Un ricordo per un uomo speciale, Aldo Pennello (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Per ricordare Aldo Pennello, è stata organizzata una mostra delle sue opere presso la ex chiesa degli Almadiani, p.zza dei Caduti in Viterbo, verrà inaugurata domenica 14 maggio alle ore 18,30.
“Aldo Pennello tra Dada e Pop-Art” questa mattina, presso la sala del consiglio comunale di palazzo dei Priori, la presentazione dell’evento curato dai galleristi Silvio Merlani e Giordano Perini, con la collaborazione di Gianmarco Merlani, presidente dell’ass.Tusciart Italia Eventi e l’assessorato alla conferenza aldo pennello 5Cultura e all’educazione del Comune di Viterbo.
“La vita di Aldo Pennello è stata un’opera d’arte” con queste parole Alfonso Antoniozzi in qualità di vicesindaco, ha introdotto la presentazione della mostra definita “sorprendente” non solo per i soggetti rappresentati, ma soprattutto per i materiali usati. Aldo era un creativo a tutto tondo. Stoffe, trine, merletti, bottoni, ma anche cartoni, giornali, metalli, gessi e oggetti vari. Questo il materiale che utilizzava per le sue opere, mostrando un talento di uomo veramente speciale”.
“Fare avvicinare la città all’arte, ha sottolineato Gianmarco Merlani, è sempre qualcosa di meraviglioso. Le opere di Aldo, comunicano profondità e sensibilità ad un attento osservatore”
Silvio Merlani, ha ripercorso in breve alcune tappe artistiche di Pennello, in 40 anni di attività ha conferenza aldo pennello 3realizzato più di 300 opere, la maggior parte archiviate. Dove c’era una mostra d’arte, Aldo era presente con la sua vena poetica e con i suoi commenti di persona amante del bello e con la sua vulcanica fantasia”.
Una testimonianza di amicizia con l’artista è venuta dal consigliere comunale Ugo Poggi, che ha evidenziato la loro amicizia e il piacere delle loro conversazioni, ricordandolo con grande affetto.
Presente in sala Antonello Ricci, ha sottolineato in particolare gli elementi che hanno fatto di Aldo Pennello un performer in merito alla sua grande creatività.
Al termine la nipote Rita Salimbene, ricorda l’atteggiamento che lo zio aveva rispetto alle sue opere:” Era riservatissimo, custodiva gelosamente le sue opere e la voglia di creare, ma contemporaneamente, io credo, che i cittadini devono conoscere il desiderio di comunicare questo amore che lui aveva per la città di Viterbo. Stare con lui è stata una vera e propria crescita culturale a 360 gradi”.

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