Tuscania, divieto di ritorno per quattro sospetti di furti in abitazione

VITERBO – Nella mattinata del decorso 20 dicembre una segnalazione pervenuta al Numero Unico di Emergenza 112 riferiva di alcune persone che, a Tuscania, si aggiravano presso talune abitazioni con atteggiamento sospetto. All’arrivo dei militari della locale
Compagnia dei Carabinieri, i soggetti fuggivano a bordo di un’autovettura tentando di
eludere il controllo.
Tuttavia, a seguito delle note di ricerca diramate via radio dagli operanti e di alcune segnalazioni da parte di utenti della strada che rilevavano la presenza di una automobile che viaggiava in modo pericoloso, i sospetti – poi identificati in tre cittadini stranieri di origine sudamericana ed uno di nazionalità italiana tutti domiciliati a Roma – venivano bloccati dai Carabinieri di Montefiascone e denunciati in stato di libertà allacompetente Autorità giudiziaria per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Nella circostanza, gli stessi confessavano di trovarsi a Tuscania per effettuare dei sopralluoghi
propedeutici alla consumazione di alcuni furti, che sarebbe dovuta avvenire nello stesso
pomeriggio.
Nella giornata dello scorso 7 gennaio, nell’ambito dei poteri attributi dalla normativa vigente al Questore quale Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, sonostati adottati, all’esito di un’accurata attività istruttoria condotta da personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Viterbo, quattro provvedimenti della misura di prevenzione personale del Divieto di ritorno nel Comune di Tuscania. In
particolare, dagli accertamenti è emerso il quadro di persone dedite alla commissione di
reati contro il patrimonio, contro la persona ed in materia di stupefacenti, oltre che prive
di qualsivoglia legame con il territorio nel quale sono state sorprese a delinquere.
Acclarata la pericolosità sociale così estrinsecata, non sarà più consentito agli
stessi di tornare in quel Comune per un periodo di quattro anni. La violazione del provvedimento questorile integra una specifica fattispecie di reato, contemplata dal Codice delle leggi antimafia, punita con la pena della reclusione da sei a diciotto mesi e con la multa fino a 10.000 euro.

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