Tuscia, aumenta la violenza di genere: “Bisogna denunciare, non è giusto subire”

di DIEGO GALLI-

Nella Tuscia aumenta l’incidenza delle violenze di genere, nel particolare verso le donne. Ad affermarlo sono stati i portavoce della Questura di Viterbo in una conferenza stampa dedicata all’odioso problema che “affligge ogni fascia di età, ceto sociale e zona del Viterbese allo stesso modo”.

Ad appena sei mesi dall’inizio del 2021, sono già 40 i casi di violenza di genere per i quali è stato richiesto l’intervento della polizia di Viterbo. Altrettanti – come è stato spiegato in conferenza stampa dal Vice Questore Roberto D’Amato e dal dirigente della mobile Alessandro Tundo – sono stati i provvedimenti presi nei confronti degli aggressori.

L’incontro odierno è stato indetto al seguito dell’aumentare dei casi. Solo nei scorsi giorni sono state ben tre le aggressioni segnalate agli agenti della Questura di Viterbo, tutte avvenute a poche ore di distanza l’una dall’altra.

Come è stato illustrato, si è trattato di casi differenti tra loro, ma che avevano sempre delle donne come vittime. Uno dei tre, nel particolare, ha avuto per oggetto della violenza verbale, ma soprattutto fisica, una donna di origine moldave, succube del compagno che la picchiava anche davanti ai figli minori.

Le altre due segnalazioni, invece, hanno riguardato casi di stalking molto pesanti, con le vittime oggetto di attenzioni morbose e indesiderate da parte di due uomini, dai quali ricevevano messaggi e telefonate, anche offensivi, nell’ordine di 100-150 al giorno.

Da sx, il Vice Questore Roberto D’Amato e il dirigente della squadra mobile Alessandro Tundo

Dei casi molto particolari – è stato riferito – che avrebbero potuto presto degenerare in aggressioni ai danni delle vittime e delle loro famiglie.

L’attività di prevenzione delle forze dell’ordine, in questo caso della Polizia, parte però dagli istituti scolastici, come ha spiegato il Vice Questore Alessandro D’Amato: “Come questura di Viterbo collaboriamo con le scuole di ogni ordine e grado dove organizziamo incontri sui fenomeni di legalità e legati ai giovani, tra i quali anche violenza, bullismo e altro. Questi appuntamenti sono fondamentali e abbiamo avuto sempre ottimi riscontri, anche da parte degli insegnanti”.

Nonostante il termine del lockdown, evento che aveva fatto aumentare le situazioni di disagio familiare, le aggressioni non sembrano al momento diminuire.

L’opera di monitoraggio della Questura, tuttavia, prosegue senza sosta e gli uomini della Polizia invitano tutte le vittime a farsi avanti, prima che la situazione nei loro confronti possa degenerare ulteriormente.

Come illustrato, molto efficaci sembrano essere le prime sanzioni, quelle rappresentate dai decreti di ammonimento del Questore nei confronti degli aggressori. 21 sono stati quelli emanati nei confronti di altrettanti soggetti, migliorando sensibilmente la situazione delle vittime, anche perché – in alcuni casi – hanno subito portato alla sospensione di eventuale porto d’armi.

“Le vittime, molto spesso – hanno continuato gli uomini della Polizia – sono talmente provate psicologicamente che a stento ricordano il loro nome quando hanno un primo contatto con noi”.

In chiusura, un ringraziamento da parte degli uomini della Questura nei confronti dei centri anti violenza, come “Penelope” e ai sanitari del 118, molto spesso i primi a intervenire e a segnalare casi di aggressione e percosse che non risparmiano neanche bambini.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE