Tuscia zona rossa, quattro comuni precedono tutti gli altri, Profili serafico: “Maggiori solleciti, maggiore possibilità di essere ascoltati”

di DIEGO GALLI –

VITERBO – Detto, fatto: 4 Comuni della Tuscia – un po’ senza preavviso – hanno già inviato la loro lettera “di protesta” per richiedere al Prefetto Giovanni Bruno, al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Presidente della Regione Nicola di rivalutare la situazione Covid per la Provincia di Viterbo, entrata in zona rossa con il resto del Lazio ma con numeri “da zona bianca” (ieri meno di 40 nuovi contagi totali).
Il fulmine a ciel sereno, tuttavia, non turba Luca Profili, sindaco di Bagnoregio e primo tra tutti ad aver annunciato “battaglia” per il bene dei cittadini del Viterbese, che hanno osservato le regole dettate dal Governo.
“Sono stato il primo a metterci la faccia – dichiara al telefono Profili – ma non si tratta, questa, di una battaglia tra partiti e ideologie. Come ho già ribadito ad altri miei colleghi primi cittadini, sarei molto felice se tutti, indipendentemente dalle loro bandiere, aderissero a questa iniziativa”.
Anche i Comuni “pionieri” (Graffignano, Bomarzo, Lubriano e Castiglione in Teverina) chiedono effettivamente alle autorità competenti di rivalutare la Tuscia “almeno come zona arancione”. Una richiesta che, effettivamente, riprende per filo e per segno quella già appoggiata da molti esponenti che subito si sono schierati dalla parte di Luca Profili e dei cittadini, come il deputato Mauro Rotelli e la capogruppo in consiglio comunale di Viterbo Chiara Frontini, facce “opposte” di una stessa medaglia.
“La nostra lettera sarà inviata a breve, stavamo raccogliendo più firme possibile per rendere la nostra voce più forte – spiega Profili – La volontà dei Comuni che ci hanno preceduto rispecchia la nostra e, a questo punto, più voci scenderanno in campo, più sarà possibile che le nostre richieste di rivalutazione della chiusura potranno essere ascoltate”.
A livello nazionale, invece, resta valido l’impegno del parlamentare Mauro Rotelli (Fratelli d’Italia), che ha già ribadito di voler portare avanti “la battaglia per la Tuscia” con tutte le sue forze. “Questo è un provvedimento che non tiene assolutamente conto dei sacrifici fatti dei parametri sanitari tutti sotto controllo e dello stato di necessità economico in cui versa il territorio”, dichiarava qualche ora fa via social il meloniano.
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda il capoluogo della Tuscia e il suo sindaco Giovanni Arena, “diviso a metà” tra il dover difendere i suoi concittadini e non dare troppo contro al Governo Draghi, supportato anche dal suo partito, Forza Italia.

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