Un concerto per l’Ucraina al Taborra di Bagnoregio

BAGNOREGIO (Viterbo)-  ‘’Lascia ch’io pianga. Un canto per l’Ucraina’’ è il titolo del concerto che il soprano Mariella Spadavecchia e la pianista Cristina Morelli terranno domenica 18 settembre 2022, alle ore 18 all’Auditorium Taborra di Bagnoregio.
L’ingresso è libero, a offerta. L’incasso della serata sarà destinato all’emergenza ucraina. Verranno eseguiti brani di vari autori appartenenti a epoche diverse, da Haendel a Bellini, da Donizetti a Rossini, Bizet, Puccini, Mozart, Gershwin, per finire con un omaggio al grande Maestro Ennio Morricone, recentemente scomparso.
Il recital per voce e pianoforte delle due artiste viterbesi vuol essere una sorta di viaggio musicale, dal Barocco ai giorni nostri, ma anche ‘’Un canto per l’Ucraina’’, dedicato alle popolazioni colpite dalla tragedia della guerra. Il programma si apre con un’aria di George Friederich Haendel, ‘’Lascia ch’io pianga’’, che dà il titolo al concerto, un brano di grande intensità, il cui testo si presta particolarmente a sottolineare la situazione attuale: ‘’Lascia ch’io pianga mia cruda sorte e che sospiri la libertà’’.
Si proseguirà con arie cameristiche ed operistiche, per finire con un messaggio di speranza, racchiuso nel testo dell’ultimo brano, ‘Nella fantasia’, arrangiamento per voce e pianoforte del famosissimo ‘Gabriel’s oboe’, composto da Morricone, colonna sonora del film ‘Mission’. Il testo dell’aria che chiude il concerto suona, infatti, come un messaggio carico di significato. Una speranza a sognare, a immaginare che possa esistere per tutti un mondo nuovo, giusto, pieno d’umanità. Un mondo senza ostilità, senza guerre, in cui tutte le anime possano volare libere.
Una curiosità: tra i brani in programma ci sarà anche ‘’Summertime’’, tratta dall’opera Porgy and Bess di George Gershwin, è un popolare standard jazz che il musicista statunitense cominciò a comporre nel 1933, nell’intento di creare uno spiritual nello stile della musica folk afroamericana del periodo. Il compositore e cantante ucraino-canadese Alexis Kochan ha avanzato l’ipotesi che la melodia possa essere stata ispirata da una Ninna nanna di origine ucraina, Oi Khodyt Son Kolo Vikon (Un Sogno Passa Davanti alla Finestra), che Gershwin avrebbe ascoltato durante un’esibizione a New York del Coro Nazionale Ucraino Oleksander Koshetz. Si tratta, infatti, di una tipica ninna nanna, in cui il cantante rassicura il bambino sul suo presente e futuro.

 

 

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