporamento del Turismo dal dicastero della Cultura servirà una legge ad hoc. E di portafoglio ancora non si parla. In prospettiva c’è il Recovery plan , ma il settore ha bisogno di interventi immediati di diretto supporto alle imprese che sono in lockdown in molti casi praticamente da marzo: dai ristori agli sgravi fiscali, dagli aiuti a fondo perduto ai vari bonus. E poi ci sono decisioni “fondamentali” da prendere per il futuro a partire dai corridoi turistici e i “passaporti sanitari”. Guardiamo però all’altra faccia della medaglia. L’istituzione di un ministero “Tuttoturismo” lo aspettavamo da anni, dai tempi di Margherita Boniver che fu in ordine di tempo, nel 1993, l’ultimo ministro del comparto sia pur in condominio con lo Spettacolo. Nel corso dell’attuale legislatura si potrebbero completare le formalità burocratiche così da offrire al nuovo Governo post elezioni tutti gli spazi necessari per inserire il turismo nella dinamica produttiva del Paese. Draghi ha le forze per supportare il raggiungimento di questo obiettivo con coinvolgimenti sempre più serrati dell’Europa.  Altrimenti non avrebbe affrontare una partita così innovativa.

FIRENZE. HUB DELLA CULTURA A SANTA MARIA NOVELLA Prende forma il grande hub della creatività e della cultura di tutta Europa nel complesso di Santa Maria Novella a Firenze. Il progetto è stato presentato dal sindaco Dario Nardella. Accoglierà spazi museali, espositivi, eventi e performance sia all’interno che nel grande chiostro, il museo della Lingua italiana, show room per artigiani, start up di creatività e innovazione, atelier per l’arte contemporanea, gli archivi del Comune con le opere d’arte più significative, spazi  per collezioni permanenti e temporanee, Una buona parte del progetto è  dedicata al social housing, 4500 metri quadrati che verranno organizzati in una cinquantina di appartamenti da destinare all’affitto per le giovani coppie, così da favorire il ritorno della residenza in centro. Il polo sorge in posizione strategica davanti alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella,  raggiungibile in tram o in treno, a circa 15 minuti dall’aeroporto.

HOTEL CRISI CONTINUA Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca torna alla carica sugli alberghi sfiancati dalla pandemia e critica il passato Governo per aver adottato due pesi e due misure nelle scelte dei ristori. I Comuni, secondo l’esponente di categoria, hanno ricevuto fondi per il mancato gettito dell’imposta di soggiorno, mente gli hotel hanno incassato solo le briciole.  “Le casse degli alberghi italiani – scrive in una nota – sono vuote e le imprese al limite della sopravvivenza. Il lockdown totale a Natale e Capodanno e il perdurare del divieto di spostarsi da una regione all’altra hanno moltiplicato gli effetti di una devastazione che non accenna ad arrestarsi”.Infatti anche il mese di gennaio ha registrato un bilancio disastroso, con un calo dell’83% delle presenze turistiche rispetto al 2020. Nelle città d’arte (prosegue la nota) gran parte delle strutture ricettive è chiusa da marzo 2020, per non parlare dei casi limite come gli alberghi di Venezia, che hanno iniziato a soffrire con l’acqua alta già nel novembre 2019, poco prima dello tsunami Covid. “Di fatto – aggiunge Bocca –  tutti i settori turistici sono allo stremo: il business travel è fermo, così come sono al palo le fiere, i congressi ed eventi di tutti i generi.. La montagna ha perso più di metà della stagione invernale ed è in attesa di capire se qualcosa si potrà salvare. Le aziende termali e del benessere sono costrette a lavorare a scartamento ridotto. Il mare, partito in notevole ritardo l’estate scorsa, subirà una nuova penalizzazione se sarà confermato l’intento di prolungare il calendario scolastico sino a fine giugno”.

MUSEI. APPELLO DI CONFGUIDE                                                                                                         Riapertura dei musei durante i weekend, le giornate più’ importanti per la visita di famiglie, studenti e lavoratori. E’ l’appello che viene lanciato da Confguide  “Chiediamo che lo Stato, in una fase così difficile, ci aiuti a svolgere il nostro lavoro nella consapevolezza che i tempi sono cambiati. Questo significa che, se ci sono le condizioni adatte, i musei dovrebbero tornare a restare aperti durante i fine settimana, in modo che le guide turistiche possano avere l’opportunità’ di proporre delle visite guidate. Sarà  indispensabile mettere in atto una serie di cambiamenti per quello che riguarda l’organizzazione delle visite in modo da gestire in totale sicurezza il flusso di visitatori,  evitando assembramenti, regolando la fruizione dei luoghi di cultura in base agli spazi a disposizione. Siamo  convinti – prosegue la nota –  che per aiutarci a ripartire lo Stato debba provvedere ad avere una visione inclusiva, attraverso una concertazione tra le categorie e lo Stato. Oltre a questo, abbiamo bisogno di una progettualità perchè è indispensabile avviare progetti per la ripartenza di questo settore che  necessita di una strategia organizzativa, altrimenti per le guide rischiano altri due anni molto difficili” .

FIRENZE. ANTIQUARIATO  IN OTTOBRE . Covid permettendo la 32^ edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze si terrà a Palazzo Corsini dal 2 al 10 ottobre 2021.   La mostra più importante al mondo dell’Arte Italiana e anche la più longeva, slitta di una settimana rispetto alle date consuete andando a coincidere con un altro importante appuntamento come la grande mostra di Jeff Koons a Palazzo Strozzi . Nonostante alcune fiere internazionali abbiano deciso di spostarsi all’autunno – ha commentato il segretario generale della Biennale Fabrizio Moretti –  sono certo che la manifestazione  rimarrà un punto fermo e fondamentale del mercato dell’arte, come sempre lo è stata. La Biennale opera in maniera trasparente e altruista nei confronti degli espositori, molti dei quali hanno già manifestato solidarietà e lealtà per questa storica manifestazione, cosa che mi riempie di gioia e motiva a lavorare sodo per una edizione della rinascita.

VITERBO. DANTE VII  Si è costituito a Viterbo il Comitato “Dante VII” , coordinato dal Touring Club Consolato di Viterbo, per programmare nel corso dell’anno alcune iniziative a ricordo del settimo centenario della morte di Dante (1321-2021). In programma la mostra “Indovina la Commedia”dell’artista Alessio Paternesi con una ventina di opere tra sculture e pitture, l’installazione di una decina di pannelli riferiti a personaggi ed episodi della città ricordati nella Divina Commedia, l’esecuzione di concerti presso la caldera sulfurea del Bulicame paragonato nell’Inferno al  Flegetonte, una serie di conferenze in collaborazione con l’Università, della Tuscia, visite guidate con letture di canti della Divina Commedia da parte di personaggi pubblici di Viterbo, pièce teatrali ed altro.

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