Turismo d’Italia

di VINCENZO CENITI- 

LE GUIDE TURISTICHE  SI  FANNO SENTIRE A VENEZIA, ROMA E NAPOLI

Stavolta hanno manifestato con più coralità e decisione. Martedì  scorso le  guide turistiche e gli accompagnatori si sono dati appuntamento nelle piazze simbolo di Venezia (davanti alla Basilica della Salute), Roma (a Montecitorio e davanti al Pantheon mentre riapriva dopo lo stop Convid-19) e Napoli (davanti alla chiesa del Gesù) per manifestare all’unisono il loro disagio di fronte all’emergenza sanitaria che ha colpito a morte il turismo e soprattutto il loro comparto. Hanno chiesto al Governo misure specifiche da concordare con le loro rappresentanze, un sostegno economico fino alla ripresa dell’attività,  possibilità di rateizzare in 2 anni senza interessi i pagamenti di tutti i tributi e contributi dovuti nel 2020, una strategia seria ed efficace per riportare velocemente l’Italia ad essere competitiva sul mercato internazionale. Molte guide rimarranno anche escluse dal bonus dei 1.000 euro di maggio a causa dei criteri decisi dal legislatore e che non tengono conto delle specificità delle attività turistiche. Soprattutto nulla si prevede per loro per i prossimi mesi, quando la loro attività rimarrà ferma. Su questo finora il Governo non ha previsto differenze tra i professionisti del turismo e tutti gli altri, sebbene alcuni non si siano mai fermati e altri siano riusciti a ripartire. Le guide hanno inoltre chiesto una legge, chiara e inequivocabile, che una volta per tutte possa ridare qualità e certificazione delle competenze in seguito ai danni e alla confusione causati dalla Bolkestein applicata con una interpretazione errata sulla tipologia del loro lavoro che è da considerare una professione e non un servizio. Isabella Ruggiero, presidente nazionale dell’Agta (Associazione Guide turistiche abilitate) ha detto che le guide vogliono inoltre mostrare al Governo altre questioni problematiche che da diverso tempo coinvolgono le loro figure professionali, ma che la condizione attuale rende ancora più difficili, ad esempio il rischio dell’eliminazione delle guide dai siti in cui precedentemente operavano. Infatti le direzioni di alcuni siti stanno proibendo del tutto le visite guidate (anche quando gli spazi le consentirebbero) o le stanno riservando alle sole guide interne. Si corre il rischio di danneggiare fortemente la figura della guida turistica, se lo Stato – aggiunge la Ruggiero – non si impegna a permettere il suo esercizio in ogni luogo della cultura pubblico: aree archeologiche, musei, chiese, mostre.

FRONTIERE APERTE. L’Unione europea riapre le frontiere esterne dal 1° luglio.. L’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha dichiarato  che la Commissione raccomanda “una revoca graduale e parziale” delle frontiere esterne a partire dal prossimo mese.  Si raccomandano un approccio comune e coordinato e le necessarie misure di prevenzione. .La decisione finale sui confini spetterà comunque ad ogni singolo Stato e saranno inevitabili ripartenze differenziate. Anche perché alcuni Paesi hanno più fretta di altri di rimettere in moto il turismo come la Grecia che ha già inserito Paesi non europei (Australia, Corea del Sud e Cina) nella lista di quelli ai quali riaprirà le sue porte dal 15 giugno. L’Italia affronterà il nodo delle riaperture extra-Ue nel prossimo dpcm ma non si prevedono balzi in avanti. Per il ministro della Salute Roberto Speranza, infatti, non ci sono le garanzie per un via libera già dal 15 giugno. La Germania da parte sua ha annunciato che l’allerta ai tedeschi sui viaggi fuori dall’Europa resterà in vigore fino al 31 agosto. libera già dal 15 giugno. Il 13 giugno sarà la volta delle frontiere della Polonia, che tre giorni dopo farà ripartire anche i voli internazionali, nonostante i polacchi non siano ancora benvenuti in Austria, Slovacchia, Slovenia e Repubblica ceca. Dal 15 giugno  anche l’Austria riaprirà a 31 Paesi europei, Italia inclusa, anche se i viaggi in Lombardia continuano ad essere sconsigliati almeno per altre 2-4 settimane, in attesa di vedere i nuovi dati sul contagio nella regione del nord. Dalla lista di Vienna restano ancora escluse Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Svezia.

HOTEL. PROVE DI APERTURA. Venezia è l’esempio dell’Italia che riparte. L’85 per cento degli alberghi sarà aperto entro la fine di agosto: la previsione è di Claudio Scarpa, direttore dell’ Associazione Veneziana Albergatori (Ava).

Attualmente su 300 strutture esistenti sono aperte soltanto 50. Il vero banco di prova sarà il mese  di luglio, quando i numeri saranno tali da permettere di fare le prime vere valutazioni sull’andamento della stagione. Entro la fine di giugno, secondo il manager Scarpa, il 70 per cento degli hotel veneziani avrà aperto i battenti, per poi arrivare all’appuntamento con la Mostra del Cinema di Venezia, a fine agosto, con l’85 per cento di aperture.

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