Tuscia zona rossa, Achilli: “Governo lasci prendere alle autorità locali decisione sulle chiusure”

di DIEGO GALLI –

VITERBO – Tuscia zona rossa. Nonostante i dati della nostra provincia fossero addirittura “confortanti” (ieri 89 nuovi contagiati su un bacino di oltre 300 mila anime), anche il Viterbese, da lunedì, sarà costretto a chiudere i battenti. Innumerevoli sono stati i commenti negativi degli abitanti di tutta la Provincia che, tranne alcuni casi, hanno osservato rispettosamente le indicazioni per limitare i contagi. “I nostri cittadini hanno dimostrato di saper osservare le regole – dichiara il consigliere forzista di Viterbo Matteo Achilli – e questa nuova chiusura è totalmente ingiusta”. “Con i nostri numeri saremmo in zona gialla – continua – Il Viterbese è un’area che resiste, nonostante sia circondata da Regioni dove la pandemia corre. Non credo che nei prossimi giorni i contagi locali aumenteranno, anzi”. Per Matteo Achilli, questo è il momento per il sindaco Giovanni Arena “padre di oltre 66mila figli, ovvero gli abitanti di Viterbo” di puntare i piedi e fare di tutto per opporsi a questa scelta. Insieme al consigliere Achilli, sono moltissime le altre autorità locali che chiedono a gran voce che sindaci, Prefetto e Asl territoriali siano finalmente incaricate di gestire i contagi in base ai loro territori di competenza. “Non abbiamo i numeri di contagio che hanno Roma e Frosinone. La situazione è sicuramente difficilissima, ma abbiamo un Comitato Tecnico Scientifico che dovrebbe aiutare il Governo proprio a gestire queste emergenze e dopo un anno intero, costellato di errori e difficoltà, bisogna avere il coraggio di lasciare ai territori di prendere le loro decisioni”, conclude Achilli. La speranza, forse remota, è che l’appello di così tanti politici locali possa finalmente fare luce sui veri numeri legati all’indice di contagio territoriale, così che province con molti comuni “covid-free” come quella di Viterbo possano almeno tentare di resistere al disastro economico in arrivo.

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