Un “cazzotto” per la festa di San Valentino

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – “Che cos’è un bacio?” Troviamo definizioni nel mondo dell’arte, della poesia, della letteratura.

Scriverà Marcel Proust: «Ogni bacio chiama un altro bacio. Ahi! Nei primi tempi di un amore i baci nascono con tanta naturalezza! Spuntano così vicini gli uni agli altri; e a contare i baci che ci si è dati in un’ora si faticherebbe come a contare i fiori di un campo nel mese di maggio.»

Oggi, nella festa di San Valentino, andiamo a curiosare nel mondo di un “Bacio” dolcissimo, quello di cioccolato.

Era proprio il 1922, quando Luisa Spagnoli fondatrice della omonima casa di moda, si accorse che nell’azienda del marito Giovanni Buitoni, la Perugina, ogni giorno andavano persi molte quantità di granella e cioccolato.

Decise di recuperare questi prodotti di scarto per creare un cioccolatino di pregio. Un impasto compatto, come un pugno, cioè un “cazzotto”.

Certo questo nome, non invita molto all’acquisto, infatti fu cambiato con uno più romantico, dolce e coinvolgente: il “Bacio”.

Il futurista Federico Seneca, lo volle arricchire con una carta argentata e un piccolo biglietto dove vennero stampate frasi d’amore che supportavano il dolce nome.

Il prodotto, così confezionato, piacque molto, tanto che in appena cinque anni vennero venduti cento milioni di Baci.

Proprio per il suo messaggio di dolcezza, nel 1959 fu proposto come cioccolatino per la festa della mamma e subito dopo per San Valentino, festa degli innamorati.

Per festeggiare al meglio i 100 anni di questo cioccolatino, scendono in campo gli stilisti.

Infatti, il primo è Dolce & Gabbana, che ha firmato il prodotto, mescolando gusti e profumi della Sicilia al classico Bacio.

A seguire, per questo San Valentino, ci sarà la seconda Limited Edition, tutta da scoprire e gustare, che andrà a confermare il successo di un longevo “cazzotto”.

 

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