Uil Scuola, Somigli: “Sospeso il decreto per individuare i criteri per la valorizzazione dei docenti”

VITERBO – “Sospeso il decreto per individuare i criteri per la valorizzazione dei docenti“. A dichiararlo è la segretaria generale della Uil scuola di Viterbo, Silvia Somigli.

“Nello specifico – spiega Silvia Somigli – la proposta si sostanzia nel prelevare il 10% (30 milioni di €) dal finanziamento complessivo disposto dal legislatore per la ‘valorizzazione del personale docente’ (300 milioni di €), prevedendo delle premialità per i docenti che non si trasferiscono, volontariamente, dalla sede di titolarità, garantendo il servizio continuativo, e per quelli che insegnano in scuole caratterizzate da alti indici di dispersione scolastica propria e impropria”.

“La Uil scuola – aggiunge Somigli – ha rilevato l’assoluta intempestività e illegittimità dell’iniziativa in quanto le risorse di cui trattasi sono oggetto della trattativa in corso presso l’Aran per il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2022. Più specificamente, trattasi di una dotazione finanziaria di 300 mln di €, prevista dall’art.1 – comma 327, dalla legge di bilancio 2022,  che il legislatore ha destinato al finanziamento di funzioni specifiche per il personale docente (valorizzazione), sia pure  con vincolo di destinazione. In tal modo, si è così realizzata un’autentica incursione da parte del legislatore in ambito contrattuale, in quanto ha assegnato risorse finanziarie vincolandole a un uso specifico, violando la libertà di azione da parte dei contraenti (sindacati e Aran). Il ministero dell’istruzione, con la sospensione del decreto ha inteso consolidare tale l’invasione di campo, addirittura individuando il percorso amministrativo che tende ad utilizzare una quota parte di quelle risorse”.

“Per la Uil scuola l’iniziativa del ministero – sottolinea Silvia Somigli – rappresentava  una pericolosa complicazione che andava scongiurata con immediatezza. Ha rivendicato il ruolo negoziale delle organizzazioni sindacali con  il rischio di avviare trattative che possano confliggere con quella madre del già difficile rinnovo di un contratto collettivo, scaduto da oltre tre anni e mezzo, che attualmente è in pieno svolgimento all’Aran,  depotenziandola e destrutturandola. Nella circostanza di specie, si sottrarrebbero delle risorse finanziarie a quelle già scarse a disposizione. E’ stato evidenziato come è quella generale di rinnovo del contratto nazionale che deve orientare tutte le scelte che si opereranno in materia di contrattazioni integrative, sia nazionali che a livello di singola scuola. Del resto utilizzare risorse per decreto e comandarne l’utilizzo in sede negoziale, avrebbe comportato un groviglio normativo di difficile soluzione, ben sapendo che i contratti decentrati non possono avere norme in contrasto con il contratto nazionale”.

“L’amministrazione – conclude la segretaria generale della Uil scuola Viterbo – recependo le rilevanti perplessità evidenziate, ha immediatamente sospeso l’iter procedurale appena avviato (adozione del decreto), riservandosi successivi approfondimenti da condurre con: Aran, funzione pubblica e Igop. La stessa, si è riservata la possibilità di aggiornare il tavolo sindacale all’esito delle risultanze”.

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