Un incontro per parlare di Neuroscienze e libertà dell’arbitrio umano

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- La sezione “Pasquale Picone” della Società Filosofica Italiana (SFI) di Viterbo invita a una tavola rotonda su “Neuroscienze e libertà dell’arbitrio umano” che si terrà a Viterbo, alle ore 16.00 di venerdì 14 marzo, nella Sala delle Assemblee della Fondazione Carivit, che ne ha gentilmente concesso l’uso.

Dialogheranno con il pubblico il Prof. Francesco Orzi, già Ordinario di Neurologia presso l’Università di Roma e Padre Ubaldo Terrinoni O.F.M. Cappuccini, che ha sempre unito l’attività di studi e ricerca a quella strettamente pastorale.
“Il dilemma dell’arbitrio, per sua natura, non è né filosofico, né religioso. È scientifico” (Arnaldo Benini). Quello che chiamiamo volontà o libera scelta corrisponde ad una realtà che appartiene al mondo dell’esperienza soggettiva e non riusciamo a darne una definizione operativa. Ci sfugge cosa sia quell’io che percepiamo come autore delle scelte e degli atti che ne conseguono.
Un approccio per affrontare l’argomento dal punto di vista neurobiologico consiste nell’usare modelli, situazioni, cioè che rappresentino un surrogato di quanto costituisce l’oggetto di indagine.
Questo approccio ha il vantaggio di essere basato su osservazioni, non opinioni, ma comporta limiti e non coglie l’essenza del problema.
Rimane, comunque, l’evidenza di una volontà fragile, spesso separata dall’azione che sembra avere una sua autonomia staccata dalla scelta consapevole.
Rimane il dubbio che le nostre decisioni e scelte non siano tali e che il nostro libero arbitrio sia un’illusione.

I relatori condurranno la conversazione spiegando la definizione di “Libertà” (probabile fenomeno non unitario) per approdare all’”IO” che decide.
“Percepiamo un IO che decida e metta in atto l’azione. Questo IO che decide è difficilmente conciliabile con quanto noi sappiamo dalle neuroscienze, e anche dalla fisica del mondo che ci circonda. Le neuroscienze offrono un punto di vista sulla natura dei meccanismi del nostro pensiero. Un punto di vista molto limitato, perché ovviamente limitate sono le nostre conoscenze. Solo un secolo fa non avevamo conoscenza neanche di cosa fosse un neurone. E tra un secolo avremo tante nozioni in più, che potrebbero anche confutare i modelli che abbiamo ora. Ma il punto di vista fornito dalle neuroscienze ha il vantaggio di essere basato su osservazioni e prove. In questo senso è un punto di vista privilegiato e sufficiente a fornire una interpretazione sempre più vicina alla verità, forse senza mai raggiungerla”.

A seguire, l’esame dell’approccio neurobiologico basato su:
• Metodo: necessità di misurare; esempio di Libet
• Modelli: perché il pollo attraversa la strada?
• Falsificazione: azioni che avvengono senza volontà

Nel ricordare che le attività della Società Filosofica Italiana (SFI) valgono come aggiornamento per docenti e per studenti riconosciuto dal MIUR, potranno essere seguiti con collegamenti online: dalle ore 16:00 alle ore 17:00 https://meet.google,com/hix-qwzh-smb e dalle ore 17:00 alle 18:00 https://meet.google,com/dko-rbvb-nxh

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