Un viterbese al “Campiello”

di VINCENZO CENITI –

VITERBO – Il tempo umano (Harper&Collins, pagg. 432)  è  il titolo dell’ultimo romanzo di Giorgio Nisini scrittore e saggista di Viterbo. Una rapida recensione di Angelo Deiana, ci informa che Tommaso (protagonista del racconto ) è un insegnante universitario. Durante un suo corso di letteratura si innamora di Beatrice, studentessa modello e figlia di Alfredo Del Nord, l’imprenditore che ha fondato la Dea Nigra, una delle più importanti aziende internazionali di orologi di lusso. Ma questa relazione non dura molto, perché tra lei e Tommaso si frappone Maria, la sorella di Beatrice, da cui il protagonista si sente irrimediabilmente attratto. Scoppia così un cortocircuito narrativo e sentimentale. Tommaso e Maria vengono travolti da un amore violento, clandestino e irrinunciabile che altera il corso del tempo e degli eventi. In un racconto lungo vent’anni, in cui vengono messi in scena personaggi ai limiti di se stessi, si alternano la passione (in tutte le sue sfaccettature) e il mistero racchiuso nella Dea Nigra. Un libro che intreccia storie, segreti e destini e che tiene il lettore incollato alle pagine pizzicando le corde di emozioni e riflessioni lasciate per troppo tempo a maggese. Il romanzo è stato candidato al Premio Campiello 2020, la cui Giuria letteraria è affidata da quest’anno a Paolo Mieli. La cinquina finalista la conosceremo il prossimo 29 maggio. Giorgio Nisini, che è stato anche finalista nel 2011 del Premio Strega, è attualmente docente presso l’Università “Lums” di Bari. Il suo primo romanzo, La demolizione del Mammut (Perrone, 2008), ha vinto il Premio Corrado Alvaro Opera Prima ed è arrivato tra i cinque finalisti del Premio Tondelli. Presiede, dalla sua istituzione,  il premio letterario “Corrado Alvaro-Libero Bigiaretti” di Vallerano (Unionturismo news 6 maggio 2020).

RIAPRONO I MUSEI. MA CON CHI?                                                                                                      La domanda estera non si recupera più. “Immagino – ha detto Franceschini –  che il turismo internazionale questa estate avrà un forte calo. Sia in entrata che in uscita. Quindi, stiamo facendo un investimento forte sul turismo interno, perché questa sarà un’estate di vacanze in Italia”.  Siamo ancora nel limbo delle idee. L’ultima in ordine di tempo sarebbe quella di “dare un sostegno alle imprese turistiche e un incentivo alle famiglie sotto un certo reddito e con figli a carico, un bonus che possano spendere in strutture ricettive nel nostro Paese. Così si aiutano sia le imprese turistiche, sia le famiglie a reddito medio-basso”. Il Mibact punta sulla riapertura dei musei e dei parchi archeologici dal 18 maggio “nella stessa modalità dei supermercati: con il distanziamento tra le persone, mascherine e ingressi a scaglioni”. Facciamo fatica a pensare al numero dei visitatori.  Gli stranieri non ci sono. Gli italiani non possono deambulare da regione a regione e forse hanno altro a cui che pensare, tanto più che l’ingresso non sarà gratis. Sempre della serie  “occorre fare”, il ministro ha detto  “In Europa bisogna avere gli stessi protocolli e gli stessi standard di tutela sanitaria, così che i cittadini dei vari Paesi Ue si possano muovere liberamente e in tranquillità” (Unionturismo news 6 maggio 2020).

 

 

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