“Tuscia in Lotta” in piazza del Plebiscito in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati di base

VITERBO – Lunedì 11 Ottobre, dalle ore 9, in Piazza del Plebiscito (piazza del comune) a Viterbo si terrà un presidio organizzato da “Tuscia in Lotta” in occasione dello Sciopero Generale indetto da tutti i sindacati di base.
Motivo dello sciopero: sblocco dei licenziamenti, rincari delle bollette, sanità alla deriva, sono solo le “ultime” criticità emerse in questi mesi, che si vanno a sommare ai già noti problemi: sfruttamento e morte delle lavoratrici e dei lavoratori, ricatto del permesso di soggiorno per le lavoratrici e i lavoratori immigrati, cambiamenti climatici e repressione per chi decide di alzare la testa.
Potrebbe essere la trama di un film distopico, se non fosse già la realtà oggettiva in cui viviamo… È IL CAPITALISMO, BABY!
Ed è in quest’ottica che si inserisce lo sciopero generale dell’11 Ottobre: non parole al vento, ma necessità oggettiva della Classe!
Necessità di ritornare ad incidere realmente nei rapporti di produzione del sistema capitalista, nelle fabbriche, nei campi, in ogni luogo di lavoro!
Come abbiamo ricordato anche in altre occasioni, la cittadina in cui viviamo, Viterbo, è ovviamente anch’essa soggetta a queste dinamiche, seppur con composizione sociale differente da una grande metropoli industrializzata.
Sono infatti noti a tutti, lo sfruttamento e il ricatto da parte dei padroni nelle campagne viterbesi, cosí come è sotto gli occhi di tutti, la situazione disastrosa della sanità locale, amplificata da quasi due anni di pandemia: ospedali minori chiusi e gli unici ospedali della provincia costantemente sovraffollati.
Tutto ciò non deve di certo essere fonte di depressione e avvilimento, ma solo analisi dell’attualità in cui viviamo, per uscirne più consapevoli e compatti nel portare avanti le lotte: anche Viterbo, può darne esempi vincenti.
Ne è dimostrazione la vittoria delle educatrici a sostegno di bambini e ragazzi con fragilità, che di fronte al cambio di appalto, senza nessuna sicurezza per il loro futuro, hanno saputo portare avanti una lotta che ha visto il riconoscimento di tutte le richieste.
Anche in questo caso, come già ribadito, solo l’unità delle lavoratrici, dei sindacati e dei militanti, ha permesso di raggiungere un notevole obiettivo, ben consci che la lotta non è finita, finché non saranno tutte internalizzate.
Concludendo con questo episodio, che è solo uno dei tanti esempi concreti di ciò che sta accadendo anche in altre parti di Italia, con scioperi, picchetti, manifestazioni, vogliamo ancora affermare che SOLO LA LOTTA PAGA: per uscire dal torpore e dall’indifferenza nelle quali ai padroni e ai governanti fa comodo che si resti, promuovendo anzi una guerra tra poveri che alimenta soltanto odio contro falsi nemici, distogliendo l’attenzione da quelli veri.

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